I farmacisti napoletani, la maggior parte dei quali sono ricchi e tronfi elettori del centrodestra, spesso coinvolti in episodi di truffe alle ASL, non aspettano più dei farmacisti del resto del paese per riscutere i loro soldi delle ricette. Tutta questa vicenda della serrata che hanno messo in atto, puzza maledettamente di manovra politica fatta allo scopo di irritare ed esasperare la gente e mettere in difficoltà il governo di Bassolino alla regione. Le farmacie napoletane, come quelle del resto del paese, si sono trasformate in vere e proprie boutiques che vendono abbigliamento, prodotti per la bellezza, chincaglierie varie, e certamente quello dei farmaci non è certo il loro principale business. Per cui aspettare un pò di tempo per avere il rimborso dei soldi, come è sempre accaduto, non butta in miseria i farmacisti partenopei. Che scaricano sulla povera gente le loro rivendicazioni corporative che alimentano solamente l'opposizione a Bassolino. Questo è un paese strano: scioperano i lavoratori dipendenti per difendere l'articolo 18, e il centrodestra e la Confindustria gridano allo scandalo asserendo che l'economia italiana non può sopportare fermate del lavoro; scioperano i farmacisti napoletani, facendosi pagare le medicine essenziali dalla povera gente, e loro, i pollisti, applaudono, pensando che Bassolino andrà in difficoltà e confermano, così, la puzza di speculazione politica che esala da questa serrata.