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  1. #1
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    Predefinito Una splendida figura: Tommaso Moro



    Dicono che tutti gli uccelli di Chelsea (all’epoca sobborgo rurale di Londra) scendano a sfamarsi nel suo tranquillo giardino. Un indice della sua fama di uomo sereno e accogliente. Thomas More (questo il nome inglese), figlio di magistrato, è via via avvocato famoso, amministratore di giustizia nella City, membro del Parlamento. Dalla moglie Jane Colt ha avuto tre figlie e un figlio; alla sua morte, si risposa con Alice Middleton.Ha imparato a Oxford l’amore per i classici antichi e lo condivide con Erasmo da Rotterdam, spesso ospite in casa sua. Scrive la vita dell’umanista italiano Giovanni Pico della Mirandola; ma sarà più famoso il suo dialogo Utopia, col disegno di una società ideale, governata dalla giustizia e dalla libertà. E’ un umanista che porta il cilicio, che studia i Padri della Chiesa e vive la fede con fermezza e gioia. Quando Lutero inizia la sua lotta contro Roma, il re Enrico VIII d’Inghilterra scrive un trattato in difesa della dottrina cattolica sui sacramenti, ricevendo lodi da papa Leone X e accuse da Lutero. A queste risponde Tommaso Moro, che Enrico stima per la cultura e l’integrità. Spesso lo consulta, gli affida missioni importanti all’estero. E nel 1529 lo nomina Lord Cancelliere, al vertice dell’ordinamento giudiziario. Un posto altissimo, ma pericoloso.
    Siamo infatti alla famosa crisi: Enrico ripudia Caterina d’Aragona (moglie e poi vedova di suo fratello Arturo), sposa Anna Bolena, e giunge poi a staccare da Roma la Chiesa inglese, di cui si proclama unico capo. Per Tommaso Moro, la fedeltà esige la sincerità assoluta col re: anche a costo di irritarlo, pur di non mentirgli. E così si comporta. La fede gli vieta di accettare quel divorzio e la supremazia del re nelle cose di fede. Lo pensa, lo dice, perde il posto e si lascia condannare a morte senza piegarsi.
    Incoraggia i familiari che lo visitano nella prigione della Torre di Londra e scrive cose bellissime in latino a un amico italiano che vive a Londra, il mercante lucchese Antonio Bonvisi: "Amico mio, più di ogni altro fedelissimo e dilettissimo... Cristo conservi sana la tua famiglia". Bonvisi gli manda in prigione cibi, vini e un abito nuovo per il giorno dell’esecuzione (ma non glielo lasceranno indossare). Davanti al patibolo, è cordiale anche col boia che dovrà decapitarlo: "Su, amico, fatti animo; ma guarda che ho il collo piuttosto corto", e gli regala una moneta d’oro. Poi, venuto il momento, dice alcune parole. "Poche", gli hanno raccomandato: e poche sono. Tommaso Moro invita a pregare per Enrico VIII, "e dichiarò che moriva da suddito fedele al re, ma innanzitutto a Dio".
    Quindici giorni prima, per le stesse ragioni, è stato decapitato il suo amico John Fisher, vescovo di Rochester, che sarà canonizzato insieme a lui da Pio XI nel 1931. Ora la Chiesa li ricorda entrambi nello stesso giorno.

  2. #2
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  3. #3
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    Sì, caro Lepanto, è vero: Thomas Moore è una splendida figura. Nel merito, io non sono assolutamente d'accordo con lui sugli assunti per difendere i quali è stato giustiziato, ma ammiro moltissimo tutti quelli che accettano si subire conseguenze, anche estreme, per difendere quello in cui credono.
    Thomas Moore non era un uomo per tutte le stagioni

  4. #4
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    Originally posted by gdr

    Thomas Moore non era un uomo per tutte le stagioni
    E come tutti quelli che non sono uomini per tutte le stagioni, si vede la fine che ha fatto!!! Enrico VIII era un barbaro!
    "

  5. #5
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    Originally posted by cm814

    Enrico VIII era un barbaro!
    Non più della Santa Inquisizione. Cerchiamo di contestualizzare, al di là delle nostre posizioni ideologiche. Io ammiro Thomas Moore per la sua coerenza e per la sua incorruttibilità, ma non posso nascondermi che, nello stesso periodo storico, c'era chi veniva arso viva nelle piazze per eresia. Ammiro, perciò, anche Jan Hus e Giordano Bruno, per gli stessi, identici motivi: per avere difeso, cioè, quello in cui credevano fino alle estreme conseguenze.

  6. #6
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    Lightbulb Re: Una splendida figura: Tommaso Moro

    ONORE A THOMAS MOORE e a tutti i MARTIRI CATTOLICI INGLESI, all'epoca vittime della setta sovversiva anglicana ed oggi di quella ancor più infame vaticano-secondista che ne oltraggia la Memoria con la sua eresia pseudo-ecumenista nemica della vera Fede cattolica per la quale costoro sacrificarono la loro vita!!!


    6 LUGLIO 2018: SAN THOMAS MOORE, SANTA MARIA GORETTI, OTTAVA DEI SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI; sesto giorno del MESE dedicato alla devozione al PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…




    http://www.sodalitium.biz/della-festa-pietro-e-paolo/

    http://www.sodalitium.biz/mese-del-p...issimo-sangue/


    Santa Maria Goretti - Sodalitium
    «6 luglio, Santa Maria Goretti, Martire (Corinaldo, 16 ottobre 1890 – Nettuno, 6 luglio 1902).

    “A Nettuno, nel Lazio, santa Maria Goretti, piissima fanciulla, crudelissimamente uccisa per la difesa della propria verginità, che il Papa Pio dodicesimo solennemente annoverò nel catalogo delle sante Vergini”.
    O piccola Maria Goretti che sacrificasti la vita per conservare illibata la tua verginità e che, morente, perdonasti al tuo uccisore promettendo di pregare per lui dal Cielo, aiutaci a superare noi stessi nel difficile cammino di questo mondo così profondamente sconvolto dalle più violente passioni. Ottienici la grazia della purezza dei costumi e quella di un grande amore verso i nostri fratelli. Tu, che uscita da un’umile famiglia di contadini, per la tua eroica vittoria sul male e il glorioso martirio volasti al Cielo con l’aureola della santità, ottienici la pace, la fede, il lavoro fecondo in una nuova atmosfera di carità, ottenendo per noi dal Signore tutte le grazie necessarie per il nostro bene spirituale e materiale, per la nostra vita terrena e per quella eterna. In particolare ottienici la grazia che in questo momento ci sta molto a cuore. Così sia.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...ti-183x300.jpg





    http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/46.pdf
    «Accetto la morte in nome di Gesù e della Chiesa”. Vita di S. Tommaso Becket… pag. 10»

    https://www.agerecontra.it/2018/06/d...ietro-e-paolo/
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...8a-300x276.jpg


    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

    http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

    “Sodalitium - IMBC.”
    https://www.youtube.com/user/sodalitium

    “Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
    https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

    http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
    http://www.domusmarcellefebvre.it/
    CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815
    Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




    https://www.agerecontra.it/

    http://www.cmri.org/ital-index.html

    http://www.centrostudifederici.org/

    http://www.centrosangiorgio.com/

    http://www.crisinellachiesa.it/

    https://www.facebook.com/Traditio.Verona.it/

    https://www.facebook.com/pietroferrari1973/

    “Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
    https://www.facebook.com/romancatholicsnonunacum/

    https://www.facebook.com/fidecatholica/

    http://www.traditionalmass.org/

    https://novusordowatch.org/

    http://www.fathercekada.com/

    https://www.truerestoration.org/

    http://www.catholique-sedevacantiste.fr/




    "Serto di fiori aulentissimi in onore di Santa Maria Goretti Di Piergiorgio Seveso."
    https://www.facebook.com/media/set/?...2566657&type=3




    Tradidi quod et accepi
    http://tradidiaccepi.blogspot.it

    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...9e&oe=5BDE257D





    “I VENERDÌ DEL MESE DI LUGLIO.
    DIVOZIONE AL PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
    1. Invito a questa Divozione.

    Basta esser cristiano per professare una special divozione al Sangue divino di Gesù Cristo. Desso infatti è nientemeno che il prezzo con cui tutti gli uomini furono riscattati dalla schiavitù dell'inferno, quel mosto misterioso colla cui aspersione l'anima nostra si purificò d'ogni macchia e divenne oggetto di compiacenza agli occhi di Dio, quella mediazione che è sempre efficace ad ottenere misericordia, più che non fosse il sangue di Abele a domandare vendetta; quella fonte sempre patente da cui ognuno può trarre con gaudio acque di misericordia e di grazia. Di qui è che il Grisostomo la chiamava "Salvezza delle anime", san Tommaso "Chiave dei tesori celesti", sant'Ambrogio "Oro prezioso d'infinito valore", san Bernardo "Tromba che altamente risuona misericordia e clemenza", e santa Maria Maddalena de' Pazzi "Pegno e Caparra di vita eterna".
    Egli è perciò che Eugenio IV, Paolo III, Paolo IV, Gregorio XIII accordarono numerosi privilegi alla confraternita del prezioso Sangue eretta nella Chiesa di Santa Maria in Vado in Roma. Questa pia Unione venne poi confermata in perpetuo nel 1585 da Sisto V. Venuta però in qualche decadenza una sì pia istituzione, si adoperò per rilevarla il canonico Gaspare del Buffalo, di cui vassi ora inoltrando in Roma il processo di canonizzazione (N.d.A. canonizzato da Pio XII nel 1954). Né furono vani i suoi sforzi, perocché in poco d'ora vide divenute famigliarissime in Roma e in molti altri paesi le sante pratiche da lui suggerite, specialmente quella delle Sette Offerte costituenti la corona del Preziosissimo Sangue, nonché quella di un mese intero, e specialmente quello di giugno, parzialmente destinato a questo culto.
    A questo dilatamento, che va sempre crescendo, contribuì non poco l'istituto dei Missionarj detti del Preziosissimo Sangue, fondati dallo stesso Canonico, non che Mons. Strambio vescovo di Macerata che ne fu sempre divotissimo. Nelle vicinanze di Roma, nei villaggi di Genzano, di Laricia, di Nemi, niente è più comune che il trovar scritto sopra le porte: Viva il Sangue di Gesù Cristo. Ciò ricorda l'efficacia della predicazione di Gaspare del Buffalo che riesciva a radicare da per tutto il culto ch'ei professava pel primo, e quindi mettere tutte le case sotto la protezione del Sangue di Gesù Cristo, come le case degli Ebrei in Egitto erano sotto il patrocinio del Sangue dell'Agnello che bastava, da sé solo, a preservarle dalla spada dell'Angelo sterminatore.
    Professate dunque ancor voi una divozione particolare al Sangue SS. di Gesù Cristo, e una felice esperienza vi obbligherà a confessare col Crisostomo, che questo Sangue adorabile è un fiume misterioso che irriga tutta la terra, e la feconda e la adorna d'ogni più bella specie di alberi, ciascheduno dei quali produce a suo tempo i frutti più belli e più saporosi. (...) (da Mons. Giuseppe Riva, Manuale di Filotea, Bertarelli, Milano 1901)”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...b0&oe=5BE2EF37





    “SANTA MARIA GORETTI
    Vergine e Martire.
    Doppio di I classe (ove patrona).
    Doppio (altrove).
    Paramenti rossi.
    Nascita: Corinaldo, 16 ottobre 1890.
    Morte: Nettuno, 6 luglio 1902.
    Canonizzazione: Piazza San Pietro, il 24 giugno 1950 da papa Pio XII.
    Santuario principale: Santuario di Nostra signora delle Grazie e di Santa Maria Goretti, Nettuno.
    Attributi: Palma.
    Patrona di: Latina, Agro pontino, Figlie di Maria, gioventù.
    SANTA MESSA
    Maria Goretti è l'Agnese del secolo XX, la Martire della Purezza e della Bontà. Per la difesa della sua castità fu trafitta a morte da Alessandro Serenelli, il quale poi, perdonato dalla fanciulla prima di spirare, si convertirà. Maria passava alla gloria celeste il 6 luglio 1902. Pio XII la beatificò (1947) e la canonizzò (1950). Alla sua canonizzazione assistettero la madre, i fratelli, le sorelle e l'assassino redento.
    https://sardiniatridentina.blogspot....rtire.html?m=1
    * BIOGRAFIA COMPLETA DELLA SANTA

    Nacque a Corinaldo (Ancona) il 16 ottobre 1890, figlia dei contadini Luigi Goretti e Assunta Carlini, Maria era la seconda di sei figli. I Goretti si trasferirono presto nell'Agro Pontino. Nel 1900 suo padre morì, la madre dovette iniziare a lavorare e lasciò a Maria l'incarico di badare alla casa e ai suoi fratelli. A undici anni Maria fece la Prima Comunione e maturò il proposito di morire prima di commettere dei peccati. Alessandro Serenelli, un giovane di 18 anni, s' innamorò di Maria. Il 5 luglio del 1902 la aggredì e tentò di violentarla. Alle sue resistenze la uccise accoltellandola.Maria morì dopo un'operazione, il giorno successivo, e prima di spirare perdonò Serenelli. L'assassino fu condannato a 30 anni di prigione. Si pentì e si convertì solo dopo aver sognato Maria che gli diceva avrebbe raggiunto il Paradiso. Quando fu scarcerato dopo 27 anni chiese perdono alla madre di Maria. Maria Goretti fu proclamata santa nel 1950 da Pio XII. (...)
    Santa Maria Goretti
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...a6&oe=5BD57502





    “IN OCTAVA SACTORUM APOSTOLORUM PETRI ET PAULI
    (Ottava dei Santi Apostoli Pietro e Paolo)
    Doppio maggiore.
    Paramenti rossi.
    SANTA MESSA
    Oggi termina, con una Messa speciale, il concerto di lodi che da otto giorni la Chiesa innalza ai due Apostoli Pietro e Paolo, i cui nomi sono eterni (Introito, Epistola).

    * Sermone di san Giovanni Crisostomo.
    Presso Metafraste.
    Quali grazie vi renderemo, o beati Apostoli, per tante fatiche che avete sostenuto per noi? Mi sovvengo di te, o Pietro, e ne rimango stupito: mi ricordo di te, o Paolo, e, fuori di me, mi struggo in lacrime. Non so che dire, non so profferir parola, contemplando le vostre sofferenze. Quante prigioni avete santificato? Quante catene avete onorato? Quanti tormenti sostenuto? Quante maledizioni tollerate? Come avete portato lontano il Cristo? Come avete allietate le Chiese colla vostra predicazione? Le vostre lingue sono strumenti benedetti: le vostre membra sono state coperte di sangue per la Chiesa. Voi avete imitato Cristo in tutto: «In tutta la terra si è sparsa la vostra voce, e le vostre parole son giunte sino ai confini dell'orbe terrestre» (Ps. 18,5).
    Godi, o Pietro, cui fu concesso di assaporare il legno della croce di Cristo. E a somiglianza del Maestro tu volesti essere crocifisso, ma non diritto, come Cristo Signore, sibbene colla testa verso terra, quasi per incamminarti dalla terra al cielo. Beati i chiodi che hanno trapassato membra sì sante. Tu con ogni fiducia rimettesti l'anima tua nelle mani del Signore, tu che servisti assiduamente lui, la Chiesa sua sposa, tu che, il più fedele di tutti gli Apostoli, amasti il Signore con tutto l'ardore del tuo spirito.
    Godi anche tu, o beato Paolo, che avesti recisa la testa dalla spada, e le cui virtù non si possono spiegare con parole. Quale spada poté mai trapassare la santa tua gola, questo strumento, dico, del Signore, ammirato dal cielo e riverito dalla terra? Qual luogo raccolse il tuo sangue, che apparve bianco come latte sulla veste di chi ti percosse? E che addolcendo miracolosamente l'anima di quel barbaro, lo convertì alla fede insieme coi suoi compagni? Questa spada sia per me come una corona, e i chiodi di Pietro come gemme incastonate in un diadema.
    - Al Vangelo.
    ** Omelia di san Girolamo Prete.
    Libro 2 Commento al cap. 14 di Matteo.
    Il Signore comandò ai discepoli di passare dall'altra riva e li obbligò a montare in barca. Con questa maniera di parlare si fa vedere che essi si allontanarono a malincuore dal Signore, non volendo per amor del Maestro, separarsene neppure un momento. «Ed egli, licenziate le turbe, salì solo su un monte a pregare» (Matth. 14,23). Se si fossero trovati con lui i discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, che avevano visto la gloria della sua trasfigurazione, forse sarebbero saliti sul monte con lui; ma la turba non può seguirlo sulle alture, s'egli non l'ha istruita presso il mare, sul lido, e nutrita nel deserto.
    Quanto poi all'essere salito solo a pregare, non riferirlo a colui che con cinque pani saziò cinquemila persone, senza contare i piccoli e le donne; ma a colui, che, udita la morte di Giovanni, si ritirò nella solitudine: non già perché noi ammettiamo due persone nel Signore, ma perché distinguiamo le operazioni che fa come Dio e che fa come uomo. «Frattanto la barca in mezzo al mare era sbattuta dalle onde» (Matth.14,24). Ben a ragione gli Apostoli si erano allontanati a malincuore e per forza dal Signore, credendo di far naufragio in sua assenza.
    Finalmente, mentre il Signore se ne sta sulla cima del monte, d'un tratto si leva un vento contrario, e sconvolge il mare, e gli Apostoli corrono pericolo; e la tempesta continua a minacciarli di naufragio, finché non giunge Gesù. «Ma circa le tre del mattino egli andò verso di loro camminando sul mare» (Matth. 14,25). Le stazioni e vigilie militari si dividevano in spazi di tre ore. Dicendo dunque, che il Signore andò verso di loro circa le tre del mattino, ci mostra che stettero in pericolo tutta la notte; e ciò per significare che sul finir della notte, cioè alla fine del mondo, egli porgerà aiuto ai suoi.”
    https://tradidiaccepi.blogspot.com/2...paolo.html?m=1
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    Ligue Saint Amédée
    http://www.SaintAmedee.ch
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    6 juillet : Sainte Maria Goretti, Vierge et martyre (1890-1902) :: Ligue Saint Amédée
    “6 Juillet : Sainte Maria Goretti, Vierge et martyre (1890-1902).”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...ia_goretti.jpg





    6 juillet : Saint Thomas More, Martyr (1487-1535) :: Ligue Saint Amédée
    6 juillet : Saint Thomas More, Martyr (1487-1535)
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...homas_more.jpg








    www.sursumcorda.cloud
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    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare sant’Isaia Profeta, il quale, sotto il Re Manàsse, morì segato in due parti, e fu sepolto sotto la quercia di Rogel, vicino alla corrente delle acque. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questo Santo, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, sant’Isaia Profeta possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

    “+ O piccola Maria Goretti che sacrificasti la vita per conservare illibata la tua verginità e che, morente, perdonasti al tuo uccisore promettendo di pregare per lui dal Cielo, aiutaci a superare noi stessi nel difficile cammino di questo mondo così profondamente sconvolto dalle più violente passioni. Ottienici la grazia della purezza dei costumi e quella di un grande amore verso i nostri fratelli. Tu, che uscita da un’umile famiglia di contadini, per la tua eroica vittoria sul male e il glorioso martirio volasti al Cielo con l’aureola della santità, ottienici la pace, la fede, il lavoro fecondo in una nuova atmosfera di carità, ottenendo per noi dal Signore tutte le grazie necessarie per il nostro bene spirituale e materiale, per la nostra vita terrena e per quella eterna. In particolare ottienici la grazia che in questo momento ci sta molto a cuore. Così sia. +”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...3b&oe=5BE67413





    “Quando i missionari cattolici entrarono la prima volta nel Perù, successe, fra tanti altri, anche questo fatto. Un barbaro principe, a capo d’una di quelle selvagge tribù, portava la desolazione in mezzo a quei poveretti che si erano convertiti alla fede cristiana. Quel principe, non so per quale gusto infernale, si compiaceva d’insultare e di profanare le sacre immagini che i missionari davano ai fedeli. Quando poteva avere in mano un’immagine a cui fare sfregio, egli sguazzava in una feroce allegria. Al suo passaggio i poveri cristiani fuggivano e salvavano, come potevano, gli oggetti di devozione.Prosegue:
    https://www.sursumcorda.cloud/artico...rocifisso.html
    - Racconti miracolosi n° 68. Il barbaro Principe del Perù convertito dal Crocifisso.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...da&oe=5BA38ED6





    “Mio Dio, io Vi prometto di aver sino al mio ultimo respiro, ogni volta che batterà il mio cuore, che passerò innanzi ad una Chiesa, o dinanzi ad una Croce, che sarò tentata/o, che incontrerò persone, andando, venendo, lavorando, ricreandomi, l’intenzione di offrirvi tante volte quanti sono i secondi della giornata, i granelli di sabbia sulla terra, gli atomi nell’aria: i meriti di Nostro Signore Gesù Cristo, i suoi digiuni, le sue penitenze, la sua dolorosa passione, il suo sangue adorabile, le sue umiliazioni, e la sua morte.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...c4&oe=5BEAF181










    06 Luglio - Santa Maria Goretti
    http://www.preghiereperlafamiglia.it...ia-goretti.htm
    “06 LUGLIO SANTA MARIA GORETTI Corinaldo, 16 ottobre 1890 - Nettuno, 6 luglio 1902.

    Nacque a Corinaldo (Ancona) il 16 ottobre 1890, figlia dei contadini Luigi Goretti e Assunta Carlini, Maria era la seconda di sei figli. I Goretti si trasferirono presto nell'Agro Pontino. Nel 1900 suo padre morì, la madre dovette iniziare a lavorare e lasciò a Maria l'incarico di badare alla casa e ai suoi fratelli. A undici anni Maria fece la Prima Comunione e maturò il proposito di morire prima di commettere dei peccati. Alessandro Serenelli, un giovane di 18 anni, s' innamorò di Maria. Il 5 luglio del 1902 la aggredì e tentò di violentarla. Alle sue resistenze la uccise accoltellandola. Maria morì dopo un'operazione, il giorno successivo, e prima di spirare perdonò Serenelli. L'assassino fu condannato a 30 anni di prigione. Si pentì e si convertì solo dopo aver sognato Maria che gli diceva avrebbe raggiunto il Paradiso. Quando fu scarcerato dopo 27 anni chiese perdono alla madre di Maria. Maria Goretti fu proclamata santa nel 1950 da Pio XII. (Avvenire)
    PREGHIERA A SANTA MARIA GORETTI
    Salve, o soave ed amabile santa! Martire sulla terra ed Angelo in cielo! Dalla tua gloria volgi lo sguardo su questo popolo che ti ama, che ti venera, che ti glorifica, che ti esalta. Sulla tua fronte tu porti chiaro e fulgente il nome vittorioso di Cristo; sul tuo volto virgineo è la forza dell’amore, la costanza della fedeltà allo sposo divino; tu sei sposa di sangue, per ritrarre in te l’immagine di Lui. A te, potente presso l’agnello di Dio, affidiamo questi i nostri figli e figlie. Essi ammirano il tuo eroismo, ma anche vogliono essere tuoi imitatori nel fervore della fede e nella incorruttibile illibatezza dei costumi. A te i padri e le madri ricorrono, affinché tu li assita nella loro missione educativa. In te per le nostre mani trova rifugio la fanciullezza, e la gioventù tutta, affinchè sia protetta da ogni contaminazione e possa incedere per il cammino della vita nella serenità e nella letizia dei puri di cuore. Così sia. (Papa Pio XII).”


    06 luglio
    http://www.preghiereperlafamiglia.it.../06-luglio.htm
    “IL SANGUE CHE PACIFICA CON DIO
    6° GIORNO
    MEDITAZIONE

    Dopo il diluvio universale Noé offrì a Dio un sacrificio di lode e di grazie ed ecco che l'arcobaleno appare all'orizzonte, come per avvolgere in un solo amplesso il cielo e la terra. Dio, placato, giurò che mai avrebbe distrutto i viventi sulla terra. Il sacrificio offerto da Noé era soltanto la figura dell'immolazione di Cristo, che, col sacrificio del proprio Sangue, avrebbe pacificato l'umanità con Dio. Cos'è il peccato se non un atto di guerra dell'uomo contro il suo Creatore? L'atto di guerra genera inimicizia. È l'uomo che, ribellandosi a Dio, diventa suo nemico, ne provoca l'ira ed i castighi. Il Sangue di Gesù è stato versato per cancellare questo stato di guerra. I quattro angeli dell'Apocalisse che Dio manda per punire il mondo, odono una voce: «Non versate il calice della vendetta, perché prima si devono segnare coloro che ne dovranno essere preservati». «E chi sono costoro?» domandano gli angeli. La voce risponde: «Coloro che lavarono le proprie anime nel Sangue dell'Agnello». Quanta bontà del Signore verso di noi! Non solo ci ha purificati col suo Sangue, ma ha voluto anche dimenticare tutte le nostre colpe e ci ha proclamati suoi figli prediletti. Rispondiamo anche noi con l'amore a tanto amore. Quale nera ingratitudine sarebbe la nostra se osassimo offenderlo e tradirlo col peccato, proprio mentre egli, con paterno amplesso ci stringe al suo Cuore.
    ESEMPIO
    I santi, che più degli altri conoscono il valore di un'anima, si sono adoperati in tutti i modi per salvare non solo la propria, ma anche quelle del prossimo. Un apostolo instancabile fu S. Francesco Saverio, della Compagnia di Gesù, da S. Gaspare scelto a protettore dei Missionari e delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo. Egli abbandonò gli onori e le comodità del suo nobile casato, entrò nella Compagnia di Gesù e solcò gli oceani per portare la fede di Cristo nelle Indie e in Giappone. Il Crocifisso era la sua spada conquistatrice. Un giorno, viaggiando sul mare in burrasca, gli fu strappato dalla furia delle onde, ma lo riebbe inaspettatamente da un grosso granchio il giorno dopo, mentre era in preghiera sulla spiaggia. Dopo l'India e il Giappone, assetato ancora di anime, tentò di penetrare in Cina, ma non poté coronare il suo sogno, perché Dio volle chiamarlo al premio di tante fatiche. Morì nell'Isola di Sanciano, di fronte a Canton, il 3 dicembre 1552. Quel braccio, che battezzò migliaia di infedeli, è esposto nella chiesa del Gesù in Roma.
    Fioretto. - Se per disgrazia cadrò in peccato, penserò alla grande dolcezza che si prova quando si è in pace con Dio, gli chiederò subito perdono e mi confesserò al più presto.
    Giaculatoria. - Agnello di Dio, che col tuo Sangue togli i peccati del mondo, abbi pietà di me.”


    6° giorno: Il sangue che pacifica con Dio
    http://www.stellamatutina.eu/6-giorn...ifica-con-dio/
    “6° giorno: Il sangue che pacifica con Dio.”




    https://it.wikipedia.org/wiki/Tommaso_Moro
    “Thomas More, latinizzato in Thomas Morus e poi italianizzato in Tommaso Moro (Londra, 7 febbraio 1478 – Londra, 6 luglio 1535), è stato un umanista, scrittore e politico cattolico inglese; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica, canonizzato come martire da papa Pio XI nel 1935.”




    Associazione legittimista Trono e Altare: Martiri del Cattolicesimo Inglese : SAN TOMMASO MORO
    http://associazione-legittimista-ita...glese-san.html
    "Martiri del Cattolicesimo Inglese : SAN TOMMASO MORO
    San Tommaso Moro
    Thomas More, italianizzato in Tommaso Moro (Londra, 7 febbraio 1478 – Londra, 6 luglio 1535).

    Questo magistrato, martire della fedeltà alla Santa Sede, nacque a Londra il 7-2-1478 dal giudice Giovanni. Dopo i primi studi, fu posto come paggio nella casa dell'arcivescovo di Canterbury, cancelliere del Regno e maestro insigne di Oxford, Giovanni Morton, il quale, intravedendo nel talento di lui l'eccezionale avvenire che lo attendeva, lo mandò (1492) a compiere gli studi umanistici presso l'università di Oxford. Il More poté beneficiare dei più celebri maestri del tempo, tra cui l'austero canonico Giovanni Colet da lui scelto come confessore.
    Il padre non condivideva l'amore del figlio per le lettere. Dapprima gli lesinò i soldi. "È perciò - scriverà il figlio - che non potei adagiarmi in alcun vizio, ne in alcun piacere e che non spesi il tempo in divertimenti vani e indegni. Non sapevo che cosa fosse la lussuria e non ho mai imparato a scialacquare il denaro: in una parola, altro non amavo e ad altro non pensavo che ai mie studi". Lo richiamò quindi a Londra (1494) per i corsi di giurisprudenza. Tommaso ubbidì senza discutere e si perfezionò a tal punto nell'arte delle pandette che, a ventitré anni, fu chiamato a difendere le prime cause e a venticinque fu eletto membro del Parlamento. Non abbandonò frattanto il greco, il latino e il francese, e alla lettura dei classici e dei Padri della Chiesa aggiunse lo studio della matematica e della filosofia. Il ciclo di conferenze ad alto livello tenuto nella chiesa di S. Lorenzo sul De Civitate Dei contribuì a renderlo noto a tutto il mondo intellettuale di Londra. Il suo "hobby" preferito tra tante occupazioni, oltre il suono della viola e del flauto, era l'osservazione delle forme e delle abitudini degli animali e degli uccelli di cui aveva riempito la casa. Detestò il gioco del tennis, dei dadi e delle carte, ma si dilettò di tutte le più serie occupazioni umane e coltivò l'amicizia. Dall'incontro a Londra con Erasmo di Rotterdam (1499), principe degli umanisti, in viaggio verso Oxford, nacque una stima che non venne mai meno. "Se volete una modello perfetto di amicizia - scriverà Erasmo - non ne troverete uno più perfetto di More. In compagnia è così gentile e dolce, che anche i più malinconici diventano allegri, e non vi è dolore che egli non sappia alleviare".
    Il segreto di questo suo benefico influsso risiedeva nell'intensità della sua vita spirituale. Sappiamo difatti che fin d'allora egli portava il cilicio, usava la disciplina e digiunava; di notte si alzava alle due per studiare e pregare fino alle sette; la mattina, rivestito di cotta, ascoltava la messa e faceva sovente la comunione. La sua carità non conobbe limiti nel soccorrere i miserabili. Quando la posizione sociale gli vieterà di scendere personalmente nei bassifondi, farà portare loro monete d'oro da qualcuno dei suoi familiari, li chiamerà alla propria mensa e prenderà addirittura in affitto una casa accanto alla sua per mantenervi poveri e malati. Quando giunse il tempo di decidersi sul genere di vita da abbracciare, il More andò ad abitare nella foresteria della Certosa. Dopo quattro anni di riflessioni decise di essere un marito casto anziché un sacerdote impuro.
    Nel 1505 sposò Jane Colet che gli diede quattro figli. Rimasto vedovo (1511), si risposò dopo un mese con Alice Middleton, stagionata vedova di un mercante e per giunta petulante e ambiziosa. Nonostante tutto, quell'unione fu felice. "Di rado - fu costretto ad ammettere lo stesso Erasmo - si trova un marito che ha ottenuto dalla moglie, con autorità e severità, tanta compiacenza quanta il More ne ha ottenuta per mezzo dell'adulazione scherzosa...". E aggiunse: "Allo stesso modo egli comanda a tutti coloro che appartengono alla casa, dove non vi è litigio alcuno. Se ne sorgono, egli interviene immediatamente, e li fa cessare, senza serbare né far serbare rancore".
    Ai suoi figli volle che fosse impartita un'educazione basata sulla cultura, ma soprattutto sulla religione. Al loro precettore un giorno scrisse: "Benché io, a tutti i tesori dei re, preferisca il sapere, sono tuttavia convinto che anche la più grande fama acquisita con la scienza, se non è accompagnata da una vita buona, altro non è che splendida infamia". Per la sua opposizione all'eccessiva esazione del re Enrico VIII, suo padre fu gettato nella torre di Londra e vi fu trattenuto finché non ebbe pagato una forte multa.
    Quando salì al trono Enrico VIII, il More se ne acquistò talmente il favore che nel 1510 fu eletto vicesceriffo di Londra, cioè consulente legale del consiglio comunale, e nel 1515 fu inviato nelle Fiandre quale ambasciatore, dove seppe difendere così bene i colossali interessi commerciali inglesi che, quando ritornò, meritò una pensione a vita di cento sterline. Nauseato dalle controversie dei mercanti e dall'avidità degli uomini, si era divertito allora a scrivere l'Utopia, una critica all'organizzazione sociale inglese e alle consuetudini machiavelliche della politica europea. Nel suo stato immaginario, in un'isola immaginaria, con la comunanza dei beni permetteva il divorzio, il suicidio e l'eutanasia. A suo dire il libro non rappresentò che un prodotto di momenti non controllati.
    Nel 1517 Tommaso ricevette l'ordine di partire per Calais allo scopo di saggiare il terreno, come ambasciatore, per la stipulazione di un trattato segreto con Francesco I, re di Francia. L'esito favorevole lo incatenò irrimediabilmente, contro sua voglia, alla vita politica. Enrico VIII lo scelse, difatti (1518), quale membro del Consiglio privato della corona di cui faceva parte Giovanni Fisher, vescovo di Rochester, e poi maestro delle suppliche. Erasmo commenterà: "Egli non è salito per questo in superbia. Anzi, ricorda i suoi amici più umili, e ogni tanto ritorna alla letteratura, che tanto ama... Ha un grande desiderio di far del bene, e il suo cuore è così compassionevole che, più atti di carità egli compie, più ne vorrebbe compiere. Soccorre gli uni con denaro, protegge gli altri con la sua autorità, e altri ancora promuove col suo appoggio. Se non può agire altrimenti, aiuta almeno con i consigli e non allontana mai nessuno senza aver fatto qualcosa per lui. Sembra proprio che sia stato designato alla sua carica per sollevare tutti i bisognosi".
    Nel 1521 il More, nominato cavaliere, fu trasferito dall'ufficio di Maestro delle Suppliche a quello di Sottotesoriere, le cui attribuzioni corrispondevano press'a poco a quelle odierne di Cancelliere dello scacchiere. Il re lo volle costantemente a portata di mano, sia a corte che nei suoi viaggi per l'interno del paese, finché, per le insistenze del cardinale Tommaso Wolsey, gran cancelliere d'Inghilterra, fu eletto alla carica di Presidente della Camera dei Comuni (1524), e l'anno successivo ebbe il titolo di cancelliere del ducato di Lancaster.
    Nel primo periodo del suo regno Enrico VIII si mostrò fervente e sincero sostenitore dell'antica fede. Contro Lutero, scomunicato da Leone X nel 1520, scrisse un'opera in difesa dei sette sacramenti che gli valse le ire dell'eresiarca e il titolo di Difensore della fede da parte del papa (1521). In seguito, però, la sfrenata passione per la dama di corte Anna Bolena lo portò a desiderare il ripudio di Caterina d'Aragona, vedova di suo fratello Arturo, che aveva sposato con la dispensa d'affinità di primo grado, e dalla quale aveva avuto soltanto una figlia, Maria. Verso la fine del 1527 il re chiese al More il suo parere sull'annullamento del matrimonio, ma non trovò che una netta opposizione. Deciso a sposare Bolena ad ogni costo per avere un erede maschio al trono, costrinse il cardinale Wolsey a lasciare il cancellierato perché non era riuscito ad agganciare il papa ai suoi disegni. Al suo posto chiamò Tommaso More nella speranza di fargli cambiare proposito. Il santo accettò a malincuore. Era il primo laico che occupava quella carica (1529). Invitato ancora una volta a riconsiderare la questione del ripudio di Caterina, mantenne il proprio atteggiamento e si limitò agli stretti doveri di cancelliere. La sua posizione si fece più delicata quando il re, agli inizi del 1531, pretese essere riconosciuto capo supremo della Chiesa d'Inghilterra. Nel riferire al parlamento le giustificazioni del re riguardo alla propria condotta, non andò oltre al puro compito di portavoce. Il 12-5-1532 l'arcivescovo di Canterbury Warham, in seguito a pressione reale, presentò l'atto di sottomissione del clero con la clausola: "Con quei limiti che la legge di Cristo consente". Lo stesso giorno il More si dimise per motivi di salute, e si ritirò a vivere nella sua casa di Chelsea.
    Per diciotto mesi il re lo lasco tranquillo, poi decise di piegarlo. L'ex-cancelliere, compreso fra gli aderenti alla visionaria Elisabetta Barton, che aveva profetizzato disgrazie a Enrico VIII se avesse cercato di contrarre un nuovo matrimonio, fu interrogato da una commissione (6-3-1534), ma non piegò e, tornato nella sua casa di campagna, si difese, anche per scritto, da tutte le accuse. Il 7-4-1534 fu chiamato a giurare l'atto di successione: si dichiarò disposto a giurare la successione della discendenza di Anna Bolena, e non il resto che implicava il riconoscimento del divorzio e il ripudio dell'autorità papale. Fu allora imprigionato nella Torre di Londra dove restò fino al 1-7-1535 quando, processato per alto tradimento, fu condannato a morte per decapitazione.
    Fino alla fine Tommaso More mostrò un'incrollabile fedeltà alla sua coscienza di cattolico anche quando, la figlia prediletta o la moglie, lo consigliavano a cedere almeno esternamente. Un giorno dichiarò loro risolutamente "di anteporre l'eterna salvezza ai pochi anni di vita che gli sarebbero rimasti". Al momento del supplizio (6-7-1535) chiamò gli spettatori attoniti a testimoni che, com'egli moriva leale e buon servitore del sovrano, così prima di tutto era servo di Dio, e affrontava il supremo sacrificio della vita nella fede e per la fede della santa Chiesa Cattolica. Il suo intimo amico Giovanni Fisher due settimane prima aveva fatto lo stesso.
    Avanzò quindi verso il ceppo, davanti al quale s'inginocchiò per la recita del Miserere. Poi si rialzò in piedi, e quando il boia gli si avvicinò per chiedergli perdono, lo baciò affettuosamente e gli mise in mano una moneta d'oro. Poi gli disse: "Tu mi rendi oggi il più grande servizio che un mortale mi possa rendere. Solo sta attento: il mio collo è corto. Vedi di non sbagliare il colpo. Ne andrebbe della tua riputazione". Non si lasciò legare. Da sé si bendò gli occhi con uno straccetto che s'era portato appresso. Quindi, senza fretta, si coricò lungo disteso, appoggiando il collo sul ceppo, che era molto basso. Inaspettatamente si rialzò con un sorriso sul labbro, raccolse con una mano la barba e se la collocò di lato celiando: "Questa per lo meno non ha commesso alcun tradimento".
    La morte di Tommaso More destò grande commozione nel mondo. Erasmo esclamò: "In Moro mihi videor extinctus! Mi par di morire con lui!". Gli ambasciatori inglesi ricevettero dal loro governatore istruzioni affinchè si sforzassero di dimostrare che "tutto si era svolto nella più perfetta legalità...". Il More fu canonizzato con Giovanni Fisher il 19-5-1935 da Pio XI tra il riconoscimento persino degli ambienti anglicani ammirati del loro eroismo religioso.
    Leone XIII ne aveva confermato il culto il 9-12-1886."





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    “6 luglio 2018: OTTAVA dei Santi Pietro e Paolo.”
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    “L'omaggio di Radio Spada a Santa Maria Goretti, martire della purezza. (Festa 6 luglio). Assassinata il 6 luglio 1902, beatificata il 27 aprile 1947, canonizzzata infallbilmente da Papa Pio XII il 24 giugno 1950.”
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    “Roma, notte fra il 5 e il 6 luglio 1809 : Arresto e deportazione di Pio VII.

    Alzatosi Pio VII dalla sedia, in aria maestosa ed autorevole, ricordandosi di esser Principe temporale e Vicario di Gesù Cristo, esclamò: “Non posso, non debbo, non voglio: ho promesso a Dio di conservare alla Chiesa i suoi Stati ed i suoi diritti, e non mancherò mai al pronunciato giuramento ... Ho detto che veruna cosa mi rimuoverà. Eccomi pronto a versare l’ultima stilla del mio sangue ed a perdere in quest’istante la vita, prima di violare la promessa da me fatta a Dio”.
    (Erasmo Pistolesi, Vita del Sommo Pontefice Pio VII, Roma, 1824, Tomo II, p. 276)”
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    “Il 6 luglio 1758 Clemente XIII della Torre Rezzonico viene esaltato al Sommo Pontificato.”
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    https://www.radiospada.org/2016/06/t...e-per-lutopia/
    https://www.radiospada.org/2015/08/s...ulla-famiglia/
    “San Tommaso Moro, martire dell’indissolubilità del Matrimonio. (...)

    Fu per la dolce fermezza nel non rinnegare questi principi basilari della morale domestica cristiana che San Tommaso Moro fu decapitato il 6 luglio 1535, quindici giorni dopo di un altro santo martire del matrimonio e della supremazia della Chiesa sul potere temporale, il vescovo Giovanni Fisher.
    I due santi martiri passarono gli ultimi anni della loro vita a marcire nella torre di Londra da dove Tommaso scrisse il “De Tristitia Christi” conosciuto come “Gesù al Getsemani”, libro che testimonia la Passione che dovette affrontare per amore della verità, per amore della giustizia, per amore di Gesù Cristo. Sul patibolo San Tommaso, padre di famiglia di vita integerrima, autentico cristiano e fedele suddito della corona chiese agli astanti di pregare per il Re, e al boia che piangeva per essersi trovato a dover mettere a morte un santo disse: “Non ti affliggere, con questo colpo d’ascia tu mi mandi in Paradiso” e con triste ironia aggiunse: “colpisci bene perché ho il collo corto”. (...) Dunque, non ci resta che scegliere. Santi Tommaso Moro e Giovanni Fisher: pregate per noi.”

    “Sir Thomas More. cattolico romano, assassinato il 6 luglio 1535 per ordine del novello Decio, Enrìco VIII Tudor.
    Beatificato da Papa Leone XIII il 29 dicembre 1886, canonizzato infallibilmente da Papa Pio XI il 19 maggio 1935.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...0d&oe=5BA5ED0D








    AVE MARIA!!!
    PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNOR GESÙ CRISTO, MISERERE NOBIS!!!
    Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  7. #7
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    Predefinito Re: Una splendida figura: Tommaso Moro

    Citazione Originariamente Scritto da Holuxar Visualizza Messaggio
    ONORE A THOMAS MOORE e a tutti i MARTIRI CATTOLICI INGLESI, all'epoca vittime della setta sovversiva anglicana ed oggi di quella ancor più infame vaticano-secondista che ne oltraggia la Memoria con la sua eresia pseudo-ecumenista nemica della vera Fede cattolica per la quale costoro sacrificarono la loro vita!!!


    6 LUGLIO 2018: SAN THOMAS MOORE, SANTA MARIA GORETTI, OTTAVA DEI SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI; sesto giorno del MESE dedicato alla devozione al PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…




    http://www.sodalitium.biz/della-festa-pietro-e-paolo/

    Mese del Preziosissimo Sangue - Sodalitium


    Santa Maria Goretti - Sodalitium
    «6 luglio, Santa Maria Goretti, Martire (Corinaldo, 16 ottobre 1890 – Nettuno, 6 luglio 1902).

    “A Nettuno, nel Lazio, santa Maria Goretti, piissima fanciulla, crudelissimamente uccisa per la difesa della propria verginità, che il Papa Pio dodicesimo solennemente annoverò nel catalogo delle sante Vergini”.
    O piccola Maria Goretti che sacrificasti la vita per conservare illibata la tua verginità e che, morente, perdonasti al tuo uccisore promettendo di pregare per lui dal Cielo, aiutaci a superare noi stessi nel difficile cammino di questo mondo così profondamente sconvolto dalle più violente passioni. Ottienici la grazia della purezza dei costumi e quella di un grande amore verso i nostri fratelli. Tu, che uscita da un’umile famiglia di contadini, per la tua eroica vittoria sul male e il glorioso martirio volasti al Cielo con l’aureola della santità, ottienici la pace, la fede, il lavoro fecondo in una nuova atmosfera di carità, ottenendo per noi dal Signore tutte le grazie necessarie per il nostro bene spirituale e materiale, per la nostra vita terrena e per quella eterna. In particolare ottienici la grazia che in questo momento ci sta molto a cuore. Così sia.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...ti-183x300.jpg





    http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/46.pdf
    «Accetto la morte in nome di Gesù e della Chiesa”. Vita di S. Tommaso Becket… pag. 10»

    https://www.agerecontra.it/2018/06/d...ietro-e-paolo/
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...8a-300x276.jpg


    Sante Messe - Sodalitium

    S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium

    “Sodalitium - IMBC.”
    https://www.youtube.com/user/sodalitium

    “Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
    https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

    Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11)




    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
    domusmarcellefebvre110815
    CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815
    Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
    SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




    https://www.agerecontra.it/

    Indice testi in italiano

    Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale

    Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio, tratta di messaggi subliminali, rock satanico, occultismo, massoneria

    sito dedicato alla crisi dottrinale nella chiesa cattolica

    https://www.facebook.com/Traditio.Verona.it/

    https://www.facebook.com/pietroferrari1973/

    “Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
    https://www.facebook.com/romancatholicsnonunacum/

    https://www.facebook.com/fidecatholica/

    Home | Traditional Latin Mass Resources

    https://novusordowatch.org/

    : Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada

    https://www.truerestoration.org/

    Sede Vacante -




    "Serto di fiori aulentissimi in onore di Santa Maria Goretti Di Piergiorgio Seveso."
    https://www.facebook.com/media/set/?...2566657&type=3




    Tradidi quod et accepi
    Tradidi quod et accepi

    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...9e&oe=5BDE257D





    “I VENERDÌ DEL MESE DI LUGLIO.
    DIVOZIONE AL PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
    1. Invito a questa Divozione.

    Basta esser cristiano per professare una special divozione al Sangue divino di Gesù Cristo. Desso infatti è nientemeno che il prezzo con cui tutti gli uomini furono riscattati dalla schiavitù dell'inferno, quel mosto misterioso colla cui aspersione l'anima nostra si purificò d'ogni macchia e divenne oggetto di compiacenza agli occhi di Dio, quella mediazione che è sempre efficace ad ottenere misericordia, più che non fosse il sangue di Abele a domandare vendetta; quella fonte sempre patente da cui ognuno può trarre con gaudio acque di misericordia e di grazia. Di qui è che il Grisostomo la chiamava "Salvezza delle anime", san Tommaso "Chiave dei tesori celesti", sant'Ambrogio "Oro prezioso d'infinito valore", san Bernardo "Tromba che altamente risuona misericordia e clemenza", e santa Maria Maddalena de' Pazzi "Pegno e Caparra di vita eterna".
    Egli è perciò che Eugenio IV, Paolo III, Paolo IV, Gregorio XIII accordarono numerosi privilegi alla confraternita del prezioso Sangue eretta nella Chiesa di Santa Maria in Vado in Roma. Questa pia Unione venne poi confermata in perpetuo nel 1585 da Sisto V. Venuta però in qualche decadenza una sì pia istituzione, si adoperò per rilevarla il canonico Gaspare del Buffalo, di cui vassi ora inoltrando in Roma il processo di canonizzazione (N.d.A. canonizzato da Pio XII nel 1954). Né furono vani i suoi sforzi, perocché in poco d'ora vide divenute famigliarissime in Roma e in molti altri paesi le sante pratiche da lui suggerite, specialmente quella delle Sette Offerte costituenti la corona del Preziosissimo Sangue, nonché quella di un mese intero, e specialmente quello di giugno, parzialmente destinato a questo culto.
    A questo dilatamento, che va sempre crescendo, contribuì non poco l'istituto dei Missionarj detti del Preziosissimo Sangue, fondati dallo stesso Canonico, non che Mons. Strambio vescovo di Macerata che ne fu sempre divotissimo. Nelle vicinanze di Roma, nei villaggi di Genzano, di Laricia, di Nemi, niente è più comune che il trovar scritto sopra le porte: Viva il Sangue di Gesù Cristo. Ciò ricorda l'efficacia della predicazione di Gaspare del Buffalo che riesciva a radicare da per tutto il culto ch'ei professava pel primo, e quindi mettere tutte le case sotto la protezione del Sangue di Gesù Cristo, come le case degli Ebrei in Egitto erano sotto il patrocinio del Sangue dell'Agnello che bastava, da sé solo, a preservarle dalla spada dell'Angelo sterminatore.
    Professate dunque ancor voi una divozione particolare al Sangue SS. di Gesù Cristo, e una felice esperienza vi obbligherà a confessare col Crisostomo, che questo Sangue adorabile è un fiume misterioso che irriga tutta la terra, e la feconda e la adorna d'ogni più bella specie di alberi, ciascheduno dei quali produce a suo tempo i frutti più belli e più saporosi. (...) (da Mons. Giuseppe Riva, Manuale di Filotea, Bertarelli, Milano 1901)”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...b0&oe=5BE2EF37





    “SANTA MARIA GORETTI
    Vergine e Martire.
    Doppio di I classe (ove patrona).
    Doppio (altrove).
    Paramenti rossi.
    Nascita: Corinaldo, 16 ottobre 1890.
    Morte: Nettuno, 6 luglio 1902.
    Canonizzazione: Piazza San Pietro, il 24 giugno 1950 da papa Pio XII.
    Santuario principale: Santuario di Nostra signora delle Grazie e di Santa Maria Goretti, Nettuno.
    Attributi: Palma.
    Patrona di: Latina, Agro pontino, Figlie di Maria, gioventù.
    SANTA MESSA
    Maria Goretti è l'Agnese del secolo XX, la Martire della Purezza e della Bontà. Per la difesa della sua castità fu trafitta a morte da Alessandro Serenelli, il quale poi, perdonato dalla fanciulla prima di spirare, si convertirà. Maria passava alla gloria celeste il 6 luglio 1902. Pio XII la beatificò (1947) e la canonizzò (1950). Alla sua canonizzazione assistettero la madre, i fratelli, le sorelle e l'assassino redento.
    https://sardiniatridentina.blogspot....rtire.html?m=1
    * BIOGRAFIA COMPLETA DELLA SANTA

    Nacque a Corinaldo (Ancona) il 16 ottobre 1890, figlia dei contadini Luigi Goretti e Assunta Carlini, Maria era la seconda di sei figli. I Goretti si trasferirono presto nell'Agro Pontino. Nel 1900 suo padre morì, la madre dovette iniziare a lavorare e lasciò a Maria l'incarico di badare alla casa e ai suoi fratelli. A undici anni Maria fece la Prima Comunione e maturò il proposito di morire prima di commettere dei peccati. Alessandro Serenelli, un giovane di 18 anni, s' innamorò di Maria. Il 5 luglio del 1902 la aggredì e tentò di violentarla. Alle sue resistenze la uccise accoltellandola.Maria morì dopo un'operazione, il giorno successivo, e prima di spirare perdonò Serenelli. L'assassino fu condannato a 30 anni di prigione. Si pentì e si convertì solo dopo aver sognato Maria che gli diceva avrebbe raggiunto il Paradiso. Quando fu scarcerato dopo 27 anni chiese perdono alla madre di Maria. Maria Goretti fu proclamata santa nel 1950 da Pio XII. (...)
    Santa Maria Goretti
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    “IN OCTAVA SACTORUM APOSTOLORUM PETRI ET PAULI
    (Ottava dei Santi Apostoli Pietro e Paolo)
    Doppio maggiore.
    Paramenti rossi.
    SANTA MESSA
    Oggi termina, con una Messa speciale, il concerto di lodi che da otto giorni la Chiesa innalza ai due Apostoli Pietro e Paolo, i cui nomi sono eterni (Introito, Epistola).

    * Sermone di san Giovanni Crisostomo.
    Presso Metafraste.
    Quali grazie vi renderemo, o beati Apostoli, per tante fatiche che avete sostenuto per noi? Mi sovvengo di te, o Pietro, e ne rimango stupito: mi ricordo di te, o Paolo, e, fuori di me, mi struggo in lacrime. Non so che dire, non so profferir parola, contemplando le vostre sofferenze. Quante prigioni avete santificato? Quante catene avete onorato? Quanti tormenti sostenuto? Quante maledizioni tollerate? Come avete portato lontano il Cristo? Come avete allietate le Chiese colla vostra predicazione? Le vostre lingue sono strumenti benedetti: le vostre membra sono state coperte di sangue per la Chiesa. Voi avete imitato Cristo in tutto: «In tutta la terra si è sparsa la vostra voce, e le vostre parole son giunte sino ai confini dell'orbe terrestre» (Ps. 18,5).
    Godi, o Pietro, cui fu concesso di assaporare il legno della croce di Cristo. E a somiglianza del Maestro tu volesti essere crocifisso, ma non diritto, come Cristo Signore, sibbene colla testa verso terra, quasi per incamminarti dalla terra al cielo. Beati i chiodi che hanno trapassato membra sì sante. Tu con ogni fiducia rimettesti l'anima tua nelle mani del Signore, tu che servisti assiduamente lui, la Chiesa sua sposa, tu che, il più fedele di tutti gli Apostoli, amasti il Signore con tutto l'ardore del tuo spirito.
    Godi anche tu, o beato Paolo, che avesti recisa la testa dalla spada, e le cui virtù non si possono spiegare con parole. Quale spada poté mai trapassare la santa tua gola, questo strumento, dico, del Signore, ammirato dal cielo e riverito dalla terra? Qual luogo raccolse il tuo sangue, che apparve bianco come latte sulla veste di chi ti percosse? E che addolcendo miracolosamente l'anima di quel barbaro, lo convertì alla fede insieme coi suoi compagni? Questa spada sia per me come una corona, e i chiodi di Pietro come gemme incastonate in un diadema.
    - Al Vangelo.
    ** Omelia di san Girolamo Prete.
    Libro 2 Commento al cap. 14 di Matteo.
    Il Signore comandò ai discepoli di passare dall'altra riva e li obbligò a montare in barca. Con questa maniera di parlare si fa vedere che essi si allontanarono a malincuore dal Signore, non volendo per amor del Maestro, separarsene neppure un momento. «Ed egli, licenziate le turbe, salì solo su un monte a pregare» (Matth. 14,23). Se si fossero trovati con lui i discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, che avevano visto la gloria della sua trasfigurazione, forse sarebbero saliti sul monte con lui; ma la turba non può seguirlo sulle alture, s'egli non l'ha istruita presso il mare, sul lido, e nutrita nel deserto.
    Quanto poi all'essere salito solo a pregare, non riferirlo a colui che con cinque pani saziò cinquemila persone, senza contare i piccoli e le donne; ma a colui, che, udita la morte di Giovanni, si ritirò nella solitudine: non già perché noi ammettiamo due persone nel Signore, ma perché distinguiamo le operazioni che fa come Dio e che fa come uomo. «Frattanto la barca in mezzo al mare era sbattuta dalle onde» (Matth.14,24). Ben a ragione gli Apostoli si erano allontanati a malincuore e per forza dal Signore, credendo di far naufragio in sua assenza.
    Finalmente, mentre il Signore se ne sta sulla cima del monte, d'un tratto si leva un vento contrario, e sconvolge il mare, e gli Apostoli corrono pericolo; e la tempesta continua a minacciarli di naufragio, finché non giunge Gesù. «Ma circa le tre del mattino egli andò verso di loro camminando sul mare» (Matth. 14,25). Le stazioni e vigilie militari si dividevano in spazi di tre ore. Dicendo dunque, che il Signore andò verso di loro circa le tre del mattino, ci mostra che stettero in pericolo tutta la notte; e ciò per significare che sul finir della notte, cioè alla fine del mondo, egli porgerà aiuto ai suoi.”
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    Ligue Saint Amédée
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    6 juillet : Sainte Maria Goretti, Vierge et martyre (1890-1902) :: Ligue Saint Amédée
    “6 Juillet : Sainte Maria Goretti, Vierge et martyre (1890-1902).”
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    6 juillet : Saint Thomas More, Martyr (1487-1535) :: Ligue Saint Amédée
    6 juillet : Saint Thomas More, Martyr (1487-1535)
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    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare sant’Isaia Profeta, il quale, sotto il Re Manàsse, morì segato in due parti, e fu sepolto sotto la quercia di Rogel, vicino alla corrente delle acque. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questo Santo, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, sant’Isaia Profeta possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

    “+ O piccola Maria Goretti che sacrificasti la vita per conservare illibata la tua verginità e che, morente, perdonasti al tuo uccisore promettendo di pregare per lui dal Cielo, aiutaci a superare noi stessi nel difficile cammino di questo mondo così profondamente sconvolto dalle più violente passioni. Ottienici la grazia della purezza dei costumi e quella di un grande amore verso i nostri fratelli. Tu, che uscita da un’umile famiglia di contadini, per la tua eroica vittoria sul male e il glorioso martirio volasti al Cielo con l’aureola della santità, ottienici la pace, la fede, il lavoro fecondo in una nuova atmosfera di carità, ottenendo per noi dal Signore tutte le grazie necessarie per il nostro bene spirituale e materiale, per la nostra vita terrena e per quella eterna. In particolare ottienici la grazia che in questo momento ci sta molto a cuore. Così sia. +”
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    “Quando i missionari cattolici entrarono la prima volta nel Perù, successe, fra tanti altri, anche questo fatto. Un barbaro principe, a capo d’una di quelle selvagge tribù, portava la desolazione in mezzo a quei poveretti che si erano convertiti alla fede cristiana. Quel principe, non so per quale gusto infernale, si compiaceva d’insultare e di profanare le sacre immagini che i missionari davano ai fedeli. Quando poteva avere in mano un’immagine a cui fare sfregio, egli sguazzava in una feroce allegria. Al suo passaggio i poveri cristiani fuggivano e salvavano, come potevano, gli oggetti di devozione.Prosegue:
    https://www.sursumcorda.cloud/artico...rocifisso.html
    - Racconti miracolosi n° 68. Il barbaro Principe del Perù convertito dal Crocifisso.”
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    “Mio Dio, io Vi prometto di aver sino al mio ultimo respiro, ogni volta che batterà il mio cuore, che passerò innanzi ad una Chiesa, o dinanzi ad una Croce, che sarò tentata/o, che incontrerò persone, andando, venendo, lavorando, ricreandomi, l’intenzione di offrirvi tante volte quanti sono i secondi della giornata, i granelli di sabbia sulla terra, gli atomi nell’aria: i meriti di Nostro Signore Gesù Cristo, i suoi digiuni, le sue penitenze, la sua dolorosa passione, il suo sangue adorabile, le sue umiliazioni, e la sua morte.”
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    06 Luglio - Santa Maria Goretti
    06 Luglio - Santa Maria Goretti
    “06 LUGLIO SANTA MARIA GORETTI Corinaldo, 16 ottobre 1890 - Nettuno, 6 luglio 1902.

    Nacque a Corinaldo (Ancona) il 16 ottobre 1890, figlia dei contadini Luigi Goretti e Assunta Carlini, Maria era la seconda di sei figli. I Goretti si trasferirono presto nell'Agro Pontino. Nel 1900 suo padre morì, la madre dovette iniziare a lavorare e lasciò a Maria l'incarico di badare alla casa e ai suoi fratelli. A undici anni Maria fece la Prima Comunione e maturò il proposito di morire prima di commettere dei peccati. Alessandro Serenelli, un giovane di 18 anni, s' innamorò di Maria. Il 5 luglio del 1902 la aggredì e tentò di violentarla. Alle sue resistenze la uccise accoltellandola. Maria morì dopo un'operazione, il giorno successivo, e prima di spirare perdonò Serenelli. L'assassino fu condannato a 30 anni di prigione. Si pentì e si convertì solo dopo aver sognato Maria che gli diceva avrebbe raggiunto il Paradiso. Quando fu scarcerato dopo 27 anni chiese perdono alla madre di Maria. Maria Goretti fu proclamata santa nel 1950 da Pio XII. (Avvenire)
    PREGHIERA A SANTA MARIA GORETTI
    Salve, o soave ed amabile santa! Martire sulla terra ed Angelo in cielo! Dalla tua gloria volgi lo sguardo su questo popolo che ti ama, che ti venera, che ti glorifica, che ti esalta. Sulla tua fronte tu porti chiaro e fulgente il nome vittorioso di Cristo; sul tuo volto virgineo è la forza dell’amore, la costanza della fedeltà allo sposo divino; tu sei sposa di sangue, per ritrarre in te l’immagine di Lui. A te, potente presso l’agnello di Dio, affidiamo questi i nostri figli e figlie. Essi ammirano il tuo eroismo, ma anche vogliono essere tuoi imitatori nel fervore della fede e nella incorruttibile illibatezza dei costumi. A te i padri e le madri ricorrono, affinché tu li assita nella loro missione educativa. In te per le nostre mani trova rifugio la fanciullezza, e la gioventù tutta, affinchè sia protetta da ogni contaminazione e possa incedere per il cammino della vita nella serenità e nella letizia dei puri di cuore. Così sia. (Papa Pio XII).”


    06 luglio
    06 luglio
    “IL SANGUE CHE PACIFICA CON DIO
    6° GIORNO
    MEDITAZIONE

    Dopo il diluvio universale Noé offrì a Dio un sacrificio di lode e di grazie ed ecco che l'arcobaleno appare all'orizzonte, come per avvolgere in un solo amplesso il cielo e la terra. Dio, placato, giurò che mai avrebbe distrutto i viventi sulla terra. Il sacrificio offerto da Noé era soltanto la figura dell'immolazione di Cristo, che, col sacrificio del proprio Sangue, avrebbe pacificato l'umanità con Dio. Cos'è il peccato se non un atto di guerra dell'uomo contro il suo Creatore? L'atto di guerra genera inimicizia. È l'uomo che, ribellandosi a Dio, diventa suo nemico, ne provoca l'ira ed i castighi. Il Sangue di Gesù è stato versato per cancellare questo stato di guerra. I quattro angeli dell'Apocalisse che Dio manda per punire il mondo, odono una voce: «Non versate il calice della vendetta, perché prima si devono segnare coloro che ne dovranno essere preservati». «E chi sono costoro?» domandano gli angeli. La voce risponde: «Coloro che lavarono le proprie anime nel Sangue dell'Agnello». Quanta bontà del Signore verso di noi! Non solo ci ha purificati col suo Sangue, ma ha voluto anche dimenticare tutte le nostre colpe e ci ha proclamati suoi figli prediletti. Rispondiamo anche noi con l'amore a tanto amore. Quale nera ingratitudine sarebbe la nostra se osassimo offenderlo e tradirlo col peccato, proprio mentre egli, con paterno amplesso ci stringe al suo Cuore.
    ESEMPIO
    I santi, che più degli altri conoscono il valore di un'anima, si sono adoperati in tutti i modi per salvare non solo la propria, ma anche quelle del prossimo. Un apostolo instancabile fu S. Francesco Saverio, della Compagnia di Gesù, da S. Gaspare scelto a protettore dei Missionari e delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo. Egli abbandonò gli onori e le comodità del suo nobile casato, entrò nella Compagnia di Gesù e solcò gli oceani per portare la fede di Cristo nelle Indie e in Giappone. Il Crocifisso era la sua spada conquistatrice. Un giorno, viaggiando sul mare in burrasca, gli fu strappato dalla furia delle onde, ma lo riebbe inaspettatamente da un grosso granchio il giorno dopo, mentre era in preghiera sulla spiaggia. Dopo l'India e il Giappone, assetato ancora di anime, tentò di penetrare in Cina, ma non poté coronare il suo sogno, perché Dio volle chiamarlo al premio di tante fatiche. Morì nell'Isola di Sanciano, di fronte a Canton, il 3 dicembre 1552. Quel braccio, che battezzò migliaia di infedeli, è esposto nella chiesa del Gesù in Roma.
    Fioretto. - Se per disgrazia cadrò in peccato, penserò alla grande dolcezza che si prova quando si è in pace con Dio, gli chiederò subito perdono e mi confesserò al più presto.
    Giaculatoria. - Agnello di Dio, che col tuo Sangue togli i peccati del mondo, abbi pietà di me.”


    6° giorno: Il sangue che pacifica con Dio
    6° giorno: Il sangue che pacifica con Dio
    “6° giorno: Il sangue che pacifica con Dio.”




    https://it.wikipedia.org/wiki/Tommaso_Moro
    “Thomas More, latinizzato in Thomas Morus e poi italianizzato in Tommaso Moro (Londra, 7 febbraio 1478 – Londra, 6 luglio 1535), è stato un umanista, scrittore e politico cattolico inglese; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica, canonizzato come martire da papa Pio XI nel 1935.”




    Associazione legittimista Trono e Altare: Martiri del Cattolicesimo Inglese : SAN TOMMASO MORO
    Associazione legittimista Trono e Altare: Martiri del Cattolicesimo Inglese : SAN TOMMASO MORO
    "Martiri del Cattolicesimo Inglese : SAN TOMMASO MORO
    San Tommaso Moro
    Thomas More, italianizzato in Tommaso Moro (Londra, 7 febbraio 1478 – Londra, 6 luglio 1535).

    Questo magistrato, martire della fedeltà alla Santa Sede, nacque a Londra il 7-2-1478 dal giudice Giovanni. Dopo i primi studi, fu posto come paggio nella casa dell'arcivescovo di Canterbury, cancelliere del Regno e maestro insigne di Oxford, Giovanni Morton, il quale, intravedendo nel talento di lui l'eccezionale avvenire che lo attendeva, lo mandò (1492) a compiere gli studi umanistici presso l'università di Oxford. Il More poté beneficiare dei più celebri maestri del tempo, tra cui l'austero canonico Giovanni Colet da lui scelto come confessore.
    Il padre non condivideva l'amore del figlio per le lettere. Dapprima gli lesinò i soldi. "È perciò - scriverà il figlio - che non potei adagiarmi in alcun vizio, ne in alcun piacere e che non spesi il tempo in divertimenti vani e indegni. Non sapevo che cosa fosse la lussuria e non ho mai imparato a scialacquare il denaro: in una parola, altro non amavo e ad altro non pensavo che ai mie studi". Lo richiamò quindi a Londra (1494) per i corsi di giurisprudenza. Tommaso ubbidì senza discutere e si perfezionò a tal punto nell'arte delle pandette che, a ventitré anni, fu chiamato a difendere le prime cause e a venticinque fu eletto membro del Parlamento. Non abbandonò frattanto il greco, il latino e il francese, e alla lettura dei classici e dei Padri della Chiesa aggiunse lo studio della matematica e della filosofia. Il ciclo di conferenze ad alto livello tenuto nella chiesa di S. Lorenzo sul De Civitate Dei contribuì a renderlo noto a tutto il mondo intellettuale di Londra. Il suo "hobby" preferito tra tante occupazioni, oltre il suono della viola e del flauto, era l'osservazione delle forme e delle abitudini degli animali e degli uccelli di cui aveva riempito la casa. Detestò il gioco del tennis, dei dadi e delle carte, ma si dilettò di tutte le più serie occupazioni umane e coltivò l'amicizia. Dall'incontro a Londra con Erasmo di Rotterdam (1499), principe degli umanisti, in viaggio verso Oxford, nacque una stima che non venne mai meno. "Se volete una modello perfetto di amicizia - scriverà Erasmo - non ne troverete uno più perfetto di More. In compagnia è così gentile e dolce, che anche i più malinconici diventano allegri, e non vi è dolore che egli non sappia alleviare".
    Il segreto di questo suo benefico influsso risiedeva nell'intensità della sua vita spirituale. Sappiamo difatti che fin d'allora egli portava il cilicio, usava la disciplina e digiunava; di notte si alzava alle due per studiare e pregare fino alle sette; la mattina, rivestito di cotta, ascoltava la messa e faceva sovente la comunione. La sua carità non conobbe limiti nel soccorrere i miserabili. Quando la posizione sociale gli vieterà di scendere personalmente nei bassifondi, farà portare loro monete d'oro da qualcuno dei suoi familiari, li chiamerà alla propria mensa e prenderà addirittura in affitto una casa accanto alla sua per mantenervi poveri e malati. Quando giunse il tempo di decidersi sul genere di vita da abbracciare, il More andò ad abitare nella foresteria della Certosa. Dopo quattro anni di riflessioni decise di essere un marito casto anziché un sacerdote impuro.
    Nel 1505 sposò Jane Colet che gli diede quattro figli. Rimasto vedovo (1511), si risposò dopo un mese con Alice Middleton, stagionata vedova di un mercante e per giunta petulante e ambiziosa. Nonostante tutto, quell'unione fu felice. "Di rado - fu costretto ad ammettere lo stesso Erasmo - si trova un marito che ha ottenuto dalla moglie, con autorità e severità, tanta compiacenza quanta il More ne ha ottenuta per mezzo dell'adulazione scherzosa...". E aggiunse: "Allo stesso modo egli comanda a tutti coloro che appartengono alla casa, dove non vi è litigio alcuno. Se ne sorgono, egli interviene immediatamente, e li fa cessare, senza serbare né far serbare rancore".
    Ai suoi figli volle che fosse impartita un'educazione basata sulla cultura, ma soprattutto sulla religione. Al loro precettore un giorno scrisse: "Benché io, a tutti i tesori dei re, preferisca il sapere, sono tuttavia convinto che anche la più grande fama acquisita con la scienza, se non è accompagnata da una vita buona, altro non è che splendida infamia". Per la sua opposizione all'eccessiva esazione del re Enrico VIII, suo padre fu gettato nella torre di Londra e vi fu trattenuto finché non ebbe pagato una forte multa.
    Quando salì al trono Enrico VIII, il More se ne acquistò talmente il favore che nel 1510 fu eletto vicesceriffo di Londra, cioè consulente legale del consiglio comunale, e nel 1515 fu inviato nelle Fiandre quale ambasciatore, dove seppe difendere così bene i colossali interessi commerciali inglesi che, quando ritornò, meritò una pensione a vita di cento sterline. Nauseato dalle controversie dei mercanti e dall'avidità degli uomini, si era divertito allora a scrivere l'Utopia, una critica all'organizzazione sociale inglese e alle consuetudini machiavelliche della politica europea. Nel suo stato immaginario, in un'isola immaginaria, con la comunanza dei beni permetteva il divorzio, il suicidio e l'eutanasia. A suo dire il libro non rappresentò che un prodotto di momenti non controllati.
    Nel 1517 Tommaso ricevette l'ordine di partire per Calais allo scopo di saggiare il terreno, come ambasciatore, per la stipulazione di un trattato segreto con Francesco I, re di Francia. L'esito favorevole lo incatenò irrimediabilmente, contro sua voglia, alla vita politica. Enrico VIII lo scelse, difatti (1518), quale membro del Consiglio privato della corona di cui faceva parte Giovanni Fisher, vescovo di Rochester, e poi maestro delle suppliche. Erasmo commenterà: "Egli non è salito per questo in superbia. Anzi, ricorda i suoi amici più umili, e ogni tanto ritorna alla letteratura, che tanto ama... Ha un grande desiderio di far del bene, e il suo cuore è così compassionevole che, più atti di carità egli compie, più ne vorrebbe compiere. Soccorre gli uni con denaro, protegge gli altri con la sua autorità, e altri ancora promuove col suo appoggio. Se non può agire altrimenti, aiuta almeno con i consigli e non allontana mai nessuno senza aver fatto qualcosa per lui. Sembra proprio che sia stato designato alla sua carica per sollevare tutti i bisognosi".
    Nel 1521 il More, nominato cavaliere, fu trasferito dall'ufficio di Maestro delle Suppliche a quello di Sottotesoriere, le cui attribuzioni corrispondevano press'a poco a quelle odierne di Cancelliere dello scacchiere. Il re lo volle costantemente a portata di mano, sia a corte che nei suoi viaggi per l'interno del paese, finché, per le insistenze del cardinale Tommaso Wolsey, gran cancelliere d'Inghilterra, fu eletto alla carica di Presidente della Camera dei Comuni (1524), e l'anno successivo ebbe il titolo di cancelliere del ducato di Lancaster.
    Nel primo periodo del suo regno Enrico VIII si mostrò fervente e sincero sostenitore dell'antica fede. Contro Lutero, scomunicato da Leone X nel 1520, scrisse un'opera in difesa dei sette sacramenti che gli valse le ire dell'eresiarca e il titolo di Difensore della fede da parte del papa (1521). In seguito, però, la sfrenata passione per la dama di corte Anna Bolena lo portò a desiderare il ripudio di Caterina d'Aragona, vedova di suo fratello Arturo, che aveva sposato con la dispensa d'affinità di primo grado, e dalla quale aveva avuto soltanto una figlia, Maria. Verso la fine del 1527 il re chiese al More il suo parere sull'annullamento del matrimonio, ma non trovò che una netta opposizione. Deciso a sposare Bolena ad ogni costo per avere un erede maschio al trono, costrinse il cardinale Wolsey a lasciare il cancellierato perché non era riuscito ad agganciare il papa ai suoi disegni. Al suo posto chiamò Tommaso More nella speranza di fargli cambiare proposito. Il santo accettò a malincuore. Era il primo laico che occupava quella carica (1529). Invitato ancora una volta a riconsiderare la questione del ripudio di Caterina, mantenne il proprio atteggiamento e si limitò agli stretti doveri di cancelliere. La sua posizione si fece più delicata quando il re, agli inizi del 1531, pretese essere riconosciuto capo supremo della Chiesa d'Inghilterra. Nel riferire al parlamento le giustificazioni del re riguardo alla propria condotta, non andò oltre al puro compito di portavoce. Il 12-5-1532 l'arcivescovo di Canterbury Warham, in seguito a pressione reale, presentò l'atto di sottomissione del clero con la clausola: "Con quei limiti che la legge di Cristo consente". Lo stesso giorno il More si dimise per motivi di salute, e si ritirò a vivere nella sua casa di Chelsea.
    Per diciotto mesi il re lo lasco tranquillo, poi decise di piegarlo. L'ex-cancelliere, compreso fra gli aderenti alla visionaria Elisabetta Barton, che aveva profetizzato disgrazie a Enrico VIII se avesse cercato di contrarre un nuovo matrimonio, fu interrogato da una commissione (6-3-1534), ma non piegò e, tornato nella sua casa di campagna, si difese, anche per scritto, da tutte le accuse. Il 7-4-1534 fu chiamato a giurare l'atto di successione: si dichiarò disposto a giurare la successione della discendenza di Anna Bolena, e non il resto che implicava il riconoscimento del divorzio e il ripudio dell'autorità papale. Fu allora imprigionato nella Torre di Londra dove restò fino al 1-7-1535 quando, processato per alto tradimento, fu condannato a morte per decapitazione.
    Fino alla fine Tommaso More mostrò un'incrollabile fedeltà alla sua coscienza di cattolico anche quando, la figlia prediletta o la moglie, lo consigliavano a cedere almeno esternamente. Un giorno dichiarò loro risolutamente "di anteporre l'eterna salvezza ai pochi anni di vita che gli sarebbero rimasti". Al momento del supplizio (6-7-1535) chiamò gli spettatori attoniti a testimoni che, com'egli moriva leale e buon servitore del sovrano, così prima di tutto era servo di Dio, e affrontava il supremo sacrificio della vita nella fede e per la fede della santa Chiesa Cattolica. Il suo intimo amico Giovanni Fisher due settimane prima aveva fatto lo stesso.
    Avanzò quindi verso il ceppo, davanti al quale s'inginocchiò per la recita del Miserere. Poi si rialzò in piedi, e quando il boia gli si avvicinò per chiedergli perdono, lo baciò affettuosamente e gli mise in mano una moneta d'oro. Poi gli disse: "Tu mi rendi oggi il più grande servizio che un mortale mi possa rendere. Solo sta attento: il mio collo è corto. Vedi di non sbagliare il colpo. Ne andrebbe della tua riputazione". Non si lasciò legare. Da sé si bendò gli occhi con uno straccetto che s'era portato appresso. Quindi, senza fretta, si coricò lungo disteso, appoggiando il collo sul ceppo, che era molto basso. Inaspettatamente si rialzò con un sorriso sul labbro, raccolse con una mano la barba e se la collocò di lato celiando: "Questa per lo meno non ha commesso alcun tradimento".
    La morte di Tommaso More destò grande commozione nel mondo. Erasmo esclamò: "In Moro mihi videor extinctus! Mi par di morire con lui!". Gli ambasciatori inglesi ricevettero dal loro governatore istruzioni affinchè si sforzassero di dimostrare che "tutto si era svolto nella più perfetta legalità...". Il More fu canonizzato con Giovanni Fisher il 19-5-1935 da Pio XI tra il riconoscimento persino degli ambienti anglicani ammirati del loro eroismo religioso.
    Leone XIII ne aveva confermato il culto il 9-12-1886."





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    “L'omaggio di Radio Spada a Santa Maria Goretti, martire della purezza. (Festa 6 luglio). Assassinata il 6 luglio 1902, beatificata il 27 aprile 1947, canonizzzata infallbilmente da Papa Pio XII il 24 giugno 1950.”
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    “Roma, notte fra il 5 e il 6 luglio 1809 : Arresto e deportazione di Pio VII.

    Alzatosi Pio VII dalla sedia, in aria maestosa ed autorevole, ricordandosi di esser Principe temporale e Vicario di Gesù Cristo, esclamò: “Non posso, non debbo, non voglio: ho promesso a Dio di conservare alla Chiesa i suoi Stati ed i suoi diritti, e non mancherò mai al pronunciato giuramento ... Ho detto che veruna cosa mi rimuoverà. Eccomi pronto a versare l’ultima stilla del mio sangue ed a perdere in quest’istante la vita, prima di violare la promessa da me fatta a Dio”.
    (Erasmo Pistolesi, Vita del Sommo Pontefice Pio VII, Roma, 1824, Tomo II, p. 276)”
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    “Il 6 luglio 1758 Clemente XIII della Torre Rezzonico viene esaltato al Sommo Pontificato.”
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    https://www.radiospada.org/2016/06/t...e-per-lutopia/
    https://www.radiospada.org/2015/08/s...ulla-famiglia/
    “San Tommaso Moro, martire dell’indissolubilità del Matrimonio. (...)

    Fu per la dolce fermezza nel non rinnegare questi principi basilari della morale domestica cristiana che San Tommaso Moro fu decapitato il 6 luglio 1535, quindici giorni dopo di un altro santo martire del matrimonio e della supremazia della Chiesa sul potere temporale, il vescovo Giovanni Fisher.
    I due santi martiri passarono gli ultimi anni della loro vita a marcire nella torre di Londra da dove Tommaso scrisse il “De Tristitia Christi” conosciuto come “Gesù al Getsemani”, libro che testimonia la Passione che dovette affrontare per amore della verità, per amore della giustizia, per amore di Gesù Cristo. Sul patibolo San Tommaso, padre di famiglia di vita integerrima, autentico cristiano e fedele suddito della corona chiese agli astanti di pregare per il Re, e al boia che piangeva per essersi trovato a dover mettere a morte un santo disse: “Non ti affliggere, con questo colpo d’ascia tu mi mandi in Paradiso” e con triste ironia aggiunse: “colpisci bene perché ho il collo corto”. (...) Dunque, non ci resta che scegliere. Santi Tommaso Moro e Giovanni Fisher: pregate per noi.”

    “Sir Thomas More. cattolico romano, assassinato il 6 luglio 1535 per ordine del novello Decio, Enrìco VIII Tudor.
    Beatificato da Papa Leone XIII il 29 dicembre 1886, canonizzato infallibilmente da Papa Pio XI il 19 maggio 1935.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...0d&oe=5BA5ED0D








    AVE MARIA!!!
    PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNOR GESÙ CRISTO, MISERERE NOBIS!!!
    Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!
    Ellamadonna
    Far ragionare un idiota non é impossibile, é inutile

  8. #8
    Praticamente innocuo
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    Predefinito Re: Una splendida figura: Tommaso Moro

    Citazione Originariamente Scritto da Holuxar Visualizza Messaggio
    ONORE A THOMAS MOORE e a tutti i MARTIRI CATTOLICI INGLESI, all'epoca vittime della setta sovversiva anglicana ed oggi di quella ancor più infame vaticano-secondista che ne oltraggia la Memoria con la sua eresia pseudo-ecumenista nemica della vera Fede cattolica per la quale costoro sacrificarono la loro vita!!!


    6 LUGLIO 2018: SAN THOMAS MOORE, SANTA MARIA GORETTI, OTTAVA DEI SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI; sesto giorno del MESE dedicato alla devozione al PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…




    http://www.sodalitium.biz/della-festa-pietro-e-paolo/

    Mese del Preziosissimo Sangue - Sodalitium


    Santa Maria Goretti - Sodalitium
    «6 luglio, Santa Maria Goretti, Martire (Corinaldo, 16 ottobre 1890 – Nettuno, 6 luglio 1902).

    “A Nettuno, nel Lazio, santa Maria Goretti, piissima fanciulla, crudelissimamente uccisa per la difesa della propria verginità, che il Papa Pio dodicesimo solennemente annoverò nel catalogo delle sante Vergini”.
    O piccola Maria Goretti che sacrificasti la vita per conservare illibata la tua verginità e che, morente, perdonasti al tuo uccisore promettendo di pregare per lui dal Cielo, aiutaci a superare noi stessi nel difficile cammino di questo mondo così profondamente sconvolto dalle più violente passioni. Ottienici la grazia della purezza dei costumi e quella di un grande amore verso i nostri fratelli. Tu, che uscita da un’umile famiglia di contadini, per la tua eroica vittoria sul male e il glorioso martirio volasti al Cielo con l’aureola della santità, ottienici la pace, la fede, il lavoro fecondo in una nuova atmosfera di carità, ottenendo per noi dal Signore tutte le grazie necessarie per il nostro bene spirituale e materiale, per la nostra vita terrena e per quella eterna. In particolare ottienici la grazia che in questo momento ci sta molto a cuore. Così sia.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...ti-183x300.jpg





    http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/46.pdf
    «Accetto la morte in nome di Gesù e della Chiesa”. Vita di S. Tommaso Becket… pag. 10»

    https://www.agerecontra.it/2018/06/d...ietro-e-paolo/
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...8a-300x276.jpg


    Sante Messe - Sodalitium

    S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium

    “Sodalitium - IMBC.”
    https://www.youtube.com/user/sodalitium

    “Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
    https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

    Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11)




    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
    domusmarcellefebvre110815
    CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815
    Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
    SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




    https://www.agerecontra.it/

    Indice testi in italiano

    Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale

    Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio, tratta di messaggi subliminali, rock satanico, occultismo, massoneria

    sito dedicato alla crisi dottrinale nella chiesa cattolica

    https://www.facebook.com/Traditio.Verona.it/

    https://www.facebook.com/pietroferrari1973/

    “Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
    https://www.facebook.com/romancatholicsnonunacum/

    https://www.facebook.com/fidecatholica/

    Home | Traditional Latin Mass Resources

    https://novusordowatch.org/

    : Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada

    https://www.truerestoration.org/

    Sede Vacante -




    "Serto di fiori aulentissimi in onore di Santa Maria Goretti Di Piergiorgio Seveso."
    https://www.facebook.com/media/set/?...2566657&type=3




    Tradidi quod et accepi
    Tradidi quod et accepi

    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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    “I VENERDÌ DEL MESE DI LUGLIO.
    DIVOZIONE AL PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
    1. Invito a questa Divozione.

    Basta esser cristiano per professare una special divozione al Sangue divino di Gesù Cristo. Desso infatti è nientemeno che il prezzo con cui tutti gli uomini furono riscattati dalla schiavitù dell'inferno, quel mosto misterioso colla cui aspersione l'anima nostra si purificò d'ogni macchia e divenne oggetto di compiacenza agli occhi di Dio, quella mediazione che è sempre efficace ad ottenere misericordia, più che non fosse il sangue di Abele a domandare vendetta; quella fonte sempre patente da cui ognuno può trarre con gaudio acque di misericordia e di grazia. Di qui è che il Grisostomo la chiamava "Salvezza delle anime", san Tommaso "Chiave dei tesori celesti", sant'Ambrogio "Oro prezioso d'infinito valore", san Bernardo "Tromba che altamente risuona misericordia e clemenza", e santa Maria Maddalena de' Pazzi "Pegno e Caparra di vita eterna".
    Egli è perciò che Eugenio IV, Paolo III, Paolo IV, Gregorio XIII accordarono numerosi privilegi alla confraternita del prezioso Sangue eretta nella Chiesa di Santa Maria in Vado in Roma. Questa pia Unione venne poi confermata in perpetuo nel 1585 da Sisto V. Venuta però in qualche decadenza una sì pia istituzione, si adoperò per rilevarla il canonico Gaspare del Buffalo, di cui vassi ora inoltrando in Roma il processo di canonizzazione (N.d.A. canonizzato da Pio XII nel 1954). Né furono vani i suoi sforzi, perocché in poco d'ora vide divenute famigliarissime in Roma e in molti altri paesi le sante pratiche da lui suggerite, specialmente quella delle Sette Offerte costituenti la corona del Preziosissimo Sangue, nonché quella di un mese intero, e specialmente quello di giugno, parzialmente destinato a questo culto.
    A questo dilatamento, che va sempre crescendo, contribuì non poco l'istituto dei Missionarj detti del Preziosissimo Sangue, fondati dallo stesso Canonico, non che Mons. Strambio vescovo di Macerata che ne fu sempre divotissimo. Nelle vicinanze di Roma, nei villaggi di Genzano, di Laricia, di Nemi, niente è più comune che il trovar scritto sopra le porte: Viva il Sangue di Gesù Cristo. Ciò ricorda l'efficacia della predicazione di Gaspare del Buffalo che riesciva a radicare da per tutto il culto ch'ei professava pel primo, e quindi mettere tutte le case sotto la protezione del Sangue di Gesù Cristo, come le case degli Ebrei in Egitto erano sotto il patrocinio del Sangue dell'Agnello che bastava, da sé solo, a preservarle dalla spada dell'Angelo sterminatore.
    Professate dunque ancor voi una divozione particolare al Sangue SS. di Gesù Cristo, e una felice esperienza vi obbligherà a confessare col Crisostomo, che questo Sangue adorabile è un fiume misterioso che irriga tutta la terra, e la feconda e la adorna d'ogni più bella specie di alberi, ciascheduno dei quali produce a suo tempo i frutti più belli e più saporosi. (...) (da Mons. Giuseppe Riva, Manuale di Filotea, Bertarelli, Milano 1901)”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...b0&oe=5BE2EF37





    “SANTA MARIA GORETTI
    Vergine e Martire.
    Doppio di I classe (ove patrona).
    Doppio (altrove).
    Paramenti rossi.
    Nascita: Corinaldo, 16 ottobre 1890.
    Morte: Nettuno, 6 luglio 1902.
    Canonizzazione: Piazza San Pietro, il 24 giugno 1950 da papa Pio XII.
    Santuario principale: Santuario di Nostra signora delle Grazie e di Santa Maria Goretti, Nettuno.
    Attributi: Palma.
    Patrona di: Latina, Agro pontino, Figlie di Maria, gioventù.
    SANTA MESSA
    Maria Goretti è l'Agnese del secolo XX, la Martire della Purezza e della Bontà. Per la difesa della sua castità fu trafitta a morte da Alessandro Serenelli, il quale poi, perdonato dalla fanciulla prima di spirare, si convertirà. Maria passava alla gloria celeste il 6 luglio 1902. Pio XII la beatificò (1947) e la canonizzò (1950). Alla sua canonizzazione assistettero la madre, i fratelli, le sorelle e l'assassino redento.
    https://sardiniatridentina.blogspot....rtire.html?m=1
    * BIOGRAFIA COMPLETA DELLA SANTA

    Nacque a Corinaldo (Ancona) il 16 ottobre 1890, figlia dei contadini Luigi Goretti e Assunta Carlini, Maria era la seconda di sei figli. I Goretti si trasferirono presto nell'Agro Pontino. Nel 1900 suo padre morì, la madre dovette iniziare a lavorare e lasciò a Maria l'incarico di badare alla casa e ai suoi fratelli. A undici anni Maria fece la Prima Comunione e maturò il proposito di morire prima di commettere dei peccati. Alessandro Serenelli, un giovane di 18 anni, s' innamorò di Maria. Il 5 luglio del 1902 la aggredì e tentò di violentarla. Alle sue resistenze la uccise accoltellandola.Maria morì dopo un'operazione, il giorno successivo, e prima di spirare perdonò Serenelli. L'assassino fu condannato a 30 anni di prigione. Si pentì e si convertì solo dopo aver sognato Maria che gli diceva avrebbe raggiunto il Paradiso. Quando fu scarcerato dopo 27 anni chiese perdono alla madre di Maria. Maria Goretti fu proclamata santa nel 1950 da Pio XII. (...)
    Santa Maria Goretti
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...a6&oe=5BD57502





    “IN OCTAVA SACTORUM APOSTOLORUM PETRI ET PAULI
    (Ottava dei Santi Apostoli Pietro e Paolo)
    Doppio maggiore.
    Paramenti rossi.
    SANTA MESSA
    Oggi termina, con una Messa speciale, il concerto di lodi che da otto giorni la Chiesa innalza ai due Apostoli Pietro e Paolo, i cui nomi sono eterni (Introito, Epistola).

    * Sermone di san Giovanni Crisostomo.
    Presso Metafraste.
    Quali grazie vi renderemo, o beati Apostoli, per tante fatiche che avete sostenuto per noi? Mi sovvengo di te, o Pietro, e ne rimango stupito: mi ricordo di te, o Paolo, e, fuori di me, mi struggo in lacrime. Non so che dire, non so profferir parola, contemplando le vostre sofferenze. Quante prigioni avete santificato? Quante catene avete onorato? Quanti tormenti sostenuto? Quante maledizioni tollerate? Come avete portato lontano il Cristo? Come avete allietate le Chiese colla vostra predicazione? Le vostre lingue sono strumenti benedetti: le vostre membra sono state coperte di sangue per la Chiesa. Voi avete imitato Cristo in tutto: «In tutta la terra si è sparsa la vostra voce, e le vostre parole son giunte sino ai confini dell'orbe terrestre» (Ps. 18,5).
    Godi, o Pietro, cui fu concesso di assaporare il legno della croce di Cristo. E a somiglianza del Maestro tu volesti essere crocifisso, ma non diritto, come Cristo Signore, sibbene colla testa verso terra, quasi per incamminarti dalla terra al cielo. Beati i chiodi che hanno trapassato membra sì sante. Tu con ogni fiducia rimettesti l'anima tua nelle mani del Signore, tu che servisti assiduamente lui, la Chiesa sua sposa, tu che, il più fedele di tutti gli Apostoli, amasti il Signore con tutto l'ardore del tuo spirito.
    Godi anche tu, o beato Paolo, che avesti recisa la testa dalla spada, e le cui virtù non si possono spiegare con parole. Quale spada poté mai trapassare la santa tua gola, questo strumento, dico, del Signore, ammirato dal cielo e riverito dalla terra? Qual luogo raccolse il tuo sangue, che apparve bianco come latte sulla veste di chi ti percosse? E che addolcendo miracolosamente l'anima di quel barbaro, lo convertì alla fede insieme coi suoi compagni? Questa spada sia per me come una corona, e i chiodi di Pietro come gemme incastonate in un diadema.
    - Al Vangelo.
    ** Omelia di san Girolamo Prete.
    Libro 2 Commento al cap. 14 di Matteo.
    Il Signore comandò ai discepoli di passare dall'altra riva e li obbligò a montare in barca. Con questa maniera di parlare si fa vedere che essi si allontanarono a malincuore dal Signore, non volendo per amor del Maestro, separarsene neppure un momento. «Ed egli, licenziate le turbe, salì solo su un monte a pregare» (Matth. 14,23). Se si fossero trovati con lui i discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, che avevano visto la gloria della sua trasfigurazione, forse sarebbero saliti sul monte con lui; ma la turba non può seguirlo sulle alture, s'egli non l'ha istruita presso il mare, sul lido, e nutrita nel deserto.
    Quanto poi all'essere salito solo a pregare, non riferirlo a colui che con cinque pani saziò cinquemila persone, senza contare i piccoli e le donne; ma a colui, che, udita la morte di Giovanni, si ritirò nella solitudine: non già perché noi ammettiamo due persone nel Signore, ma perché distinguiamo le operazioni che fa come Dio e che fa come uomo. «Frattanto la barca in mezzo al mare era sbattuta dalle onde» (Matth.14,24). Ben a ragione gli Apostoli si erano allontanati a malincuore e per forza dal Signore, credendo di far naufragio in sua assenza.
    Finalmente, mentre il Signore se ne sta sulla cima del monte, d'un tratto si leva un vento contrario, e sconvolge il mare, e gli Apostoli corrono pericolo; e la tempesta continua a minacciarli di naufragio, finché non giunge Gesù. «Ma circa le tre del mattino egli andò verso di loro camminando sul mare» (Matth. 14,25). Le stazioni e vigilie militari si dividevano in spazi di tre ore. Dicendo dunque, che il Signore andò verso di loro circa le tre del mattino, ci mostra che stettero in pericolo tutta la notte; e ciò per significare che sul finir della notte, cioè alla fine del mondo, egli porgerà aiuto ai suoi.”
    https://tradidiaccepi.blogspot.com/2...paolo.html?m=1
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    Ligue Saint Amédée
    Ligue Saint Amédée
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    6 juillet : Sainte Maria Goretti, Vierge et martyre (1890-1902) :: Ligue Saint Amédée
    “6 Juillet : Sainte Maria Goretti, Vierge et martyre (1890-1902).”
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    6 juillet : Saint Thomas More, Martyr (1487-1535) :: Ligue Saint Amédée
    6 juillet : Saint Thomas More, Martyr (1487-1535)
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...homas_more.jpg








    www.sursumcorda.cloud
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    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...angue-1-7.html
    https://www.sursumcorda.cloud/artico...tinazione.html

    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare sant’Isaia Profeta, il quale, sotto il Re Manàsse, morì segato in due parti, e fu sepolto sotto la quercia di Rogel, vicino alla corrente delle acque. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questo Santo, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, sant’Isaia Profeta possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

    “+ O piccola Maria Goretti che sacrificasti la vita per conservare illibata la tua verginità e che, morente, perdonasti al tuo uccisore promettendo di pregare per lui dal Cielo, aiutaci a superare noi stessi nel difficile cammino di questo mondo così profondamente sconvolto dalle più violente passioni. Ottienici la grazia della purezza dei costumi e quella di un grande amore verso i nostri fratelli. Tu, che uscita da un’umile famiglia di contadini, per la tua eroica vittoria sul male e il glorioso martirio volasti al Cielo con l’aureola della santità, ottienici la pace, la fede, il lavoro fecondo in una nuova atmosfera di carità, ottenendo per noi dal Signore tutte le grazie necessarie per il nostro bene spirituale e materiale, per la nostra vita terrena e per quella eterna. In particolare ottienici la grazia che in questo momento ci sta molto a cuore. Così sia. +”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...3b&oe=5BE67413





    “Quando i missionari cattolici entrarono la prima volta nel Perù, successe, fra tanti altri, anche questo fatto. Un barbaro principe, a capo d’una di quelle selvagge tribù, portava la desolazione in mezzo a quei poveretti che si erano convertiti alla fede cristiana. Quel principe, non so per quale gusto infernale, si compiaceva d’insultare e di profanare le sacre immagini che i missionari davano ai fedeli. Quando poteva avere in mano un’immagine a cui fare sfregio, egli sguazzava in una feroce allegria. Al suo passaggio i poveri cristiani fuggivano e salvavano, come potevano, gli oggetti di devozione.Prosegue:
    https://www.sursumcorda.cloud/artico...rocifisso.html
    - Racconti miracolosi n° 68. Il barbaro Principe del Perù convertito dal Crocifisso.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...da&oe=5BA38ED6





    “Mio Dio, io Vi prometto di aver sino al mio ultimo respiro, ogni volta che batterà il mio cuore, che passerò innanzi ad una Chiesa, o dinanzi ad una Croce, che sarò tentata/o, che incontrerò persone, andando, venendo, lavorando, ricreandomi, l’intenzione di offrirvi tante volte quanti sono i secondi della giornata, i granelli di sabbia sulla terra, gli atomi nell’aria: i meriti di Nostro Signore Gesù Cristo, i suoi digiuni, le sue penitenze, la sua dolorosa passione, il suo sangue adorabile, le sue umiliazioni, e la sua morte.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...c4&oe=5BEAF181










    06 Luglio - Santa Maria Goretti
    06 Luglio - Santa Maria Goretti
    “06 LUGLIO SANTA MARIA GORETTI Corinaldo, 16 ottobre 1890 - Nettuno, 6 luglio 1902.

    Nacque a Corinaldo (Ancona) il 16 ottobre 1890, figlia dei contadini Luigi Goretti e Assunta Carlini, Maria era la seconda di sei figli. I Goretti si trasferirono presto nell'Agro Pontino. Nel 1900 suo padre morì, la madre dovette iniziare a lavorare e lasciò a Maria l'incarico di badare alla casa e ai suoi fratelli. A undici anni Maria fece la Prima Comunione e maturò il proposito di morire prima di commettere dei peccati. Alessandro Serenelli, un giovane di 18 anni, s' innamorò di Maria. Il 5 luglio del 1902 la aggredì e tentò di violentarla. Alle sue resistenze la uccise accoltellandola. Maria morì dopo un'operazione, il giorno successivo, e prima di spirare perdonò Serenelli. L'assassino fu condannato a 30 anni di prigione. Si pentì e si convertì solo dopo aver sognato Maria che gli diceva avrebbe raggiunto il Paradiso. Quando fu scarcerato dopo 27 anni chiese perdono alla madre di Maria. Maria Goretti fu proclamata santa nel 1950 da Pio XII. (Avvenire)
    PREGHIERA A SANTA MARIA GORETTI
    Salve, o soave ed amabile santa! Martire sulla terra ed Angelo in cielo! Dalla tua gloria volgi lo sguardo su questo popolo che ti ama, che ti venera, che ti glorifica, che ti esalta. Sulla tua fronte tu porti chiaro e fulgente il nome vittorioso di Cristo; sul tuo volto virgineo è la forza dell’amore, la costanza della fedeltà allo sposo divino; tu sei sposa di sangue, per ritrarre in te l’immagine di Lui. A te, potente presso l’agnello di Dio, affidiamo questi i nostri figli e figlie. Essi ammirano il tuo eroismo, ma anche vogliono essere tuoi imitatori nel fervore della fede e nella incorruttibile illibatezza dei costumi. A te i padri e le madri ricorrono, affinché tu li assita nella loro missione educativa. In te per le nostre mani trova rifugio la fanciullezza, e la gioventù tutta, affinchè sia protetta da ogni contaminazione e possa incedere per il cammino della vita nella serenità e nella letizia dei puri di cuore. Così sia. (Papa Pio XII).”


    06 luglio
    06 luglio
    “IL SANGUE CHE PACIFICA CON DIO
    6° GIORNO
    MEDITAZIONE

    Dopo il diluvio universale Noé offrì a Dio un sacrificio di lode e di grazie ed ecco che l'arcobaleno appare all'orizzonte, come per avvolgere in un solo amplesso il cielo e la terra. Dio, placato, giurò che mai avrebbe distrutto i viventi sulla terra. Il sacrificio offerto da Noé era soltanto la figura dell'immolazione di Cristo, che, col sacrificio del proprio Sangue, avrebbe pacificato l'umanità con Dio. Cos'è il peccato se non un atto di guerra dell'uomo contro il suo Creatore? L'atto di guerra genera inimicizia. È l'uomo che, ribellandosi a Dio, diventa suo nemico, ne provoca l'ira ed i castighi. Il Sangue di Gesù è stato versato per cancellare questo stato di guerra. I quattro angeli dell'Apocalisse che Dio manda per punire il mondo, odono una voce: «Non versate il calice della vendetta, perché prima si devono segnare coloro che ne dovranno essere preservati». «E chi sono costoro?» domandano gli angeli. La voce risponde: «Coloro che lavarono le proprie anime nel Sangue dell'Agnello». Quanta bontà del Signore verso di noi! Non solo ci ha purificati col suo Sangue, ma ha voluto anche dimenticare tutte le nostre colpe e ci ha proclamati suoi figli prediletti. Rispondiamo anche noi con l'amore a tanto amore. Quale nera ingratitudine sarebbe la nostra se osassimo offenderlo e tradirlo col peccato, proprio mentre egli, con paterno amplesso ci stringe al suo Cuore.
    ESEMPIO
    I santi, che più degli altri conoscono il valore di un'anima, si sono adoperati in tutti i modi per salvare non solo la propria, ma anche quelle del prossimo. Un apostolo instancabile fu S. Francesco Saverio, della Compagnia di Gesù, da S. Gaspare scelto a protettore dei Missionari e delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo. Egli abbandonò gli onori e le comodità del suo nobile casato, entrò nella Compagnia di Gesù e solcò gli oceani per portare la fede di Cristo nelle Indie e in Giappone. Il Crocifisso era la sua spada conquistatrice. Un giorno, viaggiando sul mare in burrasca, gli fu strappato dalla furia delle onde, ma lo riebbe inaspettatamente da un grosso granchio il giorno dopo, mentre era in preghiera sulla spiaggia. Dopo l'India e il Giappone, assetato ancora di anime, tentò di penetrare in Cina, ma non poté coronare il suo sogno, perché Dio volle chiamarlo al premio di tante fatiche. Morì nell'Isola di Sanciano, di fronte a Canton, il 3 dicembre 1552. Quel braccio, che battezzò migliaia di infedeli, è esposto nella chiesa del Gesù in Roma.
    Fioretto. - Se per disgrazia cadrò in peccato, penserò alla grande dolcezza che si prova quando si è in pace con Dio, gli chiederò subito perdono e mi confesserò al più presto.
    Giaculatoria. - Agnello di Dio, che col tuo Sangue togli i peccati del mondo, abbi pietà di me.”


    6° giorno: Il sangue che pacifica con Dio
    6° giorno: Il sangue che pacifica con Dio
    “6° giorno: Il sangue che pacifica con Dio.”




    https://it.wikipedia.org/wiki/Tommaso_Moro
    “Thomas More, latinizzato in Thomas Morus e poi italianizzato in Tommaso Moro (Londra, 7 febbraio 1478 – Londra, 6 luglio 1535), è stato un umanista, scrittore e politico cattolico inglese; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica, canonizzato come martire da papa Pio XI nel 1935.”




    Associazione legittimista Trono e Altare: Martiri del Cattolicesimo Inglese : SAN TOMMASO MORO
    Associazione legittimista Trono e Altare: Martiri del Cattolicesimo Inglese : SAN TOMMASO MORO
    "Martiri del Cattolicesimo Inglese : SAN TOMMASO MORO
    San Tommaso Moro
    Thomas More, italianizzato in Tommaso Moro (Londra, 7 febbraio 1478 – Londra, 6 luglio 1535).

    Questo magistrato, martire della fedeltà alla Santa Sede, nacque a Londra il 7-2-1478 dal giudice Giovanni. Dopo i primi studi, fu posto come paggio nella casa dell'arcivescovo di Canterbury, cancelliere del Regno e maestro insigne di Oxford, Giovanni Morton, il quale, intravedendo nel talento di lui l'eccezionale avvenire che lo attendeva, lo mandò (1492) a compiere gli studi umanistici presso l'università di Oxford. Il More poté beneficiare dei più celebri maestri del tempo, tra cui l'austero canonico Giovanni Colet da lui scelto come confessore.
    Il padre non condivideva l'amore del figlio per le lettere. Dapprima gli lesinò i soldi. "È perciò - scriverà il figlio - che non potei adagiarmi in alcun vizio, ne in alcun piacere e che non spesi il tempo in divertimenti vani e indegni. Non sapevo che cosa fosse la lussuria e non ho mai imparato a scialacquare il denaro: in una parola, altro non amavo e ad altro non pensavo che ai mie studi". Lo richiamò quindi a Londra (1494) per i corsi di giurisprudenza. Tommaso ubbidì senza discutere e si perfezionò a tal punto nell'arte delle pandette che, a ventitré anni, fu chiamato a difendere le prime cause e a venticinque fu eletto membro del Parlamento. Non abbandonò frattanto il greco, il latino e il francese, e alla lettura dei classici e dei Padri della Chiesa aggiunse lo studio della matematica e della filosofia. Il ciclo di conferenze ad alto livello tenuto nella chiesa di S. Lorenzo sul De Civitate Dei contribuì a renderlo noto a tutto il mondo intellettuale di Londra. Il suo "hobby" preferito tra tante occupazioni, oltre il suono della viola e del flauto, era l'osservazione delle forme e delle abitudini degli animali e degli uccelli di cui aveva riempito la casa. Detestò il gioco del tennis, dei dadi e delle carte, ma si dilettò di tutte le più serie occupazioni umane e coltivò l'amicizia. Dall'incontro a Londra con Erasmo di Rotterdam (1499), principe degli umanisti, in viaggio verso Oxford, nacque una stima che non venne mai meno. "Se volete una modello perfetto di amicizia - scriverà Erasmo - non ne troverete uno più perfetto di More. In compagnia è così gentile e dolce, che anche i più malinconici diventano allegri, e non vi è dolore che egli non sappia alleviare".
    Il segreto di questo suo benefico influsso risiedeva nell'intensità della sua vita spirituale. Sappiamo difatti che fin d'allora egli portava il cilicio, usava la disciplina e digiunava; di notte si alzava alle due per studiare e pregare fino alle sette; la mattina, rivestito di cotta, ascoltava la messa e faceva sovente la comunione. La sua carità non conobbe limiti nel soccorrere i miserabili. Quando la posizione sociale gli vieterà di scendere personalmente nei bassifondi, farà portare loro monete d'oro da qualcuno dei suoi familiari, li chiamerà alla propria mensa e prenderà addirittura in affitto una casa accanto alla sua per mantenervi poveri e malati. Quando giunse il tempo di decidersi sul genere di vita da abbracciare, il More andò ad abitare nella foresteria della Certosa. Dopo quattro anni di riflessioni decise di essere un marito casto anziché un sacerdote impuro.
    Nel 1505 sposò Jane Colet che gli diede quattro figli. Rimasto vedovo (1511), si risposò dopo un mese con Alice Middleton, stagionata vedova di un mercante e per giunta petulante e ambiziosa. Nonostante tutto, quell'unione fu felice. "Di rado - fu costretto ad ammettere lo stesso Erasmo - si trova un marito che ha ottenuto dalla moglie, con autorità e severità, tanta compiacenza quanta il More ne ha ottenuta per mezzo dell'adulazione scherzosa...". E aggiunse: "Allo stesso modo egli comanda a tutti coloro che appartengono alla casa, dove non vi è litigio alcuno. Se ne sorgono, egli interviene immediatamente, e li fa cessare, senza serbare né far serbare rancore".
    Ai suoi figli volle che fosse impartita un'educazione basata sulla cultura, ma soprattutto sulla religione. Al loro precettore un giorno scrisse: "Benché io, a tutti i tesori dei re, preferisca il sapere, sono tuttavia convinto che anche la più grande fama acquisita con la scienza, se non è accompagnata da una vita buona, altro non è che splendida infamia". Per la sua opposizione all'eccessiva esazione del re Enrico VIII, suo padre fu gettato nella torre di Londra e vi fu trattenuto finché non ebbe pagato una forte multa.
    Quando salì al trono Enrico VIII, il More se ne acquistò talmente il favore che nel 1510 fu eletto vicesceriffo di Londra, cioè consulente legale del consiglio comunale, e nel 1515 fu inviato nelle Fiandre quale ambasciatore, dove seppe difendere così bene i colossali interessi commerciali inglesi che, quando ritornò, meritò una pensione a vita di cento sterline. Nauseato dalle controversie dei mercanti e dall'avidità degli uomini, si era divertito allora a scrivere l'Utopia, una critica all'organizzazione sociale inglese e alle consuetudini machiavelliche della politica europea. Nel suo stato immaginario, in un'isola immaginaria, con la comunanza dei beni permetteva il divorzio, il suicidio e l'eutanasia. A suo dire il libro non rappresentò che un prodotto di momenti non controllati.
    Nel 1517 Tommaso ricevette l'ordine di partire per Calais allo scopo di saggiare il terreno, come ambasciatore, per la stipulazione di un trattato segreto con Francesco I, re di Francia. L'esito favorevole lo incatenò irrimediabilmente, contro sua voglia, alla vita politica. Enrico VIII lo scelse, difatti (1518), quale membro del Consiglio privato della corona di cui faceva parte Giovanni Fisher, vescovo di Rochester, e poi maestro delle suppliche. Erasmo commenterà: "Egli non è salito per questo in superbia. Anzi, ricorda i suoi amici più umili, e ogni tanto ritorna alla letteratura, che tanto ama... Ha un grande desiderio di far del bene, e il suo cuore è così compassionevole che, più atti di carità egli compie, più ne vorrebbe compiere. Soccorre gli uni con denaro, protegge gli altri con la sua autorità, e altri ancora promuove col suo appoggio. Se non può agire altrimenti, aiuta almeno con i consigli e non allontana mai nessuno senza aver fatto qualcosa per lui. Sembra proprio che sia stato designato alla sua carica per sollevare tutti i bisognosi".
    Nel 1521 il More, nominato cavaliere, fu trasferito dall'ufficio di Maestro delle Suppliche a quello di Sottotesoriere, le cui attribuzioni corrispondevano press'a poco a quelle odierne di Cancelliere dello scacchiere. Il re lo volle costantemente a portata di mano, sia a corte che nei suoi viaggi per l'interno del paese, finché, per le insistenze del cardinale Tommaso Wolsey, gran cancelliere d'Inghilterra, fu eletto alla carica di Presidente della Camera dei Comuni (1524), e l'anno successivo ebbe il titolo di cancelliere del ducato di Lancaster.
    Nel primo periodo del suo regno Enrico VIII si mostrò fervente e sincero sostenitore dell'antica fede. Contro Lutero, scomunicato da Leone X nel 1520, scrisse un'opera in difesa dei sette sacramenti che gli valse le ire dell'eresiarca e il titolo di Difensore della fede da parte del papa (1521). In seguito, però, la sfrenata passione per la dama di corte Anna Bolena lo portò a desiderare il ripudio di Caterina d'Aragona, vedova di suo fratello Arturo, che aveva sposato con la dispensa d'affinità di primo grado, e dalla quale aveva avuto soltanto una figlia, Maria. Verso la fine del 1527 il re chiese al More il suo parere sull'annullamento del matrimonio, ma non trovò che una netta opposizione. Deciso a sposare Bolena ad ogni costo per avere un erede maschio al trono, costrinse il cardinale Wolsey a lasciare il cancellierato perché non era riuscito ad agganciare il papa ai suoi disegni. Al suo posto chiamò Tommaso More nella speranza di fargli cambiare proposito. Il santo accettò a malincuore. Era il primo laico che occupava quella carica (1529). Invitato ancora una volta a riconsiderare la questione del ripudio di Caterina, mantenne il proprio atteggiamento e si limitò agli stretti doveri di cancelliere. La sua posizione si fece più delicata quando il re, agli inizi del 1531, pretese essere riconosciuto capo supremo della Chiesa d'Inghilterra. Nel riferire al parlamento le giustificazioni del re riguardo alla propria condotta, non andò oltre al puro compito di portavoce. Il 12-5-1532 l'arcivescovo di Canterbury Warham, in seguito a pressione reale, presentò l'atto di sottomissione del clero con la clausola: "Con quei limiti che la legge di Cristo consente". Lo stesso giorno il More si dimise per motivi di salute, e si ritirò a vivere nella sua casa di Chelsea.
    Per diciotto mesi il re lo lasco tranquillo, poi decise di piegarlo. L'ex-cancelliere, compreso fra gli aderenti alla visionaria Elisabetta Barton, che aveva profetizzato disgrazie a Enrico VIII se avesse cercato di contrarre un nuovo matrimonio, fu interrogato da una commissione (6-3-1534), ma non piegò e, tornato nella sua casa di campagna, si difese, anche per scritto, da tutte le accuse. Il 7-4-1534 fu chiamato a giurare l'atto di successione: si dichiarò disposto a giurare la successione della discendenza di Anna Bolena, e non il resto che implicava il riconoscimento del divorzio e il ripudio dell'autorità papale. Fu allora imprigionato nella Torre di Londra dove restò fino al 1-7-1535 quando, processato per alto tradimento, fu condannato a morte per decapitazione.
    Fino alla fine Tommaso More mostrò un'incrollabile fedeltà alla sua coscienza di cattolico anche quando, la figlia prediletta o la moglie, lo consigliavano a cedere almeno esternamente. Un giorno dichiarò loro risolutamente "di anteporre l'eterna salvezza ai pochi anni di vita che gli sarebbero rimasti". Al momento del supplizio (6-7-1535) chiamò gli spettatori attoniti a testimoni che, com'egli moriva leale e buon servitore del sovrano, così prima di tutto era servo di Dio, e affrontava il supremo sacrificio della vita nella fede e per la fede della santa Chiesa Cattolica. Il suo intimo amico Giovanni Fisher due settimane prima aveva fatto lo stesso.
    Avanzò quindi verso il ceppo, davanti al quale s'inginocchiò per la recita del Miserere. Poi si rialzò in piedi, e quando il boia gli si avvicinò per chiedergli perdono, lo baciò affettuosamente e gli mise in mano una moneta d'oro. Poi gli disse: "Tu mi rendi oggi il più grande servizio che un mortale mi possa rendere. Solo sta attento: il mio collo è corto. Vedi di non sbagliare il colpo. Ne andrebbe della tua riputazione". Non si lasciò legare. Da sé si bendò gli occhi con uno straccetto che s'era portato appresso. Quindi, senza fretta, si coricò lungo disteso, appoggiando il collo sul ceppo, che era molto basso. Inaspettatamente si rialzò con un sorriso sul labbro, raccolse con una mano la barba e se la collocò di lato celiando: "Questa per lo meno non ha commesso alcun tradimento".
    La morte di Tommaso More destò grande commozione nel mondo. Erasmo esclamò: "In Moro mihi videor extinctus! Mi par di morire con lui!". Gli ambasciatori inglesi ricevettero dal loro governatore istruzioni affinchè si sforzassero di dimostrare che "tutto si era svolto nella più perfetta legalità...". Il More fu canonizzato con Giovanni Fisher il 19-5-1935 da Pio XI tra il riconoscimento persino degli ambienti anglicani ammirati del loro eroismo religioso.
    Leone XIII ne aveva confermato il culto il 9-12-1886."





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    “Roma, notte fra il 5 e il 6 luglio 1809 : Arresto e deportazione di Pio VII.

    Alzatosi Pio VII dalla sedia, in aria maestosa ed autorevole, ricordandosi di esser Principe temporale e Vicario di Gesù Cristo, esclamò: “Non posso, non debbo, non voglio: ho promesso a Dio di conservare alla Chiesa i suoi Stati ed i suoi diritti, e non mancherò mai al pronunciato giuramento ... Ho detto che veruna cosa mi rimuoverà. Eccomi pronto a versare l’ultima stilla del mio sangue ed a perdere in quest’istante la vita, prima di violare la promessa da me fatta a Dio”.
    (Erasmo Pistolesi, Vita del Sommo Pontefice Pio VII, Roma, 1824, Tomo II, p. 276)”
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    “San Tommaso Moro, martire dell’indissolubilità del Matrimonio. (...)

    Fu per la dolce fermezza nel non rinnegare questi principi basilari della morale domestica cristiana che San Tommaso Moro fu decapitato il 6 luglio 1535, quindici giorni dopo di un altro santo martire del matrimonio e della supremazia della Chiesa sul potere temporale, il vescovo Giovanni Fisher.
    I due santi martiri passarono gli ultimi anni della loro vita a marcire nella torre di Londra da dove Tommaso scrisse il “De Tristitia Christi” conosciuto come “Gesù al Getsemani”, libro che testimonia la Passione che dovette affrontare per amore della verità, per amore della giustizia, per amore di Gesù Cristo. Sul patibolo San Tommaso, padre di famiglia di vita integerrima, autentico cristiano e fedele suddito della corona chiese agli astanti di pregare per il Re, e al boia che piangeva per essersi trovato a dover mettere a morte un santo disse: “Non ti affliggere, con questo colpo d’ascia tu mi mandi in Paradiso” e con triste ironia aggiunse: “colpisci bene perché ho il collo corto”. (...) Dunque, non ci resta che scegliere. Santi Tommaso Moro e Giovanni Fisher: pregate per noi.”

    “Sir Thomas More. cattolico romano, assassinato il 6 luglio 1535 per ordine del novello Decio, Enrìco VIII Tudor.
    Beatificato da Papa Leone XIII il 29 dicembre 1886, canonizzato infallibilmente da Papa Pio XI il 19 maggio 1935.”
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    Predefinito Re: Una splendida figura: Tommaso Moro

    3d 2002

    essere EXTREME negroposting che mio stregone themere



  10. #10
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    Predefinito Re: Una splendida figura: Tommaso Moro

    Citazione Originariamente Scritto da Colombo da Priverno Visualizza Messaggio


    Dicono che tutti gli uccelli di Chelsea (all’epoca sobborgo rurale di Londra) scendano a sfamarsi nel suo tranquillo giardino. Un indice della sua fama di uomo sereno e accogliente. Thomas More (questo il nome inglese), figlio di magistrato, è via via avvocato famoso, amministratore di giustizia nella City, membro del Parlamento. Dalla moglie Jane Colt ha avuto tre figlie e un figlio; alla sua morte, si risposa con Alice Middleton.Ha imparato a Oxford l’amore per i classici antichi e lo condivide con Erasmo da Rotterdam, spesso ospite in casa sua. Scrive la vita dell’umanista italiano Giovanni Pico della Mirandola; ma sarà più famoso il suo dialogo Utopia, col disegno di una società ideale, governata dalla giustizia e dalla libertà. E’ un umanista che porta il cilicio, che studia i Padri della Chiesa e vive la fede con fermezza e gioia. Quando Lutero inizia la sua lotta contro Roma, il re Enrico VIII d’Inghilterra scrive un trattato in difesa della dottrina cattolica sui sacramenti, ricevendo lodi da papa Leone X e accuse da Lutero. A queste risponde Tommaso Moro, che Enrico stima per la cultura e l’integrità. Spesso lo consulta, gli affida missioni importanti all’estero. E nel 1529 lo nomina Lord Cancelliere, al vertice dell’ordinamento giudiziario. Un posto altissimo, ma pericoloso.
    Siamo infatti alla famosa crisi: Enrico ripudia Caterina d’Aragona (moglie e poi vedova di suo fratello Arturo), sposa Anna Bolena, e giunge poi a staccare da Roma la Chiesa inglese, di cui si proclama unico capo. Per Tommaso Moro, la fedeltà esige la sincerità assoluta col re: anche a costo di irritarlo, pur di non mentirgli. E così si comporta. La fede gli vieta di accettare quel divorzio e la supremazia del re nelle cose di fede. Lo pensa, lo dice, perde il posto e si lascia condannare a morte senza piegarsi.
    Incoraggia i familiari che lo visitano nella prigione della Torre di Londra e scrive cose bellissime in latino a un amico italiano che vive a Londra, il mercante lucchese Antonio Bonvisi: "Amico mio, più di ogni altro fedelissimo e dilettissimo... Cristo conservi sana la tua famiglia". Bonvisi gli manda in prigione cibi, vini e un abito nuovo per il giorno dell’esecuzione (ma non glielo lasceranno indossare). Davanti al patibolo, è cordiale anche col boia che dovrà decapitarlo: "Su, amico, fatti animo; ma guarda che ho il collo piuttosto corto", e gli regala una moneta d’oro. Poi, venuto il momento, dice alcune parole. "Poche", gli hanno raccomandato: e poche sono. Tommaso Moro invita a pregare per Enrico VIII, "e dichiarò che moriva da suddito fedele al re, ma innanzitutto a Dio".
    Quindici giorni prima, per le stesse ragioni, è stato decapitato il suo amico John Fisher, vescovo di Rochester, che sarà canonizzato insieme a lui da Pio XI nel 1931. Ora la Chiesa li ricorda entrambi nello stesso giorno.


    CarA

    ma chi sei? la cappellana confessora di PIR?
    Senti, ma gli uccelli di Londra dopo mangiato non fanno qualcsa altro di più piacevole?
    POi senti ancora anche da me la sera vengono gli uccelli e si deliziano touttA, mi faranno santa?????????????

 

 
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