Egregi forumisti,
riporto qui un Mio stupido intervento, pubblicato il 23 novembre 2000 sul defunto sito della P.O.L.Com.
Trattasi del resoconto (scritto sotto forma di "sfogo" e, di conseguenza, abbastanza sciatto da un punto di vista letterario) di una Mia giornata trascorsa in campagna e dei guaj intestinali che hanno "allietato" la giornata stessa.
Ho deciso di pubblicarlo di nuovo perché, rileggendolo dopo molti mesi (più di un anno!), e per giunta dopo la Mia drammatica dipartita (forumistica, ma non solo), Mi pare sinceramente un intervento gradevole ed assai divertente (Mi si perdoni l'immodestia). Ma questo - vo' dirlo - è soltanto il Mio, personalissimo, punto di vista.
Cordiali saluti a tutti e buona lettura,
G.L.-
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"Oggi sono nero come la morte. Vengo qui perché ho necessità di sfogarmi, perdonateMi.
La Mia giornata d’oggi è stata davvero terribile.
L’altro jeri, martedì - chissà perché - ho avuto la balzana idea di prepararmi un poco di riso al burro. E, per pranzo, ho mangiato quello.
Tutti voi sapete – e se non lo sapete, lo saprete adesso – che più volte Io, sulle colonne degl'innumerevoli forum a' quali sono iscritto ed anche in varie conversazioni private, Mi son vantato - con un'ineguagliabile faccia tosta - d’avere un intestino dal funzionamento a dir poco perfetto: puntuale come un orologio elvetico.
Ebbene, ci credereste? Quel risotto di martedì è stato per Me deleterio.
Ed ora vi racconto perché.
Jeri mattina Mi sono alzato e, a differenza degli altri giorni, non ho concluso nulla: non sono, cioè, riuscito ad andar di corpo.
Pazienza, ho detto, sarà stato il riso.
Stamattina stessa musica. Niente.
Mi son seduto sul vaso e niente.
Alle otto è arrivata la Sig.ra Viola, la signora che Mi fa le pulizie, ed Io - più sciocco di un'ùpupa di mare - ho avuto l’infelice idea di lamentarMi con lei del Mio problema.
Quella, di rimando, M’ha suggerito di prendere, diluite nell’acqua, due cucchiaiate di sciroppo lassativo. Quello, per intenderci, agli estratti di aloe e prugna.
Io – pazzo! – le ho dato retta.
Non contenta, la Viola, M’ha altresì invitato a prendere anche una pasticca, sempre all’aloe, e d’inghiottirla con un sorso d’acqua minerale. E Io – doppiamente pazzo – ho ubbidito.
Alle nove meno un quarto sento suonare il campanello.
Roba da matti! M’ero scordato che doveva passare il Sig. De Luca, un Mio confinante, per andare in campagna e stare lì tutta la giornata per via d’alcuni problemi agl’impianti d’irrigazione all’agrumeto.
Io Mi preparo in fretta, scendo, e monto in macchina con De Luca.
Andiamo lassù al Mastro Eughenèio, dove ci sono le Mie proprietà, e controlliamo.
Sapete cos’era accaduto all’impianto d’irrigazione?
Se ve lo racconto, non ci credete: quello sconclusionato del mio figliolo, che certe volte mi fa saltare fuor dai gangheri, ne ha combinata una che sarebbe da scrivere sul giornale. E la colpa è sua, benedetto Iddio! La colpa è sua, visto che chiama degli incapaci a lavorare in campagna che quando aggiustano una cosa, poi ne guastano un'altra!
Non sto qui a narrarvi tutti i guai di stamattina e tutte le congetture del Sig. De Luca per cercar di spiegare la rottura dell’impianto d’irrigazione. Fatto sta che un certo Costa (parente dei Bonarrigo e dei Famà), un cataplasma più che un uomo, chiamato da Alfredo per ripulire dalle erbacce, con il decespugliatore ha, inavvertitamente, tagliuzzato decine di tubicini messi lì per irrigare le piante di limone. Con danni incalcolabili. E fortuna che non è successo in estate!
Roba da pazzi!
Non potete immaginare l’arrabbiatura che M’ha colto, tanto ne' confronti di mio figlio, quanto in quelli del Sig. Costa, quell’imbranato!
E fosse finita qui!
Mentre stavamo, Io e il Sig. De Luca, tutta la mattina là, come due allocchi o due ùpupe, a camminare su e giù per valutare i danni all’impianto (poi, fra l’altro, l’erba e la terra erano anche bagnate per la pioggia dei giorni passati…), Io pativo le pene dell’inferno per via delle medicine lassative che M’aveva fatto prendere la Sig.ra Viola… Benedetto Iddio, avevo lo stimolo e non sapevo dove batter la testa…
Che potevo fare? Mica sono un ragazzo io che mi posso mettere a fare i miei bisogni anche all’aria aperta… Oltretutto non posso neppure chinarMi…
Fatto sta, che l’ho trattenuta tutto il giorno.
Per pranzo, Io e De Luca, abbiamo mangiato un panino al formaggio, in un bar lì vicino al Mastro Eugheneio.
Ebbene, arrivati lì - per giunta in prossimità delle latrine! - non avevo più lo stimolo… Cose da pazzi!
Alle tre e mezza, dopo aver parlato con il Sig. Costa (e glien’ho dette di tutti i colori!) e con il Sig. Bruno, quello degli impianti, ce ne siamo tornati a casa con l’utilitaria del De Luca.
Alle quattro e qualcosa arriviamo in città; De Luca mi lascia sul portone di casa e ci salutiamo.
Salgo nel Mio appartamento, infilo la chiave, apro, entro e... Mi prende un attacco tale di diarrea, che mi pareva d’avere un rubinetto aperto al posto dell’intestino… Da stare male… Dopo averla trattenuta tutto il giorno… E poi con quelle porcherie della Viola… !
Padre, Figlio e Spirito Santo! Maledetto il giorno che son venuto al mondo, ho urlato come faccio sempre quando sono nervoso.
Finita la faccenda del bagno, Mi viene in mente una cosa.
Vado in salotto e allora sì che comincio a gridare come un ossesso.
Con le chiacchiere della Sig.ra Viola, e con la Mia testa di vecchio rincitrullito, stamattina Mi son dimenticato una cosa fondamentale!
Tutte le volte in cui io sto fuori casa a pranzo, registro sempre - con l'apposito apparecchio - il programma di Limiti, a cui tengo tantissimo.
Ecco, fra tutte le altre cose, oggi Mi son dimenticato, prima d’uscire, di programmare il registratore per le due!
Mi son sentito crollare il mondo addosso.
Dalla rabbia Mi son spogliato e Mi son cacciato dritto a letto. E dalla rabbia son riuscito finanche a dormicchiare. Cosa rarissima, per me, di pomeriggio!
Una rabbia!
Saluti, e scusatemi,
Goyassel La Zucca."