Corriere delle Alpi
BELLUNO
AL PRONTO SOCCORSO
Voleva farsi curare dai medici
fece baruffa ma è stato assolto
n.f.
BELLUNO. Voleva essere visitato e ricoverato nel reparto di neurologia. Solo che i medici del pronto soccorso di Belluno volevano portarlo al reparto tossicologico di Auronzo. Così Teodoro Artus, 48 anni, bellunese, con problemi di alcol, aveva dato in escandescenza. Erano intervenuti anche i carabinieri per l'interruzione di pubblico servizio. Ma ieri il suo avvocato l'ha fatto assolvere.
I fatti ricostruiti ieri mattina in tribunale, davanti al giudice Antonella Coniglio, risalivano al 14 giugno 1997. Ci ha pensato il medico chirurgo del pronto soccorso, Paolo Favi, presente quel giorno.
Teodoro Artus, 48 anni, difeso dall'avvocato Gianluca Dalla Riva, è personaggio noto alle aule giudiziarie.
L'uomo è affetto da etilismo cronico e spesso trascende. Come quel giorno di 5 anni fa. Si tratta di una malattia e come tale deve essere curata. Il medico ricordava quel paziente, ma non il suo comportamento tale da giustificare l'interruzione di pubblico servizio.
«Un soggetto malato, con difficoltà d'approccio esterno», ha spiegato l'avvocato Dalla Riva, tesi avvallata dallo stesso medico. E questa sua difficoltà, l'aveva fatto andare in escandescenza.
«Lui voleva essere curato in ospedale», ha ripetuto l'avvocato difensore, «non voleva fare casino». Per il pm Andrea Pin c'erano gli estremi del reato e aveva chiesto la condanna ad un mese di reclusione. Il giudice è stato del parere contrario.
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