"Il comunismo anarchico aspira alla soppressione di ogni sfruttamento e di ogni violenza, tanto contro l’individuo quanto contro le masse. A questo scopo, esso stabilirà una base economica e sociale che unificherà in un insieme armonico tutta la vita economica e sociale del paese, assicurerà a ciascun individuo una situazione eguale a quella degli altri, ed apporterà a ciascuno il massimo di benessere. Questa base consiste nella messa in comune, nella socializzazione, di tutti i mezzi e strumenti di produzione (industrie, trasporti, terre, materie prime, ecc…) e nella costituzione di organismi economici fondati sul principio dell’eguaglianza e dell’autogoverno delle classi lavoratrici. Nei limiti di questa società autogestita di lavoratori, il comunismo anarchico ripone il principio di eguaglianza del valore del lavoro e dei diritti di ogni individualità (non dell’individualità "in generale" e neppure dell’individualità come "idea", ma dell’individualità concreta). E’ da questo principio di eguaglianza e dal fatto stesso che il valore del lavoro compiuto da ciascun individuo non può essere né misurato né stimato, che nasce il principio fondamentale economico, sociale e giuridico del comunismo anarchico: "da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni".
La democrazia è una delle forme della società capitalista e borghese. La sua base è il mantenimento delle due classi antagoniste della società moderna, quella del lavoro e quella del capitale, e la loro collaborazione sulla base della proprietà capitalista privata. L’espressione di questa collaborazione consiste nel parlamento e nel governo nazionale rappresentativo.
Formalmente, la democrazia proclama la libertà di parola, di stampa, di associazione, e quella di tutti i cittadini di fronte alla legge. Ma nella realtà, tutte queste libertà hanno un carattere molto relativo: esse sono tollerate finchè non contrastano con gli interessi della classe dominante, cioè della borghesia.
La democrazia mantiene intatto il principio della proprietà capitalista privata. Al tempo stesso essa garantisce alla borghesia il diritto di tenere nelle sue mani tutta l’economia del paese, tutta la stampa, l’istruzione, la scienza, l’arte: il che di fatto rende la borghesia padrona assoluta del paese. Avendo il monopolio nell’ambito della vita economica, la borghesia può esercitare il suo potere illimitato anche nell’ambito della vita politica. In effetti, il parlamento e il governo rappresentativo non sono altro che organi esecutivi della borghesia.
Per conseguenza, la democrazia non è che uno degli aspetti della dittatura borghese, mascherata da false formule di libertà politiche e di fittizie garanzie democratiche.
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Piattaforma di organizzazione dell'Unione Generale degli Anachici (Parigi, 1926) -
"1. Abolizione della proprietà privata della terra, delle materie prime e degli strumenti di lavoro, perché nessuno abbia il mezzo di vivere sfruttando il lavoro altrui, e tutti, avendo garantiti i mezzi per produrre e vivere, siano veramente indipendenti e possano associarsi agli altri liberamente, per l'interesse comune e conformemente alle proprie simpatie.
2. Abolizione del governo e di ogni potere che faccia la legge e la imponga agli altri: quindi abolizione di monarchie, repubbliche, parlamenti, eserciti, polizie, magistratura ed ogni qualsiasi istituzione dotata di mezzi coercitivi.
3. Organizzazione della vita sociale per opera di libere associazioni e federazioni di produttori e di consumatori, fatte e modificate secondo la volontà dei componenti, guidati dalla scienza e dall'esperienza e liberi da ogni imposizione che non derivi dalle necessità naturali, a cui ognuno, vinto dal sentimento stesso della necessità ineluttabile, volontariamente, si sottomette.
4. Garantiti i mezzi di vita, di sviluppo, di benessere ai fanciulli, ed a tutti coloro che sono impotenti a provvedere a loro stessi.
5. Guerra alle religioni ed a tutte le menzogne, anche se si nascondono sotto il manto della scienza. Istruzione scientifica per tutti e fino ai suoi gradi più elevati.
6. Guerra alle rivalità ed ai pregiudizi patriottici. Abolizione delle frontiere, fratellanza fra tutti i popoli.
7. Ricostruzione della famiglia, in quel modo che risulterà dalla pratica dell'amore, libero da ogni vincolo legale, da ogni oppressione economica o fisica, da ogni pregiudizio religioso.
Questo il nostro ideale. "
Errico Malatesta : "Che cosa vogliamo".
Saluti liberali