AIUTO! SPACCANO VETRINE, INCENDIANO CASSONETTI, LANCIANO SASSI DAI CAVALCAVIA. I PADANOGENI STANNO IMPAZZENDO
I lassisti al governo muti come pesci. Hanno cose più importranti da fare.
Beninteso, io non sono un razzista padanofobo. Conosco anche molti padani che lavorano di giorno e dormono di notte. A loro va il mio rispetto.
MA I PADANOGENI CHE NON FANNO UN KAZZO DALLA MATTINA ALLA SERA E DI NOTTE SI DIVERTONO A SPACCARE SU TUTTO LI PRENDEREI A CALCI NEL SEDERE E LI MANDEREI A ROMA, A CASA DI BOSSI.
PERCHE' NON SE LI TIENE A CASA SUA E LI LASCIA QUI A NOI?
E' PER QUESTO CHE E' SCAPPATO DALLA PADANIA?
<body bgcolor=white text=black link=blue vlink=purple alink=red><table border=1><tr><td width=977><FONT face=Arial color=#000000 size=5><B>Raid vandalico contro le cabine<br> </B></FONT><FONT face=Arial color=#000000 size=2><B>I vetri dei telefoni pubblici mandati in frantumi a sassate<br> La zona del parco Parri nel mirino dei teppisti notturni<br> </B></FONT><FONT face=Arial color=#000000 size=1><br> s. ro.<br> </FONT><FONT face=Arial color=#000000 size=2><br> VIGEVANO. Il parco Parri e le zone circostanti ancora nel mirino dei vandali: l'altra notte sono state distrutte le due cabine telefoniche sul piazzale della fiera e lungo il naviglio. Da poco risistemato, il polmone verde del centro di Vigevano deve pagare ancora una volta lo scotto dei raid notturni. Contro il ripetersi degli atti vandalici le forze dell'ordine hanno aumentato la sorveglianza.<br> Il raid è stato compiuto con ogni probabilità nelle prime ore del mattino. I vandali hanno mandato in fratumi tutti i vetri delle cabine rendendole di fatto inutilizzabili ma non si sono accaniti sugli apparecchi. Questa circostanza, sommata al fatto che attorno alle cabine distrutte non siano state trovate spranghe o altri oggetti contundenti, lascia supporre che i vandali abbiano utilizzato dei sassi oppure delle biglie d'acciaio lanciate con una fionda. I vigili urbani, avvisati in mattinata dai residenti, stanno comunque tentando di accertare la dinamica dell'episodio per individuare i responsabili. Se dovessere essere scoperti, richiano una denuncia per danneggiamenti e anche di dover risarcire il danno causato alla compagnia telefonica che gestisce le cabine pubbliche. Resta il fatto che il parco Parri e le zone circostanti sono ancora nel mirino di vandali e teppisti che, nel corso degli ultimi mesi, hanno causato danni per diverse migliaia di euro. Pochi mesi fa a pagare lo scotto furono le panchine, appena installate all'interno del parco, divelte probabilmente con paranchini o piedi di porco. L'episodio più grave, tuttavia, resta quello dell'inquinamento del laghetto che risale allo scorso mese di settembre. In quel caso non furono semplici vandali ad agire, ma qualcuno intenzionato a smaltire abusivamente oli da officina che, al contrario avrebbe dovuto consegnare ai consorzi obbligatori di smaltimento.<br></FONT></td></tr><tr><td width=977><h1><FONT face="Rockwell-Light, Arial, Helvetica">Giornale del Popolo</FONT></h1><p><FONT face="Rockwell-Light, Arial, Helvetica">Edizione del 26/06/2002</FONT></p><p><FONT face="Rockwell-Light, Arial, Helvetica"><B>Mendrisiotto</B></FONT></p><p><FONT face="Rockwell-Light, Arial, Helvetica"><I>Il Municipio di Morbio sporge denuncia contro ignoti e sensibilizza le famiglie</I></FONT></p><h2><FONT face="Rockwell-Light, Arial, Helvetica">Vandalismi: «Ora basta!»</FONT></h2><p><FONT face="Rockwell-Light, Arial, Helvetica">Lo scenario che si è presentato non è tanto peggiore rispetto agli altri episodi di vandalismo che negli ultimi anni si sono verificati a Morbio Inferiore. Ma il Municipio ha deciso di informare l'opinione pubblica inviando alla stampa la descrizione di quanto capitato corredata da diverse foto che riproduciamo a lato. Lo scopo? Sensibilizzare genitori e figli al problema. Le strutture danneggiate sono di tutti e - questa volta - ad avere la peggio sono stati anche degli alberi.<br> «Come spesso accaduto negli scorsi anni, l'arrivo delle vacanze scolastiche ha coinciso negli scorsi giorni con il verificarsi di diversi atti di vandalismo compiuti da gruppi di giovani a danno di strutture pubbliche di proprietà del Comune». Questa la premessa cui la Cancelleria del Comune fa seguire una descrizione più dettagliata: «Le bravate compiute da gruppi di giovani, dopo che nel passato si erano rivolte a WC, cartelli stradali, specchi stradali, tombini, lampioni, lampioni, cestini, ecc., si sono ora accanite su due piante ed un gioco a molla del parco giochi presso il campo sportivo. Lo scenario del giorno dopo non è diverso da quello di decine di altri episodi simili: bottiglie rotte, resti di “additivi” per il fumo, disordine e, come detto, qualcosa di rotto». Come normalmente avviene in questi casi, il Municipio ha sporto denuncia contro ignoti.<br> Complessivamente negli scorsi anni il Comune ha già speso oltre 40 mila franchi per porre rimedio ai danni provocati da vandalismi. Attraverso questa comunicazione agli organi di informazione e le relative fotografie, l'Esecutivo desidera perciò sensibilizzare i genitori e la popolazione tutta su questa problematica, nella convinzione che solamente con l'impegno di tutti i cittadini nella prevenzione e nella tempestiva denuncia di questo genere di episodi sarà possibile preservare da inutili danneggiamenti delle infrastrutture che sono, in definitiva, proprietà di tutti. Parlarne, prendere coscienza e magari anche scoprire chi compie tali danni, potrebbe porre un freno agli episodi dei «soliti ignoti».<br> (pz)</FONT></p></td></tr><tr><td width=977><FONT face=Arial color=#000000 size=5><B>Piscina, vandali nella notte<br> causano danni per 2 mila euro</B><br> </FONT><br> <FONT face=Arial color=#000000 size=2><br> Vandali notturni hanno colpito ancora all’impiamto base di Codroipo. Questa volta è stata presa di mira la piscina comunale e la sua recintazione.<br> Inoltre sono stati imbrattati con scritte varie i muri esterni del complesso natatorio. Il danno si aggira sui 2mila (circa 4 milioni delle vecchie lire).<br> I responsabili della gestione della struttura hanno denunciato l’episodio alla locale stazione dei carabinieri. I danni maggiori sono stati arrecati al recinto che è stato completamente divelto e che si dovrà sostituire integralmente. All’ingresso dell'impianto, usando uno spray, gli ignoti autori della bravata hanno tracciato delle scritte senza senso. L’impianto base è diventato il luogo più colpito da questi vandalismi. Nella scorsa stagione estiva addirittura un gruppo di ragazzini è stato sorpreso a compiere atti di vandalismo, facendo scattare l’allarme con l’intervento dei carabinieri. Dieci di loro furono accompagnati in caserma e sottoposti a interrogatorio. Alla fine due furono denunciati e la mano dei tutori dell’ordine non fu pesante perchè nella gran parte dei casi si trattava di minorenni. Ma ci sono altri episodi che hanno movimentato la cronaca nel passato. Va ricordato quando degli studenti furono sorpresi mentre imbrattavano le strutture. Le autorità scolastiche, d’ac- cordo con l’amministrazione civica, allora diretta dal sindaco Giancarlo Tonutti, li indusse a ripulire quello che avevano sporcato. Per altri atti si rimase impotenti in quanto i malitenzionati agirono di notte, quando nessuno li vedeva e così, indisturbati, hanno più di una volta demolito la recinzione dell’impianto, costringendo il Comune ha cambiarla completamente con una più alta.<br> <br></FONT></td></tr><tr><td width=977><p align=justify><FONT face=Verdana size=2><B>Porlezza<br> Danneggiato dai vandali, sarà riparato a cura della Provincia, ma nessuno sa quando<br> Il battello-spazzino non va<br> È ancora in secca, fuori uso a tempo indeterminato</B></FONT></p><table cellspacing=6 border=0><tbody><tr><td valign=top><img hspace=3 src=http://194.184.61.77/PolComo/20020626/immagini/CO2606_LAGO01_F01.jpg align=top border=0></td><td valign=top><FONT face=verdana size=1>Il battello-spazzino di Porlezza “ormeggiato” nell’erba. Danneggiato dai vandali, sembra abbandonato al suo destino. Ma l’Amministrazione provinciale smentisce foto Selva</FONT></td></tr></tbody></table><p align=justify><FONT face=verdana size=1>PORLEZZA L’unico battello spazzino del Ceresio è da tempo in secca in uno spazio comunale, in uno stato di apparente abbandono. L'annotazione diventa spunto di perplessità e interrogativi per i proprietari di barche che frequentano le acque locali. In un bacino caratterizzato da scarso ricambio di acqua, il natante è stato previsto negli anni scorsi dall'Amministrazione provinciale con una duplice funzione, ecologica e turistica: come mai, con l'estate ufficialmente avviata, non è ancora attivo e si presenta addirittura in uno stato che ne preclude un recupero immediato? «I vandali sono arrivati anche lì - denuncia il sindaco del paese, Gerardo Scappatura -. Dopo diverse strutture pubbliche comunali, anche il battello spazzino è stato preso di mira da anonimi col vizio della distruzione fine a se stessa. Anche l'Amministrazione provinciale ne ha preso atto, riservandosi di valutare il da farsi». Come dire che non è chiaro quando mai il battello potra tornare in funzione, peraltro quantomai necessaria. Qualcuno arriva addirittura ad insinuare che la situazione attuale di inutilizzo possa essere la conseguenza di una presa d'atto degli elevati costi di gestione del mezzo, ma da Villa Saporiti arriva una smentita puntuale e categorica: «Il battello spazzino è in secca per semplice necessità di manutenzione - spiega il geometra Gianni Sala , tecnico del Settore ecologia -. E' stato oggetto di atti di vandalismo, che ne hanno ritardato la messa in acqua». Preso di mira nello spazio messo a disposizione dal Comune di Porlezza per la stagione invernale, il battello ha subito la distruzione dei comandi, compresi i manometri, dispositivi fondamentali per la funzione di anfibio. E' questo, in definitiva, il motivo per cui l'imbarcazione non è potuta ancora scendere in acqua per svolgere la sua preziosa funzione. A quando la riattivazione? In Amministrazione provinciale si limitano a dire che le opportune riparazioni verranno effettuate al più presto, ma un pronostico anche approssimativo non lo azzarda nessuno. Gianpiero Riva</FONT><br></p></td></tr><tr><td width=977><FONT face=Arial color=#000000 size=5><B>Aumentano gli atti vandalici<br> </B></FONT><FONT face=Arial color=#000000 size=2><B>Negozianti bersagliati: un altro segnale preoccupante<br> </B></FONT><br> <FONT face=Arial color=#000000 size=2><br> È dal 1999 che la Confcommercio cerca di studiare in tutta Italia l’evolversi della criminalità. Grazie alla massa di dati raccolti sono state chiaramente individuate le categorie più a rischio: tabaccherie, distributori di carburanti e gioiellerie. Sono questi i commercianti che più di tutti subiscono furti e rapine. In Friuli la situazione non cambia. Nella nostra provincia, però, diventa più difficile inquadrare i fenomeni dal punto di vista statistico, dato che i commercianti non rispondono ai questionari che la Confcommercio invia puntualmente per cercare di monitorare le attività criminali. Su 6.500 commercianti contattati soltanto 43 hanno risposto, in forma rigorosamente anonima. Il presidente provinciale dell’Ascom Claudio Ferri ha già interpretato questo silenzio, affermando che i commercianti hanno paura delle possibili ritorsioni degli usurai. E questa impressione del presidente sembra in qualche modo confermata anche dai pochi dati in possesso dell’Ascom e soprattutto dal confronto con i numeri degli scorsi anni. Dal 1999 a oggi si registra infatti un considerevole aumento degli atti vandalici ai danni dei negozianti. Tutto ciò potrebbe significare che sempre più spesso avvengono intimidazioni nei confronti dei commercianti. Nel 1999 aveva subìto atti vandalici il 12,5% dei commercianti che avevano risposto al questionario. Nel 2000 la percentuale è salita al 37,5%; nel 2001 il dato è arrivato al 50%. Nel primo trimestre di quest’anno siamo già al 12,5%.<br> Sempre secondo i dati statistici in possesso della Confcommercio, risulta che a livello nazionale il 40% degli operatori commerciali è stato vittima, almeno una volta, di racket e usura.<br> Dato che a livello locale il sondaggio ha avuto una risposta così limitata, l’Ascom si è ripromessa di intraprendere un’ulteriore indagine conoscitiva in ambiti mandamentali, in modo da comprendere più da vicino la diffusione territoriale del fenomeno.</FONT></td></tr><tr><td width=977><table cellspacing=0 cellpadding=0 width=100% border=0><tbody><tr><td bgcolor=#000099><FONT face=Arial color=#000000 size=2><B><FONT color=#ffffff>MERANO</FONT></B></FONT></td></tr></tbody></table><table cellspacing=0 cellpadding=8 width=100% border=0><tbody><tr><td><table cellspacing=2 cellpadding=0 width=25% align=right border=0><tbody><tr><td> </td></tr><tr><td><FONT face="Arial, Helvetica, sans-serif" size=1><img src=http://www.altoadige.quotidianiespresso.it/altoadige/arch_26/bolzano/merano/am102_01.jpg><br> Curiosi sotto i Portici inferiori davanti ai cristalli infranti della vetrina del negozio di scarpe<br></FONT></td></tr></tbody></table><div align=left><FONT face="Arial, Helvetica, sans-serif" size=2><FONT face=Arial color=#000000 size=4><B>Manda in frantumi vetrina di scarpe sotto i Portici<br> </B></FONT><FONT face=Arial color=#000000 size=2><B>Giovane venostanto ubriaco se la prende col negozio di Helmut Wielander<br> </B></FONT><br> <FONT face=Arial color=#000000 size=2><br> MERANO. Vetrina in frantumi, ieri notte, sotto i Portici inferiori. Quella del negozio di calzature e borse di Helmut Wielander.<br> Era passata da poco la mezzanotte quando la tranquillità del centro storico è stata interrotta dal fragore del cristallo che andava in mille pezzi. L'autore è stato ritrovato, poco dopo, ubriaco fradicio e sanguinante, in Via Cassa di Risparmio. Si tratta del 28enne di Laces T.U. che è stato denunciato per tentato furto aggravato.<br> Il rapido intervento dei vigilantes della Ronda Atesina e dei carabinieri della stazione di Scena ha evitato che trenta paia di scarpe di lusso, per un valore di oltre quattromila euro, prendesse il volo.<br> Sconsolato davanti al disastro il titolare dell'esercizio commerciale che solo al mattino ha appreso della spaccata. Il conto del vetraio andrà a carico della compagnia assicurativa con la quale ha sottoscritto una polizza contro gli atti vandalici, ma nessuno rimborserà il valore di alcune paia di scarpe che sotto la pioggia di taglienti frammenti di cristallo hanno subito danni irreparabili.<br> Oggetto di indagine anche il periodo che ha preceduto l'atto vandalico. A quanto pare T.U. sarebbe stato selvaggiamente picchiato da mani ignote.<br> <br></FONT></FONT></div></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td width=977><FONT face=Arial color=#000000 size=2><B>CARTURA<br> </B></FONT><FONT face=Arial color=#000000 size=4><B>Vandali nell'azienda dell'artigiano Ravenna<br> Un escavatore è stato distrutto dalle fiamme<br> </B></FONT><br> <FONT face=Arial color=#000000 size=2><br> CARTURA. Quando è arrivato nell'officina ha trovato la macchina operatrice che ancora fumava. Durante la notte qualcuno era entrato nel cortile della ditta e aveva cosparso di liquido infiammabile l'escavatore, che da tempo era in riparazione, e aveva appiccato il fuoco.<br> Si tratta probabilmente di un gesto vandalico, in quanto Roberto Ravenna, cinquantaseienne artigiano di Cartura, non ha mai ricevuto minacce né richieste estorsive. Il mezzo, comunque, è stato posto sotto sequestro, e i carabinieri di Conselve stanno effettuando indagini.<br> La macchina operatrice è di proprietà di un imprenditore edile, che da tempo l'aveva portata in riparazione nell'officina meccanica di Ravenna, che si trova in viale dell'Industria, a Cartura. Essendo il lavoro troppo costoso, non era mai stato portato a termine. Così l'escavatore era rimasto parcheggiato nel cortile. Ora sono arrivati gli incendiari, che l'hanno danneggiato definitivamente.<br> Le fiamme, infatti, hanno completamente distrutto la cabina dei comandi e la ruota posteriore destra, provocando un danno di circa tremila euro, coperto da assicurazione.<br> L'incendio si è verificato nella notte tra domenica e lunedì, e non ha avuto testimoni. L'artigiano se n'è accorto la mattina dopo, quando si è recato al lavoro, e ha trovato il mezzo che ancora fumava. Ha chiamato i vigili del fuoco, che hanno spento completamente il rogo.<br> Non ci sono dubbi, comunque, sull'origine dolosa, in quanto la macchina operatrice aveva ormai la batteria scarica, quindi incompatibile con un corto circuito.<br></FONT></td></tr><tr><td width=977><table cellspacing=0 cellpadding=0 width=100% border=0><tbody><tr><td valign=center align=left width=5%></td><td valign=center align=left width=40%><table bordercolor=#000000 height=30 cellspacing=0 width=188 bgcolor=#018339 border=2 celpadding=5><tbody><tr><td valign=center align=middle><SPAN class=a13><FONT color=#ffffff><B>CREMA</B></FONT></SPAN></td></tr></tbody></table></td><td valign=center align=left width=55%><SPAN class=a14>Edizione del 26/06/2002</SPAN></td></tr></tbody></table><table cellspacing=0 cellpadding=0 width=100% border=0><tbody><tr><td valign=center align=left width=5%> </td><td valign=top align=left width=95%><SPAN class=v10><br> <br></SPAN><p align=justify><SPAN class=a14><I>Verde in città. Numerose le oasi di pace ma tenute male</I><br> <br> </SPAN><SPAN class=a20><B>Porta Serio, vandali in azione Parco Bonaldi, erba troppo alta</B><br> <br> </SPAN><SPAN class=a16>di Dario Dolci Sono oasi di pace e di refrigerio, punto di incontro per pensionati, casalinghe, mamme e bambini. Durante la bella stagione sono presi d’assalto, al punto che le panchine non bastano mai. Se i frequentatori abbondano, tuttavia, non mancano neppure i problemi, che gli stessi cittadini segnalano con un pizzico di fastidio. Le critiche maggiori arrivano dai giardini di Porta Serio, seguiti da quelli del Parco Bonaldi, Campo di Marte, Parco Chiappa e via Pavese.<br> Le panchine e le aiuole solitamente ben curate, le ampie zone d’ombra ed il ruscello che li attraversa fanno dei giardini di Porta Serio un luogo molto frequentato ed accogliente. Tuttavia, dal fossato vengono spesso ‘pescate’ decine di bottiglie di vetro vuote, che i soliti maleducati gettano in acqua anzichè negli appositi contenitori. Capita che ogni tanto vengano a galla anche posacenere sottratti al vicino pub e, come è accaduto la scorsa settimana, batterie d’auto. Gli ‘Amici del Serio’ lamentano atti vandalici a danno dei lampioni e della cabina telefonica e soprattutto razzie di anatre. La scorsa settimana si è inoltre verificata una carenza d’acqua nel ruscello, che ha messo in forse l’esistenza dei pesci. Come se ciò non bastasse, c’è chi preleva l’acqua attraverso una pompa idrovora per annaffiare il proprio orto e giardino. Al Parco Bonaldi si chiedono invece tagli d’erba più frequenti, mentre in via Pavese è il via vai d’auto (e gas di scarico) che vanno al centro commerciale a creare fastidi. In tutti i parchi, comunque, domina una richiesta: quella di panchine nuove, pulite e in numero maggiore rispetto alle attuali.</SPAN></p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td width=977><p align=justify><FONT face=Verdana size=2><B>Nel comasco<br> Blitz antidroga: anche un lecchese tra i 17 arrestatida lunedi’ prossimo<br> Lavori in corso in via Sassi, lungolago apertolecco<br> Di nuovo allarme nella zona dei Cappuccini: vetri rotti, graffiti e partite notturne<br> Viale Turati, il ritorno dei vandali<br> «Incatenate» persino le panchine per evitare che spariscano</B></FONT></p><p align=justify><FONT face=verdana size=1>Lecco Ormai lo hanno preso di mira e per chi ci vive non c’è proprio pace. Complice l’estate che allunga le notti, tornano i vandali in viale Turati e ricominciano sfasciare veri, lasciare graffiti sui muri e improvvisare rumorosissime partite notturne di pallone. «Se giocano di giorno, lo fanno in mezzo alla strada - racconta il presidente del Cdz 2 Ivan Mauri -, mettendo a repentaglio la loro sicurezza e quella degli altri. Mi domando cosa insegnino loro i genitori». Di sicuro non a spaccare le panchine o le cabine del telefono e a lasciare in giro cartacce e rifiuti, come invece fanno soprattutto nella zona intorno alla chiesa dei Frati Cappuccini. servizi a pagina 13 valmadrera C’è anche un valmadrerese, Antonio Zingri, nella super banda scoperta dalla Mobile di Como. L’uomo è stato arrestato con altre 16 persone. Veri professionisti di estorsioni, droga e armi. La banda è stata sgominata risalendo la pista di intercettazioni telefoniche e episodi intimidatori verificatisi in provincia di Como. La gang aveva anche agganci stranieri e importava cocaina dal Sudamerica e armi dall’Europa. Ferrari a pagina 5 servizio a pagina 11</FONT></p></td></tr><tr><td width=977><FONT face=Arial color=#000000 size=2><B>Curiosità in via B. Maggiori<br> </B></FONT><FONT face=Arial color=#000000 size=4><B>Bicicletta appesa<br> ad un lampione<br> in centro città<br> </B></FONT><br> <FONT face=Arial color=#000000 size=2><br> BRESSANONE. Anche gli atti vandalici più disparati possono risultare esilaranti alla vista di passanti e delle forze dell'ordine. Un esempio lampante viene dalla bicicletta che sponsorizza la ditta «Sportler», chiusa con il luchetto in piazza Santo Spirito ed appesa nella notte su un lampione di via Bastioni Maggiori alla vista di tutti. (fdv)<br></FONT></td></tr><tr><td width=977><table><tr><td><table cellspacing=0 cellpadding=0 width=100% border=0><tbody><tr bgcolor=#a7c5c5><td valign=bottom height=21><img height=13 src=http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/imgtestata/bologna_nomecitta.gif border=0></td><td align=right bgcolor=#a7c5c5> </td></tr><tr><td height=10></td><td valign=top align=right> </td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td height=10></td></tr><tr><td><table cellspacing=0 cellpadding=0 width=95% align=center border=0><tbody><tr><td><table cellspacing=0 cellpadding=0 width=100% align=center border=0><tbody><tr><td class=titoloCC0000 valign=top>Il 'monumentale' nel mirino dei ladri</td></tr><tr><td class=height5 valign=top> </td></tr><tr><td class=justify valign=top>Risale a quasi dieci anni fa la polemica contro il degrado del cimitero monumentale della Certosa, gioiello arichitettonico e, forse per questo, bersaglio di vandali e ladri. Più o meno 'specializzati'. Cinque dei venti stemmi gentilizi in marmo risalenti al XVIII secolo e rubati negli ultimi quattro anni sono stati recuperati nel corso di una brillante operazione dei carabinieri del nucleo tutela del patrimonio culturale di Bologna. All'appello però ne mancano ancora una quindicina: alcuni potrebbero già essere nelle case private, comprati in mercatini o negozi di tutta Italia. Quasi tutti gli stemmi sono stati 'staccati' dalle tombe anche a colpi di piccone, come se il simbolo violato non valesse assolutamente nulla. Ma dal cimitero monumentale bolognese non sono spariti solo 'pezzi' di valore. Nel mirino dei soliti ignoti è finito davvero di tutto: lampade votive, lapidi, vasi di ogni genere e materiale, fiori, portafotografie e persino urne funerarie con ossa vecchie di anche cento anni. La rivolta dei bolognesi per lo stato di degrado della Certosa è iniziata in modo plateale nel 1995 con le prime denunce, formali e informali, e le prime richieste di maggiori controlli, anche attraverso le telecamere. A partire da quell'anno si sono suggeuite comunque una serie di razzie e di violazioni tanto assurde quanto inquietanti da parte di persone che non conoscono la parola rispetto di un luogo come un cimitero.<br> ba. m.<br></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></table></td></tr><tr><td width=977><table><tr><td><table cellspacing=0 cellpadding=0 width=100% border=0><tbody><tr bgcolor=#a7c5c5><td valign=bottom height=21><img height=13 src=http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/imgtestata/reggio_emilia_nomecitta.gif border=0></td><td align=right bgcolor=#a7c5c5> </td></tr><tr><td height=10></td><td valign=top align=right> </td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td height=10></td></tr><tr><td><table cellspacing=0 cellpadding=0 width=95% align=center border=0><tbody><tr><td><table cellspacing=0 cellpadding=0 width=100% align=center border=0><tbody><tr><td class=titoloCC0000 valign=top>Gualtieri Denunciato 20enne<br> per incendio di cassonetti</td></tr><tr><td class=height5 valign=top> </td></tr><tr><td class=justify valign=top>GUALTIERI – Un ventenne modenese di Pavullo è stato denunciato con l'accusa di danneggiamento: avrebbe incendiato cassonetti dei rifiuti, sulla Statale 63 a Santa Vittoria di Gualtieri. Grazie al numero di targa di un'auto notato da un passante, i carabinieri del paese sono risaliti ai presunti vandali, di cui uno già denunciato. Pare che se la siano presa con i cassonetti in un momento d'ira per aver trovato chiuse tutte le discoteche della zona.<br></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></table></td></tr><tr><td width=977><table><tr valign=top><td><table cellspacing=3 cellpadding=0 width=100% border=0><tbody><tr valign=top><td align=left width=100%><div id=titolo2><b><font size="4">Il caso, un lettore denuncia</font></b></div><br><div id=titolo4><b><font size="4">In pieno giorno, un sasso lanciato dal cavalcavia dell'A8, tra Castellanza e Busto Arsizio, ha sfondato il parabrezza dell'auto. La polstrada: "Che dirle, non è stato il primo, non sarà l'ultimo...".</font></b></div></td><td><b><font size="4"> </font></b></td></tr><tr><td><img height=10 src=http://www.ilnuovo.it/img/spacer.gif width=10></td><td valign=bottom align=right><div id=corsivo></div></td></tr></tbody></table></td></tr><tr valign=top><td><table cellspacing=3 cellpadding=0 width=100% border=0><tbody><tr valign=top><td><p><FONT face=Arial> </FONT></p><p class=MsoNormal><FONT face=Arial><SPAN lang=IT style="mso-ansi-language: IT">Spett. Redazione de "Il Nuovo",</SPAN></FONT></p><p class=MsoNormal><FONT face=Arial><SPAN lang=IT style="mso-ansi-language: IT"><SPAN style="mso-spacerun: yes"> </SPAN></SPAN></FONT></p><p class=MsoNormal><FONT face=Arial><SPAN lang=IT style="mso-ansi-language: IT">Vi scrivo per informarvi che nonostante i controlli delle forze dell'ordine, le reti alte tre metri e l'informazione di stampa e televisioni, c'è ancora qualcuno che attenta alla vita degli automobilisti.</SPAN></FONT></p><p class=MsoNormal></p><table cellspacing=1 cellpadding=1 width=100% border=0><tbody><tr><td><img src=http://www.ilnuovo.it/nuovo/images/129/sassi_a8_120x145.jpg></td><td><SPAN lang=IT style="mso-ansi-language: IT">Le foto che vi allego le ho scattate questa mattina e sono relative alla mia automobile presa di mira dal lancio di un sasso dal cavalcavia nel pomeriggio di ieri (alle 14 e 30 circa). Fortunatamente non ho subito gravi ferite.</SPAN></td></tr></tbody></table><FONT face=Arial><SPAN lang=IT style="mso-ansi-language: IT">Ho subito denunciato il fatto al comando della Polizia Stradale di Busto ArsizioAl momento della denuncia il sasso era ancora incastrato nel parabrezza.</SPAN></FONT><p class=MsoNormal></p><p class=MsoNormal><FONT face=Arial><SPAN lang=IT style="mso-ansi-language: IT">Vi chiedo cortesemente due cose:</SPAN></FONT></p><p class=MsoNormal><FONT face=Arial><SPAN lang=IT style="mso-ansi-language: IT">1) Comunicare il fatto accadutomi così da poter avvisare tutti gli automobilisti del pericolo che possono correre percorrendo il tratto di strada della A8 tra Castellanza e Busto Arsizio.</SPAN></FONT></p><p class=MsoNormal><FONT face=Arial><SPAN lang=IT style="mso-ansi-language: IT">2) Sensibilizzare le forze dell'ordine in quanto, al momento della mia denuncia, la loro unica preoccupazione è stata quella di sapere se ero assicurato contro gli atti vandalici... non si sono resi conto che ho rischiato la pelle? Hanno avuto la sfrontatezza di dirmi che sono al corrente del problema e che non sono stato il primo... ma le pattuglie dove sono? ... sull'autostrada con l'autovelox a fare soldi con quelli che superano di 5 o 10 chilometri orari il limite di velocità....</SPAN></FONT></p><p class=MsoNormal><FONT face=Arial><SPAN lang=IT style="mso-ansi-language: IT">Certo del fatto che darete spazio a questa mia brutta esperienza, colgo l'occasione per farvi i miei saluti</SPAN></FONT></p><p class=MsoNormal><FONT face=Arial><SPAN style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: Arial; mso-ansi-language: EN-GB; mso-bidi-font-size: 10.0pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-bidi-font-family: 'Times New Roman'; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-language: EN-US; mso-bidi-language: AR-SA">T. Parravicini</SPAN></FONT></p></td></tr></tbody></table></td></tr></table></td></tr></table><p> </p></body>