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Discussione: Art. 18 e democrazia

  1. #1
    God, Gold & Guns
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    La democrazia è due lupi e un agnello che votano su cosa mangiare a colazione. La libertà è un agnello ben armato che contesta il voto. (Benjamin Franlink)
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    Predefinito Art. 18 e democrazia

    Io mi chiedo una cosa. Se tanta gente si considera incapace di trovarsi (o mantenersi) un lavoro senza dipendere dalla tutela dello Stato (l'art. 18 e' questo, una tutela statale verso chi non si sente in grado di camminare da solo), come fa, lui incapace di sfamare se stesso, a pretendere di influire sulle sorti della Nazione votando per Tizio o per Caio ?

    Chi sostiene l'art. 18, per definizione, non puo' ritenere la democrazia una cosa valida.

    Quindi pieno rispetto, pur nella divergenza di opinioni, a quelli della Destra Sociale (Forza Nuova, Destra Radicala, ala sociale di AN, ecc) che dicono piu' o meno chiaramente di sognare il ritorno dello Stato Corporativo Fascista.

    E disprezzo assoluto per i sinistri, che da una parte negano all'individuo la capacita' di saper camminare senza l'aiuto della stampella statale, e dall'altra vogliono mantenere a questi stessi individui, ritenuti dei semi-incapaci, la capacita' di votare e di influire cosi' sulle sorti della Nazione.

  2. #2
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    Predefinito Re: Art. 18 e democrazia

    Originally posted by Il Condor
    Io mi chiedo una cosa. Se tanta gente si considera incapace di trovarsi (o mantenersi) un lavoro senza dipendere dalla tutela dello Stato (l'art. 18 e' questo, una tutela statale verso chi non si sente in grado di camminare da solo), come fa, lui incapace di sfamare se stesso, a pretendere di influire sulle sorti della Nazione votando per Tizio o per Caio ?

    Chi sostiene l'art. 18, per definizione, non puo' ritenere la democrazia una cosa valida.

    Quindi pieno rispetto, pur nella divergenza di opinioni, a quelli della Destra Sociale (Forza Nuova, Destra Radicala, ala sociale di AN, ecc) che dicono piu' o meno chiaramente di sognare il ritorno dello Stato Corporativo Fascista.

    E disprezzo assoluto per i sinistri, che da una parte negano all'individuo la capacita' di saper camminare senza l'aiuto della stampella statale, e dall'altra vogliono mantenere a questi stessi individui, ritenuti dei semi-incapaci, la capacita' di votare e di influire cosi' sulle sorti della Nazione.
    potresti dirmi cosa afferma l'Art.18???

    cordialmente
    haring

  3. #3
    God, Gold & Guns
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    Predefinito Re: Re: Art. 18 e democrazia

    Originally posted by haring


    potresti dirmi cosa afferma l'Art.18???

    cordialmente
    haring
    Lo sai benissimo cosa afferma.

    Se io sono un imprenditore e il lavoratore Tizio mi sta antipatico e lo voglio sostituire con Caio con le attuali leggi NON lo posso fare.

    D'altra parte se io fossi un dipendente e trovassi antipatico l'ambiente nell'azienda Alfa. me ne andrei da un'altra parte (chi ha voglia di lavorare non ha problemi a trovare un posto, e col mercato libero troverebbe in poche settimane non solo un lavoro, ma un lavoro soddisfacente).

    Nel contratto a tempo INdeterminato la rescissione dovrebbe avvenire in qualsiasi momento, magari con un preavviso (preavviso, non indennizo) di 3 o 6 mesi. La "giusta causa" deve essere necessaria, ovviamente, solo per rescindere i contratti a tempo determinato PRIMA della scadenza.

  4. #4
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    Predefinito Re: Re: Re: Art. 18 e democrazia

    Originally posted by Il Condor


    Lo sai benissimo cosa afferma.

    Se io sono un imprenditore e il lavoratore Tizio mi sta antipatico e lo voglio sostituire con Caio con le attuali leggi NON lo posso fare.

    D'altra parte se io fossi un dipendente e trovassi antipatico l'ambiente nell'azienda Alfa. me ne andrei da un'altra parte (chi ha voglia di lavorare non ha problemi a trovare un posto, e col mercato libero troverebbe in poche settimane non solo un lavoro, ma un lavoro soddisfacente).

    Nel contratto a tempo INdeterminato la rescissione dovrebbe avvenire in qualsiasi momento, magari con un preavviso (preavviso, non indennizo) di 3 o 6 mesi. La "giusta causa" deve essere necessaria, ovviamente, solo per rescindere i contratti a tempo determinato PRIMA della scadenza.
    non riesco a capire il tuo thread...
    "Se tanta gente si considera incapace di trovarsi (o mantenersi) un lavoro senza dipendere dalla tutela dello Stato (l'art. 18 e' questo, una tutela statale verso chi non si sente in grado di camminare da solo), come fa, lui incapace di sfamare se stesso, a pretendere di influire sulle sorti della Nazione votando per Tizio o per Caio ? "
    l'Art.18 dice solo che non si può essere licenziati senza giusta causa, che c'entra con l'incapacità di trovare lavoro???
    l'Art.18 dice che ho diritto al lavoro che IO, non lo Stato, ho trovato nel caso vengo licenziato senza giusta causa!!!


    haring

  5. #5
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    Predefinito Re: Re: Re: Art. 18 e democrazia

    Originally posted by Il Condor
    Se io sono un imprenditore e il lavoratore Tizio mi sta antipatico e lo voglio sostituire con Caio con le attuali leggi NON lo posso fare.
    Scenario che tu vorresti:
    Se io sono un lavoratore 50enne con 3 figli e moglie a casa posso essere licenziato perchè sto antipatico (!!!!!) al mio datore di lavoro, e mi dimostro anche fannullone perchè senza la tutela dello stato non riesco a reinserirmi nel mondo lavorativo e mi faccio continuamente sorpassare da 30enni. In più sono doppiamente fannullone perchè se mi impegnassi col libero mercato troverei un lavoro soddisfacente anche a mia moglie 55enne con diploma scuola media. Che pirla che sono stato a pensare che ci volessero degli strumenti per tutelare il mio posto di lavoro.

  6. #6
    Super Troll
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    UNO STATO DEMOCRATICO è UN CONTRATTO TRA TUTTI I CITTADINI, LIBERAMENTE SOTTOSCRITTO.....
    SE TALE è E TALE DEVE ESSERE, è OVVIo CHE DEBBA SALVAGUARDARE I DIRITTI DI TUTTI I CITTADINI E MASSIMAMENTE QUELLI IRRINUNCIABILI QUALI ALMENO LA SOPRAVVIVENZA E LA SALUTE.......
    sE UNO STATO con le sue leggi tutela solo i diritti dei datori di lavoro e non impone sufficienti tasse o limiti a chi si è impadronito del territorio dello stato, per pagare e garantire la sopravvvivenza e la salute di tutti gli abitanti non è uno stato democratico, e i suoi vertici istituzionali sono composti unicamente da oligarchie....
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
    voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..

  7. #7
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Art. 18 e democrazia

    Originally posted by ilgufo

    Scenario che tu vorresti:
    Se io sono un lavoratore 50enne con 3 figli e moglie a casa posso essere licenziato perchè sto antipatico (!!!!!) al mio datore di lavoro, e mi dimostro anche fannullone perchè senza la tutela dello stato non riesco a reinserirmi nel mondo lavorativo e mi faccio continuamente sorpassare da 30enni. In più sono doppiamente fannullone perchè se mi impegnassi col libero mercato troverei un lavoro soddisfacente anche a mia moglie 55enne con diploma scuola media. Che pirla che sono stato a pensare che ci volessero degli strumenti per tutelare il mio posto di lavoro.
    Hai colto nel segno. Un lavoratore di 55-60 anni (ma anche 65) e' nel pieno delle sue capacita' lavorative, con un'esperienza ottima che gli permetterebbe di reinserirsi senza problemi... ammesso che lo voglia fare.

    Il tuo quadro si addice benissimo alla propaganda del Ventennio. Il marito padre di famiglia, uomo forte, che lavora per tutti. La moglie "angelo del focolare" che bada alla casa e che non puo' lavorare fuori perche' ha solo la scuola media... a meno che il lavoro non glielo trovi il marito !

  8. #8
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    Originally posted by cciappas
    UNO STATO DEMOCRATICO è UN CONTRATTO TRA TUTTI I CITTADINI, LIBERAMENTE SOTTOSCRITTO.....
    SE TALE è E TALE DEVE ESSERE, è OVVIo CHE DEBBA SALVAGUARDARE I DIRITTI DI TUTTI I CITTADINI E MASSIMAMENTE QUELLI IRRINUNCIABILI QUALI ALMENO LA SOPRAVVIVENZA E LA SALUTE.......
    sE UNO STATO con le sue leggi tutela solo i diritti dei datori di lavoro e non impone sufficienti tasse o limiti a chi si è impadronito del territorio dello stato, per pagare e garantire la sopravvvivenza e la salute di tutti gli abitanti non è uno stato democratico, e i suoi vertici istituzionali sono composti unicamente da oligarchie....
    Non ho detto che lo Stato deve tutelare solo i diritti dei datori di lavoro. Lo Stato deve essere neutrale, il suo compito per il mercato del lavoro e' garantire il rispetto dei contratti LIBERAMENTE sottoscritti dalle parti, come un "guardiano di notte". Puo' mettere delle leggi standard (magari meno repressive del famigerato statuto dei lavoratori) ma queste devono valere salvo patto contrario fra le parti.

    Io sono contrario all'abolizione del sindacato (ma se la triplice continua su questa strada dovremo arrivare a questo: a mali estremi... estremi rimedi). I lavoratori devono avere la possibilita' (la possibilita', non l'obbligo) di unire le loro forze per la contrattazione collettiva, ma gli accordi cosi' raggiunti non devono essere vincolanti anche per i lavoratori non iscritti ai sindacati (oggi invece lo sono). Sono convinto che con questo sistema ci sarebbe meno disoccupazione e stipendi piu' alti. Una riprova schiacciante ci viene dal lavoro femminile (molto piu' regolamentato di quello maschile): il risultato e' che fra le femmine la disoccupazione e' piu' alta che fra i maschi e gli stipendi piu' bassi (io nella mia azienda finche' ci sono queste leggi non assumero' MAI una donna).

  9. #9
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Art. 18 e democrazia

    Originally posted by haring


    non riesco a capire il tuo thread...
    "Se tanta gente si considera incapace di trovarsi (o mantenersi) un lavoro senza dipendere dalla tutela dello Stato (l'art. 18 e' questo, una tutela statale verso chi non si sente in grado di camminare da solo), come fa, lui incapace di sfamare se stesso, a pretendere di influire sulle sorti della Nazione votando per Tizio o per Caio ? "
    l'Art.18 dice solo che non si può essere licenziati senza giusta causa, che c'entra con l'incapacità di trovare lavoro???
    l'Art.18 dice che ho diritto al lavoro che IO, non lo Stato, ho trovato nel caso vengo licenziato senza giusta causa!!!


    haring
    Il discorso e' questo.

    Nel contratto di lavoro che TE hai trovato c'e' scritto che sei assunto a vita ? NO.

    E hai paura del licenziamento perche' temi di non ritrovare TE un altro lavoro.

    E per difenderti chiedi aiuto allo STATO TUTORE.

    In sostanza ti consideri incapace di vivere senza dipendere da QUEL datore di lavoro per cui ORA stai lavorando. Vivi come un OGGETTO, non come un SOGGETTO.

  10. #10
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    Originally posted by Il Condor


    Non ho detto che lo Stato deve tutelare solo i diritti dei datori di lavoro. Lo Stato deve essere neutrale, il suo compito per il mercato del lavoro e' garantire il rispetto dei contratti LIBERAMENTE sottoscritti dalle parti, come un "guardiano di notte". Puo' mettere delle leggi standard (magari meno repressive del famigerato statuto dei lavoratori) ma queste devono valere salvo patto contrario fra le parti.

    Io sono contrario all'abolizione del sindacato (ma se la triplice continua su questa strada dovremo arrivare a questo: a mali estremi... estremi rimedi). I lavoratori devono avere la possibilita' (la possibilita', non l'obbligo) di unire le loro forze per la contrattazione collettiva, ma gli accordi cosi' raggiunti non devono essere vincolanti anche per i lavoratori non iscritti ai sindacati (oggi invece lo sono). Sono convinto che con questo sistema ci sarebbe meno disoccupazione e stipendi piu' alti. Una riprova schiacciante ci viene dal lavoro femminile (molto piu' regolamentato di quello maschile): il risultato e' che fra le femmine la disoccupazione e' piu' alta che fra i maschi e gli stipendi piu' bassi (io nella mia azienda finche' ci sono queste leggi non assumero' MAI una donna).
    ===========
    parliamo due lingue diverse..... tu pensi solo alla tua azienda io penso a tutti i cittadini di uno stato...... tu vuoi uno statuto dei lavoratori meno repressivo (?) io dico che uno stato democratico deve garantire il lavoro e la sopravvivenza e le cure a tutti i cittadini....... se non lo fa è governato da oligarchie che privilegiano e garantiscono solo i diritti e i privilegi delle oligarchie......
    e tanto lo statuto dei lavoratori come il famoso art. 18, che avete di fatto reso inoperante, come i contratti cocllettivi , sono solo palliativi e spesso maschere e finzioni adottate per far credere ai cittadini di vivere in uno stato democratico e non in uno stato oligarchico......
    E' ovvio che ogni cittadino ha il dovere di darsi da fare per rendersi autosuffciente economicamente ma quando le leggi dello stato e il comportamento di gruppi e di poteri rendono questo sforzo inutile.....uno stato non può rimanere inerte o persino aumentare le garanzie di chi già, singolarmente o associandosi, si è impadronito di tutto..
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
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