o almeno vada a lezione dalla polizia israeliana
o almeno vada a lezione dalla polizia israeliana
Buona questa!!!
Il nostro Stato italico è un non-Paese senza classe dirigente.
Scajola è un altro di quelli, insieme a Sirchia, che si sta facendo "fottere" da uno staff accuratamente predisposto alla bisogna dalla peggiore burocrazia ministeriale. Urge una grande epurazione di massa dei burocrati e la riqualificazione dei pochi meritevoli.
Scajola non ha commesso sinora gravi errori. Non ha cambiato quasi nulla della struttura burocratico-amministrativa del Viminale, questo è vero, ma cosa sarebbe accaduto se lo avesse fatto? L'aver tenuto al suo posto l'attuale Capo della Polizia, Prefetto De Gennaro (da alcuni ritenuto simpatizzante del centrosinistra) è stata una mossa molto abile. In primo luogo, perchè De Gennaro è un buon poliziotto, in secondo luogo perchè l'opposizione non ha potuto, conoscendo la sensibilità democratica del Capo della Polizia, protestare sino in fondo a fronte di incidenti di percorso, come i fatti di Genova.
La vedo diversamente.
Non ne faccio solo un problema personale, di questa o quella singola persona. Ma proprio strutturale.
La DIA, ad es., non serve a nulla: aveva una sua logica nella superprocura falconiana morta prima ancora di nascere con l'uccisione del creatore. Eppure sta ancora lì. A fare che?!
E' sempre andata così, qui da noi: ogni servizio esterno od interno ad altri già esistenti è sempre di facile creazione perché le promozioni ed indennità di funzione fanno gola a tutti. Poi è però di impossibile smantellamento perché le proliferazioni di "generali" creano figure gerarchiche che resterebbero senza posto nel momento il servizio fosse dissolto.
Lo stesso problema c'è con la DIGOS. Il SISDE la ha duplicata (sebbene il SISDE sia interforze, che duplica anche, in parte, Ros e Gico). Un altro duplicato che secondo la logica corrente non può essere sciolto o riorganizzato per dargli una vera funzionalità. E sapete perché? Perché non si hanno i posti per tutti i "generali" che si sono creati nel momento della crazione del servizio stesso.
Ma senza una ristrutturazione dei principi che governano le burocrazie, è inevitabile la navigazione alla cieca, coi problemi sociali pura funzione dei pasticci burocratici ed inter-burocratici.
Poi uno dice che lo statista italico è così inetto da saper governare solo per "emergenze" (quando ci riesce)...
Insomma, anche con Scajola, come già ieri con Bianco, le burocrazie bivaccano lussuosamente sulla non risoluzione dei problemi. Ed è normale, lo capisco: c'è qualcuno, anche al ministero dell'Interno, che deve giustificare i suoi stipendi privilegiati (mi viene in mente, ad es., la genesi dei super-sbirri super-inutili).
Epperò Scajola che ci sta a fare?
...purtroppo la politica è l'arte dell'opportunità, non della razionalità o della morale.
E' virtuoso ciò che è conveniente. Non sarebbe conveniente, in questo momento, che Scaiola, o chi per lui, rivoluzionasse l'establishment.
Anche se sarebbe razionale e morale.
Cirno
Vi sono molte cose condivisibili in quello he dici, ma anche alcune imprecisioni. Sulla DIA sono d'accordo. Sorse in un determinato momento storico per creare una divisione a "competenza nazionale" che potesse pertanto operare celermente (senza troppi problemi di conflitti di competenza territoriale) su scala nazionale. Era un po' l'idea di Falcone. Idea che è morta non solo perchè venuto meno Falcone.Originally posted by Allanim
La vedo diversamente.
Non ne faccio solo un problema personale, di questa o quella singola persona. Ma proprio strutturale.
La DIA, ad es., non serve a nulla: aveva una sua logica nella superprocura falconiana morta prima ancora di nascere con l'uccisione del creatore. Eppure sta ancora lì. A fare che?!
E' sempre andata così, qui da noi: ogni servizio esterno od interno ad altri già esistenti è sempre di facile creazione perché le promozioni ed indennità di funzione fanno gola a tutti. Poi è però di impossibile smantellamento perché le proliferazioni di "generali" creano figure gerarchiche che resterebbero senza posto nel momento il servizio fosse dissolto.
Lo stesso problema c'è con la DIGOS. Il SISDE la ha duplicata (sebbene il SISDE sia interforze, che duplica anche, in parte, Ros e Gico). Un altro duplicato che secondo la logica corrente non può essere sciolto o riorganizzato per dargli una vera funzionalità. E sapete perché? Perché non si hanno i posti per tutti i "generali" che si sono creati nel momento della crazione del servizio stesso.
Ma senza una ristrutturazione dei principi che governano le burocrazie, è inevitabile la navigazione alla cieca, coi problemi sociali pura funzione dei pasticci burocratici ed inter-burocratici.
Poi uno dice che lo statista italico è così inetto da saper governare solo per "emergenze" (quando ci riesce)...
Insomma, anche con Scajola, come già ieri con Bianco, le burocrazie bivaccano lussuosamente sulla non risoluzione dei problemi. Ed è normale, lo capisco: c'è qualcuno, anche al ministero dell'Interno, che deve giustificare i suoi stipendi privilegiati (mi viene in mente, ad es., la genesi dei super-sbirri super-inutili).
Epperò Scajola che ci sta a fare?
Sulle DIGOS rese inutili da SISDE credo, in tutta amicizia, che tu sia stato male informato. Le DIGOS sono uffici della Questura che operano pertanto alla piena luce del sole sotto il diretto controllo della Autorità Giudiziaria a cui devono costantemente riferire. Si tratta, cioè, di poliziotti come tutti gli altri. Il SISDE è invece, come noto, il nostro servizio segreto civile. I suoi appartenenti non sono agenti o ufficiali di polizia giudiziaria e pertanto non devono far "rapporto" alla Autorità Giudiziaria. Possono assumere informazioni e fare indagini ma non possono "arrestare" nessuno. Tutto ciò è chiaramente scritto nella legge istitutiva dei servizi segreti ed è pertanto assolutamente pubblico. Non mi sembra si possa parlare di doppioni. Quanto poi al ROS, esso non è altro che il medesimo ufficio DIGOS riferito all'Arma dei Carabinieri. Potrebbero essere unificati? Forse, ma bisognerebbe unificare Polizia e Carabinieri. Mi sembra improbabile.
Che poi al Viminale ci siano troppi super-burocrati superpagati..beh...conosco bene la Pubblica Amministrazione e ti assicuro che questa gente è troppa ovunque. C'è solo una soluzione: mandare via gli incapaci e tenersi quelli bravi. Ma, anche questo, sfortunatamente, lo ritengo improbabile.
Cirno, non ne faccio questione né di razionalità né tantomeno di [astratta] moralità; ma proprio di "convenienza".
Titta, so benissimo che il SISDE svolge servizi di intelligence in proprio con determinate caratteristiche, epperò opera anche come servizio interforze. Da questo punto di vista, non io ma altri prima di me, avevano posto il problema della duplicazione [in parte] con la Digos. L'aberrazione è allora avere un Sisde, un Sismi ed una Dia che operano appunto come servizi interforze, proprio perché questo da una parte favorisce solo clientelismi e dall'altra mina la vera efficienza di questi tre servizi che sono così senza una specifica identità, e che comunque non si capisce bene perché debbano essere tre (che si aggiungono a Ros, Sco e Gico e, a livello militare, al fatto che le varie forze armate abbiano già ciascuna i propri servizi di intelligence).
E che dire poi dei CC che oggi duplicano la PS e l'Esercito?
I CC sono polizia "civile", servizi vari di intelligence in proprio ed interforze, polizia militare, ed in più duplicano l'Esercito.
Geniale!
La vediamo diversamente: tu dici che occorre mandare via gli incapaci e tenersi quelli bravi. Certo, già questo sarebbe un enorme passo in avanti. Il problema però è a monte [strutturale, appunto]. E riguarda i falsi miti sui quali si basa il mercato della sicurezza [uno di questi "falsi miti" ci dice ad es. che occorre tenersi le due polizie, ora TRE con la GdF, oggi sempre più generalista, perché così le "polizie" si controllano l'un l'altra. Beh, non so tu, ma io la trovo proprio una minchiata].
So anch'io poi che il cambiamento, su questo come su molto altro ancora, è - come scrivi - "improbabile". Ma questo è appunto dovuto alla "buromania", al non avere una classe dirigente ecc., tutti problemi che però ora rischiano di portarci troppo lontano.
Caro Allanim, credo che la discussione si stia spostata di molto. Eravamo partiti dalle eventuali responsabilità dell'attuale Ministro dell'Interno e siamo giunti ad analizzare l'intera realtà della gestione della sicurezza pubblica e dell’attività dei servizi d’informazione in Italia. Il settore "sicurezza" nel nostro Paese è complesso (sarebbe meglio dire inutilmente complicato) e fa riferimento a numerosi ministri (interno, difesa, finanze, funzione pubblica con delega ai servizi, nonché Presidenza del Consiglio) inoltre interloquiscono commissioni parlamentari e, naturalmente, l'Autorità Giudiziaria. Una gran confusione, non c'è dubbio, ma non credo imputabile a Scajola che, anche se lo volesse, potrebbe far poco per cambiare. Tutto nasce - tu lo hai giustamente sottolineato - dalla assurda scelta, fatta oltre mezzo secolo fa, di avere una pluralità di forze di polizia. "Così si controllano a vicenda..." Questo ha causato, tra l'altro, un enorme spreco di denaro pubblico buttato letteralmente dalla finestra per creare organismi assolutamente eguali. Ma, oltre allo spreco di risorse, anche sul piano operativo questa pluralità di soggetti si è spesso rivelata un disastro.
Come risolvere questa ridicola situazione? Mio figlio di otto anni avrebbe detto "unifichiamo le polizie!" ma, purtroppo, chi ci ha governato sinora dimostra minor buon senso. Si sono inventati il "coordinamento" (ma chi lo deve fare? Con quali poteri reali? Boh) oppure gli "Uffici interforze", come appunto la DIA. Con quali risultati, lo hai già detto tu.
Unificare le forze di polizia (PS, carabinieri, GF, Guardie Carcerarie, Forestali, VVUU, e spero di non dimenticarne qualcuna) potrebbe, anzi sarebbe logico e "cost effective".
Basterebbe poi istituire delle branche specializzate.
Cosa succederebbe se Berlusconi proponesse una riforma del genere?
Si griderebbe immediatamente al golpe. E buonanotte.
Cirno.