La grande spinta riformista del centrodestra comincia a dare i suoi frutti.

[Quasar]

Originally posted by Fecia di Cossato

Per quanto riguarda il punto b) devo dire che si tratta di considerazioni alquanto aleatorie ed opinabili, in quanto dal momento che la legge ha valore per tutti indiscriminatamente non si vede come essa possa avvantaggiare o svantaggiare un imprenditore rispetto all'altro, e di conseguenza anche il consumatore.

Mi pare lapalissiano... un imprenditore che fa i bilanci corretti è svantaggiato rispetto ad uno che li fa falsi.
Non credo di dover spiegare questo assunto.

E ogni imperfezione della libera concorrenza, ricade alla fine sui consumatori, che (anche questo è arcinoto) beneficiano, in termini di calo dei prezzi, della concorrenza tra imprenditori.

Se poi vogliamo che la concorrenza riguardi anche la contabilità creativa, facciamo pure. Saranno contenti i commercialisti.

[brunik]

Originally posted by Fecia di Cossato

Per quanto riguarda il punto b) devo dire che si tratta di considerazioni alquanto aleatorie ed opinabili, in quanto dal momento che la legge ha valore per tutti indiscriminatamente non si vede come essa possa avvantaggiare o svantaggiare un imprenditore rispetto all'altro, e di conseguenza anche il consumatore.

cordiali saluti!...

[/B]

Vedo che sei d'accordo con me, quando all'inizio del thread dicevo che per rendere più incisiva e definitiva la riforma si potrebbe decretare di usare la carta sprecata per fare bilanci come fonte alternativa di energia.

Uno che fa i bilanci veri paga le tasse e dice a tutti qual'è la sua vera situazione: per evitare di essere svantaggiato rispetto agli altri sarà obbligato anche lui a falsificare i bilanci, frodando il fisco e i creditori. Tanto il rischio è minimo. Altrimenti il concorrente, che con bilanci fantasiosi avrà facile ricorso al credito e non pagando le tasse potrà tenere bassi i costi, lo frega e lo manda in fallimento.

A questo punto tanto vale abolire l'obbligo di redazione del bilancio. E' uno dei tanti lacci e lacciuoli che abbiamo ereditato dai komunisti.

Per giudicare se un'azienda è sana o malata potremo basarci sul nostro intuito e sulla simpatia del proprietario.

[Fecia di Cossato]

originally posted by Brunik:

... vedo che sei d'accordo con me, quando all'inizio del thread dicevo che per rendere più incisiva e definitiva la riforma si potrebbe decretare di usare la carta sprecata per fare bilanci come fonte alternativa di energia...

caro amico
quando sul Pricipale hai postato un certo giudizio sulle capacità scacchistiche di noi 'neri' [ricordi bene vero?...] ho anche espresso un giudizio assai lusinghiero sulle tue capacità di raziocinio, al punto che non ho ben capito perchè l'amministrazione abbia cancellato quel mio intervento [ricordi bene anche questo, vero?..]. Ora, dopo quello che mi scrivi, debbo purtroppo ammettere di avere alquanto sopravvalutato le tue capacità...

Eh si, perchè anche un lattante che avesse letto quello che ho scritto avrebbe capito che, essendo il bilancio un insostituibile documento prescritto dalla legge a garanzia per i soci e per i creditori di una società, solo un demente potrebbe non curarsi delle conseguenze di una non corretta amministrazione finanziaria.

stammi bene amico!...

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Nobis ardua

Comandante CC Carlo Fecia di Cossato

[mustang]

...parere della Ocse.

Il comitato dell'Ocse che ha valutato positivamente la noova legge italiana è quello che si occupa specificamente della lotta alla corruzione. Niente a che vedere con l'informazione di parte e spesso "bugiarda" che ci propoinano brunik e compagnucci scopiazzando a sinistra e a manca.

Per Forte la corruzione rientra tra le ragioni di un capo d'impresa impegnato a manipolare il bilancio sia per il profitto proprio o di altri, sia per pagare tangenti o altro. Però il reato di falso in bilancio è solo uno dei modi per combattere la corruzione. E i falsi che procurano di piùsono quelli che fanno sembrare in utile società in perdita, magari provocando indebiti rialzi del titolo. La falsificazione contabile, poi, funziona da spia della corruzione nei casi in cui l'infondatezza delle cifre del bilancio si può facilmente stabilire. e solo cifre importanti rispetto alla attività della singola impresa sono rilevanti per stabilire se si è turbata la concorrenza nel mercato.

Le regole di responsabilità penale degli amministratori, dirigenti e collegi sindacali circa i bilanci, sono solo un tassello, importante, nella strategia dei bilanci trasparenti.
Decisive sono anche la Autorità di vigilanza.
La Sec ha assistito ai boom di Borsa su imprese che si gonfiavano, in modo troppo neutrale: ora aumentandone i fondi e stabilendo compiti specifici di controllo sui bilanci si toglie ogni giustificazione a comportamenti lassisti.
Vi sono poi le società di revisione e certificatrici dei bilanci, spesso tentate a fare valutazioni in cambio di ricchissime parcelle.
Anche qui si può procedere a sanzioni.
Già ora, per essere state "larghe di manica e di tasca" il mercato le stà fortemente punendo.

Tutto questo ed altro si trova nell'impostazione che il governo Bush stà dando alla riforma delle regole in atto attorno all'economia americana: impostazione analoghe a quelle della nuova legge italiana sul falso in bilancio e approvata dall'Ocse.

Anche la nostra legge è orientata in modo particolare alle ripercussioni sulla Borsa. Si stabilisce che il falso in bilancio va perseguito come reato in quanto danneggia specifici interessi degli operatori del mercato, non l'economia nazionale secondo la precedente veduta d'ispirazione dirigista e che si rifaceva alle idee stataliste degli anni '30.
Occultare perdite, far apparire utili inesistenti danneggia gli azionisti. Questi possono diventare parte civile nei processi e chiedere il risarcimento dei danni: diritto che preme a chi è stato imbrogliato, come insegna il caso Enron.
In Italia, poi, il falso per le società non quotate in borsa, ora viene punito quando causa danno personale ai creditori o ai soci, su querela. Per le società quotate invece il reato è perseguibile d'ufficio perchè il danno si riperquote su tutto il mercato finanziario, come ora anche Bush propone.

Per finire: se il falso attiene al fisco, beh, è fin troppo evidente che qui si cade nelle leggi che regolano appunto l'impresa e il Fisco.

saluti