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    Predefinito "Castrazione fisica agli stupratori"

    La proposta choc del segretario della Lega, Calderoli che si lancia contro i "buonisti" che minimizzano il problema. "Un colpo di forbice, non necessariamente sterilizzata". "La maggior parte sono extracomunitari".


    ROMA - "Un colpo di forbice, non necessariamente sterilizzata". E il problema degli stupri è risolto. Parola di Roberto Calderoli, vice presidente del Senato e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, che lancia una proposta choc per fermare la piaga delle violenze sulle donne. Ad opera, dice lui, prevalentemente di extracomunitari.

    Castrazione chimica? Un percorso di recupero in carcere con l'assistenza di psichiatri? Manicomio criminale? No, la Lega pensa a una soluzione più radicale: la castrazione fisica, quella vera, con eliminazione concreta dei genitali maschili.

    "In una sola settimana a Milano - spiega Calderoli - sono state stuprate quattro donne e, guarda caso, i delinquenti sono tutti d'origine extracomunitaria. Per prevenire simili vergognosi reati serve una sola soluzione: la castrazione fisica di quei delinquenti. Un tempo si parlava di castrazione chimica, ma personalmente sono propenso a metodi più semplici: un colpo di forbice, non necessariamente sterilizzata".

    Provate sulla vostra pelle cosa significa avere una sorella o una amica stuprate, dice calderli, e vediamo se riuscirete a rimanere freddi e a ragionare su soluzioni rispettose dello stupratore... Provate e capirete perché bisogna andare oltre, dice il segretario federale della Lega che si scaglia contro chi "minimizza la gravità del fenomeno". "Chissà se, qualora venissero stuprate le loro mogli o le loro figlie o le sorelle, quei buonisti ipocriti avrebbero il coraggio di cambiare idea in proposito", tuona l'esponente leghista.

    E rilancia l'eqauazione stupratore-extracomunitario, un'operazione che gli è utile a dimostrare le necessità di approvare in tempi rapidissimi la legge Bossi-Fini sull'immigrazione "visto che sono soprattutto gli immigrati extracomunitari a compiere stupri".

    Per carità, aggiunge subito dopo, non va dimenticato "il problema della violenza sessuale in generale". Ma si tratti di extracomunitari o di connazionali, la punizione deve essere comminata "in maniera esemplare". "Lo stupro infatti - analizza Calderoli - oltre a devastare psicologicamente e fisicamente le donne che ne sono vittime, può causare anche gravidanze indesiderate e contaminazioni di virus e malattie anche gravissime, quali l'Aids".

    (29 GIUGNO 2002; ORE 169)
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  2. #2
    brescianofobo
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    Predefinito

    Giusto, è ora di castrare i padanogeni che stuprano.

    Questi sono i casi di ieri riportati dai giornali (di provincia, quelli nazionali non si sprecano per i padanogeni).

    Ho notato che il padanogeno preferisce le bambine. Basta la castrazione?

    <table border=1 width="540"><tr><td width=100%><table><TR><TD vAlign=top><FONT class=txtliv face=Verdana color=#000000 size=2>Corriere della Sera, 29.6.2002</FONT><p><B><FONT class=ttlliv face=Verdana color=#000066 size=3>MILANO - Milleduecento casi in sei anni. Il centro di ...</FONT></B><BR><BR><B><FONT class=txtliv face=Verdana color=#000000 size=1>«Le aggressioni in estate? Non sempre. A Parigi per esempio il periodo peggiore è l’autunno»</FONT></B><BR><BR></p><dl><DT><DD><FONT class=txtliv face=Verdana color=#000000 size=2>MILANO - Milleduecento casi in sei anni. Il centro di Soccorso violenza sessuale (presso l’ospedale Mangiagalli di Milano, tel.02/57992489) è il capolinea di chi subisce uno stupro. Le vittime di violenza qui trovano sempre una ginecologa e un medico legale. E’ da qui che ripartono, con l’aiuto di assistenti sociali, psicologi, psichiatri. Coordinatrice del centro, voluto nel ’96 dalla Regione e con l’Asl, è la dottoressa Alessandra Kustermann. <B>Donne aggredite e violentate: quattro nuovi casi in pochi giorni. Bisogna avere paura? <BR></B>«Dal mio osservatorio posso dire che non è questa la tendenza generale: le violenze non sono in aumento. Può accadere, tuttavia, che più casi si concentrino in determinati periodi». <BR><B>E’ significativo che si siano verificati d’estate? <BR></B>«Non credo. A Parigi, per esempio, il periodo più &quot;brutto&quot; è l’autunno». <BR><B>Sembra che gli aggressori fossero stranieri: extracomunitari subito sotto accusa. E’ giusto? <BR></B>«No. G<span style="background-color:yellow;">li stupratori nella stragrande maggioranza dei casi sono persone conosciute, amici, conoscenti, ex partner. E sono italiani.</span> Su dieci casi di violenze soltanto in tre l’aggressore è uno sconosciuto». <BR><B>Che cosa può fare una donna per sentirsi più tranquilla? </B><BR>«Non uscire la sera? Assurdo. Non è questo il problema. Milano è relativamente sicura. Le aggressioni in strada fanno notizia, ma sono la minoranza». <BR><B>Non è un problema di sicurezza, secondo lei. </B><BR>«Appunto. Dobbiamo preoccuparci invece dei fenomeni che stanno dietro: solitudine ed emarginazione, e queste sì, sono in aumento». <BR></FONT></dl><DL></DL></TD></TR><TR><TD align=right><FONT class=txt face=Verdana color=#000000 size="2"><B><I>Federica Cavadini</I></B></FONT></TD></TR></table></td></tr><tr><td width="100%"><table><TR><TD class=titoloCC0000 vAlign=top><B>Tredicenne violentata dall'amico nel parco»</B></TD></TR><TR><TD class=height5 vAlign=top>&nbsp;</TD></TR><TR><TD class=justify vAlign=top>SERRA DE' CONTI — Da una parte una giovane, all'epoca appena 13enne, che giura di essere stata violentata. Dall'altra u<span style="background-color:yellow;">n ragazzo, 18 anni, amico di famiglia</span>, accusato di averla stuprata ma che, allo stesso tempo, urla la propria innocenza. E adesso, dopo essere finito sotto inchiesta per violenza sessuale, verrà giudicato con il giudizio abbreviato il prossimo autunno. E' un caso delicato quello che si riferisce ad una presunta violenza sessuale accaduta nell'estate di due anni fa. Una storia triste che mai era trapelata all'esterno. Il luogo dove sarebbe avvenuta la violenza è il parco Verde di Serra de' Conti. Qui, secondo la famiglia della giovane che ha presentato una denuncia, la 13enne sarebbe stata portata da quel ragazzo più grande di lei ma comunque, a quanto sembra un conoscente, e violentata. Come prove della violenza ci sarebbero dei certificati medici che attesterebbero lo stupro subito dalla giovane. Il ragazzo, però, nega ogni tipo di accusa. E' pronto a difendersi. Così come ha fatto ieri in sede di udienza preliminare davanti al gup Sante Bascucci. L'udienza è stata rinviata al prossimo autunno. I legali del giovane, infatti, sono risuciti a far ammettere come testi alcune persone pronte a testimoniare sull'innocenza del ragazzo. Al giovane, inoltre, è stato concesso il giudizio abbreviato. La famiglia della ragazzina si è costituita parte civile. La questione è delicata soprattutto, come detto, poiché a quanto sembra i due si conoscevano. E forse, secondo l'accusa, il 18enne per abusare della ragazzina potrebbe aver fatto leva proprio su questo fatto. Convincendo la 13enne in un giorno d'estate di due anni fa a seguirlo in quel parco. Ma il 18enne nega. A sostenere che ci sia stato uno stupro — secondo lui — è solo la famiglia della ragazza. Tutto si deciderà con il giudizio abbreviato.</TD></TR></table></td></tr><tr><td width="100%"><table><TR><TD width=380><FONT face=Arial color=#000000 size=2>PROV.COPERTINA</FONT></TD><TD>&nbsp;</TD></TR><TR><TD width=380><FONT face=Arial color=#004080 size=1>sabato 29 giugno 2002, SS. Pietro e Paolo</FONT></TD><TD>&nbsp;</TD></TR><TR><TD>&nbsp;</TD><TD>&nbsp;</TD></TR><TR><TD width=380><FONT face=Arial color=#000000 size=4><B>In carcere padre stupratore<BR></B></FONT><FONT face=Arial color=#000000 size=2><B>Nel '97 violentò la figlia di 5 anni, deve scontarne 7<BR></B></FONT><FONT face=Arial color=#000000 size=1><BR></FONT><FONT face=Arial color=#000000 size=2><BR>E' finito in carcere e ci resterà per sette anni e due mesi, l'uomo che nel '97 venne arrestato dai carabinieri di Viadana per violenza sessuale sulla figlia di appena cinque anni.<BR>Il 7 giugno scorso la procura di Mantova ha emesso l'ordinanza di esecuzione della carcerazione, in pratica ha dato ordine ai carabinieri di andare a prelevare l'uomo, che adesso viveva a Parma, e portarlo in carcere dove inizierà a scontare la sua pena.<BR>Tutto parte da indagini dei carabinieri svolte nei primi mesi del 1997, che portano alla terribile scoperta di una <span style="background-color:yellow;">violenza sessuale compiuta da un padre sulla sua bambina di 5 anni. I ca</span>rabinieri raccolgono testimonianze, riscontri e dopo un mese arrestano l'uomo, un operaio. Per lui scattano gli arresti domiciliari.<BR>Nel '99 il tribunale di Mantova emette la sentenza di condanna che viene confermata il 19 maggio del 2000 dalla Corte d'Appello di Brescia.<BR>Nel frattempo l'operaio si trasferisce a Parma.<BR>Il 7 giugno appena passato la procura chiede che venga incarcerato.<BR>I carabinieri di Viadana, in collaborazione con i colleghi di Parma, lo rintracciano l'altro ieri alle 14 al ritorno dal lavoro. L'uomo ha cercato di scappare, ma è stato subito fermato. Adesso è in carcere dove deve scontare 7 anni, 2 mesi e un giorno di reclusione.<BR></FONT></TD><td></td></TR></table></td></tr><tr><td width="100%"><TABLE cellSpacing=0 cellPadding=0 width=600 border=0><TBODY><TR vAlign=center><TD width=400 bgColor=#fff0b0><FONT face="Arial,Helvetica,sans serif" size=2><B>B</B>ASSA BRESCIANA</FONT></TD><TD align=right bgColor=#fff0b0><FONT face="Arial,Helvetica,sans serif" size=1>Pag.</FONT> <FONT face="Arial,Helvetica,sans serif" size=3><B>18</B></FONT>&nbsp;&nbsp;<A href=".8.pdf" target=_blank><IMG src=http://www.giornaledibrescia.it/giornale/img/003/thing.gif border=1></A>&nbsp;&nbsp;</TD></TR></TBODY></TABLE><TABLE cellSpacing=0 cellPadding=0 width=600 border=0><TBODY><TR><TD align=middle colSpan=5><BR><A name=titolo><FONT face="Arial,Helvetica,sans serif" size=3><I><B>In un grosso paese della Bassa bresciana diverse persone indagate per gravi reati nei confronti di due minori. Alcuni pareri colti tra la gente</B></I><BR></FONT><FONT face="Arial,Helvetica,sans serif" size=4><B>Ombre lunghe sull’infanzia</B></FONT> <FONT face="Arial,Helvetica,sans serif" size=3><BR>Ipotesi di violenza su 2 bambine. Via dalla famiglia ora sono in una Comunità<BR></FONT></A></TD></TR><TR><TD colSpan=5><BR></TD></TR><TR vAlign=top><TD>&nbsp;</TD><TD><A name=tabfoto></A><TABLE cellSpacing=0 cellPadding=0 width=250 border=0><TBODY><TR vAlign=top><TD width=250><IMG src=http://www.giornaledibrescia.it/giornale/2002/06/29/18,BASSA_BRESCIANA/BRI18T1.jpg width=250><BR><FONT face="Arial,Helvetica,sans serif" color=#2266cc size=2>Uno scorcio del Tribunale di Brescia</FONT><P></P></TD></TR></TBODY></TABLE></TD><TD>&nbsp;&nbsp;</TD><TD align=justify><P><HR width=50% noShade SIZE=1><FONT face="Arial,Helvetica,sans serif" color=#000000 size=2><B>Tonino Zana</B></FONT><P><HR width=50% noShade SIZE=1><P><FONT face="Arial,Helvetica,sans serif" color=#000000 size=2>BASSA</FONT><P><HR width=50% noShade SIZE=1><FONT face="Arial,Helvetica,sans serif" color=#000000 size=2>&nbsp;</FONT><P><FONT face="Arial,Helvetica,sans serif" color=#000000 size=2>L’infanzia ritorna di nuovo al centro delle nostre ore. Siamo in un grosso paese della Bassa. Due bambine, 7 e 10 anni, vengono allontanate da casa, «ordinate» in una Comunità familiare dal Tribunale dei minori. C’è il timore che qualcuno abusi della loro innocenza. La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo, indagate diverse persone. Entriamo in quel grosso paese, cerchiamo di capirne di più. Entriamo nel tessuto sociale dove vivono le bambine e intanto pensiamo, ossessivamente, che la notizia è di quelle che non si vorrebbero mai scrivere. Non si vorrebbe mai credere a possibili molestie, violenze sessuali nei confronti di due bambine. E allora perchè scrivere, ricorrendo a troppi «se»? Non sarebbe meglio aspettare, come ci diceva ancora ieri mattina un magistrato, siccome di questi casi ne appaiono tanti, alcuni veri e altri, alla fine dell’indagine, falsi? Certo, se si andasse dopodomani mattina a sentenza, si attenderebbe il processo. Ma, intanto, le due bambine sono in una comunità, gli imputati a piede libero, lontana la verità processuale. In mezzo c’è il tempo, il timore che il silenzio significhi digestione di tutto: la sofferenza delle bambine, un possibile reato orrendo, una cantonata. Dunque, meglio scrivere con dei «se» grandi così, piuttosto che temporeggiare. Scrivere perchè gli eventuali carnefici dell’infanzia o le eventuali prepotenze istituzionali nei confronti dell’infanzia non risultino ignoti, immuni. Scriviamo per proteggere, non per indebitare di titoli, piccole esistenze che debbono ancora incominciare. Prima di incrociare una persona adulta, in questo meriggio di nuovo caldo, ricordiamo la vicenda. Siamo nel 1999, alcune persone scrivono all’Asl che i loro vicini di casa trascurano le due figlie, al tempo una di 7 e l’altra di 4 anni. Non si capisce bene il senso di questa trascuratezza. Il servizio sociale dell’Asl vuole vederci chiaro, bussa, entra, ascolta, scrive. Alla fine evidenzia la necessità di affiancare alla famiglia un’altra figura educatrice. Fatto. Passano alcune settimane e secondo gli operatori la situazione è ancora più complicata. Le bambine usano linguaggi descrittivi, parole e disegni in cui si ipotizzano importanti atteggiamenti trasgredenti nei loro confronti. In merito, viene inviata una relazione al Tribunale dei minori. Nel novembre del 2001 il Tribunale dei minori, sentite le parti in causa, decreta l’allontanamento delle due bambine dalla famiglia e l’affidamento ad una Comunità familiare. La storia nel paese è conosciuta. Parliamo con quella signora che viene incontro. Al momento piega il viso a smorfie, poi le prime parole, infine la requisitoria: «<I>Se c’è anche soltanto un dubbio che le bambine possano essere state molestate, è giusto che siano lontane, la giustizia si muova celermente e chi ha sbagliato paghi tutto e subito». </I>È una sessantenne, nonna di una bambina, indica la forca, ma aggiunge <I>«bisogna essere sicuri...», </I>un conto sono le chiacchiere, un conto i fatti. <I>«Se un uomo tocca un bambino, che gli taglino la mano, come fanno in Arabia... ma bisogna essere sicuri. E poi attenzione al bene delle bambine, hanno già subìto un trauma pesante....».</I> Almeno uno, l’allontamento dalla famiglia. Altri compaesani fanno sapere che le bambine, dalla Comunità, scrivono, vorrebbero vedere di più il padre e la madre.</FONT></P></TD><td></td></TR></TBODY></TABLE></td></tr><tr><td width="100%"><table><TR><TD align=middle colSpan=5><A name=titolo><FONT face="Arial,Helvetica,sans serif" size=4><B>IL PAESE SGOMENTO</B><BR><B>Dramma nel cerchio di promiscuità e ignoranza</B><BR></FONT></A></TD></TR><TR><TD colSpan=5><BR></TD></TR><TR vAlign=top><TD>&nbsp;</TD><TD><A name=tabfoto></A></TD><TD>&nbsp;&nbsp;</TD><TD align=justify><P><FONT face="Arial,Helvetica,sans serif" color=#000000 size=2>E allora, che fare di fronte alle parole e ai disegni preoccupanti delle bambine, di fronte a una promiscuità che pare fosse rischiosa nella loro casa? Perchè due bambine parlerebbero, in modo non approssimativo, di atti esageratamente lontani dalla loro età? <I>«Stia attento: piò ignorànsa che catièria..», </I>più ignoranza che cattiveria, mi dice il pensionato nella piazza del paese, richiamando un antico detto. E continua: «<I>Non è mica la prima volta. Glielo dico io che sono nato, ho girato e vissuto in tutta la Bassa bresciana. Se ne sono sentite tante anche in passato, solo che allora rimanevano sotto sotto. Adesso la gente sa molto di più, parla, non ha paura. E forse parla fin troppo. Cose delicate queste. I mascalzoni ci sono sempre stati..». </I>Insomma, nei tempi della massima comunicazione, della massima scientificità, l’infanzia risulta ancora più minacciata e oscura. Sarà bene per tutti peritarsi scientificamente e ascoltare la mente e il cuore di quelle bambine, a fondo. C’è qualcosa di infernalmente svelto nell’ipotesi di una trasgressione verso di loro e c’è un nostro freddo neutrale nell’accontentarci, sveltamente, che rimangano lontane. Quasi tutelate dalla lontananza in sè, come se la lontananza fosse una carezza. Contemporaneamente, anche se è impervio e irregolare, non sarebbe male ascoltare la ragnatela sotterranea del paese, in grado di ricostruire, ragionevolmente, gli avvenimenti. C’è, questo paese. È costituito da un sindaco, da un parroco, da osservatori veri della comunità, più amanti di una verità normale che di una gonfia diceria. Anche questi sono testimoni. Altrimenti, al di là della moltiplicata flagranza di reato, sarebbe impervio accedere a una compatibilità esistenziale più importante anche di una verità processuale. Chi non deve pagare sono le bambine. Per paradosso, se fosse possibile costringere i due genitori alla stessa loro Comunità, in attesa di un rapidissimo giudizio, ci sentiremmo meno appesantiti di un dolore che ci riguarda. Il fatto è che queste due bambine appartengono alla generazione che si trova di fronte più uomini belve, più timbri pilateschi e meno comunità vissuta. Produciamo radicalismi virtuali in assenza di moderazione reale. A chi tocca tocca. In ogni caso. Ma che tocchi a due bambine correre il pericolo o essere state violate in un paesotto della Bassa, dove una volta si sapeva tutto di tutti e la soglia morale era già nella esigente vigilanza sociale, piega le gambe e ci rimanda allo specchio gli stupratori di una metropoli. <I>(t. z.)</I></FONT></P></TD><td></td></TR></table></td>
    </tr>
    </table>

  3. #3
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    lo stupro allogeno è + grave di quello indigeno, caro Brunik. Il motivo è semplice:

    1) lo stupratore allogeno infligge non solo un danno fisico-emotivo alla vittima, ma insulta profondamente il popolo a cui la vittima appartiene; il popolo proprietario della terra in cui l'allogeno spadroneggia e delinque. Un'offesa etno-nazionale dunque.

    2) lo stupratore allogeno minaccia anche il patrimonio genetico della comunità etnica indigena, qualora lo stupro derivi in una fecondazione. L'inquinamento genetico è una dimensione fondamentale del crimine di stupro allogenico.

    Quindi non sarebbe del tutto illogico proporre la castrazione, limitandola ai soli stupratori allogeni etnicamente distanti dagli indigeni.

  4. #4
    Claude74
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    Originally posted by Felix
    lo stupro allogeno è + grave di quello indigeno, caro Brunik. Il motivo è semplice:

    1) lo stupratore allogeno infligge non solo un danno fisico-emotivo alla vittima, ma insulta profondamente il popolo a cui la vittima appartiene; il popolo proprietario della terra in cui l'allogeno spadroneggia e delinque. Un'offesa etno-nazionale dunque.

    2) lo stupratore allogeno minaccia anche il patrimonio genetico della comunità etnica indigena, qualora lo stupro derivi in una fecondazione. L'inquinamento genetico è una dimensione fondamentale del crimine di stupro allogenico.

    Quindi non sarebbe del tutto illogico proporre la castrazione, limitandola ai soli stupratori allogeni etnicamente distanti dagli indigeni.
    Complimenti, hai tutte le carte in regola per fare il vicepresidente del Senato.

  5. #5
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    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  6. #6
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    Predefinito

    proviamo a fare una classifica di etnie passibili di castrazione in caso di stupro, differenziandole da quelle che meriterebbero "solo" il carcere:

    1) CASTRAZIONE + CARCERE DURO (LAVORI FORZATI):

    -cinesi
    -filippini
    -vietnamiti
    -giapponesi
    -peruviani (e tutti i latinoamericani non bianchi)
    -indiani del sud (dravidiani)
    -negri africani (tutti indistintamente)

    2) CARCERE DURO (LAVORI FORZATI):

    -maghrebini (marocchini, algerini, tunisini)
    -egiziani
    -turchi
    -irakeni
    -afgani
    -indiani del nord (indo-europei)
    -zingari

    3) CARCERE NORMALE:

    -albanesi
    -romeni
    -russi (e slavi in generale)

    4) CARCERE NORMALE CON ATTENUANTI DI PENA:

    -europei in generale
    -italiani
    -americani di discendenza europea

  7. #7
    ora ltd poi lti
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    Originally posted by Felix
    proviamo a fare una classifica di etnie passibili di castrazione in caso di stupro, differenziandole da quelle che meriterebbero "solo" il carcere:

    1) CASTRAZIONE + CARCERE DURO (LAVORI FORZATI):

    -cinesi
    -filippini
    -vietnamiti
    -giapponesi
    -peruviani (e tutti i latinoamericani non bianchi)
    -indiani del sud (dravidiani)
    -negri africani (tutti indistintamente)

    2) CARCERE DURO (LAVORI FORZATI):

    -maghrebini (marocchini, algerini, tunisini)
    -egiziani
    -turchi
    -irakeni
    -afgani
    -indiani del nord (indo-europei)
    -zingari

    3) CARCERE NORMALE:

    -albanesi
    -romeni
    -russi (e slavi in generale)

    4) CARCERE NORMALE CON ATTENUANTI DI PENA:

    -europei in generale
    -italiani
    -americani di discendenza europea
    Buonista del cazz*.
    Ma fai riaprire i campi di sterm****.

  8. #8
    brescianofobo
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    Originally posted by Felix
    proviamo a fare una classifica di etnie passibili di castrazione in caso di stupro, differenziandole da quelle che meriterebbero "solo" il carcere:

    1) CASTRAZIONE + CARCERE DURO (LAVORI FORZATI):

    -cinesi
    -filippini
    -vietnamiti
    -giapponesi
    -peruviani (e tutti i latinoamericani non bianchi)
    -indiani del sud (dravidiani)
    -negri africani (tutti indistintamente)

    2) CARCERE DURO (LAVORI FORZATI):

    -maghrebini (marocchini, algerini, tunisini)
    -egiziani
    -turchi
    -irakeni
    -afgani
    -indiani del nord (indo-europei)
    -zingari

    3) CARCERE NORMALE:

    -albanesi
    -romeni
    -russi (e slavi in generale)

    4) CARCERE NORMALE CON ATTENUANTI DI PENA:

    -europei in generale
    -italiani
    -americani di discendenza europea
    Ti sei dimenticato di inserire in classifica i peggiori: i padanogeni che stuprano le figlie di 5 anni, nell'indifferenza dei media.

    Caro lassista del cacchio, a loro dai soltanto 7 anni, 2 mesi e un giorno come hanno fatto gli italiani? Niente castrazione e carcere duro?

    Il padanogeno, si sa, gode di alte protezioni. Certa gente non vuol far sapere di cosa è capace il padanogeno. Preferisce deviare l'odio razziale verso razze più tranquille.

    Beninteso, io non sono padanofobo. Ci sono diversi padani che non compiono crimini, questo non posso negarlo. Questi me li tengo volentieri, in Padania.

    MA GLI ALTRI LI MANDO IN TURCHIA A RACCOGLIERE L'OPPIO.

  9. #9
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    Originally posted by Felix
    proviamo a fare una classifica di etnie passibili di castrazione in caso di stupro, differenziandole da quelle che meriterebbero "solo" il carcere:

    1) CASTRAZIONE + CARCERE DURO (LAVORI FORZATI):

    -cinesi
    -filippini
    -vietnamiti
    -giapponesi
    -peruviani (e tutti i latinoamericani non bianchi)
    -indiani del sud (dravidiani)
    -negri africani (tutti indistintamente)

    2) CARCERE DURO (LAVORI FORZATI):

    -maghrebini (marocchini, algerini, tunisini)
    -egiziani
    -turchi
    -irakeni
    -afgani
    -indiani del nord (indo-europei)
    -zingari

    3) CARCERE NORMALE:

    -albanesi
    -romeni
    -russi (e slavi in generale)

    4) CARCERE NORMALE CON ATTENUANTI DI PENA:

    -europei in generale
    -italiani
    -americani di discendenza europea
    stai scherzando, no?

  10. #10
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    Predefinito

    Originally posted by Felix
    proviamo a fare una classifica di etnie passibili di castrazione in caso di stupro, differenziandole da quelle che meriterebbero "solo" il carcere:

    1) CASTRAZIONE + CARCERE DURO (LAVORI FORZATI):

    -cinesi
    -filippini
    -vietnamiti
    -giapponesi
    -peruviani (e tutti i latinoamericani non bianchi)
    -indiani del sud (dravidiani)
    -negri africani (tutti indistintamente)

    2) CARCERE DURO (LAVORI FORZATI):

    -maghrebini (marocchini, algerini, tunisini)
    -egiziani
    -turchi
    -irakeni
    -afgani
    -indiani del nord (indo-europei)
    -zingari

    3) CARCERE NORMALE:

    -albanesi
    -romeni
    -russi (e slavi in generale)

    4) CARCERE NORMALE CON ATTENUANTI DI PENA:

    -europei in generale
    -italiani
    -americani di discendenza europea
    A quando qualche proposta di legge che preveda lo squartamento e l'impalamento?

 

 
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