Giustizia per tutti, ma noi immuni

[angelo nero]

Esce allo scoperto lo sceriffismo americano, che per il tramite del degno presidente di tutti gli ameri cani chiede immunità prima di permettere l'instaurazione definitiva del tribunale dell'Aia.
Gesto che rivela tutta la nefandezza, lo schifo, l'imbroglio, la corruzione e la menzogna che si cela dietro una confederazione della sparizione della quale tutto il globo si avvantaggerebbe non di poco.
Questo mi dà agio di riflettere quanto, dunque, sia giusta e vera l'analisi contenuta del documento di creazione di quell' asse del male che, ovviamente, se non è dalla parte opposta, ben poco manca.
Messi di fronte alla giustizia gestita dal mondo intero, già si sentono colpevoli.
Non male, non male.
Le loro borse continuano a precipitare, le loro società cominciano a chiudere.
Non male, non male.
Se solo ritrovassimo quell' essenza europea che dovremmo avere "fortissimamente" (l'ho voluto dire alla Benito, per una volta) ....................

Baghdad denuncia che le trattative dirette tra Onu e Iraq, atte a rimuovere l'embargo vergognoso che si protrae da 12 anni costringendo alla morte bambini anche solo per dissenteria, ormai, trova numerosissimi intoppi in prevaricazioni ed osteggiamenti degli ameri cani.
Può essere strumentale, ma non lo credo più di tanto, perchè quella nazione è ormai ridotta allo stremo e vuole trattare con tutto il consesso mondiale e non far patti con l'America.
Quella nazione vuol cominciare a prendere euro e non dollari per il petrolio, quella nazione vuol entrare nel mondo , non in america.
I conti cominciano a quadrare.
Non male, non male.

[Tomás de Torquemada]

Originally posted by angelo nero
Esce allo scoperto lo sceriffismo americano, che per il tramite del degno presidente di tutti gli ameri cani chiede immunità prima di permettere l'instaurazione definitiva del tribunale dell'Aia.
Gesto che rivela tutta la nefandezza, lo schifo, l'imbroglio, la corruzione e la menzogna che si cela dietro una confederazione della sparizione della quale tutto il globo si avvantaggerebbe non di poco.
Questo mi dà agio di riflettere quanto, dunque, sia giusta e vera l'analisi contenuta del documento di creazione di quell' asse del male che, ovviamente, se non è dalla parte opposta, ben poco manca.
Messi di fronte alla giustizia gestita dal mondo intero, già si sentono colpevoli.
Non male, non male.
Le loro borse continuano a precipitare, le loro società cominciano a chiudere.
Non male, non male.
Se solo ritrovassimo quell' essenza europea che dovremmo avere "fortissimamente" (l'ho voluto dire alla Benito, per una volta) ....................

Baghdad denuncia che le trattative dirette tra Onu e Iraq, atte a rimuovere l'embargo vergognoso che si protrae da 12 anni costringendo alla morte bambini anche solo per dissenteria, ormai, trova numerosissimi intoppi in prevaricazioni ed osteggiamenti degli ameri cani.
Può essere strumentale, ma non lo credo più di tanto, perchè quella nazione è ormai ridotta allo stremo e vuole trattare con tutto il consesso mondiale e non far patti con l'America.
Quella nazione vuol cominciare a prendere euro e non dollari per il petrolio, quella nazione vuol entrare nel mondo , non in america.
I conti cominciano a quadrare.
Non male, non male.

L'Iraq è, infatti, il migliore tra gli Stati arabi (si ricordi la presenza di Tareq Aziz, un ministro cristiano...)... E, probabilmente, sta pagando proprio per questo...

Salutoni.

[Rodolfo (POL)]

"Saddam Hussein
è il capo incontestabilmente popolare dell'Iraq"

LEON DEGRELLE

"L'Iraq ritiene che, aldilà dei confini degli Stati, gli Arabi costituiscono una sola nazione, che i loro beni devono appartenere a tutti e tutti possono goderne, che il male che colpisce uno colpisce tutti. Su questa base l'Iraq ha sempre guardato alle ricchezze della Nazione araba e gestito le proprie."

TAREQ AZIZ (16 luglio 1990)




"C'è un costo per poter dire che siamo liberi, non accettiamo di essere soggiogati e abbiamo il diritto di scegliere la nostra strada e i nostri amici.. La nostra indipendenza economica e politica ha il suo costo; perciò, gli americani hanno cominciato giorno dopo giorno a manifestare le loro intenzioni… essi vogliono che l'Iraq paghi il prezzo delle sue posizioni, della sua indipendenza e della sua fede nazionale".

SADDAM HUSSEIN