LA LETTERA E' DI IERI, MA LA DICE LUNGA SUI NOSTRI BRAVI UOMINI DEL FARE.......
Caro Presidente Ciampi,
Chi Le scrive è un pilota dell’Alitalia, abbastanza preoccupato per le dimissioni del Ministro Scajola.
La nostra compagnia aerea ha dovuto affrontare la crisi dell’11 settembre, che ha significato una lunga trattativa per i 2.500 esuberi che la nostra direzione aveva stimato l’anno scorso.
Per fronteggiare questa situazione ci sono voluti scioperi e mobilitazioni, arrivando all’accordo del gennaio scorso, con la nostra disponibilità alla riduzione del costo del lavoro.
Poi sono arrivati i piani dei nuovi voli interni e, come d’incanto, siamo stati costretti ad accettare il nuovo volo per il collegamento tra la capitale e la Liguria, che non ha fatto capo, come era logico aspettarsi, all’aeroporto di Genova, ma a quello di Villanova di Albenga, che casualmente è lo scalo più vicino a Imperia, città del ministro (ormai ex) degli Interni Claudio Scajola. Il volo, inaugurato coraggiosamente venerdì 17 maggio, è stato battezzato “volo Scajola”; Già unire insieme Scajola, Venerdì e 17 è sembrato un modo per sfidare la sorte. Forse è anche per questo che, a parte il Ministro (pardon, l'ex Ministro) e la sua famiglia, ben pochi hanno approfittato della grossa opportunità del nuovo collegamento.
Ora Lei dovrà accettare il nuovo Ministro degli Interni: a nome di tutti noi lavoratori Alitalia, per il bene dell’azienda, Le chiedo di scegliere una persona che sia residente a Milano, a Bologna o, comunque, in una città ben collegata con Roma (se poi fosse della stessa Capitale, meglio ancora); questo perché, la nostra compagnia aerea non può certo permettersi di attivare nuovi collegamenti con Caniccattì, Roncofreddo o Scilla, ne va della nostra sopravvivenza.
Cordiali saluti
Un pilota Alitalia
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