Ebbene sì confessiamolo pure, abbiamo gravemente peccato, noi liberaldemocratici riformisti del CentroDestra. Abbiamo peccato contro "IL Sindacato", contro "la piazza" (ergo, secondo D'Alema, uno dei più moderati dei rossi...contro la democrazia), contro il signor Sergio Cofferati.
Abbiamo osato criticare aspramente "il cinese" per aver ...criticato aspramente il prof. Marco Biagi, indicandolo al pubblico ludibrio e...di aver criticato asparmente Cisl e Uil e CHIUNQUE osasse collaborare positivamente o in qualche modo, anche critico, persino con momenti conflittuali, con l'attuale governo "dei padroni".
Abbiamo sostenuto che questo modo di "fare sindacato" non ci piace, e che, a nostro modesto avviso, dovrebbe piacere poco a qualsiasi liberale, a qualsiasi riformista di questo paese.
Quello che è consentito alla sinistra, la "libertà di critica", anche aspra, anche inflessibilmente intransigente nel difendere i propri principi e le proprie visioni del mondo, non è concesso "alle destre", ne' quando sono all'Opposizione, ne' quando governano la Nazione.
E' lecito in questo paese, da parte della sinistretta massimalistica, qualificare il prof. Marco Biagi (in vita, certo) , e i dirigenti sindacali, ad esempio, della CISL, come attori di "patti scellerati" e di "tradimenti" degli "interessi dei lavoratori", con linguaggi che ricordano tristemente da vicino il peggior gergo e i toni più radicali della Terza Internazionale Comunista all'epoca di Stalin, ai tempi della lotta contro la socialdemocrazia riformista qualificata come "socialtradimento" e "socialfascismo".
Non è però lecito dire alcunchè di seriamente critico, sul piano politico e ideologico, nei confronti di quello che la sinistretta massimalistica italiana definisce come "IL sindacato", con l'articolo determinativo maiuscolo: la CGIL.
Gli altri sindacati, quelli che osano dialogare, cercare di trattare (che come ha ricordato Pezzotta...è il mestiere dei sindacalisti) con il governo del "mafioso di Arcore" e di quei "farabutti" dei suoi collaboratori, non sono più neppure parte legittima de "IL Sindacato". Sono "collaterali" al CentroDestra "reazionario", al suo esecutivo "affarista" e ai "padroni".
Un tempo gli stalinisti ammiratori della "gloriosa" Russia sovietica dei Gulag.....li chiamavano...."sindacati gialli", loro.....i rappresentanti unici e puri del proletariato e dei suoi sindacati rossi del Profitern, l'internazionale sindacale COLLATERALE all'Internazionale Comunista di Stalin e Togliatti, i due galantuomini comandanti del "movimento operaio" del mondo.
CISL e UIL, ha spiegato ieri notte il TG3 (espressione dello strapotere berlusconiano sull'informazione televisiva e testimonianza dell'avvenuta fondazione de "il Regime" del CentroDestra) "hanno scelto di collaborare con il governo e di rompere" (udite! udite!) "l'Unità Sindacale" e di ciò..."se ne assumeranno di certo le responsabilità" (sembra un comunicato del CC del partito del Lavoro di Albania del compagno Hoxa sulla situazione italiana dei tempi di "radio Tirana").
E i telegiornali "di regime berlusconiano", soprattutto il TG3, si compiacciono con Cofferati e compagni, se in qualche realtà lavoratori iscritti alla CISL o alla UIL manifestano insieme alla CGIL, proprio mentre criticano duramente Pezzotta e gli altri autori .....dei "patti scellerati". Ai tempi della Terza Internazionale di Stalin, in quello che si chiamò "terzo periodo", tutto questo si chiamava "tattica del fronte unico dal basso".
Cosa devono fare allora quei "quadri" di Cisl e Uil che non condividono il massimalismo della CGIL e che, tuttavia, sono e restano uomini di sinistra, iscritti magari ai DS o allo SDI?
Pare che in Sicilia parecchie decine di quadri sindacali d'accordo con "i patti scellarati" abbiano abbandonato i Diesse, e che persino un deputato di quel partito, uomo UIL....abbia manifestato notevole imbarazzo per questa grottesca situazione.
Ma dicono i "compagni", che siamo noi liberaldemocratici e riformisti del CentroDestra che ci dobbiamo vergognare....che abbiamo peccato....gravemente peccato.
Massimo D'Alema che sul "caso Cofferati" ha assunto una posizione...moderata e ...a suo modo defilata....ha rimproverato aspramente il presidente del Consiglio, impartendogli una lezione di democrazia. Non è lecito per il D'Alema affermare di volere "resistere, resistere, resistere" tanto alle pallottole che alle piazze.....continuando con determinazione a perseguire la politica per la quale ha ottenuto mandato dal popolo Sovrano in libere elezioni. Questa affermazione, sostiene il D'Alema, metterebbe di per sè sullo stesso piano "l'eversione", rappresentata dalle pallottole dei comunisti combattenti, e la democrazia, rappresentata dalla piazza sindacale di Cofferati e compagni.
Noi, come hanno evidenziato La Russa e Follini, abbiamo un'idea un tantino diversa della democrazia, e se riconosciamo che nella piazza si esprimono, nel rispetto delle leggi, dei legittimi diritti di manifestazione, riteniamo che la democrazia abbia come luogo principe d'espressione.....Il Parlamento.
Le piazze che sovvertono i governi appartengono ad altre epoche, e a situaizoni in cui detti governi non erano propriamente espressione libera e democratica della Sovranità Popolare.
I governi nella nostra democrazia.....li "abbattono" le Camere liberamente elette mediante l'istituto del voto di sfiducia.
No, noi liberali non riteniamo che la piazza abbia a che fare con "la democrazia", sì invece con i diritti democratici e il loro legittimo esercizio nell'ambito delle leggi che li regolamentano.
Ha fatto bene il presidente Berlusconi a definire cinico e stupido, nella sostanza, chiunque confonda il massimalismo sindacale strumentale della CGIL e di Cofferati, COLLATERALE agli interessi politici di UNA PARTE del centroSINISTRA e di UNA PARTE dei Diesse, con l'estremismo delirante e assassino dei terroristi delle Brigate Rosse e delle altre forze comuniste combattenti.
Ho sempre sostenuto, anche argomentandolo con la "storia ideologica" del comunismo combattente, inteso in senso generale, nel thread "terrorismo rosso" sul forum CDL, l'assoluta insostenibilità di qualsiasi relazione fra Cofferati e sinistra "storica" da una parte e Brigate Rosse e ultra-sinistra ultra-rivoluzionaria dall'altra.
Ciò nulla toglie però alle responsabilità politiche di chi chiama "patti scellerati" gli accordi sindacali che non condivide, e indica di fatto come "traditori" di classe i movimenti sindacali e i loro dirigenti che seguono una linea diversa dalla propria. E anche come tali i collaboratori del governo, come fu il prof. Biagi.
In fondo anche le Brigate Rosse ritengono COfferati senza dubbio un "traditore di classe" autore di innumerevoli "patti scellerati" con i vari governi capitalisti (perchè tali sono per i terroristi anche quelli della sinistra "storica"). Imitare questi linguaggi, imitare queste impostazioni, imitare queste disposizioni psicologiche è assolutamente e legittimamente, da parte nostra, censurabile. Rivendichiamo questa libertà di critica. Di una critica, se necessario, anche aspra. Come ci ha insegnato Bertinotti con Rutelli (nuova accoppiata)...il conflitto è essenziale alla democrazia.
Saluti liberali