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    Predefinito Firmato il Patto per l'Italia

    da www.lastampa.it

    " Tutte le Associazioni sindacali e imprenditoriali hanno siglato l'accordo con il governo. Posizione isolata della Cgil che non firma
    «Patto per l'Italia», raggiunto l'accordo

    5 luglio 2002


    Era ormai nell'aria. E dopo l'incontro ripreso a Palazzo Chigi alle 13,30 tra governo e parti sociali, l'ok definitivo su lavoro, fisco, Mezzogiorno e sommerso è arrivato intorno alle 15.

    Raggiunto infatti l'accordo. Tutte le Associazioni sindacali e imprenditoriali, tranne come previsto la Cgil, hanno siglato a Palazzo Chigi con il Governo il «Patto per l'Italia», su lavoro, fisco e Mezzogiorno.
    Tra i primi a firmare, il presidente di Confindustria, Antonio D'Amato e i leader di Cisl e Uil, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti. Slitta invece di due ore, alle 18,30, il Consiglio dei Ministri che ha all'ordine del giorno il varo del Dpef.
    Un accordo che segna un'inversione di tendenza positiva per le piccole e medie imprese artigiane. Così il presidente di Casartigiani, Giacomo Basso, ha commentato il patto per l'Italia firmato oggi a Palazzo Chigi. «Siamo contenti - ha detto Basso - perchè è finalmente partita la riforma dell'Irpef, dell'Irpeg e anche dell'Irap. Per la riduzione dell'Irap, in particolare, sono starti destinati 500 milioni di euro che rappresentano ancora una cifra simbolica ma anche un'importante inversione di tendenza. Giudizio positivo anche sulla parte macroeconomica, perchè questo patto può ridare slancio al Paese e agevolare i ceti più deboli ».

    «La gravità della situazione ha fatto sì che per spirito di servizio si sia firmato questo accordo». È il commento del presidente della Confcommercio, Sergio Billè, al termine dell'incontro a palazzo Chigi dove è stato siglato il Patto per l'Italia. Billè ha precisato che l'«incontro è andato bene» ma che 500 milioni per la riduzione dell'Irap non sono sufficienti. «Adesso - ha aggiunto- non ci sono più alibi per il governo: è il momento di produrre risultati e di verificare con le parti sociali responsabili che la produzione di questi risultati faccia crescere la ricchezza del paese».

    La Confesercenti è soddisfatta dell'accordo concluso con il governo soprattutto per le misure decise a vantaggio della riduzione dell'irap. Lo ha detto il presidente della confederazione marco venturi, aggiungendo che «si poteva fare di più».

    Nel nuovo testo presentato dal governo si stabilisce che dopo i tre anni di sperimentazione della deroga all'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori per le imprese che superano i 15 dipendenti, si procederà con l'avviso comune tra le parti per decidere il futuro della norma.

    Secondo quanto si apprende, le eventuali ulteriori iniziative legislative conseguenti alla sperimentazione - spiega il testo - saranno definite sulla base di un necessario avviso comune tra le parti sociali. Il documento precisa inoltre che la deroga all'articolo sui licenziamenti non trova applicazione nel pubblico impiego.

    Il governo inoltre avrebbe aumentato di circa un milione di euro la dotazione complessiva di risorse a favore degli interventi fiscali previsti nel «Patto per l'Italia». Le nuove risorse, a quanto si apprende, sarebbero destinate per 500 mln ad interventi sull'Irap, come sollecitato da artigiani, commercianti e piccole imprese.

    Sempre nel corso dell'incontro con le parti sociali a Palazzo Chigi, il governo avrebbe dato disponibilità per ulteriori 500 mln che andrebbero a rinforzare gli stanziamenti per l'attuazione del primo modulo della riforma fiscale, che riceverebbe così una dotazione di 5,5 mld di euro .

    Importanti novità anche per l'agricoltura. In primo luogo nel documento, secondo quanto afferma un portavoce della Coldiretti, si legge che «il tavolo agroalimentare, istituito dal Governo, è la sede istituzionale per la definizione delle politiche di settore». «Invarianza del carico fiscale, con riferimento ad Iva ed Irap per l'agricoltura, e credito d'imposta per l'incentivazione degli investimenti per il 2002» sono le altre novità del Patto. La Coldiretti, afferma ancora il portavoce, si dichiara soddisfatta dell'accordo, che il presidente dell'associazione Paolo Bedoni, ha firmato.
    "


    Saluti liberali

  2. #2
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    da www.giornale.it

    " Firmato il “Patto per l’Italia”

    Accordo fatto tra governo, sindacati e imprenditori. Il “Patto per l’Italia” sul lavoro e la riforma dello Stato sociale è stato sottoscritto dalle parti. Cisl e Uil hanno firmato. Ma la Cgil, per presente al tavolo della trattativa si è chiamata fuori. Così, per il momento, il sindacato di Sergio Cofferati conferma la linea di rottura del fronte sindacale ed è sempre più isolato nel Paese.
    Sul fisco, il documento prevede tre casi tipici di riduzione di imposta per il 2003. Il primo caso si applica ad un reddito imponibile di 7.500 euro che, si legge nel documento, corrisponde ad una pensione superiore al minimo per circa 1.000 euro. In questo caso la riduzione di imposta prosegue il documento è di almeno 250 euro su base annua". Un beneficio che riguarderà secondo il governo, "più del 50% per i pensionati senza carichi familiari". Il secondo caso si applica ad un livello di reddito imponibile di 9.000 euro "tipico delle categorie operaie nei settori maggiormente interessati dal provvedimento sull'emersione". La riduzione di imposta, calcola il governo, è di almeno 500 euro su base annua. Il terzo caso si applica ad un livello di reddito imponibile di 17.500 euro, "corrispondente ad una buona retribuzione imponibile nel settore industriale". In questo caso, secondo il governo, la riduzione è di almeno 250 euro su base annua.
    Proprio i chiarimenti sul fisco, forniti dall’esecutivo, hanno permesso di sbloccare la lunga trattativa interrotta più volte.
    Raggiunto l'accordo il governo si accinge a riunire il Consiglio dei Ministri per il varo del Documento di programmazione economico e finanziaria per il 2003-2006. Un documento che prevede una crescita del pil all'1,3% nel 2002, contro il 2,3% iniziale ed un rapporto tra deficit e pil allo 0,8%.
    Cisl e Uil, da parte loro, si apprestano a consultare i propri organismi sull'accordo. Gia' oggi la Uil dovrebbe riunire il proprio Comitato Centrale mentre la Uil ha convocato l'esecutivo per lunedi' prossimo.
    "Questa intesa ha bloccato una politica che tendeva a eliminare la concertazione e a ridurre i diritti e le tutele dei lavoratori. Questo è stato il primo risultato": lo ha detto il segretario della Uil, Luigi Angeletti secondo cui il prossimo anno le imposte saranno pagate con le stesse aliquote di quest’anno, infatti, ha detto al termine della riunione col governo, le aliquote rimarranno invariate rispetto al 2002.
    Il leader della Cisl, Savino Pezzotta, si è limitato a dire che si tratta di "un accordo positivo".
    Subito dopo l'annuncio, il ministro delle Attivita' Produttive, Antonio Marzano, ha sottolineato: ''Un buon accordo, una buona intesa, ha prevalso il buon senso come auspicava questa mattina il presidente Berlusconi. Con la Cgil abbiamo provato fino all'ultimo. Ognuno ha diritto ad avere la propria visione''. Il patto ''e' molto importante in tutte le sue componenti. A cominciare dalla parte sullo stato sociale e da quella relativa al fisco''. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, secondo il ministro in Italia rimarranno piccole solo le imprese che lo considerano conveniente mentre potranno crescere quelle che per essere competitive hanno bisogno di dimensioni maggiori. Marzano ha quindi sottolineato che con l'intesa ''non si toccano i diritti dei lavoratori''. Quanto al sud ''il governo ha dimostrato, in base agli impegni presi, che il mezzogiorno e' priorita' per il paese''.
    Anche An giudica molto positivamente la firma dell'accordo. ''An -dichiara il portavoce del partito Mario Landolfi- esprime grande soddisfazione perche', come avevamo richiesto al congresso di Bologna, la firma del Patto per l'Italia dimostra la possibilita' di serie riforme con un largo consenso sociale. Vincono i lavoratori e le imprese che da oggi hanno piu' possibilita' di occupazione, piu' possibilita' di sviluppo e meno tasse da pagare. Perde chi ha puntato fin dall'inizio sullo scontro ideologico -conclude il portavoce di An- e oggi si ritrova completamente isolato'' .
    Per Marco Follini ''la firma del Patto per l'Italia e' una buona notizia che rafforza la vocazione sociale del governo e mette in cantiere misure destinate a rilanciare l'occupazione e il Mezzogiorno . Credo che a questo risultato abbiano fortemente contribuito l'intelligenza e la tenacia mediatoria di Gianni Letta''.
    5 Lug 2002
    "


    Saluti liberali

  3. #3
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    da www.ilsole24ore.com

    " RIFORME

    Patto per l'Italia, siglato l'accordo
    Il governo si è impegnato a ricavare "nell'ambito della prossima manovra finanziaria per il 2003 almeno 5,5 miliardi di euro".
    Il primo a firmare è stato il presidente di Confindustria, Antonio D'Amato, poi i leader di Cisl e Uil, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti. Il Patto per l'Italia dalle 15 di oggi non è più un testo su cui dibattere ma un accordo ratificato da tutte le parti attorno al quale si articoleranno le tre rifome principali, quello del mercato del lavoro, del sistema fiscale e gli interventi per il Mezzogiorno. A far sbloccare la trattativa l'impegno del governo, fortemente sollecitato da Cisl e Uil, a chiarire il nodo delle risorse finanziarie. E su questo fronte il governo si è impegnato a ricavare «nell'ambito della prossima manovra finanziaria per il 2003 almeno 5,5 miliardi di euro da destinare ad un primo importante avvio di riforma della tassazione personale, concentrato sui redditi compresi tra 0 e 25 mila euro». Un impegno, questo, sufficiente per la chiusura positiva del tavolo ma che comunque non sembra soddisfare pienamente le parti.

    «La gravità della situazione - ha dichiarato infatti Sergio Billè - ha fatto sì che per spirito di servizio si sia firmato questo accordo». Billè ha precisato che «500 milioni per la riduzione dell'Irap non sono sufficienti. « Adesso - ha aggiunto- non ci sono più alibi per il governo: è il momento di produrre risultati e di verificare con le parti sociali responsabili che la produzione di questi risultati faccia crescere la ricchezza del paese ». Sulla stessa lunghezza d'onda la Confesercenti: abbiamo fatto un primo passo - ha detto Marco Ventura, segretario generale di Confesercenti- si poteva fare di più ma abbiamo ottenuto che l'Irap entrasse nella partita».

    Mentre si è dichiarata soddsfatta per gli interventi proposti sull'Irap la Confartigianato. .

    Soddisfatto il ministro Antonio Marzano perché, ha detto, "come ministro delle attività produttivee ho posto il problema del mercato del lavoro e della dimensione delle imprese da circa un anno. C'é voluto un anno ma adesso siamo arrivati in porto". Per quanto riguarda il mercato del lavoro e in particolare l'articolo 18 Marzano ha fatto notare che "l'Italia é un paese di piccole imprese e ora potranno crescere quello che vogliono per essere competitive. Dispiace che la cgil non abbia firmato ".

    Per il segretario generale della Uil la firma del patto, dedicato da Angeletti alla memoria di Marco Biagi, segna la fine di "una politica che tendeva ad eliminare la concertazione e a ridurre i diritti e le tutele dei lavoratori dipendenti". Quanto ai contenuti Angeletti ha fatto sapere che «il Governo si è impegnato a non ridurre la spesa sociale con la prossima Finanziaria». In questo modo, ha continuato, "il sindacato voleva mettere le fasce più deboli al riparo da rischi, tenendo conto della necessità di recuperare risorse per coprire la riforma fiscale". Il risparmio per coloro che appartengono alle fasce più deboli innescato dal primo modulo della riforma fiscale dovrebbe attestarsi tra 400 e 1.100 euro nel 2003. Lo ha riferito il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti.

    E' certo della stipula di un buon accordo il leader della Cisl, Savino Pezzotta che ha commentato: «credo sia importante che un sindacato riformista sia riuscito a modificare le posizioni in campo. Otto mesi fa siamo partiti da una situazione che voleva destrutturare i diritti e il governo diceva che era finita la concertazione. Ora invece la concertazione riparte ».

    5 luglio 2002
    "


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  4. #4
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    da www.ilsole24ore.com

    " PATTO PER L'ITALIA

    Berlusconi: "Una giornata fortunata"
    Il premier commenta l'accordo e si improvvisa giornalista: "Il titolo di quel che è successo oggi? Più lavoro e meno tasse".
    "Una giornata fortunata", " più lavoro meno tasse ": con questi due slogan, il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, ha aperto la conferenza stampa a palazzo Chigi dopo la firma del "Patto per l'Italia". Un'intesa che anticipa, ha detto il premier, un consiglio dei ministri dove verrà effettuata "la più
    importante riduzione di tassa della storia repubblicana".

    "Abbiamo lavorato bene, con forze responsabili - ha detto Berlusconi - spiace per la sola eccezione della Cgil". "Credo - ha aggiunto - che non si possa affermare che questo governo vuole facilitare i licenziamenti". Anche sull'articolo 18, ha detto ancora Berlusconi, i diritti non sono stati toccati e "la sostanza è quella di voler fare crescere le imprese piccole oltre i 15 dipendenti. Non c'e nessun diritto e nessun lavoratore che viene colpito. Dunque certe affermazioni sono davvero infondate. Affermazioni che vengono da chi produce situazioni e discorsi soltanto in base ad una logica politica che non ha nulla a che vedere, che non ha parentela con la difesa dei lavoratori ".



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  5. #5
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    da www.ilsole24ore.com


    " PATTO PER L'ITALIA

    "Un'importante svolta riformista"
    Il parere del presidente di Confidustria Antonio D'Amato.
    «Un vero esercizio di concertazione». Così il leader di Confindustria, Antonio D'Amato, ha descritto il percorso con cui si è arrivati al patto per l'Italia. «Al di là dei contenuti dell'accordo - ha detto - c'è stata una grandissima determinazione a trovare una soluzione a materie difficili, e tutti hanno operato con grandissima responsabilità».

    Per il presidente di Confindustria non si tratta solo «di un buon accordo. Ma di un ottimo accordo. Che segna una svolta importante nella politica riformista del nostro paese». «Sono riforme importanti - spiega ancora D'Amato - È la prima volta che viene introdotto un insieme di misure così rilevanti sul mercato del lavoro da tempo rigido e sclerotizzato che con questo accordo può essere rimesso in moto ». Significativo per D'Amato anche l'intesa raggiunta in materia di riforma fiscale « che ha dirottato verso i redditi medio-bassi ingenti risorse assicurando così un rinnovato impegno in favore di una politica dei redditi finalizzata allo sviluppo e alla lotta all'inflazione »

    5 luglio 2002
    "


    Saluti liberali

  6. #6
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    da www.iltempo.it

    " Lavoro: firmato il «Patto per l'Italia»


    Alla fine la firma c'è stata e prima dell'approvazione del Dpef: le parti sociali, infatti, hanno siglato il «Patto per l'Italia» proposto dal governo su fisco, lavoro, sommerso e mezzogiorno. Dopo un giorno di trattative «no-stop», Confindustria, Cisl e Uil hanno raggiunto l'accordo con il governo.

    Tra i primi a firmare il presidente di Confindustria, Antonio D'Amato, e i leader di Cisl e Uil, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti. La sigla di Cisl e Uil dovrà poi essere ratificata dagli organismi dirigenti delle due confederazioni. La Cgil, com'era già stato annunciato, non ha firmato.

    Ma cosa prevede il «Patto per l'Italia»? Il governo, nella proposta definitiva, ha portato a 5,5 i miliardi di euro da destinare alla riduzione dell'Irpef per i redditi da zero a 25 mila euro allegando precise tabelle. Ha poi impegnato 500 milioni di euro per attivare fin dal 2003 la riforma dell'Irap e conferma il taglio di due punti percentuali per l'Irpeg. Alla fine del triennio di sperimentazione della deroga all'articolo 18, eventuali ulteriori iniziative legislative saranno prese sulla base di un avviso comune tra la parti sociali.

    Le aziende non potranno eludere la nuova normativa sull'applicazione della sospensione dell'articolo 18. Il numero dei dipendenti infatti, a quanto si apprende, dovrà essere «codificato» al momento dell'entrata in vigore della norma. Una sorta di «fotografia» delle dimensioni occupazionali dell'impresa per evitare un «non computo» selvaggio. In pratica, chi sta sopra i 15 dipendenti non potrà applicare il non computo sull'articolo 18 chi sta sotto sì.

    Nel patto ci sono importanti novità anche per l'agricoltura. In primo luogo nel documento si legge che «il tavolo agroalimentare, istituito dal Governo, è la sede istituzionale per la definizione delle politiche di settore».

    Il Governo, nel «Patto per l'Italia» punta a «uno stato sociale per il lavoro» (welfare to work) che aiuti chi perde il posto a reinserirsi sul mercato. Tra le misure proposte dall'esecutivo c'è l'aumento dell'indennità di disoccupazione al 60% dell'ultima retribuzione per sei mesi. La durata massima dei trattamenti di disoccupazione dovrà essere non superiore ai 24 mesi (30 nel Mezzogiorno) nel quinquennio. Il diritto al sussidio di disoccupazione si perde nel caso di rifiuto della formazione, «di altra misura o occasione di lavoro» o di «prestazione di lavoro irregolare» .

    Ultimo aggiornamento venerdì 5 luglio 2002 ore 15.25
    "


    Cordiali saluti

  7. #7
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    Mamma mia che incollata...

    Sei sicuro che non sia stato firmato un patto contro l'Italia?
    Ne riparleremo...

  8. #8
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    Sì...un incredibile complotto contro l'Italia ordito dal governo, Cisl, Uil, organizzazioni sindacali minori dei lavoratori, Confindustria, ConfCommercio, Confesercenti, Confartigianato, Confapi, Coldiretti.............. A difendere l'Italia, unico eroe nazionale, l'unico che ha capito tutto (insieme a te e Agnoletto), l'unico che non ha tradito i lavoratori, l'unico che è veramente democratico, socialista, liberale, comunista, democristiano, margheritanro, diessino, repubblicano, monarchico, laico, cattolico, musulmano, ebreo, antisionista, socialdemocratico, riformista, rivoluzionario, conservatore, innovatore....insomma .....Sergio Cofferati. Il Migliore!


    Saluti liberali

  9. #9
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    Visto che questo thread è 'in rilievo' perdonatemi la copiatura di un mio precedente post, magari qui ha più risalto....

    Tony

    ...quanto al resto..Cofferati non ha mai detto che sarebbero stati tutti licenziati ma che quella riforma dell'articolo 18 avrebbe comportato una lesione per i diritti dei lavoratori.....e infatti vedi..si dice ceh i diritti "acquisiti" non saranno toccati...
    Chi l'ha detto? Io, per esempio, ho una azienda con 25 collaboratori, quindi protetti dall'art. 18. Non appena passerà la legge, aprirò un'azienda fittizia nella quale trasferirò fittiziamente 10 dei miei collaboratori. Risultato: tutti e 25 senza art. 18.

    Il mese successivo ritrasferisco fittiziamente indietro i miei 10 collaboratori e chiudo l'azienda fittizia. Risultato: tutti e 25 senza articolo 18, e tante grazie a Pezzotta e Angeletti. Costo: un pò di carte bollate, ma finalmente potrò licenziare quei due comunisti capelloni che mi stanno tanto sulle palle!! E anche quella smorfiosetta che fa tanto la vamp e che mi ha detto sempre di no. Poi a ottobre assumo chi dico io.... naturalmente contratti di collaborazione a termine... risparmio anche le tasse e i contributi per i nuovi assunti, grazie a Tremonti!!! Pensa, ho guadagnato tutto io, i miei collaboratori ce l'hanno nel secchio. E adesso voglio vedere chi avrà più il coraggio di fare uno sciopero...

    Oppure se devo aprire una azienda con 63 dipendenti, ne apro una con 15 e il mese dopo assumo altri 48 dipendenti. Tutti e 63 senza articolo 18.

  10. #10
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    è cmq un grande accordo....veramente....penso anche che da questa firma tutti escano vincitori...il Governo Berlusconi , I sindacati (Uil,Cisl,Ugl,Snals) e Confindustria.......tutti tranne uno.....l'ultimo dei moicani....IL CINESE........speriamo ci salvi lui da questo "patto scellerato"!!!!

 

 
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