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Discussione: Patto per l'Italia (?)

  1. #11
    Roderigo
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    Originally posted by lucifero
    Jan Hus, non vedo cosa ci sia di strano nel fatto che nella UIL ci siano simpatizzanti del governo.
    Da qualche parte dovranno anche stare. Tra l'altro mi risluta che ci siano un sacco di leghisti nella CGIL...
    Ve ne sono nella Fiom di Brescia, ma si tratta di elettori leghisti, più che di militanti, e non svolgono nessuna funzione moderatrice, infatti la Cgil bresciana è ugualmente la più combattiva d'Italia.
    Non conosco la situazione interna alla Uil, ma so che a Torino, prima del congresso Ds, moltissimi militanti della Uil, nell'ordine del migliaio, si sono iscritti per appoggiare Fassino. Credo che esista una componente della Uil che punta molto sul gruppo dirigente dalemiano-fassiniano, anch'esso sostanzialmente favorevole alla liquidazione dell'articolo 18.

    R.

  2. #12
    Roderigo
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    Originally posted by lucifero
    ripeto quanto scritto sull'altro forum (e da iscritto FIOM).
    Ho fatto tutti gli scioperi sull'art.18 ma non l'ultimo pre-firma.
    La CGIL ha il merito di aver smontato il governo dalle sue posizioni estremistiche sull'art.18, ma poi avrebbe dovuto chiudere mantenendo l'unità sindacale, tanto più che in questi mesi era stata una guida.
    Evidentemente in questo momento la CGIL sente più il bisogno di essere una guida per la sinistra che per il sindacato.
    In sostanza il governo voleva: togliere l'art18 e dividere il sindacato. La CGIL l'ha sconfitta sul primo punto, ma ha spalleggiato Berlusconi sul secondo!!
    Non direi che la Cgil ha sconfitto il governo sull'articolo 18, o almeno, non ancora. Il patto prevede comunque che l'articolo 18 sia sospeso per tre anni nelle aziende che superano la soglia dei 15 dipendenti. Dunque la breccia per la destrutturazione dello statuto dei lavoratori è stata aperta.
    L'unità sindacale è un valore? Lo penso anch'io.
    Ma il consenso dei lavoratori agli accordi sindacali, soprattutto quando sono controversi ed hanno una posta in gioca molto grande, non è un valore? Che andrebbe verificato?

    R.

  3. #13
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    La CGIL aveva vinto, perché nel passare dalla delega in bianco iniziale alla proposta intermedia e poi a quella attuale, si vede che non c'è rimasto praticamente niente dell'intenzione di intervento selvaggio iniziale del governo.

    E' chiaro che avendone fatto anche il governo una questione di principio, o si va alla mediazione o si va allo scontro, e le passate elezioni hanno mostrato chi è più forte. Solo che Cofferati batte proprio su questo: ha l'obiettivo di ribaltare, per le prossime, chi è più forte!

    Riguardo al consenso dei lavoratori, chi ha detto che non ci sia su questa modifica minima all'Art18? Io, per esempio (ma io sono alquanto atipico) questa modifica la potrei sottoscrivere.

    E comunque la base è sempre stata guidata (sia detto senza disprezzo) dal sindacato. Se la CGIL volesse convincere i lavoratori che così hanno vinto i lavoratori, secondo me avrebbe buone possibilità di riuscita.

  4. #14
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    Originally posted by lucifero
    Riguardo al consenso dei lavoratori, chi ha detto che non ci sia su questa modifica minima all'Art18? Io, per esempio (ma io sono alquanto atipico) questa modifica la potrei sottoscrivere.
    La penso allo stesso modo.

    Se il prezzo di questa modifica dev'essere una parziale riforma degli ammortizzatori sociali, chi l'ha detto che abbiamo da perdere?

    Comunque, per me va benissimo che si facciano referendum sugli accordi sindacali.

  5. #15
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    Predefinito Intervista a Franco Debenedetti

    Franco Debenedetti, senatore DS dell'ala liberal, propone il dilemma in modo molto chiaro: «A settembre le forze sociali si ritroveranno attorno al tavolo per l'attuazione del Patto per l'Italia e in quel momento l'opposizione di governo dovrà decidere dietro a quale tavolo sedersi: dietro i banchetti della CGIL per abrogare le norme che modificano l'articolo 18? Oppure dovrà presentarsi con proposte proprie? Come la "Amato-Treu" sugli ammortizzatori sociali che verrà presentata fra qualche giorno».

    Senatore Debenedetti, le due linee sono così inconciliabili? Piazza e Parlamento non si possono integrare?

    «Non si può, da un lato, trattare l'applicazione di una norma e dall'altro raccogliere le firme per abrogarla. Ciò che non è integrabile, è un'opposizione di governo e un'opposizione che si propone principalmente, se non unicamente, di mandare a casa questo governo».

    Ma per la CGIL la priorità sembra essere la piazza: raccolta di firme, scioperi, agitazioni nei posti di lavoro...

    «Al contrario, io penso che l'opposizione dovrà dimostrare una grande capacità propositiva. Se non l'avrà, chi fa le trattative resterà senza la forza dell'opposizione alle spalle».

    Ma proprio in queste ore la CGIL ha convocato i partiti dell'Ulivo, ma anche il PRC e Di Pietro: siamo davanti ad un "collateralismo rovesciato"?

    «Ho trovato molto singolare questa "chiamata" di Cofferati ai leader dell'opposizione e ho trovato propria la risposta di Rutelli. Cofferati ha un doppio profilo. Di sindacalista e di uomo politico. E´ indispensabile che questo doppio profilo si sciolga. Tanto prima, tanto meglio. Ma c´è un altro problema...».

    Quale?

    «A Pesaro, anche se personalmente ho votato per Enrico Morando, i DS si sono dati una linea politica: quella di un'opposizione di governo. E a quella linea io resto coerente. Da questo punto di vista trovo significativo il fatto che la prima presa di posizione sul Patto per l'Italia sia stato fatta congiuntamente da Bersani e da Letta, a rappresentare così l'unità dell'Ulivo».

    Ma il Patto è tutto da buttare?

    «Sono molto critico sul Patto per l'Italia. Penso che la modifica dell'articolo 18 sia di scarsa incidenza pratica e di complessa attuazione; penso che la riforma degli ammortizzatori sociali sia inadeguata. Ma non si può negare che, essendosi giocata tutta questa vicenda sul piano simbolico, CISL e UIL abbiano finito per portare a casa un risultato molto importante».

    Quale?

    «La riduzione delle tasse per i ceti meno abbienti. E' una misura di stampo keynesiano, non certo thatcheriano. E´ una piccola cosa, ma è pur vero che il governo anziché abbassare le aliquote più alte, taglia le tasse per i redditi più bassi con lo scopo di incentivare i consumi».


    Dalla Stampa

  6. #16
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    la figura di Debenedetti si staglia solitaria nel panorama devastato dei DS. Bisogna saper riunire le forze liberali e trovare una azione comune, un progetto, da proporre a tutti. Che fa Bogi? che fanno Passigli, Manzella, Salvati, Petruccioli e lo stesso Morando? poco, molto poco.

  7. #17
    hussita
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    Originally posted by Alberich
    la figura di Debenedetti si staglia solitaria nel panorama devastato dei DS. Bisogna saper riunire le forze liberali e trovare una azione comune, un progetto, da proporre a tutti. Che fa Bogi? che fanno Passigli, Manzella, Salvati, Petruccioli e lo stesso Morando? poco, molto poco.
    che fanno? "sitting on the fence" e poco baby-sitting visto che un raggruppamento liberale stenta a crescere per una miriade di motivi sui quali sento parlare da anni et annorum, e mi sono anche rotta, per usare un'espressione che dice tutto e nulla

  8. #18
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    Originally posted by hussita

    che fanno? "sitting on the fence" e poco baby-sitting visto che un raggruppamento liberale stenta a crescere per una miriade di motivi sui quali sento parlare da anni et annorum, e mi sono anche rotta, per usare un'espressione che dice tutto e nulla
    nun me fate parla', nun me fate parla'....

  9. #19
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    Originally posted by Alberich
    la figura di Debenedetti si staglia solitaria nel panorama devastato dei DS. Bisogna saper riunire le forze liberali e trovare una azione comune, un progetto, da proporre a tutti. Che fa Bogi? che fanno Passigli, Manzella, Salvati, Petruccioli e lo stesso Morando? poco, molto poco.
    Colgo la palla al balzo per dire che, proprio sulla Stampa di oggi, c'era un articolo nel quale si riportavano dichiarazioni di Salvati e di Ichino.

    Purtroppo non riesco a trovarlo nell'edizione internet del giornale.

  10. #20
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    Originally posted by lucifero
    Jan Hus, non vedo cosa ci sia di strano nel fatto che nella UIL ci siano simpatizzanti del governo.
    Speravo che la UIL si fosse mantenuta fedele alle sue tradizini socialiste, socialdemocratiche e repubblicane; e quindi di sindacato moderato di centrosinistra.

    Originally posted by lucifero
    Da qualche parte dovranno anche stare.
    E perché non nell'UGL, o nei vari sindacati autonomi?

    A proposito: non è che avranno equivocato sulla sigla (UIL-UGL)??


 

 
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