Tratto dal 'Giornale di Brescia' di Domenica 23 giugno 2002.

A Carpenedolo la tradizionale rassegna del 24 agosto sostituita da una più modesta festa, anche per motivi di bilancio

Non si farà la Fiera di San Bartolomeo


La Fiera di San Bartolomeo, dopo trent’anni non si farà. Viene soppiantata da una più modesta «Festa di San Bartolomeo» in attesa di tempi migliori. Una decisione dolorosa, quella assunta dagli amministratori comunali, esternata da Roberto Sisti, assessore alle Attività produttive e fiera d’agosto. «Già nell’ultima edizione, in particolare per gli standisti e per gli operatori di Sapore&Sapere, era emerso un dato innegabile: il periodo a cavallo della giornata del patrono San Bartolomeo, 24 agosto, ma ancor più il periodo ferragostano che serve per i preparativi, non è adatto a sostenere una manifestazione che nel suo complesso è piaciuta come formula e come contenuti. Certo non si può proseguire a pregare la gente di lavorare anche in coincidenza con le ferie siano loro operatori economici, siano volontari. C’è anche il fatto che la "promozione" di prodotti tipici e peculiarità zonali non può essere fatta in chiusura della stagione vacanziera...». Questa è una delle ragioni. C’è anche la questione del «buco» finanziario nelle casse comunali, ritenuto non più sopportabile. Si tratta di 80-100 milioni (di vecchie lire) a seconda dei conti; un deficit contestato a spada tratta da più parti. Contestazioni e rilievi portati anche «sulle persone» che lavorano, o hanno lavorato, perché la Fiera di S. Bartolomeo sia un momento di aggregazione e di vetrina per Carpendolo. Nel corso dei mesi fra agosto 2001 e quest’anno non si è riusciti a trovare una posizione univoca: in quale periodo collocare la «nuova» fiera e come gestirla senza troppi aggravi di preziosi euro. Ed ecco la decisione drastica: stop alla Fiera d’agosto, proprio mentre si annunciano la mostra mercato merceologica di Borgosatollo e la fiera di San Gervasio con ben 210 espositori di prodotti dell’agro-alimentare tipico bresciano... Una «morte» annunciata ma già con una prospettiva: che dalle ceneri, oggi rappresentate dalla manifestazione sostitutiva denominata «Festa di San Bartolomeo», nasca una «nuova fiera». Così come nel 1972 riuscì a fare l’allora sindaco Pierluigi Zaniboni: dal nulla una serie di iniziative - anche una trentina - che fecero di San Bartolomeo «la fiera più lunga del bresciano». Ora si deve rinunciare, per le ragioni dette. Non ne saranno contenti diversi protagonisti, dall’associazione Il Megafono al presidente fieristico Emilio Zonta, dai volontari di Francesco Bellini ai gruppi organizzati che con la Fiera si mettevano in vetrina... Il 24-25 agosto, la Festa di San Bartolomeo vivrà su animazione-spettacoli-giochi proposti da un’associazione del veronese specializzata in rievocazioni storiche-culturali.


Ma come questa fiera la fanno da 30 anni e poi la Lega scopre che non è nel periodo giusto.
Chiederemo al Santa Sede di cambiare la data in cui si festeggia San Bartolomeo.

Hanno cambiato la rassegna da fiera dell' artigianato e del commercio nella fiera 'Sapere e Sapore' cioè in una rassegna di promozione di prodotti tipici e peculiarità zonali (di tutta Italia...).
Per poi scoprire, come dice l'ass. Sisti che
<<C’è anche il fatto che la "promozione" di prodotti tipici e peculiarità zonali non può essere fatta in chiusura della stagione vacanziera...»
Evidentemente questo lo ignoravano e se ne sono accorti solo grazie al deficit 'C’è anche la questione del «buco» finanziario nelle casse comunali, ritenuto non più sopportabile. Si tratta di 80-100 milioni (di vecchie lire) a seconda dei conti'

Prima cambiano la formula di una fiera che dura da 30 anni da fiera dell'artigianato e del commercio nella sagra 'Sapere e Sapore' alla faccia del rispetto delle tradizioni e
poi visto che la modifica ha portato ad un sostanziale fallimento come si evince anche dalle dichiarazione dell'assessore e dal deficit ingente, decidono di eliminarla.
In un attimo cancellati 30 anni di tradizione.
Grazie Lega