Le più interessanti proposte di riforma mi sembrano l'istituzione dell'obbligo di motivazione del decreto che dispone il giudizio (cioè l'atto con cui il GUP apre la fase dibattimentale, in alternativa alla sentenza di non luogo a procedere, con cui, invece, il GUP proscioglie l'imputato, per la quale è già previsto l'obbligo di motivazione) e la riforma dell'art 11 c.p.p. che disciplina la cognizione di processi in cui un magistrato assume la posizione processuale di imputato, offeso o danneggiato dal reato. In forza dell'art vigente, infatti, tali processi vengono assegnati ad uffici giudiziari di un diverso capoluogo del distretto di Corte d'Appello (che, in definitiva è quello più vicino al capoluogo del distretto in cui esercita il magistrato coinvolto nella vicenda processuale). Tale sistema instaura di fatto un meccanismo di reciprocità (e quindi di complicità) poichè i magistrati ad es. di Reggio Calabria giudicheranno sui magistrati di Messina e viceversa.