Io sto con Gasparri
Altro che Fini o Berlusconi, il vero leader della destra è lui
"Ma tu stai con Feltri o col Secolo d'Italia"? Con nessuno dei due, mi verrebbe da dire, in quanto entrambi sono soliti legare l'asino dove vuole il loro padrone, si chiami egli Berlusconi o Fini. Questi ultimi vedono la politica come un mezzo di realizzazione personale, per scalare le vette del potere. perciò sono entrambi allergici alle ideologie come alle tradizionali categorie politiche. Esaltano la "modernizzazione" e il "centro" perchè non avendo profonde convinzioni inseguono soltanto quelle convenienze che solo un'ampia e trasversale maggioranza di elettori è in grado di dargli.
Al contrario, io resto fedele ad una politica di ideali e di schieramenti contrapposti. Ad una politica di destra, e Dio solo lo sa se ce n'è ancora bisogno in oggi in Italia e nel mondo. Per cui, se mi devo andare a scegliere un politico di riferimento voglio stare dalla parte di chi non ha mai anteposto la propria carriera ad una visione del mondo antiprogressista, conservatrice, di destra. Per questa ragione io oggi sto con Gasparri.
Maurizio Gasparri è un politico di destra. Messa così sembra una banalità, visto che in tutte le classifiche di "destrità" che si fanno tra i politici lui risulta sempre immancabilmenteal primo posto. Cosa oltremodo singolare in un'epoca in cui le appartenenze sbiadiscono a vantaggio della trasversalità. Ma Gasparri non è un nostalgico della vecchia politica. Proviene dal mondo missino e ne è fiero, al contrario di chi prova un certo fastidio oggi a ricordare amicizie e trascorsi. Ma non ha seguito Rauti nel 1994 e nemmeno Storace nel 2007. E' stato al contrario uno dei fautori del partito unitario di centrodestra (lui vorrebbe dire semplicemente di "destra", come si usa in Europa) ed è sempre stato vicino a Silvio Berlusconi tanto da essersi guadagnato la qualifica di "berluscones".
Ma Gasparri non è, a mio avviso, un "berluscones". Non è uno degli adulatori del Capo. Gasparri sta con Silvio solo perchè ne ha condiviso finora le linee politiche, ma allo stesso tempo sono convinto che sarebbe il primo a scendere dal carro qualora esse venissero disattese.
Maurizio Gasparri è un uomo di destra. Destra ghibellina, quindi con un alto senso dello Stato. Tuttavia è anche un cattolico che non indietreggia per meri calcoli elettoralistici alla difesa dei Valori e per questo la sua voce spesso si sovrappone a quella di nemici giurati del laicismo progressista come Pera e Quagliariello. Ma a differenza di certo mondo "forzista", Gasparri non è un cattolico liberale, quanto piuttosto un conservatore. Al riguardo, è anzi uno dei pochi politici di un certo "peso" a dichiararsi senza vergogna "conservatore" laddove il termine sempre più frequentemente anche a destra è considerato un insulto e in quanto affibbiato sprezzantemente alle sinistre e ai sindacati.
Gasparri, però, non è tipo da farsi intimidire, nè di cedere al politicamente corretto. Bersaglio scelto della stampa e della comicità avversaria, il nostro è abituato da sempre ad andare "controcorrente", da quando parteggiava per Nixon contro l'antiamericanismo del suo stesso partito, fino alla recente Presidenza di George W. Bush, che il nostro ha seguito con occhi interessati da buon politico di destra. Lo abbiamo visto anche citare pubblicamente il volume "La destra giusta" di Micklethwaith e Wooldridge che solo Il Foglio di Ferrara ha avuto interesse a pubblicizzare. E al contrario di tanti falsi "destri" pronti a salire sul carro del vincitore Obama, il nostro non ha mai fatto mistero di stare dalla parte giusta, quella di McCain.
Quello che ci piace di Maurizio Gasparri e che ce lo fa apparire oggi come il possibile leader di una destra del centrodestra è che è stato, in vita sua, sempre saldamente ancorato ai valori della destra conservatrice. Prima nel MSI, poi in AN e infine nel Popolo della Libertà. Qualche anno fa ha scritto anche un libro: "Il cuore a destra", che sin dal titolo rimarca il fatto che la sua militanza è questione soprattutto di ideali e di sentimenti. Quello che purtroppo oggi si cerca di espellere da una politica "adulta".
Come ha raccontato Buttafuoco, suo amico ma anche rivale su molte tematiche politiche, Gasparri è uno che ha mantenuto intatto il senso della comunità. E' infatti uno dei pochi a cui il potere non ha dato alla testa e la cui SIM è rimasta a disposizione di quanti abbiano condiviso con lui la politica nel ghettizzato MSI-DN. Anche questo aspetto ci piace ricordare della sua persona. Gasparri è un uomo che ha saputo cavalcare i tempi della politica, ma senza per questo dimenticare il passato e ciò gli rende onore.
Per queste ragioni, ora che Berlusconi si avvia al tramonto politico e il futuro di Fini quanto mai incerto, è Gasparri a porsi quale punto di riferimento di tutta la destra italiana: quella conservatrice, quella cattolica, quella liberal-nazionale. In un momento in cui tutto in politica sembra essere messo in discussione e l'esistenza stessa della destra svanire a vantaggio del liberalismo, Gasparri è garazia di continuità, ricordandoci che in Italia una destra non appiattita al centro o addirittura a sinistra esiste ed ha una sua legittimità.
Riteniamo quindi che i conservatori possano pensare a Gasparri quale possibile futuro leader della destra italiana. Una destra che non si è arresa in passato e che tanto meno ha intenzione di farlo nel prossimo futuro.
Florian