E così, un'altra domenica d'estate se n'è andata.
Questa volta, però, oltre al solito predicozzo del papa in differita simultanea su tutti i telegiornali, con addirittura l'elogio della castità esemplificata da Maria Goretti (ma perchè queste cose non le dice ai raduni della gioventù? perchè non prova a fare un sondaggio in quelle circostanze?), ci è toccato anche il predicozzo "laico" (ma fino ad un certo punto) del WWF.
E' un vero peccato che non si chiami WFF: Wa a Farti F...riggere.
I soliti scenari apocalittici: le risorse non bastano, fra cinquant'anni saremo tutti morti, la temperatura aumenta, le tigri scompaiono, etc. etc.
Se c'è una cosa che non sopporto del "verdismo" è proprio il fatto che si tratti di un'ideologia politica fondata sulla paura e sul terrore: attenti che qua casca il mondo, ma cosa state facendo che distruggete tutto, ci aspettano tempi neri e cupi, smettetela di "consumare" perché i "vostri" (sì, sono sempre quelli degli altri: gli iscritti al WFF, com'è noto, non prendono mai l'aereo per andaresene alle Maldive, non prendono mai in affitto durante l'estate case che per il resto dell'anno rimangono sfitte, non vanno mai a ruttare ad Amsterdam in supersonico per un fine settimana: loro sono tutti morigerati!) livelli sono "insostenibili".
A meno che...a meno che, ovviamente, non si segua il profeta WFF (ma potrebbe anche chiamarsi Greenpeace, altra multinazionale dell'ambientalismo adulterato).
Qual è la risposta ai problemi, che ci sono, sono reali, ma forse non catastrofici? Non è mai più scienza, più razionalità, un governo migliore; nemmeno uno stile di vita leggermente diverso. E' il "cambiamento radicale": la "conversione" che i profeti dei millenarismi politici e religiosi, profeti che qualcun altro chiamerebbe fanatici, hanno sempre predicato.
I WFF possono prosperare solo sul panico: di esso si nutrono le loro fortune, anche politiche e finanziarie. Poi, quando si tratta di proporre qualche soluzione, nessuna va bene. Tanto per fare un esempio: nella mia provincia il WFF è un acerrimo avversario di un piano per sperimentare la produzione di energia elettrica dal vento. Sì, avete capito bene: una di quelle energie "alternative", "pulite", quelle con cui i Waaffartifriggere ci hanno rotto l'anima per anni. Quelle energie che dovevano essere sviluppate invece del petrolio, invece del carbone, invece del nucleare. E che, quando si va al dunque, "invece", non vanno sviluppate.