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  1. #21
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    Ma gli lluminati magistrati milanesi sono quelli che credono al teste Omega???

  2. #22
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    quote:
    --------------------------------------------------------------------------------
    Originally posted by GEORGE


    SCORNO E DISDORO?

    AVETE DI TUTTO NELL'ULIVO

    AVETE PECORARO SCANIO CHE UN GIORNO S'INCAZZA SUI CIBI GENETICAMENTE MODIFICATI E POI CANDIDO SI DICHIARA LEGGERMENTE BISESSUALE,BELL'ESEMPIO PER MILIONI DI RAGAZZI.
    incensurato
    AVETE CIRIACO DE MITA CHE NON SI E' MAI CAPITO PERCHE' LUI QUI E CRAXI IN TUNISIA.
    in galera
    AVETE ANDREOTTI,PRIMA LO MANDATE SOTTO PROCESSO POI DOPO GLI VOLETE BENE BOH.
    [B]gli vuole PIU' bene Dell'Utri[B]
    AVETE AVUTO PURE KOSSIGA,UN GIORNO PIDUISTA non è nella lista; come l'Unto e mezzo governo POI EMERITO PRESIDENTE POI FETENTE POI BRAVO,MAH.
    AVETE D'ALEMA,DIVENTATO PRESIDENTE RICETTANDO VOTI DELL'OPPOSIZIONE,LUI CHE DA RAGAZZO CIAKKAVA LA POLIZIA.
    fòra di ball
    AVETE MASTELLA CHE I VOTI VE LI HA VENDUTI.
    ha fatto "comodo" a Reggio Calabria; fòra di ball pure lui
    AVETE COSSUTTA SPIA REA CONFESSA PENSIONATO A 60 MILIONO DI LIRE AL MESE,LUI,L'AMICO DEI POVERI.
    AVETE COFFERRATIL'ultima spiaggia delle persone ONESTE!!! E RIFONDAZIONE COMUNISTA,FIANCHEGGIATORI MORALI DEI DISORDINI DI PIAZZA E DELLE NUOVE BR.
    Chiedere a Scajola ed al Prefetto Sorge

    SIETE LA VERGOGNA D'ITALIA VOI ALTRO CHE CAZZI.
    --------------------------------------------------------------------------------

    Beh!!
    Te la sei voluta.

    Casa Circondariale delle Libertà Vigilate

    1 - Berlusconi Silvio (presidente del Consiglio, deputato Forza Italia in Lombardia). Riconosciuto colpevole di falsa testimonianza dalla Corte d’appello di Venezia (reato amnistiato) e, dai giudici di Milano, di corruzione della Guardia di finanza (reato prescritto in appello), di finanziamenti illeciti a Craxi per 21 miliardi (reato prescritto in appello, sentenza confermata in Cassazione), di reati fiscali nell’acquisto dei terreni di Macherio (reato prescritto in primo grado); imputato in due processi per falso in bilancio (uno per 6 miliardi di fondi neri, l’altro per 1500 miliardi) e in due per corruzione in atti giudiziari (Sme-Ariosto e Lodo Mondadori); indagato a Caltanissetta per concorso nelle stragi di Capaci e via d’Amelio (la Procura ha chiesto l’archiviazione alla scadenza dell’indagine); imputato in Spagna per le frodi fiscali di Telecinco. È il primo indagato, nella storia d’Italia, a diventare presidente del Consiglio.

    2 - Berruti Massimo Maria (deputato Forza Italia in Lombardia). Ex ufficiale della Guardia di finanza, poi avvocato e consulente del gruppo Fininvest, viene arrestato per corruzione (scandalo Icomec) nel 1985 e poi assolto. Di nuovo arrestato nel ‘94 per favoreggiamento a Berlusconi nell’inchiesta Guardia di finanza, è stato condannato in primo grado a 10 mesi e in appello a 8. Nel ‘96 il Cavaliere, che lo conobbe nel ‘79 durante la prima ispezione subita da una sua azienda, l’ha portato con sé in Parlamento, e nel 2001 di nuovo. Nei secoli fedeli.

    3 - Biondi Alfredo (deputato Forza Italia in Lombardia). Avvocato, ex deputato liberale, ex ministro della Giustizia (storico, nel ‘94, il suo decreto "salvaladri"), nel 1998 ha patteggiato a Genova una pena di 2 mesi di arresto e 6 milioni di ammenda per frode fiscale: non ha pagato le tasse su parcelle per quasi 1 miliardo. Sentenza definitiva.

    4 - Bossi Umberto (deputato Lega Nord in Lombardia). Segretario del Carroccio, è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a 8 mesi per violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti (200 milioni da Carlo Sama, tangente Enimont). E poi, nel ‘98, a 7 mesi (primo grado) per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, per gli scontri inscenati dai vertici leghisti dinanzi alla sede milanese di via Bellerio all’arrivo della polizia inviata per una perquisizione dal procuratore di Verona, Guido Papalia. E ancora nel 2001 a Cantú, sempre in primo grado, a 1 anno e 4 mesi per vilipendio della bandiera (un giorno aveva rivelato che lui il tricolore lo usava "per pulirmi il culo"). Bossi è poi indagato per attentato all’integrità dello Stato dalla Procura di Verona, per le presunte attività illegali con tanto di armi delle "camicie verdi": finora la Camera l’ha salvato dal rinvio a giudizio, dichiarandolo "insindacabile", ma il pm Papalia ha sollevato conflitto di attribuzione dinanzi alla Consulta, che ora dovrà decidere se autorizzare o no il processo.

    5 - Brancher Aldo (neodeputato Forza Italia in Veneto). Ex prete, ex pubblicitario per "Famiglia Cristiana" e poi per Publitalia, da vent’anni il braccio destro di Fedele Confalonieri alla Fininvest, viene arrestato nell’inchiesta Mani pulite il 18 giugno ‘93 per corruzione: tangente di 300 milioni al ministro della Sanità Francesco De Lorenzo per la pubblicità anti-Aids sulle tv del Biscione. In cella non apre bocca, lo chiamano "il Greganti della Fininvest". Condannato in appello a 2 anni e 8 mesi per falso in bilancio e violazione della legge sul finanziamento dei partiti, è responsabile di Forza Italia nel Nord Italia nonché l’artefice del riaggancio di Bossi al Polo.

    6 - Briguglio Carmelo (neodeputato An in Sicilia). Consigliere regionale siciliano, è stato rinviato a giudizio nel 1999 per abuso d’ufficio e truffa nell’inchiesta della Procura di Palermo su presunti finanziamenti regionali indebiti a tre società "amiche" per corsi di formazione professionale. Il processo è in corso. Intanto Briguglio è diventato deputato.

    7 - Brusco Francesco (neodeputato Ccd in Campania). Salernitano, ex socialista, ex assessore provinciale ai Lavori pubblici, arrestato nel ‘93 per irregolarità nel finanziamento di progetti per l’occupazione quando era il sindaco di Vibonati (Salerno), esce pulito dall’inchiesta. Poi però viene rinviato a giudizio (dibattimento in corso al Tribunale di Salerno) per abuso d’ufficio a scopo patrimoniale negli appalti per i lavori di prolungamento della tangenziale Est.

    8 - Calderoli Roberto (deputato Lega Nord in Lombardia). Segretario della Lega Lombarda, è stato condannato a Milano, nel 1998, a 8 mesi di reclusione per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale per i fatti di via Bellerio; è indagato per lo stesso reato per gli scontri con le forze dell’ordine a Brescia, durante la visita del presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro nel 1997; e per attentato all’integrità dello Stato nell’inchiesta di Verona sulle camicie verdi.

    9 - Cantoni Giampiero (neosenatore Forza Italia in Lombardia). Ex presidente della Banca nazionale del lavoro in quota Psi, inquisito e arrestato per corruzione, bancarotta fraudolenta e altri reati, ha patteggiato pene per circa 2 anni e risarcito 800 milioni.

    10 - Caparini Davide (deputato Lega Nord in Lombardia). È stato condannato a 8 mesi di carcere a Milano per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale nei fatti di via Bellerio ed è indagato per lo stesso reato per gli scontri di Brescia durante la visita di Scalfaro.

    11 - Comincioli Romano (neosenatore Forza Italia in Lombardia). Già compagno di scuola di Berlusconi, viene imputato a Roma per i suoi rapporti con la mafia e la banda della Magliana e poi assolto. Latitante per settimane durante Mani pulite, essendo accusato di bancarotta fraudolenta, è oggi imputato nel processo di Milano per le false fatture di Publitalia.

    12 - Craxi Vittorio detto Bobo (deputato Nuovo Psi in Sicilia). Scampato a Tangentopoli - anche se Chiesa dichiarò di avergli finanziato le campagne elettorali e anche se Raggio ha rivelato che il padre Bettino spendeva i soldi delle tangenti per affittargli una villa a Saint-Tropez - il figlio di Craxi è stato condannato nel 1999 dal Tribunale di Milano a 1 mese di reclusione e 20 milioni di risarcimento per diffamazione aggravata ai danni del procuratore generale di Milano, Francesco Saverio Borrelli. In un’intervista del 1996 al "Corriere della sera", aveva affermato che Borrelli "bussò alla porta del Psi per diventare procuratore capo di Milano". Tutto falso. Di lui Gianfranco Fini diceva: "Bobo Craxi è stato preso con le mani nella marmellata". Ora sono alleati. E siedono entrambi a Montecitorio, tra i banchi della Casa delle Libertà.

    13 - Degennaro Giuseppe (senatore Forza Italia in Puglia). Ex deputato Dc fino al ‘93, condannato nel 1997 a 1 anno e 4 mesi per voto di scambio, ha poi strappato una prescrizione e s’è guadagnato il sospirato ritorno in Parlamento grazie alla Casa delle Libertà.

    14 - Dell’Utri Marcello (senatore Forza Italia in Lombardia). Pregiudicato a Torino per frode fiscale e false fatture (2 anni e 3 mesi definitivi patteggiati in Cassazione nel 1999, piú quattro piccoli patteggiamenti a Milano), sotto processo a Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa e imputato per calunnia aggravata; imputato a Milano per estorsione aggravata e per i falsi in bilancio e per altre false fatture di Publitalia; indagato a Caltanissetta per le stragi del ‘92 (richiesta di archiviazione della Procura) e a Madrid per le frodi fiscali di Telecinco. Eletto deputato nel ‘96 alla vigilia della prima condanna, nel 2001 è asceso al Senato. "Per legittima difesa", dice lui. Difesa dalla Giustizia e dalla Legge, s’intende.

    15 - Del Pennino Antonio (neosenatore Forza Italia in Lombardia). Ex deputato repubblicano, piú volte implicato in Tangentopoli, ha patteggiato tre condanne per finanziamento illecito: 2 mesi e 20 giorni per 10 milioni di tangente Enimont; 1 anno, 8 mesi e 20 giorni per le mazzette della metropolitana milanese; pochi mesi per i soldi sottobanco da Assolombarda. La prescrizione l’ha invece salvato dall’accusa di corruzione nel processo sulle bustarelle Atm. Quando patteggiava a raffica, in cambio del via libera della Procura giurò: "Abbandono per sempre la politica, mi dedicherò esclusivamente all’editoria". Poi ha cambiato idea.

    16 - De Rigo Walter (neosenatore Forza Italia in Veneto). Fino alle ultime elezioni era presidente degli industriali di Belluno. Insieme al fratello Ennio possiede la Dierre (colosso dell’occhialeria), la Surfrigo (industria del freddo) e qualche albergo. Nel febbraio ‘93 patteggiò 1 anno e 4 mesi per una truffa ai danni del ministero del Lavoro e della Cee, dai quali aveva ottenuto 474 milioni in cambio di falsi corsi di qualificazione professionale per la sua azienda. Ora siede in Senato.

    17 - Drago Giuseppe (neodeputato Ccd in Sicilia). Ragusano, ex presidente della giunta regionale siciliana, è stato rinviato a giudizio a Palermo, nel 1999, insieme all’altro ex presidente, Giuseppe Provenzano (Forza Italia). Le accuse: peculato e abuso d’ufficio, per l’utilizzo senza rendiconto di oltre mezzo miliardo di fondi riservati della Regione. Il processo è in corso. Intanto Drago è volato a Montecitorio.

    18 - Fallica Giuseppe detto Pippo (neodeputato Forza Italia in Sicilia). Commerciante palermitano, braccio destro del coordinatore regionale forzista in Sicilia Gianfranco Micciché, nel 1999 è stato condannato dal Tribunale di Milano a 15 mesi per le false fatture di Publitalia. E subito promosso deputato nel collegio di Palermo Settecannoli.

    19 - Fasano Vincenzo (neodeputato An in Campania). Ex assessore regionale all’Istruzione, Cultura, Lavoro e Politiche giovanili, è imputato a Salerno per corruzione e abuso d’ufficio a proposito di alcune speculazioni edilizie e commerciali nell’area di sviluppo industriale salernitana. Nell’aprile 2001 il pm Filippo Spiezia ha chiesto il suo rinvio a giudizio. Subito dopo Fasano entrava a Montecitorio.

    20 - Firrarello Giuseppe (senatore Forza Italia in Sicilia). Ex sindaco di Bronte (Catania), ex assessore regionale Dc, ex senatore del Cdu, poi dell’Udr, poi dell’Udeur, infine di Forza Italia: nel 1999 la Procura e il gip di Catania - che lo considerano il nuovo Salvo Lima - chiedono al Senato di poterlo arrestare per associazione per delinquere, corruzione e concorso esterno in associazione mafiosa. L’inchiesta riguarda una brutta storia di tangenti e collusioni negli appalti per il nuovo ospedale "Garibaldi" e di altre opere pubbliche. Il gip parla di "inequivoche e non occasionali condotte criminose del Firrarello", commesse "con particolare spregiudicatezza e pervicacia"; l’inchiesta infatti "ha provato i suoi collegamenti con esponenti di vertice delle famiglie di Cosa Nostra". Il Senato, come sempre, fa quadrato e respinge l’arresto. Intanto, a Palermo, il senatore viene rinviato a giudizio per abuso d’ufficio come ex assessore regionale: avrebbe nominato i manager delle Usl in base alle tessere di partito. Quando i magistrati lo definiscono "il nuovo Salvo Lima", Firrarello replica: "E chi è Lima? So che è stato ucciso, ma non mi risulta che sia stato mai giudicato da un tribunale". Subito ricandidato e rieletto.

    21 - Frigerio Gianstefano (neodeputato Forza Italia in Puglia). Ex segretario regionale della Dc lombarda, condannato tre volte in via definitiva per un totale di oltre 5 anni di reclusione in tre processi della Tangentopoli milanese, è un pluripregiudicato. Il 13 maggio 2001 era in attesa del "cumulo pena" da parte della Procura generale di Milano, che doveva comunicargli quanti anni gli restavano da trascorrere in carcere. Nelle more, Berlusconi l’ha candidato alla Camera, nel proporzionale. Previo maquillage sui manifesti per renderlo irriconoscibile: una nuova regione (la Puglia), un nuovo nome ("Carlo") e niente foto (i candidati forzisti mostravano tutti lo stesso volto: quello del Cavaliere). È stato puntualmente eletto. Ma, se la pena diventa esecutiva e supera i 3 anni, scattano le manette.

    22 - Galvagno Galvagno Giorgio (neodeputato Forza Italia in Piemonte). Ex sindaco socialista di Asti, arrestato nel 1994 per lo scandalo della discarica di Vallemanina e Valleandona (smaltimento fuorilegge di rifiuti tossici e nocivi in cambio di tangenti), nel 1996 ha patteggiato 6 mesi e 26 giorni di carcere per inquinamento delle falde acquifere, abuso e omissione di atti ufficio, falso ideologico, delitti colposi contro la salute pubblica (per l’inquinamento delle falde acquifere) e omessa denuncia dei responsabili della Tangentopoli. Per il collegio di Asti, alle elezioni del 2001, era in concorrenza con il capogruppo forzista al Comune, l’avvocato Alberto Pasta, che al processo del ‘96 assisteva il comitato delle vittime della discarica, come parte civile contro Galvagno. Ma, fra il condannato e la parte civile, i vertici nazionali di Forza Italia non hanno avuto dubbi: hanno scelto il condannato.

    23 - Girfatti Franco Antonio (neosenatore Forza Italia in Campania). Casertano, ex Dc, ex assessore al Bilancio, ex vicepresidente della giunta regionale della Campania, viene arrestato per ben due volte (nel 1997 e nel ‘99) per gli scandali legati al crac della Banca Massicana di Sessa Aurunca, di cui è direttore e amministratore. La prima inchiesta ipotizza il peculato pluriaggravato e continuato (poi derubricato in abuso). La seconda l’associazione per delinquere, il falso in bilancio e la bancarotta per il crac di due società, dalle quali Girfatti, insieme a due soci occulti, avrebbe sottratto diversi miliardi. Nel 2001 viene promosso senatore.

    24 - Giudice Gaspare (deputato Forza Italia in Sicilia). I magistrati di Palermo lo considerano "a disposizione" del presunto boss di Caccamo Giuseppe Panzeca (che lui stesso ammette di aver incontrato). E nel 1998 chiedono alla Camera di poterlo arrestare. Permesso prontamente negato dall’aula di Montecitorio. Segue, a scanso di equivoci, immediata rielezione.

    25 - La Malfa Giorgio (deputato Pri in Emilia-Romagna). Segretario del Partito repubblicano, è un pregiudicato per finanziamento illecito ai partiti (condanna definitiva a 6 mesi di reclusione per 300 milioni di tangente Enimont). Si è salvato grazie alla prescrizione a Napoli nel processo che lo vedeva imputato per aver incassato 300 milioni di finanziamenti illeciti dall’ex componente del Cip Farmaci Piercarlo Muzzio. Ed è stato rinviato a giudizio per i finanziamenti illeciti dall’Assolombarda (il processo langue in lista d’attesa presso la Pretura di Milano dal 1996, ormai prescritto). È tornato in Parlamento grazie al passaggio dall’Ulivo alla Casa delle Libertà, giusto in tempo per le elezioni del 2001..

    26 - Maroni Roberto (deputato Lega Nord in Lombardia). Il numero due del Carroccio, già capo del sedicente "governo della Padania", è stato condannato a 8 mesi per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale per i fatti di via Bellerio, ed è indagato a Verona per attentato all’integrità dello Stato nell’inchiesta sulle camicie verdi (anche lui in attesa che la Corte costituzionale decida se è "insindacabile" o processabile).

    27 - Mauro Giovanni (neodeputato Forza Italia in Sicilia). Presidente della Provincia di Ragusa, arrestato per due mesi nel 1998 (e dunque costretto alle dimissioni), è stato rinviato a giudizio due volte. Il primo processo è per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e corruzione semplice, con l’accusa di aver intascato tangenti dai tecnici dell’ente pubblico in cambio di lucrosi incarichi professionali; in piú gli viene contestata la bancarotta fraudolenta, per il fallimento di una società di cui era amministratore unico. Nel secondo processo Mauro deve rispondere di essersi raddoppiato l’indennità di carica con un trucco: lo stesso giorno in cui si insediò alla Provincia, si fece assumere da una società privata, senza altri dipendenti e mai entrata in attività, ottenendo cosí la doppia indennità. Ora, oltreché imputato, è pure deputato.

    28 - Nespoli Vincenzo (deputato An in Campania). Già presidente del consiglio comunale di Afragola, fu costretto a dimettersi nel 1999 perché coinvolto in un’inchiesta su presunte pressioni indebite per favorire l’assunzione di 250 persone alla nuova Ipercoop della zona. Nel maggio del 2000 è stato rinviato a giudizio per concussione. Nel maggio del 2001 è divenuto deputato.

    29 - Pagliarini Giancarlo (senatore Lega Nord in Lombardia). Anche lui, come Bossi e Maroni, attende notizie dalla Consulta sul conflitto di attribuzioni sollevato dalla Procura di Verona contro la Camera, che ha dichiarato "insindacabili" i vertici del Carroccio, indagati per "attentato all’integrità dello Stato" per la presunta attività fuorilegge delle camicie verdi.

    30 - Paolone Benito (deputato An in Sicilia). Coinvolto nell’inchiesta sulla società mista regionale Sirap e sui finanziamenti illeciti del costruttore Filippo Salamone a vari politici, ne è uscito prima del processo grazie all’amnistia. Come Ayala.

    31 - Pescante Mario (neodeputato Forza Italia nel Lazio). Ex presidente del Coni, dovette dimettersi nel ‘98 per lo scandalo del laboratorio antidoping dell’Acquacetosa, specializzato nel nascondere il doping dei calciatori. Prosciolto dalla magistratura ordinaria e severamente censurato dalla commissione ministeriale presieduta da Carlo Federico Grosso, Pescante è stato piú volte indagato per la sua attività ai vertici dell’ente nazionale sportivo: per la ristrutturazione dello stadio Olimpico (proscioglimento), per i finanziamenti al centro sportivo "Fiamma" dirottati all’Asi, vicino ad An (rinvio a giudizio per abuso d’ufficio), per i presunti danni erariali provocati dalla rimozione del manto erboso dell’Olimpico (indagine per truffa), e soprattutto per la presunta "banda del doping di Stato" - eritropoietina e affini - che avrebbe ruotato intorno al professor Francesco Conconi di Ferrara per alterare le prestazioni di centinaia di campioni sportivi italiani, ovviamente con finanziamenti del Coni (indagine per associazione per delinquere, frode sportiva, abuso d’ufficio, peculato e truffa, con richiesta di archiviazione per Pescante). Forza Italia se l’è subito assicurato. "Il doping - ha annunciato Berlusconi - è uno scandalo montato dalla sinistra. La legge che criminalizza gli sportivi dev’essere rivista".

    32 - Previti Cesare (deputato Forza Italia nel Lazio). Avvocato civilista, da trent’anni ai vertici del gruppo Fininvest, ex ministro della Difesa, ex senatore, è imputato davanti al Tribunale di Milano per corruzione in atti giudiziari, per le tangenti del caso Sme-Ariosto e per quelle del caso Imi-Sir. Assolto, insieme a Berlusconi, per quelle del Lodo Mondadori, è in attesa della decisione della Corte d’appello sul ricorso della Procura. Dalle carte risulta che da un suo conto estero sono stati bonificati circa 500 mila dollari in favore dell’ex capo dei gip di Roma Renato Squillante. E che non ha pagato le tasse su almeno 21 miliardi di presunte "parcelle" finite in Svizzera.

    33 - Sgarbi Vittorio (deputato Forza Italia in Friuli). Ex presidente della commissione Cultura della Camera, nel 1996 è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a 6 mesi e 10 giorni di reclusione per truffa aggravata e continuata e falso ai danni dello Stato: impiegato alla Soprintendenza di Venezia, in tre anni lavorò tre giorni, allegando per il resto certificati di false malattie mai sofferte. Il cumulo di questa pena con quelle per le continue diffamazioni (preferibilmente ai danni di magistrati), alcune delle quali senza piú la sospensione condizionale, lo rende un soggetto a rischio: senza l’immunità parlamentare, finirebbe ipso facto in galera.

    34 - Sterpa Egidio (deputato Forza Italia in Lombardia). Ex deputato liberale, ministro nell’ultimo governo Andreotti, poi forzista, è uno dei tanti pregiudicati della tangente Enimont, essendo stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a 6 mesi di reclusione per un finanziamento illecito di 50 milioni. È imputato anche per i fondi neri dell’Assolombarda, ma il processo è arenato alla Pretura di Milano (e ormai prescritto) dal 1996. Nel frattempo, Sterpa torna in Parlamento, dal quale era uscito nel ‘94.

    35 - Sodano Calogero (senatore Biancofiore in Sicilia). Sindaco di Agrigento, capofila delle proteste degli abusivi contro le demolizioni ordinate dai giudici, sotto inchiesta per lo scempio della Valle dei Templi, viene condannato nell’aprile del 2001, in primo grado, a 1 anno e 6 mesi per abusivismo edilizio in cambio di favori elettorali. Subito si guadagna un collegio sicuro nella Casa delle Libertà per la Camera - ovviamente ad Agrigento - dove viene plebiscitariamente eletto: quasi 50 mila voti.

    36 - Sudano Domenico (senatore Biancofiore in Sicilia). Nel ‘92 Gianfranco Fini lo inserí nella lista dei candidati da non votare: era sospettato di voto di scambio. Poi Sudano è entrato nella Commissione regionale antimafia della Sicilia. Già assessore comunale a Catania e poi consigliere regionale, è stato al centro di diverse inchieste fin dai primi anni ‘80. Ha pure subíto una condanna per abuso d’ufficio. Cosí Fini ha deciso di appoggiarlo, contribuendo a promuoverlo senatore.

    37 - Tomassini Antonio (senatore Forza Italia in Lombardia). Medico chirurgo, in Senato dal ‘96, nel 2000 è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a 3 anni di reclusione per falso. Durante un parto, una bambina sua paziente nacque cerebrolesa. Lui contraffece e poi soppresse il partogramma. Forza Italia l’ha subito nominato responsabile per la Sanità del partito e ricandidato a Palazzo Madama. Qualcuno ha pure fatto il suo nome come ministro, sempre ovviamente della Sanità.

    38 - Verdini Denis (deputato Forza Italia in Toscana). Vicepresidente del consiglio regionale della Toscana, coeditore de "Il Foglio" di Giuliano Ferrara e Veronica Lario in Berlusconi, editore de "Il Giornale della Toscana" (filiale locale de "Il Giornale" di Paolo Berlusconi), nel dicembre 2000 viene indagato dalla Procura di Firenze per falso in bilancio, nella sua qualità di presidente del Credito Cooperativo Fiorentino. L’inchiesta nasce da un’ispezione della Banca d’Italia, che ha riscontrato una serie di irregolarità nei libri contabili dell’esercizio 1997. Cinque mesi, e Verdini viene subito promosso deputato.

    39 - Vito Alfredo (deputato Forza Italia in Campania). Ex deputato della Dc dorotea, detto "mister 100 mila preferenze" (ma negli anni d’oro ne incassava anche 154 mila, come nel 1987), inquisito in un gran numero di inchieste della Procura di Napoli per tutto il campionario dei reati di Tangentopoli, dalla corruzione alla concussione al voto di scambio, piú un’accusa (poi caduta) di collusioni camorristiche, era il collettore delle mazzette di tutto lo Scudocrociato napoletano. Per qualunque appalto: raccolta rifiuti, gestione del patrimonio immobiliare del Comune, Linea Tranviaria Rapida e cosí via. Nel 1993 viene arrestato e confessa, accusando tutto il comitato d’affari. Patteggia una pena di 2 anni per corruzione. In cambio restituisce 5 miliardi di refurtiva sull’unghia, si dimette da deputato e annuncia: "Questo segna la fine della mia attività politica. Il mio sacerdote ha espresso la speranza che la classe politica cattolica possa dar vita a un vero rinnovamento: ma ciò sarà possibile solo se la vecchia classe dirigente si farà da parte". "La Dc napoletana - infierí allora Alessandra Mussolini, sua attuale alleata - è un’associazione per delinquere, in cui alcuni rubano, come Vito, e tutti, deputati e galoppini, attingono soldi sporchi per le campagne elettorali. Questa gente deve pagare ed essere trascinata, in manette, coi ceppi, come si usa coi criminali peggiori, davanti alla sbarra. La Dc di Napoli ha rubato alla gente la libertà e la democrazia, come e quanto la camorra. Va sciolta e processata per associazione a delinquere di stampo mafioso". Nel 1999 Vito fonda, con Flaminio Piccoli, la Nuova Democrazia cristiana. Ed entra alla corte di Berlusconi. Ma ancora nel marzo 2001, Maurizio Gasparri, altro suo alleato, tuonava: "Un personaggio del genere non può trovare ospitalità sotto le insegne della Casa delle Libertà". L’ha poi trovata.

    40 - Vizzini Carlo (deputato Forza Italia in Sicilia). Ex segretario del Psdi, ex ministro delle Poste, condannato a 10 mesi dal Tribunale di Milano per finanziamento illecito (300 milioni della tangente Enimont), se l’è cavata in appello grazie alla prescrizione. Assolto dal Tribunale dei ministri dall’accusa di aver intascato mazzette mentre stava alle Poste, è entrato nel 1999 nel consiglio di presidenza di Forza Italia. Che l’ha riportato trionfalmente in Parlamento.

    (Il seguito alla prossima puntata: ta ttarara tara tta......ta'!!)


  3. #23
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    Originally posted by vacanze romane
    Ma gli lluminati magistrati milanesi sono quelli che credono al teste Omega???
    =========
    non c'è solo la teste omega......ma molte altre teste in italia
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
    voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..

  4. #24
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    Originally posted by MrBojangles
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    AVETE DI TUTTO NELL'ULIVO

    AVETE PECORARO SCANIO CHE UN GIORNO S'INCAZZA SUI CIBI GENETICAMENTE MODIFICATI E POI CANDIDO SI DICHIARA LEGGERMENTE BISESSUALE,BELL'ESEMPIO PER MILIONI DI RAGAZZI.
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    AVETE ANDREOTTI,PRIMA LO MANDATE SOTTO PROCESSO POI DOPO GLI VOLETE BENE BOH.
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    AVETE AVUTO PURE KOSSIGA,UN GIORNO PIDUISTA non è nella lista; come l'Unto e mezzo governo POI EMERITO PRESIDENTE POI FETENTE POI BRAVO,MAH.
    AVETE D'ALEMA,DIVENTATO PRESIDENTE RICETTANDO VOTI DELL'OPPOSIZIONE,LUI CHE DA RAGAZZO CIAKKAVA LA POLIZIA.
    fòra di ball
    AVETE MASTELLA CHE I VOTI VE LI HA VENDUTI.
    ha fatto "comodo" a Reggio Calabria; fòra di ball pure lui
    AVETE COSSUTTA SPIA REA CONFESSA PENSIONATO A 60 MILIONO DI LIRE AL MESE,LUI,L'AMICO DEI POVERI.
    AVETE COFFERRATIL'ultima spiaggia delle persone ONESTE!!! E RIFONDAZIONE COMUNISTA,FIANCHEGGIATORI MORALI DEI DISORDINI DI PIAZZA E DELLE NUOVE BR.
    Chiedere a Scajola ed al Prefetto Sorge

    SIETE LA VERGOGNA D'ITALIA VOI ALTRO CHE CAZZI.
    --------------------------------------------------------------------------------

    Beh!!
    Te la sei voluta.

    Casa Circondariale delle Libertà Vigilate

    1 - Berlusconi Silvio (presidente del Consiglio, deputato Forza Italia in Lombardia). Riconosciuto colpevole di falsa testimonianza dalla Corte d’appello di Venezia (reato amnistiato) e, dai giudici di Milano, di corruzione della Guardia di finanza (reato prescritto in appello), di finanziamenti illeciti a Craxi per 21 miliardi (reato prescritto in appello, sentenza confermata in Cassazione), di reati fiscali nell’acquisto dei terreni di Macherio (reato prescritto in primo grado); imputato in due processi per falso in bilancio (uno per 6 miliardi di fondi neri, l’altro per 1500 miliardi) e in due per corruzione in atti giudiziari (Sme-Ariosto e Lodo Mondadori); indagato a Caltanissetta per concorso nelle stragi di Capaci e via d’Amelio (la Procura ha chiesto l’archiviazione alla scadenza dell’indagine); imputato in Spagna per le frodi fiscali di Telecinco. È il primo indagato, nella storia d’Italia, a diventare presidente del Consiglio.

    2 - Berruti Massimo Maria (deputato Forza Italia in Lombardia). Ex ufficiale della Guardia di finanza, poi avvocato e consulente del gruppo Fininvest, viene arrestato per corruzione (scandalo Icomec) nel 1985 e poi assolto. Di nuovo arrestato nel ‘94 per favoreggiamento a Berlusconi nell’inchiesta Guardia di finanza, è stato condannato in primo grado a 10 mesi e in appello a 8. Nel ‘96 il Cavaliere, che lo conobbe nel ‘79 durante la prima ispezione subita da una sua azienda, l’ha portato con sé in Parlamento, e nel 2001 di nuovo. Nei secoli fedeli.

    3 - Biondi Alfredo (deputato Forza Italia in Lombardia). Avvocato, ex deputato liberale, ex ministro della Giustizia (storico, nel ‘94, il suo decreto "salvaladri"), nel 1998 ha patteggiato a Genova una pena di 2 mesi di arresto e 6 milioni di ammenda per frode fiscale: non ha pagato le tasse su parcelle per quasi 1 miliardo. Sentenza definitiva.

    4 - Bossi Umberto (deputato Lega Nord in Lombardia). Segretario del Carroccio, è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a 8 mesi per violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti (200 milioni da Carlo Sama, tangente Enimont). E poi, nel ‘98, a 7 mesi (primo grado) per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, per gli scontri inscenati dai vertici leghisti dinanzi alla sede milanese di via Bellerio all’arrivo della polizia inviata per una perquisizione dal procuratore di Verona, Guido Papalia. E ancora nel 2001 a Cantú, sempre in primo grado, a 1 anno e 4 mesi per vilipendio della bandiera (un giorno aveva rivelato che lui il tricolore lo usava "per pulirmi il culo"). Bossi è poi indagato per attentato all’integrità dello Stato dalla Procura di Verona, per le presunte attività illegali con tanto di armi delle "camicie verdi": finora la Camera l’ha salvato dal rinvio a giudizio, dichiarandolo "insindacabile", ma il pm Papalia ha sollevato conflitto di attribuzione dinanzi alla Consulta, che ora dovrà decidere se autorizzare o no il processo.

    5 - Brancher Aldo (neodeputato Forza Italia in Veneto). Ex prete, ex pubblicitario per "Famiglia Cristiana" e poi per Publitalia, da vent’anni il braccio destro di Fedele Confalonieri alla Fininvest, viene arrestato nell’inchiesta Mani pulite il 18 giugno ‘93 per corruzione: tangente di 300 milioni al ministro della Sanità Francesco De Lorenzo per la pubblicità anti-Aids sulle tv del Biscione. In cella non apre bocca, lo chiamano "il Greganti della Fininvest". Condannato in appello a 2 anni e 8 mesi per falso in bilancio e violazione della legge sul finanziamento dei partiti, è responsabile di Forza Italia nel Nord Italia nonché l’artefice del riaggancio di Bossi al Polo.

    6 - Briguglio Carmelo (neodeputato An in Sicilia). Consigliere regionale siciliano, è stato rinviato a giudizio nel 1999 per abuso d’ufficio e truffa nell’inchiesta della Procura di Palermo su presunti finanziamenti regionali indebiti a tre società "amiche" per corsi di formazione professionale. Il processo è in corso. Intanto Briguglio è diventato deputato.

    7 - Brusco Francesco (neodeputato Ccd in Campania). Salernitano, ex socialista, ex assessore provinciale ai Lavori pubblici, arrestato nel ‘93 per irregolarità nel finanziamento di progetti per l’occupazione quando era il sindaco di Vibonati (Salerno), esce pulito dall’inchiesta. Poi però viene rinviato a giudizio (dibattimento in corso al Tribunale di Salerno) per abuso d’ufficio a scopo patrimoniale negli appalti per i lavori di prolungamento della tangenziale Est.

    8 - Calderoli Roberto (deputato Lega Nord in Lombardia). Segretario della Lega Lombarda, è stato condannato a Milano, nel 1998, a 8 mesi di reclusione per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale per i fatti di via Bellerio; è indagato per lo stesso reato per gli scontri con le forze dell’ordine a Brescia, durante la visita del presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro nel 1997; e per attentato all’integrità dello Stato nell’inchiesta di Verona sulle camicie verdi.

    9 - Cantoni Giampiero (neosenatore Forza Italia in Lombardia). Ex presidente della Banca nazionale del lavoro in quota Psi, inquisito e arrestato per corruzione, bancarotta fraudolenta e altri reati, ha patteggiato pene per circa 2 anni e risarcito 800 milioni.

    10 - Caparini Davide (deputato Lega Nord in Lombardia). È stato condannato a 8 mesi di carcere a Milano per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale nei fatti di via Bellerio ed è indagato per lo stesso reato per gli scontri di Brescia durante la visita di Scalfaro.

    11 - Comincioli Romano (neosenatore Forza Italia in Lombardia). Già compagno di scuola di Berlusconi, viene imputato a Roma per i suoi rapporti con la mafia e la banda della Magliana e poi assolto. Latitante per settimane durante Mani pulite, essendo accusato di bancarotta fraudolenta, è oggi imputato nel processo di Milano per le false fatture di Publitalia.

    12 - Craxi Vittorio detto Bobo (deputato Nuovo Psi in Sicilia). Scampato a Tangentopoli - anche se Chiesa dichiarò di avergli finanziato le campagne elettorali e anche se Raggio ha rivelato che il padre Bettino spendeva i soldi delle tangenti per affittargli una villa a Saint-Tropez - il figlio di Craxi è stato condannato nel 1999 dal Tribunale di Milano a 1 mese di reclusione e 20 milioni di risarcimento per diffamazione aggravata ai danni del procuratore generale di Milano, Francesco Saverio Borrelli. In un’intervista del 1996 al "Corriere della sera", aveva affermato che Borrelli "bussò alla porta del Psi per diventare procuratore capo di Milano". Tutto falso. Di lui Gianfranco Fini diceva: "Bobo Craxi è stato preso con le mani nella marmellata". Ora sono alleati. E siedono entrambi a Montecitorio, tra i banchi della Casa delle Libertà.

    13 - Degennaro Giuseppe (senatore Forza Italia in Puglia). Ex deputato Dc fino al ‘93, condannato nel 1997 a 1 anno e 4 mesi per voto di scambio, ha poi strappato una prescrizione e s’è guadagnato il sospirato ritorno in Parlamento grazie alla Casa delle Libertà.

    14 - Dell’Utri Marcello (senatore Forza Italia in Lombardia). Pregiudicato a Torino per frode fiscale e false fatture (2 anni e 3 mesi definitivi patteggiati in Cassazione nel 1999, piú quattro piccoli patteggiamenti a Milano), sotto processo a Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa e imputato per calunnia aggravata; imputato a Milano per estorsione aggravata e per i falsi in bilancio e per altre false fatture di Publitalia; indagato a Caltanissetta per le stragi del ‘92 (richiesta di archiviazione della Procura) e a Madrid per le frodi fiscali di Telecinco. Eletto deputato nel ‘96 alla vigilia della prima condanna, nel 2001 è asceso al Senato. "Per legittima difesa", dice lui. Difesa dalla Giustizia e dalla Legge, s’intende.

    15 - Del Pennino Antonio (neosenatore Forza Italia in Lombardia). Ex deputato repubblicano, piú volte implicato in Tangentopoli, ha patteggiato tre condanne per finanziamento illecito: 2 mesi e 20 giorni per 10 milioni di tangente Enimont; 1 anno, 8 mesi e 20 giorni per le mazzette della metropolitana milanese; pochi mesi per i soldi sottobanco da Assolombarda. La prescrizione l’ha invece salvato dall’accusa di corruzione nel processo sulle bustarelle Atm. Quando patteggiava a raffica, in cambio del via libera della Procura giurò: "Abbandono per sempre la politica, mi dedicherò esclusivamente all’editoria". Poi ha cambiato idea.

    16 - De Rigo Walter (neosenatore Forza Italia in Veneto). Fino alle ultime elezioni era presidente degli industriali di Belluno. Insieme al fratello Ennio possiede la Dierre (colosso dell’occhialeria), la Surfrigo (industria del freddo) e qualche albergo. Nel febbraio ‘93 patteggiò 1 anno e 4 mesi per una truffa ai danni del ministero del Lavoro e della Cee, dai quali aveva ottenuto 474 milioni in cambio di falsi corsi di qualificazione professionale per la sua azienda. Ora siede in Senato.

    17 - Drago Giuseppe (neodeputato Ccd in Sicilia). Ragusano, ex presidente della giunta regionale siciliana, è stato rinviato a giudizio a Palermo, nel 1999, insieme all’altro ex presidente, Giuseppe Provenzano (Forza Italia). Le accuse: peculato e abuso d’ufficio, per l’utilizzo senza rendiconto di oltre mezzo miliardo di fondi riservati della Regione. Il processo è in corso. Intanto Drago è volato a Montecitorio.

    18 - Fallica Giuseppe detto Pippo (neodeputato Forza Italia in Sicilia). Commerciante palermitano, braccio destro del coordinatore regionale forzista in Sicilia Gianfranco Micciché, nel 1999 è stato condannato dal Tribunale di Milano a 15 mesi per le false fatture di Publitalia. E subito promosso deputato nel collegio di Palermo Settecannoli.

    19 - Fasano Vincenzo (neodeputato An in Campania). Ex assessore regionale all’Istruzione, Cultura, Lavoro e Politiche giovanili, è imputato a Salerno per corruzione e abuso d’ufficio a proposito di alcune speculazioni edilizie e commerciali nell’area di sviluppo industriale salernitana. Nell’aprile 2001 il pm Filippo Spiezia ha chiesto il suo rinvio a giudizio. Subito dopo Fasano entrava a Montecitorio.

    20 - Firrarello Giuseppe (senatore Forza Italia in Sicilia). Ex sindaco di Bronte (Catania), ex assessore regionale Dc, ex senatore del Cdu, poi dell’Udr, poi dell’Udeur, infine di Forza Italia: nel 1999 la Procura e il gip di Catania - che lo considerano il nuovo Salvo Lima - chiedono al Senato di poterlo arrestare per associazione per delinquere, corruzione e concorso esterno in associazione mafiosa. L’inchiesta riguarda una brutta storia di tangenti e collusioni negli appalti per il nuovo ospedale "Garibaldi" e di altre opere pubbliche. Il gip parla di "inequivoche e non occasionali condotte criminose del Firrarello", commesse "con particolare spregiudicatezza e pervicacia"; l’inchiesta infatti "ha provato i suoi collegamenti con esponenti di vertice delle famiglie di Cosa Nostra". Il Senato, come sempre, fa quadrato e respinge l’arresto. Intanto, a Palermo, il senatore viene rinviato a giudizio per abuso d’ufficio come ex assessore regionale: avrebbe nominato i manager delle Usl in base alle tessere di partito. Quando i magistrati lo definiscono "il nuovo Salvo Lima", Firrarello replica: "E chi è Lima? So che è stato ucciso, ma non mi risulta che sia stato mai giudicato da un tribunale". Subito ricandidato e rieletto.

    21 - Frigerio Gianstefano (neodeputato Forza Italia in Puglia). Ex segretario regionale della Dc lombarda, condannato tre volte in via definitiva per un totale di oltre 5 anni di reclusione in tre processi della Tangentopoli milanese, è un pluripregiudicato. Il 13 maggio 2001 era in attesa del "cumulo pena" da parte della Procura generale di Milano, che doveva comunicargli quanti anni gli restavano da trascorrere in carcere. Nelle more, Berlusconi l’ha candidato alla Camera, nel proporzionale. Previo maquillage sui manifesti per renderlo irriconoscibile: una nuova regione (la Puglia), un nuovo nome ("Carlo") e niente foto (i candidati forzisti mostravano tutti lo stesso volto: quello del Cavaliere). È stato puntualmente eletto. Ma, se la pena diventa esecutiva e supera i 3 anni, scattano le manette.

    22 - Galvagno Galvagno Giorgio (neodeputato Forza Italia in Piemonte). Ex sindaco socialista di Asti, arrestato nel 1994 per lo scandalo della discarica di Vallemanina e Valleandona (smaltimento fuorilegge di rifiuti tossici e nocivi in cambio di tangenti), nel 1996 ha patteggiato 6 mesi e 26 giorni di carcere per inquinamento delle falde acquifere, abuso e omissione di atti ufficio, falso ideologico, delitti colposi contro la salute pubblica (per l’inquinamento delle falde acquifere) e omessa denuncia dei responsabili della Tangentopoli. Per il collegio di Asti, alle elezioni del 2001, era in concorrenza con il capogruppo forzista al Comune, l’avvocato Alberto Pasta, che al processo del ‘96 assisteva il comitato delle vittime della discarica, come parte civile contro Galvagno. Ma, fra il condannato e la parte civile, i vertici nazionali di Forza Italia non hanno avuto dubbi: hanno scelto il condannato.

    23 - Girfatti Franco Antonio (neosenatore Forza Italia in Campania). Casertano, ex Dc, ex assessore al Bilancio, ex vicepresidente della giunta regionale della Campania, viene arrestato per ben due volte (nel 1997 e nel ‘99) per gli scandali legati al crac della Banca Massicana di Sessa Aurunca, di cui è direttore e amministratore. La prima inchiesta ipotizza il peculato pluriaggravato e continuato (poi derubricato in abuso). La seconda l’associazione per delinquere, il falso in bilancio e la bancarotta per il crac di due società, dalle quali Girfatti, insieme a due soci occulti, avrebbe sottratto diversi miliardi. Nel 2001 viene promosso senatore.

    24 - Giudice Gaspare (deputato Forza Italia in Sicilia). I magistrati di Palermo lo considerano "a disposizione" del presunto boss di Caccamo Giuseppe Panzeca (che lui stesso ammette di aver incontrato). E nel 1998 chiedono alla Camera di poterlo arrestare. Permesso prontamente negato dall’aula di Montecitorio. Segue, a scanso di equivoci, immediata rielezione.

    25 - La Malfa Giorgio (deputato Pri in Emilia-Romagna). Segretario del Partito repubblicano, è un pregiudicato per finanziamento illecito ai partiti (condanna definitiva a 6 mesi di reclusione per 300 milioni di tangente Enimont). Si è salvato grazie alla prescrizione a Napoli nel processo che lo vedeva imputato per aver incassato 300 milioni di finanziamenti illeciti dall’ex componente del Cip Farmaci Piercarlo Muzzio. Ed è stato rinviato a giudizio per i finanziamenti illeciti dall’Assolombarda (il processo langue in lista d’attesa presso la Pretura di Milano dal 1996, ormai prescritto). È tornato in Parlamento grazie al passaggio dall’Ulivo alla Casa delle Libertà, giusto in tempo per le elezioni del 2001..

    26 - Maroni Roberto (deputato Lega Nord in Lombardia). Il numero due del Carroccio, già capo del sedicente "governo della Padania", è stato condannato a 8 mesi per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale per i fatti di via Bellerio, ed è indagato a Verona per attentato all’integrità dello Stato nell’inchiesta sulle camicie verdi (anche lui in attesa che la Corte costituzionale decida se è "insindacabile" o processabile).

    27 - Mauro Giovanni (neodeputato Forza Italia in Sicilia). Presidente della Provincia di Ragusa, arrestato per due mesi nel 1998 (e dunque costretto alle dimissioni), è stato rinviato a giudizio due volte. Il primo processo è per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e corruzione semplice, con l’accusa di aver intascato tangenti dai tecnici dell’ente pubblico in cambio di lucrosi incarichi professionali; in piú gli viene contestata la bancarotta fraudolenta, per il fallimento di una società di cui era amministratore unico. Nel secondo processo Mauro deve rispondere di essersi raddoppiato l’indennità di carica con un trucco: lo stesso giorno in cui si insediò alla Provincia, si fece assumere da una società privata, senza altri dipendenti e mai entrata in attività, ottenendo cosí la doppia indennità. Ora, oltreché imputato, è pure deputato.

    28 - Nespoli Vincenzo (deputato An in Campania). Già presidente del consiglio comunale di Afragola, fu costretto a dimettersi nel 1999 perché coinvolto in un’inchiesta su presunte pressioni indebite per favorire l’assunzione di 250 persone alla nuova Ipercoop della zona. Nel maggio del 2000 è stato rinviato a giudizio per concussione. Nel maggio del 2001 è divenuto deputato.

    29 - Pagliarini Giancarlo (senatore Lega Nord in Lombardia). Anche lui, come Bossi e Maroni, attende notizie dalla Consulta sul conflitto di attribuzioni sollevato dalla Procura di Verona contro la Camera, che ha dichiarato "insindacabili" i vertici del Carroccio, indagati per "attentato all’integrità dello Stato" per la presunta attività fuorilegge delle camicie verdi.

    30 - Paolone Benito (deputato An in Sicilia). Coinvolto nell’inchiesta sulla società mista regionale Sirap e sui finanziamenti illeciti del costruttore Filippo Salamone a vari politici, ne è uscito prima del processo grazie all’amnistia. Come Ayala.

    31 - Pescante Mario (neodeputato Forza Italia nel Lazio). Ex presidente del Coni, dovette dimettersi nel ‘98 per lo scandalo del laboratorio antidoping dell’Acquacetosa, specializzato nel nascondere il doping dei calciatori. Prosciolto dalla magistratura ordinaria e severamente censurato dalla commissione ministeriale presieduta da Carlo Federico Grosso, Pescante è stato piú volte indagato per la sua attività ai vertici dell’ente nazionale sportivo: per la ristrutturazione dello stadio Olimpico (proscioglimento), per i finanziamenti al centro sportivo "Fiamma" dirottati all’Asi, vicino ad An (rinvio a giudizio per abuso d’ufficio), per i presunti danni erariali provocati dalla rimozione del manto erboso dell’Olimpico (indagine per truffa), e soprattutto per la presunta "banda del doping di Stato" - eritropoietina e affini - che avrebbe ruotato intorno al professor Francesco Conconi di Ferrara per alterare le prestazioni di centinaia di campioni sportivi italiani, ovviamente con finanziamenti del Coni (indagine per associazione per delinquere, frode sportiva, abuso d’ufficio, peculato e truffa, con richiesta di archiviazione per Pescante). Forza Italia se l’è subito assicurato. "Il doping - ha annunciato Berlusconi - è uno scandalo montato dalla sinistra. La legge che criminalizza gli sportivi dev’essere rivista".

    32 - Previti Cesare (deputato Forza Italia nel Lazio). Avvocato civilista, da trent’anni ai vertici del gruppo Fininvest, ex ministro della Difesa, ex senatore, è imputato davanti al Tribunale di Milano per corruzione in atti giudiziari, per le tangenti del caso Sme-Ariosto e per quelle del caso Imi-Sir. Assolto, insieme a Berlusconi, per quelle del Lodo Mondadori, è in attesa della decisione della Corte d’appello sul ricorso della Procura. Dalle carte risulta che da un suo conto estero sono stati bonificati circa 500 mila dollari in favore dell’ex capo dei gip di Roma Renato Squillante. E che non ha pagato le tasse su almeno 21 miliardi di presunte "parcelle" finite in Svizzera.

    33 - Sgarbi Vittorio (deputato Forza Italia in Friuli). Ex presidente della commissione Cultura della Camera, nel 1996 è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a 6 mesi e 10 giorni di reclusione per truffa aggravata e continuata e falso ai danni dello Stato: impiegato alla Soprintendenza di Venezia, in tre anni lavorò tre giorni, allegando per il resto certificati di false malattie mai sofferte. Il cumulo di questa pena con quelle per le continue diffamazioni (preferibilmente ai danni di magistrati), alcune delle quali senza piú la sospensione condizionale, lo rende un soggetto a rischio: senza l’immunità parlamentare, finirebbe ipso facto in galera.

    34 - Sterpa Egidio (deputato Forza Italia in Lombardia). Ex deputato liberale, ministro nell’ultimo governo Andreotti, poi forzista, è uno dei tanti pregiudicati della tangente Enimont, essendo stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a 6 mesi di reclusione per un finanziamento illecito di 50 milioni. È imputato anche per i fondi neri dell’Assolombarda, ma il processo è arenato alla Pretura di Milano (e ormai prescritto) dal 1996. Nel frattempo, Sterpa torna in Parlamento, dal quale era uscito nel ‘94.

    35 - Sodano Calogero (senatore Biancofiore in Sicilia). Sindaco di Agrigento, capofila delle proteste degli abusivi contro le demolizioni ordinate dai giudici, sotto inchiesta per lo scempio della Valle dei Templi, viene condannato nell’aprile del 2001, in primo grado, a 1 anno e 6 mesi per abusivismo edilizio in cambio di favori elettorali. Subito si guadagna un collegio sicuro nella Casa delle Libertà per la Camera - ovviamente ad Agrigento - dove viene plebiscitariamente eletto: quasi 50 mila voti.

    36 - Sudano Domenico (senatore Biancofiore in Sicilia). Nel ‘92 Gianfranco Fini lo inserí nella lista dei candidati da non votare: era sospettato di voto di scambio. Poi Sudano è entrato nella Commissione regionale antimafia della Sicilia. Già assessore comunale a Catania e poi consigliere regionale, è stato al centro di diverse inchieste fin dai primi anni ‘80. Ha pure subíto una condanna per abuso d’ufficio. Cosí Fini ha deciso di appoggiarlo, contribuendo a promuoverlo senatore.

    37 - Tomassini Antonio (senatore Forza Italia in Lombardia). Medico chirurgo, in Senato dal ‘96, nel 2000 è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a 3 anni di reclusione per falso. Durante un parto, una bambina sua paziente nacque cerebrolesa. Lui contraffece e poi soppresse il partogramma. Forza Italia l’ha subito nominato responsabile per la Sanità del partito e ricandidato a Palazzo Madama. Qualcuno ha pure fatto il suo nome come ministro, sempre ovviamente della Sanità.

    38 - Verdini Denis (deputato Forza Italia in Toscana). Vicepresidente del consiglio regionale della Toscana, coeditore de "Il Foglio" di Giuliano Ferrara e Veronica Lario in Berlusconi, editore de "Il Giornale della Toscana" (filiale locale de "Il Giornale" di Paolo Berlusconi), nel dicembre 2000 viene indagato dalla Procura di Firenze per falso in bilancio, nella sua qualità di presidente del Credito Cooperativo Fiorentino. L’inchiesta nasce da un’ispezione della Banca d’Italia, che ha riscontrato una serie di irregolarità nei libri contabili dell’esercizio 1997. Cinque mesi, e Verdini viene subito promosso deputato.

    39 - Vito Alfredo (deputato Forza Italia in Campania). Ex deputato della Dc dorotea, detto "mister 100 mila preferenze" (ma negli anni d’oro ne incassava anche 154 mila, come nel 1987), inquisito in un gran numero di inchieste della Procura di Napoli per tutto il campionario dei reati di Tangentopoli, dalla corruzione alla concussione al voto di scambio, piú un’accusa (poi caduta) di collusioni camorristiche, era il collettore delle mazzette di tutto lo Scudocrociato napoletano. Per qualunque appalto: raccolta rifiuti, gestione del patrimonio immobiliare del Comune, Linea Tranviaria Rapida e cosí via. Nel 1993 viene arrestato e confessa, accusando tutto il comitato d’affari. Patteggia una pena di 2 anni per corruzione. In cambio restituisce 5 miliardi di refurtiva sull’unghia, si dimette da deputato e annuncia: "Questo segna la fine della mia attività politica. Il mio sacerdote ha espresso la speranza che la classe politica cattolica possa dar vita a un vero rinnovamento: ma ciò sarà possibile solo se la vecchia classe dirigente si farà da parte". "La Dc napoletana - infierí allora Alessandra Mussolini, sua attuale alleata - è un’associazione per delinquere, in cui alcuni rubano, come Vito, e tutti, deputati e galoppini, attingono soldi sporchi per le campagne elettorali. Questa gente deve pagare ed essere trascinata, in manette, coi ceppi, come si usa coi criminali peggiori, davanti alla sbarra. La Dc di Napoli ha rubato alla gente la libertà e la democrazia, come e quanto la camorra. Va sciolta e processata per associazione a delinquere di stampo mafioso". Nel 1999 Vito fonda, con Flaminio Piccoli, la Nuova Democrazia cristiana. Ed entra alla corte di Berlusconi. Ma ancora nel marzo 2001, Maurizio Gasparri, altro suo alleato, tuonava: "Un personaggio del genere non può trovare ospitalità sotto le insegne della Casa delle Libertà". L’ha poi trovata.

    40 - Vizzini Carlo (deputato Forza Italia in Sicilia). Ex segretario del Psdi, ex ministro delle Poste, condannato a 10 mesi dal Tribunale di Milano per finanziamento illecito (300 milioni della tangente Enimont), se l’è cavata in appello grazie alla prescrizione. Assolto dal Tribunale dei ministri dall’accusa di aver intascato mazzette mentre stava alle Poste, è entrato nel 1999 nel consiglio di presidenza di Forza Italia. Che l’ha riportato trionfalmente in Parlamento.

    (Il seguito alla prossima puntata: ta ttarara tara tta......ta'!!)


    Cacchio, ma posti sempre e solo 'sta litania? Ti sei accorto che agli Italiani nell'urna non gliene è fregato nulla di queste baggianate? Ti sei accorto chi ha scelto l'Italia per farsi governare? Ma 'ndò vivi?
    Ahò ma non sapete fare altro che sputtanare le persone. Invece di postare le presunte malefatte altrui, perchè non ci fai l'elenco delle benemerenze dei tuoi amici che in 5 anni di governo non hanno combinato un emerito caxxo?
    Eh, come mai non li hanno confermati? Come mai hanno preso una smazzolata tanta? Oh adesso non ricominciare con la storiella che la CdL l'hanno votata pensionati rincoglioniti, casalinghe alla beautiful e cumenda milanesi.

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    Originally posted by MrBojangles
    [B]quote:
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    Originally posted by GEORGE


    SCORNO E DISDORO?

    AVETE DI TUTTO NELL'ULIVO

    AVETE PECORARO SCANIO CHE UN GIORNO S'INCAZZA SUI CIBI GENETICAMENTE MODIFICATI E POI CANDIDO SI DICHIARA LEGGERMENTE BISESSUALE,BELL'ESEMPIO PER MILIONI DI RAGAZZI.
    incensurato
    AVETE CIRIACO DE MITA CHE NON SI E' MAI CAPITO PERCHE' LUI QUI E CRAXI IN TUNISIA.
    in galera
    AVETE ANDREOTTI,PRIMA LO MANDATE SOTTO PROCESSO POI DOPO GLI VOLETE BENE BOH.
    [B]gli vuole PIU' bene Dell'Utri
    AVETE AVUTO PURE KOSSIGA,UN GIORNO PIDUISTA non è nella lista; come l'Unto e mezzo governo POI EMERITO PRESIDENTE POI FETENTE POI BRAVO,MAH.
    AVETE D'ALEMA,DIVENTATO PRESIDENTE RICETTANDO VOTI DELL'OPPOSIZIONE,LUI CHE DA RAGAZZO CIAKKAVA LA POLIZIA.
    fòra di ball
    AVETE MASTELLA CHE I VOTI VE LI HA VENDUTI.
    ha fatto "comodo" a Reggio Calabria; fòra di ball pure lui
    AVETE COSSUTTA SPIA REA CONFESSA PENSIONATO A 60 MILIONO DI LIRE AL MESE,LUI,L'AMICO DEI POVERI.
    AVETE COFFERRATIL'ultima spiaggia delle persone ONESTE!!! E RIFONDAZIONE COMUNISTA,FIANCHEGGIATORI MORALI DEI DISORDINI DI PIAZZA E DELLE NUOVE BR.
    Chiedere a Scajola ed al Prefetto Sorge

    SIETE LA VERGOGNA D'ITALIA VOI ALTRO CHE CAZZI.
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    Beh!!
    Te la sei voluta.

    Casa Circondariale delle Libertà Vigilate

    1 - Berlusconi Silvio (presidente del Consiglio, deputato Forza Italia in Lombardia). Riconosciuto colpevole di falsa testimonianza dalla Corte d’appello di Venezia (reato amnistiato) e, dai giudici di Milano, di corruzione della Guardia di finanza (reato prescritto in appello), di finanziamenti illeciti a Craxi per 21 miliardi (reato prescritto in appello, sentenza confermata in Cassazione), di reati fiscali nell’acquisto dei terreni di Macherio (reato prescritto in primo grado); imputato in due processi per falso in bilancio (uno per 6 miliardi di fondi neri, l’altro per 1500 miliardi) e in due per corruzione in atti giudiziari (Sme-Ariosto e Lodo Mondadori); indagato a Caltanissetta per concorso nelle stragi di Capaci e via d’Amelio (la Procura ha chiesto l’archiviazione alla scadenza dell’indagine); imputato in Spagna per le frodi fiscali di Telecinco. È il primo indagato, nella storia d’Italia, a diventare presidente del Consiglio.

    2 - Berruti Massimo Maria (deputato Forza Italia in Lombardia). Ex ufficiale della Guardia di finanza, poi avvocato e consulente del gruppo Fininvest, viene arrestato per corruzione (scandalo Icomec) nel 1985 e poi assolto. Di nuovo arrestato nel ‘94 per favoreggiamento a Berlusconi nell’inchiesta Guardia di finanza, è stato condannato in primo grado a 10 mesi e in appello a 8. Nel ‘96 il Cavaliere, che lo conobbe nel ‘79 durante la prima ispezione subita da una sua azienda, l’ha portato con sé in Parlamento, e nel 2001 di nuovo. Nei secoli fedeli.

    3 - Biondi Alfredo (deputato Forza Italia in Lombardia). Avvocato, ex deputato liberale, ex ministro della Giustizia (storico, nel ‘94, il suo decreto "salvaladri"), nel 1998 ha patteggiato a Genova una pena di 2 mesi di arresto e 6 milioni di ammenda per frode fiscale: non ha pagato le tasse su parcelle per quasi 1 miliardo. Sentenza definitiva.

    4 - Bossi Umberto (deputato Lega Nord in Lombardia). Segretario del Carroccio, è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a 8 mesi per violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti (200 milioni da Carlo Sama, tangente Enimont). E poi, nel ‘98, a 7 mesi (primo grado) per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, per gli scontri inscenati dai vertici leghisti dinanzi alla sede milanese di via Bellerio all’arrivo della polizia inviata per una perquisizione dal procuratore di Verona, Guido Papalia. E ancora nel 2001 a Cantú, sempre in primo grado, a 1 anno e 4 mesi per vilipendio della bandiera (un giorno aveva rivelato che lui il tricolore lo usava "per pulirmi il culo"). Bossi è poi indagato per attentato all’integrità dello Stato dalla Procura di Verona, per le presunte attività illegali con tanto di armi delle "camicie verdi": finora la Camera l’ha salvato dal rinvio a giudizio, dichiarandolo "insindacabile", ma il pm Papalia ha sollevato conflitto di attribuzione dinanzi alla Consulta, che ora dovrà decidere se autorizzare o no il processo.

    5 - Brancher Aldo (neodeputato Forza Italia in Veneto). Ex prete, ex pubblicitario per "Famiglia Cristiana" e poi per Publitalia, da vent’anni il braccio destro di Fedele Confalonieri alla Fininvest, viene arrestato nell’inchiesta Mani pulite il 18 giugno ‘93 per corruzione: tangente di 300 milioni al ministro della Sanità Francesco De Lorenzo per la pubblicità anti-Aids sulle tv del Biscione. In cella non apre bocca, lo chiamano "il Greganti della Fininvest". Condannato in appello a 2 anni e 8 mesi per falso in bilancio e violazione della legge sul finanziamento dei partiti, è responsabile di Forza Italia nel Nord Italia nonché l’artefice del riaggancio di Bossi al Polo.

    6 - Briguglio Carmelo (neodeputato An in Sicilia). Consigliere regionale siciliano, è stato rinviato a giudizio nel 1999 per abuso d’ufficio e truffa nell’inchiesta della Procura di Palermo su presunti finanziamenti regionali indebiti a tre società "amiche" per corsi di formazione professionale. Il processo è in corso. Intanto Briguglio è diventato deputato.

    7 - Brusco Francesco (neodeputato Ccd in Campania). Salernitano, ex socialista, ex assessore provinciale ai Lavori pubblici, arrestato nel ‘93 per irregolarità nel finanziamento di progetti per l’occupazione quando era il sindaco di Vibonati (Salerno), esce pulito dall’inchiesta. Poi però viene rinviato a giudizio (dibattimento in corso al Tribunale di Salerno) per abuso d’ufficio a scopo patrimoniale negli appalti per i lavori di prolungamento della tangenziale Est.

    8 - Calderoli Roberto (deputato Lega Nord in Lombardia). Segretario della Lega Lombarda, è stato condannato a Milano, nel 1998, a 8 mesi di reclusione per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale per i fatti di via Bellerio; è indagato per lo stesso reato per gli scontri con le forze dell’ordine a Brescia, durante la visita del presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro nel 1997; e per attentato all’integrità dello Stato nell’inchiesta di Verona sulle camicie verdi.

    9 - Cantoni Giampiero (neosenatore Forza Italia in Lombardia). Ex presidente della Banca nazionale del lavoro in quota Psi, inquisito e arrestato per corruzione, bancarotta fraudolenta e altri reati, ha patteggiato pene per circa 2 anni e risarcito 800 milioni.

    10 - Caparini Davide (deputato Lega Nord in Lombardia). È stato condannato a 8 mesi di carcere a Milano per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale nei fatti di via Bellerio ed è indagato per lo stesso reato per gli scontri di Brescia durante la visita di Scalfaro.

    11 - Comincioli Romano (neosenatore Forza Italia in Lombardia). Già compagno di scuola di Berlusconi, viene imputato a Roma per i suoi rapporti con la mafia e la banda della Magliana e poi assolto. Latitante per settimane durante Mani pulite, essendo accusato di bancarotta fraudolenta, è oggi imputato nel processo di Milano per le false fatture di Publitalia.

    12 - Craxi Vittorio detto Bobo (deputato Nuovo Psi in Sicilia). Scampato a Tangentopoli - anche se Chiesa dichiarò di avergli finanziato le campagne elettorali e anche se Raggio ha rivelato che il padre Bettino spendeva i soldi delle tangenti per affittargli una villa a Saint-Tropez - il figlio di Craxi è stato condannato nel 1999 dal Tribunale di Milano a 1 mese di reclusione e 20 milioni di risarcimento per diffamazione aggravata ai danni del procuratore generale di Milano, Francesco Saverio Borrelli. In un’intervista del 1996 al "Corriere della sera", aveva affermato che Borrelli "bussò alla porta del Psi per diventare procuratore capo di Milano". Tutto falso. Di lui Gianfranco Fini diceva: "Bobo Craxi è stato preso con le mani nella marmellata". Ora sono alleati. E siedono entrambi a Montecitorio, tra i banchi della Casa delle Libertà.

    13 - Degennaro Giuseppe (senatore Forza Italia in Puglia). Ex deputato Dc fino al ‘93, condannato nel 1997 a 1 anno e 4 mesi per voto di scambio, ha poi strappato una prescrizione e s’è guadagnato il sospirato ritorno in Parlamento grazie alla Casa delle Libertà.

    14 - Dell’Utri Marcello (senatore Forza Italia in Lombardia). Pregiudicato a Torino per frode fiscale e false fatture (2 anni e 3 mesi definitivi patteggiati in Cassazione nel 1999, piú quattro piccoli patteggiamenti a Milano), sotto processo a Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa e imputato per calunnia aggravata; imputato a Milano per estorsione aggravata e per i falsi in bilancio e per altre false fatture di Publitalia; indagato a Caltanissetta per le stragi del ‘92 (richiesta di archiviazione della Procura) e a Madrid per le frodi fiscali di Telecinco. Eletto deputato nel ‘96 alla vigilia della prima condanna, nel 2001 è asceso al Senato. "Per legittima difesa", dice lui. Difesa dalla Giustizia e dalla Legge, s’intende.

    15 - Del Pennino Antonio (neosenatore Forza Italia in Lombardia). Ex deputato repubblicano, piú volte implicato in Tangentopoli, ha patteggiato tre condanne per finanziamento illecito: 2 mesi e 20 giorni per 10 milioni di tangente Enimont; 1 anno, 8 mesi e 20 giorni per le mazzette della metropolitana milanese; pochi mesi per i soldi sottobanco da Assolombarda. La prescrizione l’ha invece salvato dall’accusa di corruzione nel processo sulle bustarelle Atm. Quando patteggiava a raffica, in cambio del via libera della Procura giurò: "Abbandono per sempre la politica, mi dedicherò esclusivamente all’editoria". Poi ha cambiato idea.

    16 - De Rigo Walter (neosenatore Forza Italia in Veneto). Fino alle ultime elezioni era presidente degli industriali di Belluno. Insieme al fratello Ennio possiede la Dierre (colosso dell’occhialeria), la Surfrigo (industria del freddo) e qualche albergo. Nel febbraio ‘93 patteggiò 1 anno e 4 mesi per una truffa ai danni del ministero del Lavoro e della Cee, dai quali aveva ottenuto 474 milioni in cambio di falsi corsi di qualificazione professionale per la sua azienda. Ora siede in Senato.

    17 - Drago Giuseppe (neodeputato Ccd in Sicilia). Ragusano, ex presidente della giunta regionale siciliana, è stato rinviato a giudizio a Palermo, nel 1999, insieme all’altro ex presidente, Giuseppe Provenzano (Forza Italia). Le accuse: peculato e abuso d’ufficio, per l’utilizzo senza rendiconto di oltre mezzo miliardo di fondi riservati della Regione. Il processo è in corso. Intanto Drago è volato a Montecitorio.

    18 - Fallica Giuseppe detto Pippo (neodeputato Forza Italia in Sicilia). Commerciante palermitano, braccio destro del coordinatore regionale forzista in Sicilia Gianfranco Micciché, nel 1999 è stato condannato dal Tribunale di Milano a 15 mesi per le false fatture di Publitalia. E subito promosso deputato nel collegio di Palermo Settecannoli.

    19 - Fasano Vincenzo (neodeputato An in Campania). Ex assessore regionale all’Istruzione, Cultura, Lavoro e Politiche giovanili, è imputato a Salerno per corruzione e abuso d’ufficio a proposito di alcune speculazioni edilizie e commerciali nell’area di sviluppo industriale salernitana. Nell’aprile 2001 il pm Filippo Spiezia ha chiesto il suo rinvio a giudizio. Subito dopo Fasano entrava a Montecitorio.

    20 - Firrarello Giuseppe (senatore Forza Italia in Sicilia). Ex sindaco di Bronte (Catania), ex assessore regionale Dc, ex senatore del Cdu, poi dell’Udr, poi dell’Udeur, infine di Forza Italia: nel 1999 la Procura e il gip di Catania - che lo considerano il nuovo Salvo Lima - chiedono al Senato di poterlo arrestare per associazione per delinquere, corruzione e concorso esterno in associazione mafiosa. L’inchiesta riguarda una brutta storia di tangenti e collusioni negli appalti per il nuovo ospedale "Garibaldi" e di altre opere pubbliche. Il gip parla di "inequivoche e non occasionali condotte criminose del Firrarello", commesse "con particolare spregiudicatezza e pervicacia"; l’inchiesta infatti "ha provato i suoi collegamenti con esponenti di vertice delle famiglie di Cosa Nostra". Il Senato, come sempre, fa quadrato e respinge l’arresto. Intanto, a Palermo, il senatore viene rinviato a giudizio per abuso d’ufficio come ex assessore regionale: avrebbe nominato i manager delle Usl in base alle tessere di partito. Quando i magistrati lo definiscono "il nuovo Salvo Lima", Firrarello replica: "E chi è Lima? So che è stato ucciso, ma non mi risulta che sia stato mai giudicato da un tribunale". Subito ricandidato e rieletto.

    21 - Frigerio Gianstefano (neodeputato Forza Italia in Puglia). Ex segretario regionale della Dc lombarda, condannato tre volte in via definitiva per un totale di oltre 5 anni di reclusione in tre processi della Tangentopoli milanese, è un pluripregiudicato. Il 13 maggio 2001 era in attesa del "cumulo pena" da parte della Procura generale di Milano, che doveva comunicargli quanti anni gli restavano da trascorrere in carcere. Nelle more, Berlusconi l’ha candidato alla Camera, nel proporzionale. Previo maquillage sui manifesti per renderlo irriconoscibile: una nuova regione (la Puglia), un nuovo nome ("Carlo") e niente foto (i candidati forzisti mostravano tutti lo stesso volto: quello del Cavaliere). È stato puntualmente eletto. Ma, se la pena diventa esecutiva e supera i 3 anni, scattano le manette.

    22 - Galvagno Galvagno Giorgio (neodeputato Forza Italia in Piemonte). Ex sindaco socialista di Asti, arrestato nel 1994 per lo scandalo della discarica di Vallemanina e Valleandona (smaltimento fuorilegge di rifiuti tossici e nocivi in cambio di tangenti), nel 1996 ha patteggiato 6 mesi e 26 giorni di carcere per inquinamento delle falde acquifere, abuso e omissione di atti ufficio, falso ideologico, delitti colposi contro la salute pubblica (per l’inquinamento delle falde acquifere) e omessa denuncia dei responsabili della Tangentopoli. Per il collegio di Asti, alle elezioni del 2001, era in concorrenza con il capogruppo forzista al Comune, l’avvocato Alberto Pasta, che al processo del ‘96 assisteva il comitato delle vittime della discarica, come parte civile contro Galvagno. Ma, fra il condannato e la parte civile, i vertici nazionali di Forza Italia non hanno avuto dubbi: hanno scelto il condannato.

    23 - Girfatti Franco Antonio (neosenatore Forza Italia in Campania). Casertano, ex Dc, ex assessore al Bilancio, ex vicepresidente della giunta regionale della Campania, viene arrestato per ben due volte (nel 1997 e nel ‘99) per gli scandali legati al crac della Banca Massicana di Sessa Aurunca, di cui è direttore e amministratore. La prima inchiesta ipotizza il peculato pluriaggravato e continuato (poi derubricato in abuso). La seconda l’associazione per delinquere, il falso in bilancio e la bancarotta per il crac di due società, dalle quali Girfatti, insieme a due soci occulti, avrebbe sottratto diversi miliardi. Nel 2001 viene promosso senatore.

    24 - Giudice Gaspare (deputato Forza Italia in Sicilia). I magistrati di Palermo lo considerano "a disposizione" del presunto boss di Caccamo Giuseppe Panzeca (che lui stesso ammette di aver incontrato). E nel 1998 chiedono alla Camera di poterlo arrestare. Permesso prontamente negato dall’aula di Montecitorio. Segue, a scanso di equivoci, immediata rielezione.

    25 - La Malfa Giorgio (deputato Pri in Emilia-Romagna). Segretario del Partito repubblicano, è un pregiudicato per finanziamento illecito ai partiti (condanna definitiva a 6 mesi di reclusione per 300 milioni di tangente Enimont). Si è salvato grazie alla prescrizione a Napoli nel processo che lo vedeva imputato per aver incassato 300 milioni di finanziamenti illeciti dall’ex componente del Cip Farmaci Piercarlo Muzzio. Ed è stato rinviato a giudizio per i finanziamenti illeciti dall’Assolombarda (il processo langue in lista d’attesa presso la Pretura di Milano dal 1996, ormai prescritto). È tornato in Parlamento grazie al passaggio dall’Ulivo alla Casa delle Libertà, giusto in tempo per le elezioni del 2001..

    26 - Maroni Roberto (deputato Lega Nord in Lombardia). Il numero due del Carroccio, già capo del sedicente "governo della Padania", è stato condannato a 8 mesi per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale per i fatti di via Bellerio, ed è indagato a Verona per attentato all’integrità dello Stato nell’inchiesta sulle camicie verdi (anche lui in attesa che la Corte costituzionale decida se è "insindacabile" o processabile).

    27 - Mauro Giovanni (neodeputato Forza Italia in Sicilia). Presidente della Provincia di Ragusa, arrestato per due mesi nel 1998 (e dunque costretto alle dimissioni), è stato rinviato a giudizio due volte. Il primo processo è per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e corruzione semplice, con l’accusa di aver intascato tangenti dai tecnici dell’ente pubblico in cambio di lucrosi incarichi professionali; in piú gli viene contestata la bancarotta fraudolenta, per il fallimento di una società di cui era amministratore unico. Nel secondo processo Mauro deve rispondere di essersi raddoppiato l’indennità di carica con un trucco: lo stesso giorno in cui si insediò alla Provincia, si fece assumere da una società privata, senza altri dipendenti e mai entrata in attività, ottenendo cosí la doppia indennità. Ora, oltreché imputato, è pure deputato.

    28 - Nespoli Vincenzo (deputato An in Campania). Già presidente del consiglio comunale di Afragola, fu costretto a dimettersi nel 1999 perché coinvolto in un’inchiesta su presunte pressioni indebite per favorire l’assunzione di 250 persone alla nuova Ipercoop della zona. Nel maggio del 2000 è stato rinviato a giudizio per concussione. Nel maggio del 2001 è divenuto deputato.

    29 - Pagliarini Giancarlo (senatore Lega Nord in Lombardia). Anche lui, come Bossi e Maroni, attende notizie dalla Consulta sul conflitto di attribuzioni sollevato dalla Procura di Verona contro la Camera, che ha dichiarato "insindacabili" i vertici del Carroccio, indagati per "attentato all’integrità dello Stato" per la presunta attività fuorilegge delle camicie verdi.

    30 - Paolone Benito (deputato An in Sicilia). Coinvolto nell’inchiesta sulla società mista regionale Sirap e sui finanziamenti illeciti del costruttore Filippo Salamone a vari politici, ne è uscito prima del processo grazie all’amnistia. Come Ayala.

    31 - Pescante Mario (neodeputato Forza Italia nel Lazio). Ex presidente del Coni, dovette dimettersi nel ‘98 per lo scandalo del laboratorio antidoping dell’Acquacetosa, specializzato nel nascondere il doping dei calciatori. Prosciolto dalla magistratura ordinaria e severamente censurato dalla commissione ministeriale presieduta da Carlo Federico Grosso, Pescante è stato piú volte indagato per la sua attività ai vertici dell’ente nazionale sportivo: per la ristrutturazione dello stadio Olimpico (proscioglimento), per i finanziamenti al centro sportivo "Fiamma" dirottati all’Asi, vicino ad An (rinvio a giudizio per abuso d’ufficio), per i presunti danni erariali provocati dalla rimozione del manto erboso dell’Olimpico (indagine per truffa), e soprattutto per la presunta "banda del doping di Stato" - eritropoietina e affini - che avrebbe ruotato intorno al professor Francesco Conconi di Ferrara per alterare le prestazioni di centinaia di campioni sportivi italiani, ovviamente con finanziamenti del Coni (indagine per associazione per delinquere, frode sportiva, abuso d’ufficio, peculato e truffa, con richiesta di archiviazione per Pescante). Forza Italia se l’è subito assicurato. "Il doping - ha annunciato Berlusconi - è uno scandalo montato dalla sinistra. La legge che criminalizza gli sportivi dev’essere rivista".

    32 - Previti Cesare (deputato Forza Italia nel Lazio). Avvocato civilista, da trent’anni ai vertici del gruppo Fininvest, ex ministro della Difesa, ex senatore, è imputato davanti al Tribunale di Milano per corruzione in atti giudiziari, per le tangenti del caso Sme-Ariosto e per quelle del caso Imi-Sir. Assolto, insieme a Berlusconi, per quelle del Lodo Mondadori, è in attesa della decisione della Corte d’appello sul ricorso della Procura. Dalle carte risulta che da un suo conto estero sono stati bonificati circa 500 mila dollari in favore dell’ex capo dei gip di Roma Renato Squillante. E che non ha pagato le tasse su almeno 21 miliardi di presunte "parcelle" finite in Svizzera.

    33 - Sgarbi Vittorio (deputato Forza Italia in Friuli). Ex presidente della commissione Cultura della Camera, nel 1996 è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a 6 mesi e 10 giorni di reclusione per truffa aggravata e continuata e falso ai danni dello Stato: impiegato alla Soprintendenza di Venezia, in tre anni lavorò tre giorni, allegando per il resto certificati di false malattie mai sofferte. Il cumulo di questa pena con quelle per le continue diffamazioni (preferibilmente ai danni di magistrati), alcune delle quali senza piú la sospensione condizionale, lo rende un soggetto a rischio: senza l’immunità parlamentare, finirebbe ipso facto in galera.

    34 - Sterpa Egidio (deputato Forza Italia in Lombardia). Ex deputato liberale, ministro nell’ultimo governo Andreotti, poi forzista, è uno dei tanti pregiudicati della tangente Enimont, essendo stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a 6 mesi di reclusione per un finanziamento illecito di 50 milioni. È imputato anche per i fondi neri dell’Assolombarda, ma il processo è arenato alla Pretura di Milano (e ormai prescritto) dal 1996. Nel frattempo, Sterpa torna in Parlamento, dal quale era uscito nel ‘94.

    35 - Sodano Calogero (senatore Biancofiore in Sicilia). Sindaco di Agrigento, capofila delle proteste degli abusivi contro le demolizioni ordinate dai giudici, sotto inchiesta per lo scempio della Valle dei Templi, viene condannato nell’aprile del 2001, in primo grado, a 1 anno e 6 mesi per abusivismo edilizio in cambio di favori elettorali. Subito si guadagna un collegio sicuro nella Casa delle Libertà per la Camera - ovviamente ad Agrigento - dove viene plebiscitariamente eletto: quasi 50 mila voti.

    36 - Sudano Domenico (senatore Biancofiore in Sicilia). Nel ‘92 Gianfranco Fini lo inserí nella lista dei candidati da non votare: era sospettato di voto di scambio. Poi Sudano è entrato nella Commissione regionale antimafia della Sicilia. Già assessore comunale a Catania e poi consigliere regionale, è stato al centro di diverse inchieste fin dai primi anni ‘80. Ha pure subíto una condanna per abuso d’ufficio. Cosí Fini ha deciso di appoggiarlo, contribuendo a promuoverlo senatore.

    37 - Tomassini Antonio (senatore Forza Italia in Lombardia). Medico chirurgo, in Senato dal ‘96, nel 2000 è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a 3 anni di reclusione per falso. Durante un parto, una bambina sua paziente nacque cerebrolesa. Lui contraffece e poi soppresse il partogramma. Forza Italia l’ha subito nominato responsabile per la Sanità del partito e ricandidato a Palazzo Madama. Qualcuno ha pure fatto il suo nome come ministro, sempre ovviamente della Sanità.

    38 - Verdini Denis (deputato Forza Italia in Toscana). Vicepresidente del consiglio regionale della Toscana, coeditore de "Il Foglio" di Giuliano Ferrara e Veronica Lario in Berlusconi, editore de "Il Giornale della Toscana" (filiale locale de "Il Giornale" di Paolo Berlusconi), nel dicembre 2000 viene indagato dalla Procura di Firenze per falso in bilancio, nella sua qualità di presidente del Credito Cooperativo Fiorentino. L’inchiesta nasce da un’ispezione della Banca d’Italia, che ha riscontrato una serie di irregolarità nei libri contabili dell’esercizio 1997. Cinque mesi, e Verdini viene subito promosso deputato.

    39 - Vito Alfredo (deputato Forza Italia in Campania). Ex deputato della Dc dorotea, detto "mister 100 mila preferenze" (ma negli anni d’oro ne incassava anche 154 mila, come nel 1987), inquisito in un gran numero di inchieste della Procura di Napoli per tutto il campionario dei reati di Tangentopoli, dalla corruzione alla concussione al voto di scambio, piú un’accusa (poi caduta) di collusioni camorristiche, era il collettore delle mazzette di tutto lo Scudocrociato napoletano. Per qualunque appalto: raccolta rifiuti, gestione del patrimonio immobiliare del Comune, Linea Tranviaria Rapida e cosí via. Nel 1993 viene arrestato e confessa, accusando tutto il comitato d’affari. Patteggia una pena di 2 anni per corruzione. In cambio restituisce 5 miliardi di refurtiva sull’unghia, si dimette da deputato e annuncia: "Questo segna la fine della mia attività politica. Il mio sacerdote ha espresso la speranza che la classe politica cattolica possa dar vita a un vero rinnovamento: ma ciò sarà possibile solo se la vecchia classe dirigente si farà da parte". "La Dc napoletana - infierí allora Alessandra Mussolini, sua attuale alleata - è un’associazione per delinquere, in cui alcuni rubano, come Vito, e tutti, deputati e galoppini, attingono soldi sporchi per le campagne elettorali. Questa gente deve pagare ed essere trascinata, in manette, coi ceppi, come si usa coi criminali peggiori, davanti alla sbarra. La Dc di Napoli ha rubato alla gente la libertà e la democrazia, come e quanto la camorra. Va sciolta e processata per associazione a delinquere di stampo mafioso". Nel 1999 Vito fonda, con Flaminio Piccoli, la Nuova Democrazia cristiana. Ed entra alla corte di Berlusconi. Ma ancora nel marzo 2001, Maurizio Gasparri, altro suo alleato, tuonava: "Un personaggio del genere non può trovare ospitalità sotto le insegne della Casa delle Libertà". L’ha poi trovata.

    40 - Vizzini Carlo (deputato Forza Italia in Sicilia). Ex segretario del Psdi, ex ministro delle Poste, condannato a 10 mesi dal Tribunale di Milano per finanziamento illecito (300 milioni della tangente Enimont), se l’è cavata in appello grazie alla prescrizione. Assolto dal Tribunale dei ministri dall’accusa di aver intascato mazzette mentre stava alle Poste, è entrato nel 1999 nel consiglio di presidenza di Forza Italia. Che l’ha riportato trionfalmente in Parlamento.

    (Il seguito alla prossima puntata: ta ttarara tara tta......ta'!!)

    ================
    tutti perseguitati politici????
    e probabilmente prossimi "esuli"
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
    voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..

  6. #26
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    Originally posted by vacanze romane
    Ma gli lluminati magistrati milanesi sono quelli che credono al teste Omega???
    No!
    Sono quelli che hanno in mano le rogatorie sui conti Ferrido, Mercier e Rowena dalla Svizzera.
    Sono quelli che hanno in mano le rogatorie sui conti di Previti alle Bahamas; gli stessi conti che per anni, lo SPERGIURO Previti, ha negato fossero suoi.
    Sono quelli che, se l'accozzaglia di farabutti e pregiudicati che AVETE eletto non riuscirà a SOVVERTIRE ogni ordine democratico e di LEGALITA', li sbatterà in galera.
    Dove dovrebbero stare DA TEMPO.

  7. #27
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    Originally posted by vacanze romane



    Cacchio, ma posti sempre e solo 'sta litania? Ti sei accorto che agli Italiani nell'urna non gliene è fregato nulla di queste baggianate? Ti sei accorto chi ha scelto l'Italia per farsi governare? Ma 'ndò vivi?
    Ahò ma non sapete fare altro che sputtanare le persone. Invece di postare le presunte malefatte altrui, perchè non ci fai l'elenco delle benemerenze dei tuoi amici che in 5 anni di governo non hanno combinato un emerito caxxo?
    Eh, come mai non li hanno confermati? Come mai hanno preso una smazzolata tanta? Oh adesso non ricominciare con la storiella che la CdL l'hanno votata pensionati rincoglioniti, casalinghe alla beautiful e cumenda milanesi.
    OK!
    La lista NON è aggiornata. I farabutti e i neo inquisiti della Cosca delle Impunità fioriscono più in fretta delle margherite a primavera.
    Fai neanche in tempo a inserirne uno fresco fresco che ne arriva un altro ancora sgocciolante di tangenti.
    Uè!! Vacanze Cerebrali!!!!
    Gli "italiani dell'urna", la "maggioranza degli italiani"; NON LE SANNO queste cose!!!
    Le "persone" delle quali si parla SONO STATE SPUTTANATE DALLE LORO STESSE AZIONI; sono FATTI quelli riportati.

  8. #28
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    Predefinito Re: Re: previti vuole l'elenco degli iscritti

    Originally posted by EMPEROR DOLLAR $


    MD???!!!
    Ohi ohi egregio Dottor Emperor Dollar, non mi vorra' mica far credere che lei dall'alto di tutti i suoi master non conosceva il significato della sigla MD? Ma a Economia Aziendale non vi hanno fatto un minimo di giurisprudenza?

  9. #29
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    MA COSA VA A CERCARGLI......... SEMBRA IL PADRONE DELLE FERRIERE da come parla...... e invece è solo un povero cristo come noi,,,,, che ha solo scoperto che l'informatica in questo periodo è un filone ricco..... e ci si è gettato a pesce ........ come la corsa all'oro, i palazzinari del dopoguerra, i negozianti di mobili e di elettrodomestici sino al 60....... e che ora sono tutti falliti per la concorrenza del grande capitale e dei centri commerciali.....
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
    voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..

  10. #30
    VIENI AVANTI FASSINO!
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    WASHINGTON DC/WHITE HOUSE-ANCHE VOI AVETE DEI NERI? (AL PRESIDENTE BRASILIANO FERNANDO CARDOSO, “ESTADO DE SAO PAULO”, 28.4.02)
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    Originally posted by MrBojangles
    [B]quote:
    --------------------------------------------------------------------------------
    Originally posted by GEORGE


    SCORNO E DISDORO?

    AVETE DI TUTTO NELL'ULIVO

    AVETE PECORARO SCANIO CHE UN GIORNO S'INCAZZA SUI CIBI GENETICAMENTE MODIFICATI E POI CANDIDO SI DICHIARA LEGGERMENTE BISESSUALE,BELL'ESEMPIO PER MILIONI DI RAGAZZI.
    incensurato
    AVETE CIRIACO DE MITA CHE NON SI E' MAI CAPITO PERCHE' LUI QUI E CRAXI IN TUNISIA.
    in galera
    AVETE ANDREOTTI,PRIMA LO MANDATE SOTTO PROCESSO POI DOPO GLI VOLETE BENE BOH.
    [B]gli vuole PIU' bene Dell'Utri
    AVETE AVUTO PURE KOSSIGA,UN GIORNO PIDUISTA non è nella lista; come l'Unto e mezzo governo POI EMERITO PRESIDENTE POI FETENTE POI BRAVO,MAH.
    AVETE D'ALEMA,DIVENTATO PRESIDENTE RICETTANDO VOTI DELL'OPPOSIZIONE,LUI CHE DA RAGAZZO CIAKKAVA LA POLIZIA.
    fòra di ball
    AVETE MASTELLA CHE I VOTI VE LI HA VENDUTI.
    ha fatto "comodo" a Reggio Calabria; fòra di ball pure lui
    AVETE COSSUTTA SPIA REA CONFESSA PENSIONATO A 60 MILIONO DI LIRE AL MESE,LUI,L'AMICO DEI POVERI.
    AVETE COFFERRATIL'ultima spiaggia delle persone ONESTE!!! E RIFONDAZIONE COMUNISTA,FIANCHEGGIATORI MORALI DEI DISORDINI DI PIAZZA E DELLE NUOVE BR.
    Chiedere a Scajola ed al Prefetto Sorge

    SIETE LA VERGOGNA D'ITALIA VOI ALTRO CHE CAZZI.
    --------------------------------------------------------------------------------

    Beh!!
    Te la sei voluta.

    Casa Circondariale delle Libertà Vigilate

    1 - Berlusconi Silvio (presidente del Consiglio, deputato Forza Italia in Lombardia). Riconosciuto colpevole di falsa testimonianza dalla Corte d’appello di Venezia (reato amnistiato) e, dai giudici di Milano, di corruzione della Guardia di finanza (reato prescritto in appello), di finanziamenti illeciti a Craxi per 21 miliardi (reato prescritto in appello, sentenza confermata in Cassazione), di reati fiscali nell’acquisto dei terreni di Macherio (reato prescritto in primo grado); imputato in due processi per falso in bilancio (uno per 6 miliardi di fondi neri, l’altro per 1500 miliardi) e in due per corruzione in atti giudiziari (Sme-Ariosto e Lodo Mondadori); indagato a Caltanissetta per concorso nelle stragi di Capaci e via d’Amelio (la Procura ha chiesto l’archiviazione alla scadenza dell’indagine); imputato in Spagna per le frodi fiscali di Telecinco. È il primo indagato, nella storia d’Italia, a diventare presidente del Consiglio.



    HO LETTO SOLO IL PRIMO PUNTO,E' SUFFICIENTE

    NON C'E' UNA SOLA VERITA',UNA SOLA
    SEI UN BUGIARDO,IL TRAVAGLIO DI POLITICAONLINE,LA PUTTANA DELL'OLIVO,SPARI SOLO CAZZATE INVENTATE DI SANA PIANTA.

    CREDI CHE CONTINUANDO A MENTIRE TI CRESCA IL PISELLINO?
    IL NASO DICE IL PROVERBIO,IL NASO,NON FARTI ILLUSIONI.

 

 
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