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Discussione: Razza e Razzismo

  1. #1
    Dalla parte del torto!
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    Predefinito Razza e Razzismo

    ...L'idea talvolta affermata dinnanzi l'insufficientza di tali elemnti esplicativi è quella della RAZZA.
    L'unità e la purità del sangue sarebbe alla base della vita e della forza di una Civiltà; la mescolanza del sangue sarebbe la causa iniziale della sua decadenza.
    Ma anche questa è un'illusione: un'illusione, che inoltre abbassa l'idea di civiltà al piano naturalistico e biologico, poichè questo è il piano su cui oggi più o meno si concepisce la razza.
    Razza, Sangue, purità ereditaria di sangue sono semplice MATERIA.
    Sorge una civiltà in senso Vero, cioè Tradizionale, solo quando su questa materia agisce una forza d'ordine superiore, sovrannaturale e non più naturale: quella forza, cui corrisponde appunto una funzione PONTIFICALE, la componente del rito, il principio della spiritualità come base della differenziazione gerarchica.
    All'origine di ogni vera civiltà sta un fatto DIVINO (ogni grande civiltà ha avuto in proprio il mito di fondatori divini): onde nessun fattore umano o naturalistico potrà render veramente conto di essa.
    Ad un fatto dello stesso ordine, ma in senso opposto, degenerescente, si deve l'alterarsi ed il tramontare delle Civiltà.
    Quando una razza ha perduto il contatto con ciò che solo ha e può fornire stabilità - col mondo dell'essere -; quando, dunque, in essa è decaduto anche quel che ne è l'elemento più sottile, ma - in pari tempo - più essenziale, cioè la RAZZA INTERIORE, la RAZZA DELLO SPIRITO, di fronte alla quale la razza del corpo e dell'anima sono solo manifestazioni e mezzi d'espressione(Vedi Sintesi di Dottrina della Razza, Hoepli, milano 1941, J. Evola) - gli organismi collettivi che essa ha formato, quale pur sia la loro grandezza e potenza, scendono fatalmente nel mondo della contingenza: sono alla mercè dell'Irrazionale, del mutevole, dello storico, di ciò che riceve dal basso e dall'esterno le sue condizioni.
    Il sangue, la purità etnica sono elementi che anche nelle civiltà tradizionali hanno il loro valore: valore che, però, non è tale da permettere di usare per gli uomini i criteri pre cui il carattere del Puro Sangue decide perentoriamente per le qualità di un cane o di un cavallo - come ad un dipresso han fatto alcune ideologie razziste moderne.
    Il fattore Sangue o Razza ha la sua importanza, perchè non è PSICOLOGICAMENTE - nel cervello e nelle opinioni del singolo - ma nelle stesse forze più profonde di vita che le tradizioni vivono ed agiscono quali energie tipiche formatrici.
    Il sangue registra gli effetti di quest'azione, epperò offre, attraverso l'Eredità, una materia già affinata e preformata, tale che lungo le generazioni, realizzazioni simili a quelle originarie siano preparate e possano svilupparsi in modo naturale e quasi spontaneo.
    E' su questa base - e su questa soltanto - che, come si vedrà, il Mondo Tradizionale spesso conobbe l'ereditarietà delle Caste e volle la legge endogamica.
    Ma, per prendere la Tradizione appunto là dove il Regime delle Caste fu più rigoroso, nella stessa società Indo-Aria il semplice fatto della nascita, benchè necessario, non appariva sufficiente: occorreva che la qualità conferita virtualmente alla nascita venisse attualizzata dall'INIZIAZIONE e si è già accennato che nel MANAVADHARMASHASTRA si arriva ad affermare che, fino a quando non sia passato attraverso l'iniziazione o SECONDA NASCITA, lo stesso ARYA non è superiore al SHUDRA; che tre speciali differenziazioni del fuoco divino facevano da anima ai tre PISHTRA iranici gerarchicamente più alti, l'appartenenza ai quali era parimenti contrassegnata dall'iniziazione; e via dicendo.

    Così anche in questi casi non bisogna perdere di vista la duplicità dei fattori, non bisogna mai confondere l'elemento formatore con l'elemento formato, la condizione col condizionato.
    Sia le Caste superiori e le Aristocrazie tradizionali, sia - più in generale - le Civiltà e le Razze superiori (quelle che rispetto alle altre hanno la stessa posizione che le caste aventi una consacrazione hanno di fronte a quelle plebee, dei FIGLI DELLA TERRA)non si spiegano col sangue, ma attraverso il sangue, con qualcosa che va al di là del sangue stesso ed ha carattere METABIOLOGICO.
    E quando questo QUALCOSA ha veramente potenza, quando esso costituisce il nucleo più profondo e saldo di una società tradizionale, allora una civiltà può mantenersi e riaffermarsi anche di fronte a mescolanze ed alterazioni etniche che non abbiano addirittura un carattere distruttivo, reagendo anzi sugli elementi eterogenei, formandoli, riducendoli a poco a poco al proprio tipo o ritrapiantandosi al titolo, per così dire, di una nuova unità esplosiva.
    Anche nei tempi storici non mancano esempi del genere: CINA, GRECIA, ROMA, ISLAM.
    Solo quando in una civiltà la sua radice generatrice dall'alto non è più viva, e la sua RAZZA DELLO SPIRITO è prostrata o spezzata, solo allora - parallelamente alla sua secolarizzazione ed umanizzazione - s'inizia il suo tramonto.
    Ridottasi a tanto, le uniche forze su cui allora si può ancora contare sono quelle di un sangue che ancora porta con se atavicamente, per razza ed istinto, l'eco e l'impronta dell'elemento superiore dipartitosi: e solo a tale stregua, la tesi RAZZISTA della difesa della purità del sangue può avere una ragione d'essere - se non per impedire, almeno per ritardare l'esito fatale del processo di degenerescenza.

    MA PREVENIRE QUEST'ESITO NON SI PUO', SENZA UN RISVEGLIO INTERNO.


    RIVOLTA CONTRO IL MONDO MODERNO - JULIUS EVOLA
    Sinistra Nazionale!

  2. #2
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    Predefinito

    "Manifesto degli scienziati razzisti"
    Il "Manifesto degli scienziati razzisti" venne pubblicato sul "Giornale
    d'Italia" il 14 luglio 1938 e sottoscritto da 180 scienziati del Regime.
    Secondo i diari di Bottai e di Ciano esso fu redatto, quasi completamente, da
    Mussolini


    ***


    Le razze umane esistono. La esistenza delle razze umane non è già una astrazione del nostro spirito, ma corrisponde a una realtà fenomenica, materiale, percepibile con i nostri sensi. Questa realtà è rappresentata da masse, quasi sempre imponenti di milioni di uomini simili per caratteri fisici e psicologici che furono ereditati e che continuano ad ereditarsi. Dire che esistono le razze umane non vuol dire a priori che esistono razze umane superiori o inferiori, ma soltanto che esitono razze umane differenti.

    Esistono grandi razze e piccole razze. Non bisogna soltanto ammettere che esistano i gruppi sistematici maggiori, che comunemente sono chiamati razze e che sono individualizzati solo da alcuni caratteri, ma bisogna anche ammettere
    che esistano gruppi sistematici minori (come per es. i nordici, i mediterranei, i dinarici, ecc.) individualizzati da un maggior numero di caratteri comuni. Questi gruppi costituiscono dal punto di vista biologico le vere razze, la esistenza delle quali è una verità evidente.

    Il concetto di razza è concetto puramente biologico. Esso quindi è basato su altre considerazioni che non i concetti di popolo e di nazione, fondati essenzialmente su considerazioni storiche, linguistiche, religiose. Però alla base delle differenze di popolo e di nazione stanno delle differenze di razza.
    Se gli Italiani sono differenti dai Francesi, dai Tedeschi, dai Turchi, dai Greci, ecc., non è solo perché essi hanno una lingua diversa e una storia diversa, ma perché la costituzione razziale di questi popoli è diversa. Sono state proporzioni diverse di razze differenti, che da tempo molto antico costituiscono i diversi popoli, sia che una razza abbia il dominio assoluto sulle altre, sia che tutte risultino fuse armonicamente, sia, infine, che persistano ancora inassimilate una alle altre le diverse razze.

    La popolazione dell'Italia attuale è nella maggioranza di origine ariana e la sua civiltà ariana. Questa popolazione a civiltà ariana abita da diversi millenni la nostra penisola; ben poco è rimasto della civiltà delle genti preariane. L'origine degli Italiani attuali parte essenzialmente da elementi di quelle stesse razze che costituiscono e costituirono il tessuto perennemente vivo dell'Europa.

    È una leggenda l'apporto di masse ingenti di uomini in tempi storici. Dopo l'invasione dei Longobardi non ci sono stati in Italia altri notevoli movimenti di popoli capaci di influenzare la fisionomia razziale della nazione. Da ciò deriva che, mentre per altre nazioni europee la composizione razziale è variata
    notevolmente in tempi anche moderni, per l'Italia, nelle sue grandi linee, la composizione razziale di oggi è la stessa di quella che era mille anni fa: i quarantaquattro milioni d'Italiani di oggi rimontano quindi nella assoluta maggioranza a famiglie che abitano l'Italia da almeno un millennio.

    Esiste ormai una pura "razza italiana". Questo enunciato non è basato sulla confusione del concetto biologico di razza con il concetto storico-linguistico di popolo e di nazione ma sulla purissima parentela di sangue che unisce gli Italiani di oggi alle generazioni che da millenni popolano l'Italia. Questa antica purezza di sangue è il più grande titolo di nobiltà della Nazione italiana.

    È tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti. Tutta l'opera che finora ha fatto il Regime in Italia è in fondo del razzismo. Frequentissimo è stato sempre nei discorsi del Capo il richiamo ai concetti di razza. La questione del razzismo in Italia deve essere trattata da un punto di vista puramente biologico, senza intenzioni filosofiche o religiose. La concezione del
    razzismo in Italia deve essere essenzialmente italiana e l'indirizzo
    ariano-nordico. Questo non vuole dire però introdurre in Italia le teorie del razzismo tedesco come sono o affermare che gli Italiani e gli Scandinavi sono la stessa cosa. Ma vuole soltanto additare agli Italiani un modello fisico e soprattutto psicologico di razza umana che per i suoi caratteri puramente europei si stacca completamente da tutte le razze extra-europee, questo vuol
    dire elevare l'italiano ad un ideale di superiore coscienza di se stesso e di maggiore responsabilità.

    È necessario fare una netta distinzione fra i Mediterranei d'Europa (Occidentali) da una parte gli Orientali e gli Africani dalìaltra. Sono perciò da considerarsi pericolose le teorie che sostengono l'origine africana di alcuni popoli europei e comprendono in una comune razza mediterranea anche le
    popolazioni semitiche e camitiche stabilendo relazioni e simpatie ideologiche assolutamente inammissibili.

    Gli ebrei non appartengono alla razza italiana. Dei semiti che nel corso dei secoli sono approdati sul sacro suolo della nostra Patria nulla in generale è rimasto. Anche l'occupazione araba della Sicilia nulla ha lasciato all'infuori del ricordo di qualche nome; e del resto il processo di assimilazione fu sempe rapidissimo in Italia. Gli ebrei rappresentano l'unica popolazione che non si è
    mai assimilata in Italia perché essa è costituita da elementi razziali non europei, diversi in modo assoluto dagli elementi che hanno dato origine agli Italiani.

    I caratteri fisici e psicologici puramente europei degli Italiani non devono essere alterati in nessun modo. L'unione è ammissibile solo nell'ambito delle razze europee, nel quale caso non si deve parlare di vero e proprio ibridismo, dato che queste razze appartengono ad un ceppo comune e differiscono solo per
    alcuni caratteri, mentre sono uguali per moltissimi altri. Il carattere puramente europeo degli Italiani viene alterato dall'incrocio con qualsiasi razza extra-europea e portatrice di una civiltà diversa dalla millenaria civiltà degli ariani.

    _________________

    un'interpretazione dunque alquanto differente da quella del buon Julius. Francamente trovo difficile assimilare il concetto evoliano di "razza dello spirito", forse eccessivamente metafisico. Il tutto merita senz'altro di essere approfondito, dato che su razze e razzismo regna la più gran confusione...

    saluti

  3. #3
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    Predefinito

    Il mio concetto è - e resta - invece profondamente evoliano perchè le considerazioni dei cosiddetti scienziati razzisti appartiene alla contingenza e al tellurico.
    Sinistra Nazionale!

 

 

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