Negli anni, su queste pagine s'è detto abbastanza. Abbiamo dovuto solo constatare che è mancata nei fatti un volontà, più o meno lucida, più o meno consapevole, espressa dai più -coloro che alla fine dovrebbero essere i militanti del soggetto rivoluzionario- di voler combattere la società capitalistica e il dominio mondialista. In semplici parole, è bene sottolinearlo, si può affermare che si tratta di un ambiente compiacente con la precaria realtà nella quale vive, ignorante, privo di contenuti politici, assente nella progettualità, che è andato avanti con le solite cazzate sulla droga e l'anticomunismo, I'anti-immigrazione e la difesa di una identità scomparsa nel 1945 sulle rovine di Berlino. Inoltre, tutto questo ambiente spendendo parole di compiacimento (sic!) e crogiolandosi sui voti raccolti dai nazional-liberisti Haider e Le Pen (il programma economico e sociale di quest'ultimo è marcatamente ultraliberista, camuffato in un acceso sciovinismo, inoltre nella contestuale insipienza accetta la bieca egemonia del parlamentarismo democratico borghese, senza prospettarne l'abbattimento), ponendosi a difesa della sbirraglia coloniale di regime e dei residui antropoidi d'una razza bianca ampiamente e felicemente complice dell'usurocrazia giudaico-mondialista, non ha fatto altro che svolgere la funzione di guardie bianche dell'ordine borghese, capitalista ed atlantico.
Mai è stata più appropriata la dizione espressa da Avanguardia nel definire questo covo di sabotatori e di depistatori di un'Idea in “neofascismo atlantico di servizio”.
In queste considerazioni non faremo volutamente richiami dottrinari, nè trarremo alcun supporto dal pensiero di Uomini i quali ad una dottrina rivoluzionaria hanno consapevolmente affiancato un percorso politico che li ha visti ergersi a difensori del popolo contro lo sfruttamento dei dettami capitalistici che nei secoli le lobbies dell'Alta Finanza hanno via via sviluppato, nè tanto meno faremo riferimento agli archetipi Tradizionali magistralmente e impersonalmente esposti da Julius Evola.
A Civita Castellana -al di là delle figure genuine e generose (l'ironia non guasta mai ...) che configurano il mensile "Avanguardia" e l'omonima Comunità Politica- se ci sarà un fattivo coinvolgimento dei combattenti in pectore e dei simpatizzanti si dovrà riprovare a percorrere sul piano militante una alternativa rivoluzionaria al Sistema, contro tutto quanto ci circonda, contro tutto quanto è confacente alla società moderna, contro tutte le convenzioni che caratterizzano la tirannia capitalistica e l'idiozia consumistica. Dato che ... è nelle aspettative e nella bocca di tutti ..., serve modellare una forte e credibile, consapevole e combattiva, struttura che sappia coniugare le idee ed esser centro di coagulo per tutti quelli che rifiutano la cinica egemonia e lo sfruttamento del denaro, questa ricchezza creata dal nulla sulla quale la tirannia multinazionale, bancaria e mondialista pone ogni sigillo del potere.