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  1. #21
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    comunque oggettivamente moncalvo nella fase attuale può fare bene il lavoro che deve fare.
    saluti padani

  2. #22
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    Originally posted by pensiero



    Ehi.....Oronzo!!!!!ma chi ti manda e paga Moncalvo acc.ti.???...mai vista tanta verve nel difendere un giornalista......perdipiù non della Lega......

    -----pensiero------


    Pensiero (stupendo?), come ben sai non mi paga nessuno e tantomeno Moncalvo, ma forse lo "difendo" (da chi? da che cosa? si sa difendere egregiamente da solo), perchè molto spesso lo vedo su TelePadania.
    E' un ottimo Giornalista, ed è quanto serve per far emergere LA PADANIA, un quotidiano, che rischia/va di essere acquista dai famosi quattro gatti.

  3. #23
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    Secondo me ci sono 2 grossi problemi che stanno a monte di chi possa essere il direttore ideale per La Padania: 1) La destra legge poco, i padani ancora meno-vedere quante testate di dx sono fallite. Farli cominciare a leggere é un problema di educazione nel senso di ciò che gli si insegna fin da bambini. Ciò esula dai compiti e possibilità di un direttore. 2) La linea: se vogliamo catturare i moderati, perdiamo i duri che magari la compano solo per "dovere morale politico". Un moderato non comprerà mai un giornale che si chiama La Padania e non mette che tempo farà a Ostia o Vibo Valentia. Poi non é bello farsi vedere in giro con La Padania o chiederla all' edicola, ti scambierebbero per leghista.
    Detto ciò, fosse per me la trasformerei in un quotidiano tanto oltranzista da far minacciare un giorno sì e l' altro pure, come "Egin" nei paesi Baschi. Tanto a Roma ci siamo, prendiamo parte al magnamagna e 4 soldi ce li facciamo stanziare per stamparlo; non saremo in attivo(manco adesso lo siamo) ma garantiremo un minimo di vendite su un area definita, il secessionismo esasperato, e non dovremmo più cercare di accontentare tutti dando vita(come ora) ad un giornalismo che non sa di nulla. I moderati li mandiamo in Rai, che sono pure più contenti...
    Moncalvo? Bravo, per il Giornale.
    paolo

  4. #24
    Erwann
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    Moncalvo alla Padania? Quello che incalzato da Funari sul "cosa sente" quando suona l'inno di Mameli ha risposto da perfetto patriota italiano?

  5. #25
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    Originally posted by Erwann
    Moncalvo alla Padania? Quello che incalzato da Funari sul "cosa sente" quando suona l'inno di Mameli ha risposto da perfetto patriota italiano?

    Già, proprio lui, menomale che sei uscito tu co sta roba, se lo dicevo io, avrei fatto parte dei difattisti a cui non va mai bene nulla
    come mi sto prendendo da un pò di tempo a sta parte....cmq sia,
    auguri al nuovo direttore e che riesca anche a farcelo leggere sto quotidiano e non solo come me ad acquistarlo per dovere di
    coscienza.......
    ---pensiero---

  6. #26
    Insubre
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    Predefinito Da “il Nuovo”

    "La Padania resterà un giornale di lotta"

    Intervista al neodirettore Gigi Moncalvo, ex Tg5: "Non saremo un bollettino di partito, ma un quotidiano vero e agguerrito". "Bossi ? Figuratevi che per colpa sua nel' 96 fui licenziato".

    di Gianluca Roselli

    MILANO - Cambio della guardia alla Padania. Dopo tre anni a guida Giuseppe Baiocchi, oggi al quotidiano leghista arriva un nuovo direttore, Gigi Moncalvo, giornalista di esperienza con un passato al Corriere, Giorno, Tg5 ed emittenti locali. Il passaggio avviene in modo indolore: a Baiocchi scadeva il contratto e per lui adesso si prospetta un futuro alla Rai in quota Lega, probabilmente come vice di Angela Buttiglione ai Tgr. Anche se le voci di corridoio dicono che il Senatùr da tempo desiderava un cambio di vertice nel suo quotidiano. Le strade di Moncalvo e Bossi si sono incrociate circa un anno fa quando il leader della Lega lo sceglie come intervistatore ufficiale su Telepadania: un’ora e mezza di colloquio settimanale che serve a consolidare un rapporto. E, infatti, al congresso di marzo, Moncalvo viene intravisto spesso sottobraccio al Senatùr. "Inizio questa sfida con grande entusiasmo - dice Moncalvo - la mia Padania sarà molto diversa da quella attuale, voglio fare un giornale al servizio dei cittadini. E, soprattutto, non saremo un bollettino di partito".
    Difficile non esserlo quando si è il giornale della Lega
    Ma è stato proprio Bossi a chiedermi di fare un giornale vero e agguerrito, altrimenti non avrei accettato. D’altronde è solo facendo un buon prodotto che si aumentano le vendite. E io voglio conquistare una parte dei lettori del Giornale e di Libero .
    Quindi come sarà la sua Padania?
    Innanzitutto, cercherò di valorizzare al massimo la redazione: ci sono giornalisti capaci che vanno rianimati e galvanizzati per sfruttare a pieno le loro caratteristiche. Sarà un giornale con meno notizie di agenzia e più inchieste sul campo. Poi sarà un quotidiano al servizio dei cittadini che parlerà dei problemi che riguardano da vicino le persone: ci sarà una pagina delle ingiustizie dove ognuno potrà segnalare truffe e torti subiti. E noi cercheremo di risolverli sfruttando proprio i parlamentari della Lega Nord: insomma, faremo da tramite tra la gente e il palazzo.
    Quindi meno politica?
    Ci sarà nel modo giusto, per informare i cittadini su cosa stanno facendo il governo e i gruppi parlamentari della Lega. Ma sarà un giornale politico, appunto, e non di partito, che avrà l’ambizione di essere letto dalla gente e non solo nelle ambasciate e nei consolati. Daremo spazio anche all’opposizione e alle voci critiche del movimento.
    Anche ai leghisti che non hanno ancora digerito l’accordo con Berlusconi?
    Certo. Però qui mi permetta di dire che ha ragione Bossi: stando da soli si prendono tanti voti che poi però risultano inutilizzabili. Con Berlusconi la Lega ha perso consensi, ma può realizzare le cose per cui ha sempre combattuto, come, giusto ora, la nuova legge sull’immigrazione. In questo primo anno di governo la Lega è stata la locomotiva riformista del governo.
    Come ha conosciuto Bossi?
    Nel 96, e per colpa sua sono stato licenziato. All'epoca conducevo la trasmissione "Silenzio Stampa" su Antenna 3 Lombardia: una sera invitai Umberto e lo intervistai per due ore quando, all’epoca, nessuno lo faceva parlare. Qualche giorno dopo mi arrivò la lettera di licenziamento. Ci siamo incontrati di nuovo lo scorso anno quando mi ha chiamato per lavorare a Telepadania.
    Lei ha avuto un passato anche vicino a Berlusconi
    Gestivo l’informazione alla Fininvest prima che nascessero i telegiornali. Un giorno, alla fine degli anni 80, Berlusconi mi chiede di scrivergli una biografia: sono stato con lui per sei mesi seguendolo ovunque, poi l’ho scritta ma devo essere stato troppo sincero perché non gli è piaciuta. Alla fine sono riuscito a pubblicarla due anni dopo con un editore inglese. Ma ora siamo in buoni rapporti: è stato il primo a chiamarmi dopo la notizia della nomina a direttore della Padania.
    Perché se n’è andato dal Tg5?
    Facevo parte della squadra fin dalla sua nascita con la carica di caporedattore. Ma con Mentana il rapporto era difficile: mi dava poco da fare, preferiva far lavorare i "suoi". Così nel 93 me ne sono andato.
    Carattere difficile...
    Non mi piacciono i compromessi e le situazioni "comode". Mi piace lavorare, e per questo alla Padania mi troverò benissimo.
    Cosa ne pensa delle recenti polemiche sulla tv federalista?
    Mi sembrano strumentali. Una tv che si occupa delle questioni vicine alla gente mi sembra più che mai necessaria. E poi si sono scandalizzati per la trasmissione sulla festa celtica e nessuno dice niente, per esempio, dell’intervista "sdraiata" di Enrico Deaglio a Cofferati andata onda qualche sera fa sulla Rai.

    (12 LUGLIO 2002, ORE 130)

    Io ho conosciuto il Moncalvo del 95-96-97, e lo ricordo ancora alla festa Nazionale a Varese, quando dal palco tirò fuori la tessera della Lega e quasi piangendo disse: “è grazie a questa se non mi vedrete più in televisione, è questo il prezzo da pagare!”
    Se la memoria non m’inganna, ci furono degli screzi in quel di Milano perché Bossi voleva incaricare Moncalvo e il povero Vim, di seguire tutta la parte relativa alla comunicazione.
    Così non fù!

    Il personaggio è valido, vedremo se manterrà quello che ha rilasciato in questa intervista!

    Saluti Padani

    Alfredo

 

 
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