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Risultati da 1 a 5 di 5
  1. #1
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    Thumbs down Il governo presenta il Dpef: Ritornano la mutue "private"

    Il governo presenta il Dpef
    Manovra da 12 miliardi di euro

    Previsti tagli alla spesa sanitaria e la introduzione in via
    sperimentale delle mutue "private". Decisa l'uscita da Telecom e Seat

    ....
    Per ricondurre i conti pubblici entro gli obiettivi sono previsti sostanzialmente due interventi: l'arrivo delle mutue private e un nuovo prontuario farmaceutico. Le mutue private avranno carattere "sperimentale" e verranno create "salvaguardando il rispetto dei fondamentali principi universalistici e solidaristici del Servizio Sanitario Nazionale", è scritto nel Dpef. "Allo stesso tempo, per un più efficace controllo della spesa farmaceutica è prevista anche l'adozione di un nuovo prontuario". L'obiettivo è quello di ridurre la spesa sanitaria pro-capite.

    .....








  2. #2
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    Il nuovo (Medio Evo) che avanza.......

  3. #3
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    seconda puntata....


    ricordate un certo film di Luciano Salce - protagonista l'Albertone Nazionale - che di titolo faceva: "IL PROF. DOTT GUIDO TERSILLI PRIMARIO DELLA CLINICA VILLA CELESTE CONVENZIONATO CON LA MUTUA"....




    fonte: il nuovo.it


    Coro di no alle mutue private


    ROMA – L’introduzione delle mutue private per ridurre la spesa sanitaria, contenuta nel Dpef del governo, suscita un coro di critiche da parte dei sindacati (Cgil e Cisl) e dei medici e non convince anche una parte del governo, come il sottosegretario alla Salute, Cesare Cursi di An, e lo stesso ministro Sirchia.

    Se dal ministero dell’Economia, infatti, la proposta è stata presentata come un taglio delle prestazioni per gli assistiti più ricchi, il titolare della Salute si è affrettato a circoscriverne la portata, parlando di un intervento limitato “solo all’assistenza socio-sanitaria, persone affette da gravi malattie e anziani non autosufficienti”.

    Sulla sperimentazione delle cosiddette casse mutue, “occorre procedere con grande cautela e attenzione.
    È un tema delicato che tocca categorie fragili, come anziani, cronici e lungodegenti, che hanno più bisogno di assistenza”, ha sottolineato il sottosegretario alla Salute, Cesare Cursi, a margine del convegno organizzato a Roma dall'Anifa per presentare i dati sull'automedicazione in Italia. “È necessario considerare a quali classi di reddito chiedere una sorta di solidarietà, per far sì che le categorie meno abbienti siano realmente tutelate, con la riconferma piena della validità dell'Ssn”.

    Ancora più dura la reazione dei segretari dei due maggiori sindacati, Serio Cofferati e Savino Pezzotta, che almeno su questo punto si sono ritrovati d’accordo. L'introduzione delle mutue “avrà effetti particolarmente pesanti sulla parte più debole della popolazione”,ha detto Cofferati. “Se il sistema del prelievo fiscale riduce il gettito è evidente che non ci saranno più risorse per alimentare le politiche di welfare”.

    La sanità deve rimanere pubblica anche per Savino Pezzotta. La Cisl “è contraria a forme sostitutive del servizio sanitario nazionale, che continuiamo a ritenere debba rimanere pubblico”. Quanto alla questione degli anziani e non autosufficienti, “deve essere affrontata all'interno del fondo specifico per la non autosufficienza”.

    E sempre dal convegno dell’Anifa sono arrivate le voci di dissenso dei medici. ”Questo governo propone qualcosa che aveva già proposto il ministro De Lorenzo. E questo significa tornare indietro di decenni, abbassare i livelli di salute dei cittadini a vantaggio di pochi”. Lo ha detto il leader dei medici di famiglia, Mario Falconi. “Questo governo dice che il sistema è poco sostenibile dal punto di vista economico però poi introduce le mutue sostitutive e questo significa che esse saranno fatte prevalentemente dai soggetti più ricchi, quelli che attualmente usano meno il servizio sanitario. Secondo il segretario della Fimmg, “si pensa di favorire il capitale privato parassitario, che non si integra nel pubblico, ma che si sostituisce al pubblico per lucrare”. Falconi ha inoltre sottolineato che la spesa sanitaria non va ridotta ma razionalizzata: “Vanno chiusi gli ospedali inutili, eliminati i posti letto superflui, va integrata l'assistenza nel territorio. Ma questo paese investe poco in sanità. Occorre dunque capire se la sanità è una risorsa o qualcosa da abbandonare. Mi dà l'idea che si voglia abbandonare a vantaggio di pochi”.

    ”Il Servizio sanitario nazionale, basato sui principi di solidarietà ed equità, va difeso a ogni costo”
    , dichiara il presidente della Federazione dei nazionale dei medici (Fnomceo) Giuseppe Del Barone, che esprime ''perplessità e prudenza” perché il Ssn “rappresenta uno strumento valido di tutela della salute della collettività che in tanti ci invidiano. Per quanto riguarda l'introduzione delle 'mutue' potremmo essere d'accordo solo nell’assistenza degli anziani, dei disabili o dei malati cronici. Diversamente un loro ruolo di tipo 'sostitutivo' finirebbe per penalizzare le fasce sociali meno abbienti cui verrebbe garantita solo un'assistenza di serie 'B', svilendo i presupposti del Ssn”. E se questo ritorno al passato fosse il preludio all'ingresso massiccio delle assicurazioni nel sistema sanitario, “allora il mio giudizio e quello dei medici italiani sarebbe di pieno dissenso”.







  4. #4
    Ospite

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    Se il decreto l'ha scritto la confindustria, di cosa vi meravigliate? Lo Stato deve risparmiare sulle spese per sanità, scuola, ricerca..,per raggranellare soldi per dare incentivi agli industriali. Questi, poi, possono ormai anche fare bilanci falsi (tanto il reato è stato depenalizzato), evadere le tasse (tantio c'è lo scudo fiscale) e, con il gruzzoletto raggranellato, andare a investire in Corea o in Romania dove la manodopera non costa niente, oppure tenere i lavoratori sotto costante minaccia di licenziamento (modifica dell'articolo 18) così sicuramente non faranno alcuna rivendicazione. Se, poi, ci sarà un bel buco di bilancio, basterà risparmiare sui farmaci antitumorali o sui ricoveri in ospedale e tutto si aggiusterà. Ormai sembra che gli interessi di Confindustria siano gli interessi di tutti gli Italiani.

  5. #5
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    “La soluzione sembra peggiore del male”.

    Queste le dichiarazioni del coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato in merito alle anticipazioni sulle misure sanitarie nel Dpef.

    “Le prime anticipazioni sulle intenzioni del Governo di tornare ad un sistema di mutue sanitarie non sono ancora sufficientemente dettagliate, ma sembra ormai chiaro che si sono rotti gli indugi e la strada è tracciata. Certo non si sentiva davvero la necessità di questo ritorno al passato. Inoltre ci sembra che la confusione sia grande: si cita il modello tedesco ma al tempo stesso si parla di mutue sostitutive, si dichiara di avere necessità di mettere a disposizione dei cittadini nuovi servizi ma poi si chiede loro di pagarseli. L’impressione che se ne ricava è di un progetto ancora scarsamente delineato o, peggio, della intenzione di rivelarlo poco per volta, sperando che l’opinione pubblica si abitui pian piano all’idea. Quel che è certo è che il Governo si ostina a ritenere la spesa pubblica sanitaria rigidamente fissata agli standard attuali, cioè agli ultimi posti in Europa, con meno del 6% del Pil, e che preferisce scaricare il costo di questa sottostima sulle spalle dei cittadini. Se questo progetto andrà in porto le diseguaglianze sono destinate ad acuirsi, e convivranno due sistemi sanitari, uno destinato ai cittadini che possono pagarsi servizi di qualità ed un altro per quelli che saranno costretti ad accontentarsi. La riduzione progressiva delle tasse, tanto sbandierata, un giorno, forse, arriverà.
    Intanto abbiamo la certezza del taglio al nostro welfare: dov’è il guadagno per i cittadini?”

 

 

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