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Risultati da 1 a 5 di 5

Discussione: Friulani in Argentina

  1. #1
    Padania Mitteleuropea
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    Predefinito Friulani in Argentina

    Il problema del ritorno in Italia delle migliaia di connazionali alle prese con la crisi economica sudamericana
    Argentina, freno al rientro dei friulani
    L’Ente Friuli nel mondo: rimpatri spontanei e indiscriminati non sono idonei in questo momento


    L’Ente Friuli nel mondo, riferisce un dispaccio d’agenzia giunto ieri sera da Buenos Aires, ha invitato ogni famiglia friulana che ha parenti o amici in Argentina a non rientrare in Italia e in Friuli in particolare. Secondo un comunicato: «Trasferimenti spontanei, indiscriminati e non inquadrati nella politica programmata di rientri selezionati – progettata dall’ente stesso – non sono idonei in questi momenti».
    Si sta cercando quindi di incanalare in percorsi istituzionali la volontà di rimpatrio espressa in questi mesi da decine di migliaia di nostri corregionali alle prese con la gravissima crisi economica che sta letteralmente mettendo in ginocchio il paese sudamericano. L’invito dell’ente è, infatti, quello di rivolgersi ai centri di assistenza per i friulani istituiti in Argentina prima di intraprendere ogni iniziativa.

    --------------------------------------------------------------------------------

  2. #2
    Veneta sempre itagliana mai
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    Predefinito Re: Friulani in Argentina

    Originally posted by udinese
    Il problema del ritorno in Italia delle migliaia di connazionali alle prese con la crisi economica sudamericana
    Argentina, freno al rientro dei friulani
    L’Ente Friuli nel mondo: rimpatri spontanei e indiscriminati non sono idonei in questo momento


    L’Ente Friuli nel mondo, riferisce un dispaccio d’agenzia giunto ieri sera da Buenos Aires, ha invitato ogni famiglia friulana che ha parenti o amici in Argentina a non rientrare in Italia e in Friuli in particolare. Secondo un comunicato: «Trasferimenti spontanei, indiscriminati e non inquadrati nella politica programmata di rientri selezionati – progettata dall’ente stesso – non sono idonei in questi momenti».
    Si sta cercando quindi di incanalare in percorsi istituzionali la volontà di rimpatrio espressa in questi mesi da decine di migliaia di nostri corregionali alle prese con la gravissima crisi economica che sta letteralmente mettendo in ginocchio il paese sudamericano. L’invito dell’ente è, infatti, quello di rivolgersi ai centri di assistenza per i friulani istituiti in Argentina prima di intraprendere ogni iniziativa.

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    La cosa mi puzza e non poco, qui c'è qualcuno che ha intravisto il mezzo per speculare , può darsi mi sbagli ma quando ci sono di mezzo enti, associazioni o robe varie......c'è sempre di mezzo la grana..........io invece penso che chiunque di noi Padano abbia un parente in sudamerica e desideri rientrare a rifarsi una nuova vita, naturalmente offrendogli la possibilità di casa e lavoro, deve
    essere assolutamente essere aiutato........altro che frenare...e aiutare invece le migliaia di allogeni che arrivano tutti i giorni!!!!!!

    ----pensiero----

  3. #3
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    Predefinito

    INFATTI.
    IN QUESTI MESI SIAMO VENUTI IN CONTATTO CON DECINE DI VENETI NEL MONDO, MOLTI DEI QUALI ARGENTINI.

    LA VERITà E' CHE, AL DI LA' DEI PROCLAMI, LA REGIONE VENETO E QUELLA DEL FRIULI NON SOLO SE NE SBATTONO I COGLIONI DEI NOSTRI COMPATRIOTI, MA ADDIRITURA NON LI VOGLIONO.
    BASTARDI!

    saluti padani

  4. #4
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    La Lupa romana è una cagna bastarda che muore allattando 2 figli di puttana
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    Predefinito

    L'importante è che facciano entrare tutta la merda possibile tranne quelli che ne hanno più diritto di tutti.
    Si vergognino !!!!

  5. #5
    Padania Mitteleuropea
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    Predefinito

    Originally posted by Shaytan
    L'importante è che facciano entrare tutta la merda possibile tranne quelli che ne hanno più diritto di tutti.
    Si vergognino !!!!
    Tempi moderni Figlia di una coppia di emigranti originaria di Azzida, nel comune di San Pietro al Natisone, fin dalla nascita ha vissuto a Buenos Aires, dove ha studiato, lavorato per l’Università, rappresentato - in qualità di presidente - l’Unione emigranti sloveni.
    Adesso è ritornata in Friuli per restare. Con sé, però, porta il ricordo inevitabile e struggente delle miserie di un popolo allo stremo, la nostalgia per la propria famiglia, che non ha voluto fare rientro in Italia, la preoccupazione per cosa sarà di una terra e di una città piena di contraddizioni, al cui drammatico tracollo ha assistito giorno dopo giorno.
    E’ toccante la testimonianza offerta da Elisa Iussig - questo il nome della giovane donna -, che ormai lontana, almeno fisicamente, dall’Argentina e dalla profondissima crisi che l’attraversa, racconta esperienze di vita quotidiana che hanno il sapore del paradosso, dell’incredibile.
    Parla della delusione di emigranti che «si trovano senza niente fra le mani», dell’estrema difficoltà a trovare un posto di lavoro, degli stipendi bassissimi di cui devono accontentarsi non solo gli operai, ma perfino i laureati (che per altro non sono pochi), della conseguente «fuga dei cervelli» dagli atenei universitari. Quello che si vede in televisione, garantisce, non è che la facciata, la parte più superficiale e vistosa, di quanto sta accadendo. «La crisi covava da almeno 25 anni - precisa -, e non è solo finanziaria ed economica: ha investito, al contrario, tutto, dal livello delle istituzioni a quello dell’educazione e della cultura.
    Da un triennio si assiste a un processo di recessione fortissima, che sarà ben difficile arginare. La delinquenza dilaga, al punto che nessuno si ferma più ai semafori rossi per paura di essere aggredito, e non si azzarda a fare un prelievo al bancomat se lo sportello non è presidiato da almeno due poliziotti.
    Il Governo lascia un vuoto impressionante: le uniche realtà che fanno davvero qualcosa per aiutare la popolazione sono la chiesa e le associazioni, come quelle che riuniscono gli emigranti».
    Per chi vive laggiù, due le vie possibili: rimanere e tentare di lottare, o partire. «In realtà - sottolinea la Iussig - sono tanti anche quelli che vogliono restare».



 

 

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