Forza Italia tenta il blitz sull'immunità totale
Il deputato Palma propone un'immunità totale "alla spagnola" che sospenda tutti i procedimenti giudiziari fino al termine del mandato parlamentare. Un emendamento martedì? Il centrosinistra sospetta ma è spaccato.
ROMA - Bossi aveva aperto la strada, una quindicina di giorni fa: "Si può per esempio pensare a un ripristino dell'autorizzazione a procedere anche in presenza di una sentenza definitiva di condanna", aveva tuonato il leader leghista mentre l'inchiesta potentina sull'Inail mieteva indagati eccellenti. Poi, nei giorni scorsi, uno dei più autorevoli esponenti del partito degli avvocati di Forza Italia, Nicolò Ghedini, ha tentato di tradurre in atto concreto quella che è un desiderio sempre più forte nella maggioranza. E ha cercato - la battaglia non si è ancora conclusa - di far riconoscere all'ex deputato Matacena l'"insindacabilità" anche a fronte di una sentenza passata ormai definitiva.
Le premesse per un ritorno al passato quindi non mancano. Ma ora Forza Italia ha deciso di imprimere un vigoroso colpo di acceleratore alla riforma dell'immunità parlamentare e si sta preparando a presentare martedì, in commissione Affari costituzionali, un emendamento che, se accolto, significherebbe per i deputati tornare all'immunità totale, alla vecchia autorizzazione a procedere cancellata ai tempi di Tangentopoli.
Una sorta di "modello spagnolo" che, come ha spiegato giorni fa in commissione il deputato azzurro ed ex magistrato Nitto Palma, sospenderebbe "i procedimenti che riguardano i parlamentari e i termini di prescrizione fino alla fine del mandato". Insomma, una sorta di sospensione di ogni grado di giudizio fino a quando si rivestono incarichi parlamentari.
L'opposizione è già scesa in campo e attende di verificare le mosse del deputato che, si dice, avrebbe concordato questa posizione con i vertici del partito. Il centrosinistra parla chiaro: modificare in questo senso l'articolo 68 della Costituzione significherebbe intonare il de profundis per i processi aperti a carico di Berlusconi, Previti, Dell'Utri e così via. Ma Palma è deciso a tenere duro. Non gli interessano, sostiene, gli usi che si potrebbero fare di una norma modificata in tal senso. Quel che conta è cambiare il sistema.
Il dibattito è comunque apertissimo, e non tutti nell'Ulivo condividono la linea di chi vuole affermare un no secco alla immunità totale. In effetti, alcune modalità di conduzione dell'indagine sull'Inail, hanno creato perplessità anche nell'opposizione: è il caso delle intercettazioni "indirette" sui parlamentari, cosa che ha scatenato le ire di Cossiga. Ma è anche il caso della sindacabilità delle parole e delle espressioni utilizzate dai parlamentari nell'esercizio delle loro funzioni. E' vero che possono risultare sgradite o eccessive le "attenzioni" ai limiti della contumelia riservate da Sgarbi o da Bossi ai loro avversari politici, ma è pur vero che la insindacabilità protegge comunque il parlamentare quando si trova a dover denunciare pubblicamente fatti o persone.
Forza Italia tenterà dunque il blitz martedì? Tutto lo lascia pensare, ma i Ds sono già pronti a rintuzzare l'offensiva. Un progetto ''inaccettabile'', lo definisce il capogruppo dei Ds in Senato, Gavino Angius. Ipotesim aggiunge, che ''si commentano da sole''. ''Con esse - sottolinea Angius - ci si pone solo l'obiettivo di impedire il regolare svolgimento di processi in corso, al fine evidente di sottrarre al giudizio imputati eccellenti di Forza
Italia. Non ci sorprende più che la nuova classe dirigente di questo Paese cerchi di salvare se stessa con leggi che, a colpi di maggioranza, è in grado di approvare in Parlamento''.
Per l'esponente dei Ds ''è il segno di una moralità pubblica ridotta allo zero. E' un'ipotesi per noi inaccettabile, che combatteremo in ogni modo''.
(13 LUGLIO 2002; ORE 105, ultimo aggiornamento ore 18:40)
COLLEGIO DI ODERZO PROVINCIA DI TREVISO.
ELETTO PER LA CDL IL DEPUTATO NITTO PALMA.