come la vedete che Mastella è uscito dalla Margherita? Io non penso che La Margherita ne risentirà. E poi dubito che quest'Udeur segua Mastella col Polo...
come la vedete che Mastella è uscito dalla Margherita? Io non penso che La Margherita ne risentirà. E poi dubito che quest'Udeur segua Mastella col Polo...
Mastella strappa la Margherita
Clemente Mastella è pronto: lascerà la Margherita. Dopo mesi di polemiche e strappi, il consiglio nazionale dell'Udeur deve decidere stamattina la separazione dal partito di Rutelli. Ma non dal centrosinistra. Già decisa la nuova sigla in parlamento: Udeur-federazione popolari per l'Europa. E c'è chi scommette che alla fine anche altri parlamentari seguiranno Mastella: ex mastelliani, ma anche popolari scontenti come l'ex segretario Gerardo Bianco e rutelliani delusi come Pino Pisicchio.
In collaborazione con Giornale.it
Mastella esce dalla Margherita
Divorzio tra l’Udeur di Clemente Mastella e la Margherita. Il leader del campanile parlando al consiglio nazionale del partito annuncia: "Abbiamo deciso di scindere le nostre responsabilità dalla Margherita e in Parlamento nasceranno gruppi differenziati. Ma a chi ha già qualche prurito dico che noi saremo nel centrosinistra. Fino a quando? Fino a che ci consentiranno di svolgere il ruolo di centro che solo noi possiamo svolgere, non certo la Margherita, drenando consensi dal centrodestra".
L’Udeur vuole dunque mani libere per radicarsi nel territorio e non vuole confondersi con i centristi degli centrosinistra che hanno rinunciato alla propria autonomia e visibilità confluendo nella Margherita.
Quindi una affondo contro Rutelli. “Se il leader del centrosinistra sarà Rutelli, noi non ci saremo”, tuona Mastella.
Dunque il primo passo della rottura più volte annunciata tra Udeur e Margherita è l'ingresso del Campanile nei gruppi misti con 5 senatori (tra questi l'ex azzurro D'Ambrosio) e 6 deputati. Ma le parole più forti del discorso del leader dell'Udeur sono rivolte a Francesco Rutelli.
"Ho molta esperienza in politica - afferma Mastella - ma non sono mai giunto a riconoscere un tale baratro dal punto di vista morale". L'addebito rivolto a Rutelli è di non aver rispettato i patti, sottoscritti davanti a un notaio sulla ripartizione del finanziamento pubblico dopo le politiche.
sono cominciate le grandi manovre per entrare in forza italia, rappresentante del PPE a livello internazionale?!?!?!?
a proposito, avete notato due settimane fa, alla riunione dei partiti popolari (democristiani) di tutta europa, quando hanno fatto la foto di gruppo, in primo piano c'era Berlusconi e, in secondo piano, defilato da un lato, c'era Castagnetti (popolare italiano).
Con i popolari al governo e con i popolari all'opposizione queste sono le due facce anacronistiche di una stessa medaglia?!?!?!?
quello che vorrebbero fare, in fotocopia, i repubblicani emiliano-romagnoli dentro al pri al prossimo congresso!?!?!?!?
mastello ha voluto fare il gran rifiuto e l'ha fatto con stile e da uomo politico meridonale qual'è.
La margherita si stava mangiando tutta la sua dote e lui da buon meridionale campano ha preso le distanze.
Il rimborso elettorale è servito nel passato a fare del gruppo Dini un medio partito, ha potuto fare un gruppo parlamentare perchè concedeva l'intero rimborso elettorale ai deputati eletti, mentre altri partiti ne prendevano il 50%.Così anche nelle Marche è avvenuto ciò con un deputato in servizio permanente effettivo:
Bastianoni.
ora, la baraonda di deputati continua, il rimborso elettorale se non sbaglio è di 700 milioni di vecchie lire, alla faccia del bicarbonato, io credo più a Mastella che al branco di Marcheritini alla Realacci , Lusetti e Castagnetti.
Siccome l'udeur era federato i soldi spettano tutti all'udeur.
Andando indietro nel tempo, il rimborso spese elettorali della Sbarbati chi l'ha visto?
Il rimborso spese elettorali degli attuali parlamentari PRI come viene riscosso?
Qualcuno ci dica qualcosa.
ciao.
Un amico francese, scultore di professione, in visita alle cave di Michelangelo, mi chiedeva lumi su una contraddizione che aveva notato, leggendo cronache riportate all'estero sulle vicende poliche italiane.
La domanda riguardava la posizione della Margherita che gli risultava schierata con l' Ulivo in Italia contro Berlusconi ed allo stesso tempo schierata con Berlusconi in Europa contro i Partiti Socialdemocratici.
Mi chiedeva con quali argomenti riuscisse il leader di questa neo-formazione politica a giustificare questa ambiguita' e se, nel contempo, gli italiani ne fossero al corrente.
Non ho saputo altro che alzare le braccia alla stregua di chi si arrende.....gli italiani capiscono molto di piu' le tecniche calcistiche che le cose della politica.....non riescono a capire che Rutelli rappresenta una grande contraddizione nostrana con l'unica certezza che non aderira' mai al partito socialista europeo.
Fra due anni ci saranno le "europee"....speriamo che per quella data questa anomalia venga risolta....e che a chiedere di risolvere questa ambiguita' siano soprattutto gli ingenui elettori di questa formazione politica.
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Presto Cofferati senatore
I Ds offrono il Collegio senatoriale di Pisa a Sergio Cofferati e attendono una sua risposta, anche se dal segretario della Cgil e' giunta gia' l'assicurazione che, nel suo futuro, c'e' la Pirelli e un impegno alla Fondazione Di Vittorio. Il coordinatore della segreteria della Quercia, Vannino Chiti, nei giorni scorsi ad una festa dell'Unita' di Pescia aveva parlato dell'ipotesi di offrire a Cofferati il seggio senatoriale di Pisa che dovrebbe liberarsi nel caso dovesse essere eletto al Csm, Luigi Berlinguer. Nei giorni scorsi era circolata la notizia che il seggio avrebbe potuto essere offerto a Di Pietro dopo che gia' era stato offerto a Cofferati che, pero', aveva rifiutato. Raggiunto telefonicamente dai giornalisti, Chiti ha confermato: "I compagni mi hanno chiesto se il seggio fosse destinato a Di Pietro e ho risposto di no. Poi mi hanno chiesto se fosse destinato allora a Cofferati. Se Cofferati fosse disponibille, ho risposto, non ci sarebbe nessuno, ne' a Pisa, ne' in Toscana, ne' a Roma che non ne sarebbe lieto e soddisfatto". Ma Chiti ricorda anche che "il segretario della Cgil ad oggi ci ha detto che non vuole un passaggio immediato dall'impegno sindacale a quello politico. E noi dobbiamo rispettare la sua volonta'. Dunque dipende da Cofferati. Se non sara' Cofferati, comunque, sara' un candidato espesso a livello locale".
15 Lug 2002
E il nipote di Andreotti trasloca con Storace
di Ruggiero Capone
Luca Danese (sottosegretario ai Trasporti nel governo Ulivo) ha abbandonato l’Udeur, ed ora appoggia Francesco Storace (quindi il centro-destra) per le regionali di primavera. Due settimane fa Storace aveva smentito ogni accordo con l’Udeur. “La fantasia è inesauribile - brontolava Storace - Non riesco a capire di quali posti si stia parlando: se si fa il listino penso che sarebbe giusto riservarlo alla coalizione che mi ha sostenuto in questi cinque anni. Poi si troveranno altre forme per un’alleanza che, giustamente, se si ingrandisce deve rispettare anche gli altri alleati”.
E nella stessa smentita, Storace non ha avuto il coraggio di negare che un ingrandimento della coalizione era in atto: “certamente una apertura verso pezzi della Dc di sinistra, verso l’Udeur che è molto più a destra della Margherita”, ci fece notare un consigliere di Storace. E da fonti vicine a via della Scrofa s’apprende che il passaggio di Danese con Storace farebbe il paio con l’appoggio che An avrebbe assicurato all’Udeur in Campania, e con il fine di sconfiggere Bassolino (candidato del centro-sinistra).
E lo stesso Clemente Mastella (leader dell’Udeur) s’è ben guardato dal gridare al tradimento dopo la virata di Danese. Sarebbe stato siglato, quindi, un accordo molto forte e segreto, che si può solo intuire od orecchiare, e che Udeur, An e vari spezzoni derivati dalla Dc non ammetteranno mai. “Francamente - dichiarava il governatore Storace (palesemente imbarazzato) - di una cosa del genere non ne ho mai parlato e non so perché Mastella lo abbia detto: forse, sarebbe meglio chiederlo più a lui che a me”. Il passaggio di Danese nel centro-destra è un chiaro segnale per la Dc romana, infatti l’esponente politico è nipote di Giulio Andreotti (la moglie del senatore a vita è Livia Danese).
Ruggiero Capone
capone@opinione.it
[mid]http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA/COSARESTERA.mid[/mid]
Il leader della Margherita attacca anche la socialdemocrazia
Dagli alleati del centrosinistra un coro di reazioni risentite
Rutelli: "Basta egualitarismo"
E nell'Ulivo torna la bufera
FIRENZE - "Dico no alla socialdemocrazia e
all'egualitarismo". Francesco Rutelli non esita a rompere un nuovo tabù, a costo di mettere a repentaglio la fresca e fragile pace siglata all'interno dell'Ulivo.
Parlando a un convegno organizzato a Firenze dalla Margherita, l'ex sindaco di Roma traccia le linee di quelle che a suo avviso devono essere le priorità programmatiche delle prossime scadenze elettorali, regionali e politiche. Nel suo intervento Rutelli dice sì all'ambiente, ai giovani e all'Europa, ma pronuncia due "no" secchi: "No alla socialdemocrazia perché si è esaurita. Il mondo è cambiato e le risposte politiche della metà del secolo scorso non sono più possibili. E no all'egualitarismo, perché una società di uguali è povera, finta, retta da poteri oscuri che si basano sulla sopraffazione".
Parole accolte male da un po' tutta la coalizione di centrosinistra. Gli alleati della sinistra radicale, riuniti in contemporanea a Roma, sono apertamente irritati. Ds e Sdi fanno Capire che non hanno apprezzato e qualche imbarazzo si avverte anche nella stessa Margherita. Insomma non certo il miglior viatico verso l'incontro in programma domani tra Rutelli e Prodi, il primo dopo le ultime polemiche che hanno scosso il partito, e il vertice della Grande alleanza democratica, fissato per martedì. Due appuntamenti che avrebbero dovuto festeggiare la pace fatta tra i due leader e la soddisfazione per l'accordo siglato con l'Udeur, ma che promettono di essere ancora una volta dominati da tensioni e malumori.
"Se si fa a meno dell'egualitarismo - replica il segretario del Prc Fausto Bertinotti - vuol dire che sì è liberali, di centro oppure di destra". Ancor meno diplomatico il coordinatore del Correntone Ds Fabio Mussi che definisce "inquietante" l'intervento di Rutelli. E una bocciatura arriva anche dal diessino Vannino Chiti. In Europa e in Italia, spiega, non si possono unire le differenti culture riformiste senza, o contro, la socialdemocrazia "altrimenti balleremmo da soli". E' risentito persino il mite Roberto Villetti dello Sdi che denuncia "la polemica di Rutelli contro i mulini a vento".
Il clima insomma nel centrosinistra torna a farsi molto caldo e a poco serve il tentativo di rimettere le cose a posto fatto in serata da Paolo Gentiloni, uomo di fiducia di Rutelli. Nelle parole del presidente della Margherita, spiega, "non ci sono intenti polemici né velleità solitarie".