da laTribuna di Treviso
Dopo l'esposto di un'iscritta, la Procura ha aperto un'inchiesta ipotizzando il falso in scrittura privata a carico di un segretario del Carroccio
Dimissioni in bianco, indagine sulla Lega
Militante denuncia: «Costretta a firmare in anticipo il mio siluramento»
di Sabrina Tomè
Lettere di dimissioni firmate in bianco. Fatte sottoscrivere al militante al momento di conferirgli un incarico pubblico. E pronte ad essere tirate fuori dal cassetto quando, per qualche ragione, l'iscritto non riga dritto. Facendolo, appunto, dimettere. Una prassi, sospettano gli inquirenti. Che, sul caso, hanno aperto un'inchiesta per falso in scrittura privata. Al centro degli accertamenti della magistratura trevigiana c'è la Lega e, in particolare, un episodio che interesserebbe il Carroccio del Vittoriese. A mettere in moto le indagini del sostituto procuratore Francesca Torri è stato l'esposto di una donna. Una militante che, fino a qualche tempo fa occupava un incarico pubblico di rilievo nel settore dell'infanzia, conferitole dal sindaco. Al momento di assumere tale ruolo però, è la sua denuncia, il partito l'avrebbe indotta a firmare una lettera in bianco. Dimissioni senza data, pronte ad essere utilizzate al momento più opportuno. Il documento sarebbe rimasto nel cassetto per qualche tempo e recentemente usato per far dimettere la signora dall'incarico pubblico. Una soluzione che l'interessata non ha gradito e ha segnalato l'accaduto alla Procura della Repubblica, ipotizzando nel suo esposto addirittura l'estorsione.
Gli inquirenti hanno escluso fin dall'inizio tale, gravissima, violazione, ma hanno deciso di avviare alcuni accertamenti per verificare altre ipotesi di reato. Il sostituto procuratore Francesca Torri ha così aperto un fascicolo contestando la falsità in scrittura privata e iscrivendo nel registro degli indagati il segretario leghista competente per territorio. Fin qui l'episodio specifico. Che però, sospettano in Procura, potrebbe non essere isolato.
Insomma, ritengono gli inquirenti, quella delle lettere in bianco potrebbe essere una vera e propria prassi e per questo sono stati disposti alcuni accertamenti in casa leghista, in ambito provinciale.
I magistrati stanno procedendo però con molta cautela: non si tratta soltanto di verificare la fondatezza della denuncia, ma anche se si tratta effettivamente di reato. Se la persona dà il consenso a firmare la lettera in bianco, può poi denunciare l'accaduto? Le valutazioni in merito, anche nell'ambito giudiziario, sono diverse. C'è chi ritiene che non ci sia reato essendoci stato l'accordo dell'interessato alla sottoscrizione, chi invece considera la lettera in bianco, comunque, un grave arbitrio.
Casi di dimissioni senza data, finora, erano stati denunciati all'interno di alcune aziende del territorio: dipendenti, soprattutte donne, costrette a siglare, al momento dell'assunzione, documenti in bianco che il datore di lavoro avrebbe poi usato a propria discrezione (magari in caso di maternità della lavoratrice). Tale fenomeno nell'ambito di un partito, invece, rappresenta un inedito.
Un inedito anche per il segretario provinciale della Lega Gianantonio Da Re: «Mai sentito episodi di questo tipo, mai ricevuto segnalazioni da parte di militanti, né avuto notizia di inchieste ed avvisi di garanzia - assicura l'esponente del Carroccio - E, certo, le dimissioni in bianco non sono una prassi in uso nella Lega. Anche perché il conferimento di incarichi in enti pubblici non è di competenza del partito, bensì dell'amministrazione comunale. Quindi il partito non avrebbe nessuna possibilità di intervento».