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  1. #1
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    Predefinito A chi giova ?

    Vorrei aprire una discussione con gli amici repubblicani sulla problematica
    interna al partito dell'autonomia delle organizzazioni periferiche.
    Io sono convinto che, oggi come oggi, la discriminante per la nascita' di una
    alleanza elettorale non sia piu' lo schieramento bensì " i contenuti' e le
    "persone".
    Questo assunto è valido , a mio avviso, a livello nazionale ,e quindi su tale base è giustificato e legittimato la posizione congressuale di Bari;
    ma questo è ,di conseguaenza, valido anche in periferia.

    A chi giova una alleanza con il polo nel comune "tal dei tali" se i l programma
    elettorale di questo non è compatibile con quello del PRI ?

    A chi giova una alleanza con il polo nello stesso comune se il sindaco proposto non riscuote credibilità e non risponde al modello delineato dal PRI ?

    Sono domande che mi pongo e che vi pongo!!!!!

    Una risposta verbale in un congresso sezionale l'ho avuta :
    Il PRI in tal caso si presenta all'elettorato in maniera autonoma rispetto ai due scieramenti di centrodestra e centrosinistra.

    Sono soddisfatto di questa risposta se le stesse divergenze che non mi consentono di allearmi con il centrodestra sussistono con il centrosinistra.

    Ma se queste divergenze con il centrosinistra non ci fossero?

    Presentarsi in maniera autonoma cosa comporterebbe?

    Ad essere realisti risulterebbe vincente la coalizione di centrodestra o

    centrosinistra (a meno che la credidilità del sindaco presentato dal PRI sia

    tale da sovvertire i pronostici ed é quello che tutti sempre ci auguriamo)

    con il risultato , quindi, di propinare ai cittadini un sindaco ed un programma

    non giudicato idoneo dal PRI.

    A chi giova allora, l'omogenizzazione dell'alleanza a quello nazionale ?

  2. #2
    Garibaldi
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    Predefinito

    Secondo me tutti, dico tutti!!!!!! i partiti, non solo il nostro, devono avere un'unica identita' politica ed un programma unico da far rispettare in tutte le realta' locali cosi' come a a livello nazionale?!?!senno' la poliyica diventa una barzelletta?!?!!?!?

    Gia' e ' poco seria ora figurati se ognuno fa i cavoli suoi.
    Al totocalcio con 3 opzioni 1/x/2 su 13 colonne ci sono milioni di possibilita'....=!!??!?
    In politica con dieci partiti organizzati come dici tu e in alcune migliaia e migliaia di comuni ci sarebbero, statisticamente, miliardi e miliardi di possibilita' di governi possibili...?!?1'altro che macchia di leopardo!!!!!
    Sarebbe la fine della democrazia?!?!?!l'anarchia piu' cogente.

    Eppure il concetto di partenza sembrerebbe buono?!!!ma il risultato lo sarebbe altrettanto???

    Una situazione paradossale come quella che si creerebbe gioverebbe solo all'aumento del qualunquismo politico perche' sarebbe giustificato il tutto ed il contrario del tutto!!!!
    E il qualunquismo si sa, finisce con il favorire la destra ed a richiamare le necessita' di "ordine" militaresco e dittatoriale?!!!proprio quello che noi antifascisti e democratici libertari proprio non vogliamo!!!

  3. #3
    Garibaldi
    Ospite

    Predefinito

    Credo che se ci sono delle "anomalie" locali le stese vadano analizzate e risolte nel'ambito delle scelte maggioritarie di tutta la comunita' organizzata a livello nazionale.

    Senno' per paradosso, se accettassimo il concetto del'autonomia locale dalle direttive politiche nazionali, passerebbe anche il concetto che in una provincia si fa un governo con i bianchii e nei comuni di questa provincia alcuni di noi fanno il governo con i bianchi ed alcuni con i neri?!! ma poi per assurdo nel'ambito dei comuni alcune sezioni si alleeranno con i bianchi ed alcune con i neri e poi nei quartieri solita suddivisione e cosi' nei rioni e cosi' via in una ascesa ad un falso concetto di democrazia che, se portato alle estreme, diventa la democrazia del singolo iscritto che decide lui nella singola realta', ente o istituto di allearsi nei giorni pari con i neri e nei giorni dispari con i bianchi.
    Non mi sembra una cosa seria.
    e poi il rispetto di tutti gli altri repubblicani di tutta Italia che la possono vedere diversa da noi e magari sono la maggioranza dove la mettiamo???

    Se un domani i repubblicani di tutta Italia decidessero di allearsi con il vaticano o con bertinotti (assurdo solo il pensarlo) io mi darei da fare a dire di no e cercare di convincere tutti i miei amici!?!?!?ma poi, mi rimboccherei le maniche per lavorare nel solco delle decisioni prese dalla maggioranza dei mie fratelli repubblicani e che cavolo!??!sono piu' furbo io da solo rispetto a tutti gli altri?????????'

  4. #4
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    Predefinito

    Ma che è, centralismo democratico????? Cavolo, non me ne ero accorto
    saluti
    echiesa

  5. #5
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    Predefinito Gatti bianchi gatti neri

    Cari amici
    il problema posto da sb ha qualche validità e forse ne aveva di più quando c'era il pluralismo ( hainoi!).
    Infatti in prima approssimazione uno si chiede perchè non si debbano analizzare le realtà locali e in base ai programmi, puramente amministrativi spero, si possa scegliere l'alleanza?
    Nelle realtà locali con un sindaco eletto direttamente dagli elettori che cosa cambia rispetto alla realtà nazionale?
    Per un piccolo comune come quello di Buccinasco, non cambia niente, anzi dimostra qualche cosa localistica e basta.
    Se i comuni dovessere diventare molti che cosa potrebbe cambiare a livello nazionale?
    I nostri alleati potrebbero dire ai nostri dirigenti nazionali,perchè voi fate le alleanze a livello nazionale mentre a livello locale vi dividete i posti di assessore da qualunque parte provengano?
    A livello nazionale i nostri rappresentanti dovrebbero tenere una posizione così ambigua difficile da sostenere, era un pò come faceva il PSI al governo nazionale con la DC, ora nelle realtà locali chi se la sente di tenere una posizione ambigua?
    Un'altra cosa ci sono realtà locali in cui il PRI sceglie di correre da solo con il sindaco, vengono eletti alcuni consiglieri, si va al ballottaggio, quelli più svelti in politica e sono di centrosinistra, promettono mari e monti, camere di commercio, assessorati ecc.,
    il PRI che cosa fà, accetta? Se la stessa cosa avviene per il centrodestra, il PRI che cosa fà ,accetta?
    Se in entrambi i casi si accettano le alleanze con i gatti bianchi, o con i gatti neri, oppure una volta bianchi e una volta neri che cosa succede?
    Come potremmo essere credibili? Qualcuno nel PRI ce la fà a sostenere, come fa Bertinotti o come faceva il PSI del
    centrosinistra a fare il partito di governo e di opposizione?
    Un' edera a macchia di leopardo in tutta l'Italia è possibile? Si ha la capacità politica e i nervi saldi a sostenere ciò in un bipolarismo, qualcuno si è chiesto ciò?
    Poi ci sarebbero altre considerazioni legate alle persone, e qui il discorso si fà lungo. Un esempio per tutti la camera di commercio di PIacenza, posto prestigioso quanto si vuole, ma dal punto di vista politico a cosa serve? Inserire repubblicani nella struttura neanche a pensarci , l'ex PCI, i popolari sono talmente esperti nell'inserire loro elementi che il povero PRI non ci proverebbe neanche.
    La camera di commercio di Piacenza potrebbe viaggiare a 200 milioni l'anno, il repubblicano, se tale si potrà chiamare dalla nomina in poi, che cosa potrà incidere di politica repubblicana, preso come sarà dalla confesercenti, dalla confcomercio, dalle organizzazioni che premeranno su di lui.
    Ancora quei 200 milioni se li prenderà tutti lui o li darà in equa parte al PRI di Piacenza, al PRI regionale, al PRI nazionale?
    Sappiamo tutti come finiranno, il signore diventerà ricco di famiglia alla faccia del PRI, dopo cinque anni non si sentirà più parlare di lui, addirittura secondo me , e sono pronto a fare una scommessa si iscriverà ai Ds, perchè vorrà rifare altri cinque anni alla camera di commercio di Piacenza.
    In tutto questo dove stà l'autonomia?
    Dove sta la politica locale? Dove sta la politica regionale?
    Qui non è un problema di centralismo democratico, che era un eufemismo per dire che le decisioni dovevano essere prese dal centro per non disgregare le realtà locali, perchè anche il PCI aveva visto che nelle realtà locali ci potevano essere dei personalismi che non attengono alla politica.
    Ciao e tanti saluti ad echiesa e all'amico sb.

  6. #6
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    Predefinito

    No no, questo che volete voi è centralismo democratico: che cavolo stiamo fare i congressi di sezione etc etc???Una volta fatti tutti su quella linea e stop. Prigionieri.Bravi, complimenti. Ma avete letto quello che dicono i lombardi???? Non lo dicono mica i carrarini ( che fanno), lo dicono quelli che si vantano di avere la primogenitura del pactum sceleris con il Polo.
    E questi qui che a Carrara hanno chiesto a Berlusconi il commissariamento della Direzione Nazionale PRI???
    E le realtà locali quindi non devono contare più nulla. Allora si può chiudere e vederci solo agli apuntameneti elettorali, tanto da Roma si ordina e tutti si obbedisce. Bella visione, complimenti.
    saluti
    echiesa

  7. #7
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    Predefinito omogeneità si omologazione no.

    Io credo che Garibaldi abbia ragione nel richiamare il partito all'omogeneità nazionale, ma l'omogeneità politica è un processo che si conquista. Dobbiamo volerlo noi e devono anche volerlo i nostri alleati. Considerando che noi siamo una forza di minoiranza anche dove ben radicata, come a Carrara e che abbiamo avuto un travaglio politico, mi pare che ancora lo abbiamo molto delicato, l'iniziativa inc ertic asi spetterebbe ai nostria alleati rispettando e apprezzando la nostra diversità e valutando il contributo aggiuntivo che essa può comportare alla coalizione. Se invece come mi pare sia successo proprio a Carrara, l'atteggiamento è di sufficienza, se non di arroganza, la libertà del partito viene prima dell'omogeneità e va salvaguardata. Io credo che questo sia più facile da farse se si premette, come ho già scritto un riconoscimento della posizione nazionale e cioè se si dice che pur prendendo atto della linea nazionale e di volerla osservare, le condizioni particolari e i rapporti di forza della coalizione oltre che valutazioni programmatiche e il rispetto della propria tradizione amministrativa, hanno condotto ad una scelta diversa. La storia non si ferma oggi e dunque i nostri interlucotori alleati o avversari che siano ci riflettano sopra. Quello che invece non ritengo di poter fare come direzione nazionale è di imporre una camicia di forza al partito contro la sua volontà, anche a fronte di difficoltà evidenti e mancanze di riconoscimento da parte della coalizione, una coalizione dove la lega, ad esempio, nonostante più vincolata in seggi, incarichi e prebende di noi, non ha patemi a presentarsi da sola a Trento accusando Forza Italia di essere peggio della vecchia e sporca dc. L'omogenità nazionale è un nostro impegno, chiaro e limpido, ma non a costo di essere omologati, anche perchè voi sapete cosa significa fare un patè con mezzo cavallo e mezza anatra, o paperastro che sia. Il sapore del pennuto non lo sentiamo più in un simile patè. E per quanto il paperasto in questione scrve pessime poesie noi ci teniamo al suo sapore, perchè è comunque il nostro. E' il nostro sangue che non va annacquato.

  8. #8
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    Predefinito

    pessime poesie????????
    Ok, la prossima ti stupirà
    saluti
    echiesa

  9. #9
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    Predefinito

    Visto che volete proprio mangiarmi ( sono coriaceo, attenti) vi dirò come la penso.
    L'omologazione non è un criterio che abbia mai visto nel PRI, nè il centralismo democratico. In politica ricordiamoci che il binco ed il nero non esistono, o meglio possono esistere, ma esiste pure il grigio.
    Il PRI ha preso una decisone a livello nazionale: orbene, a livello nazionale secondo me nessuna organizzazione del PRI a livello locale può intraprendere iniiative contro il deliberato, altrimenti qui non si ragiona ed è un casino. Sta alla coscienza dei repubblicani agire di conseguenza. Qui a Carrara alle ultime politiche mica siamo andati a fare la propaganda per l'ulivo o la segreteria a preso posizioni contro il Polo. Ognuno è stato libero di fare come meglio credeva. Io personalmente ho partecipato ad un comizio di Amato e stop, come curioso. Poi nel segreto dell'urna ognuno è solo con la propria coscienza.
    A livello locale il discorso è diverso. Ognuno conosce i propri polli, sa il tipo di elettorato che sostiene il partito, sa dove può essere il bene ed il male del partito. Ed è da li che si ricostuisce la vera forza, non dal tetto, e basandoci sul tetto fare le fondamenta, ma viceversa. E' dal basso che deve ricominciare a crescere la forza elettorale, altrimenti se tutto è basato su il fatto che ci hanno dato un sottosegretario siamo belli che del gatto. A livello locale si possono esplicare meglio le istanze del PRI, non a Roma, dove manco ci sentono e fanno passare nei loro ducetti locali che tanto il simbolo è nostro, che lamalfa viene e li manda a casa tutti, che impone commissarimenti ( con l'effetto di fare aumentare i voti del candidato rivale, sapeste quanti repubblicani hanno votato centro-sinistra contro il commissartiamento di carrara). le realtà locali devono avere per quello che riguarda la politica locale autonomia di scelta. fatemi capire una cosa: in Lombardia spesso e volentieri la lega si è presentata contro il Polo, ed in Lombardia la lega è fortuna, o no??!! Ed hanno detto, come racconta calvin per il trentino ( ma penso che si riferisca a Treviso) che su F.I. hanno sparato a palle incatenate. Si sa nulla di commissariamenti, minaccie, imposizioni?? Non mi pare!!!!!
    E la lega senza neppure avere il 4% ha un potere che va oltre la propria forza numerica. Così come a Parma il candidato del Polo non vuole AN . E vince. Qualcuno ha urlato allo scandalo?? Non mi pare.
    A livello locale vi deve essere la libertà di manovra, altrimenti con troppa rigidezza finisce che si rompe tutto. Questo principio deve passare, altrimenti che li facciamo a fare i congressi?? Siamo l'unico partito che ha ancora i delegati di sezione al nazionale. La democrazia parte dal basso,ed al basso deve ritornare. Le istanze nazionali sono diverse da quelle locali. Qui a Carrara ad esempio abbiamo il problema del Porto: AN ed il suo ministro bloccano da anni una valutazione di impatto ambientale, e prima delle elezioni sono venuti con vaghe promesse ma senza certezze, ed ad oggi nulla se ne sa, mentre il Porto di carrara ha bisogno di risposte. Le forze del csn erano sulla nostra linea. F.I. nicchiava e dava un colpo di qui ed uno di la. Che avremmo dovuto fare?????
    saluti
    echiesa
    ( ed il Porto non era il solo punto di disaccordo con il cds)

  10. #10
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    Predefinito errata corrige

    due errori nel testom qui sopra: volevo dire Treviso, e non Trento e bellissime poesie e non pessime, come qualunque esteta della metrica può capire da solo.

 

 
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