Il Comitato di Redazione de la Padania, sentita l'Assemblea dei giornalisti, esprime la più ferma protesta contro l'incredibile attacco sul piano personale e professionale portato da La Stampa e Liberazione negli articoli pubblicati il 16 luglio, in cui si ipotizza un comune sentire neonazista o filonazista dei redattori, sulla base di alcune fotografie o ritagli di testi. Isolata dal contesto e ripresa solo parzialmente, qualunque immagine può falsare una realtà o una situazione, che magari in origine ha tutt'altri connotati. I giornalisti di questo quotidiano sono abituati a rendere conto del loro lavoro e della loro deontologia professionale ogni giorno sulle pagine de la Padania, secondo la linea politico-editoriale fissata d'intesa tra il Direttore politico, il Direttore responsabile e l'Editore: e non risulta davvero che da cinque anni la nostra testata abbia fatto in nessun caso né intenda mai fare in futuro da cassa di propaganda neonazista. Quanto al resto, si tratta di una inaccettabile e non autorizzata intromissione negli spazi fisici della redazione, con obiettivi mirati di denigrazione e dal chiaro significato di attacco politico. Il CdR e l'Assemblea si attiveranno in tutte le sedi per tutelare l'immagine dei giornalisti di questa testata, nell'interesse anche di tutti i lettori.