SEGGI VACANTI / Il centrosinistra rischia di perderne due

di Igor Iezzi

Il ruolo che l’Udc sta interpretando all’interno del Parlamento proprio non piace agli alleati della Casa delle Libertà. Quella che sembrava un’antipatia solo della Lega Nord nei confronti dei democristiani, magari causata da alcuni pregiudizi, pare adesso che stia contagiando anche Forza Italia e Alleanza Nazionale.
L’appoggio dato dai centristi della Cdl all’ordine del giorno di Mancuso, votato anche dai deputati dell’Ulivo, che ha congelato la questione dei seggi vacanti, non è andata giù a nessuno. 12 seggi della Camera, spettanti di diritto alla Cdl, non verranno assegnati; oltre 1.300.000 elettori non saranno rappresentati in questo Parlamento: un vero e proprio vulnus inferto alla massima istituzione democratica ed al popolo che rappresenta. «Si è tolta rappresentanza a molti cittadini italiani. La soluzione adottata con l’ordine del giorno votato l’altro ieri non è da considerarsi soddisfacente. La materia meritava degli approfondimenti». Con queste parole il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha commentato il congelamento dei seggi vacanti. Saranno fischiate le orecchie a qualche esponente dell’Udc? A leggere ed ascoltare le prime risposte parrebbe proprio di sì.
«Non è detto che in futuro non si possa trovare un accordo più soddisfacente per tutti sui seggi vacanti. Mai mettere limiti all’ottimismo». Carlo Giovanardi, ministro per i rapporti con il Parlamento, cerca di ricucire lo strappo avvenuto con gli alleati della Cdl e riparare agli errori commessi. Il capogruppo di An alla Camera Ignazio La Russa critica ancora una volta i centristi: «È sciocco da parte loro avere assunto quell'atteggiamento. Hanno voluto far vedere che loro erano il “ponte” mentre noi volevamo far notare la differenza sottolineando che la decisione sarebbe stata solo della maggioranza. Questa di voler essere sempre dei pontieri è una mania. Bisogna stare attenti, perché i ponti sono sempre saldi, ma qualche volta vacillano». Intanto a sinistra di certo non si ride. La saggezza popolare ci fa sapere che “chi la fa, l’aspetti”. Forse gli infallibili dirigenti della sinistra non se ne sono accorti ma, come ci fa sapere il Velino, due loro parlamentari adesso rischiano il posto. Tal Egidio Banti, della Margherita, e Katia Zanotti, dei Ds, potrebbero perdere il seggio parlamentare. I due onorevoli sono stati eletti, per la mancanza di candidati di Fi nel proporzionale, grazie a quell’art. 11 del regolamento di attuazione della legge elettorale che l’odg Mancuso ha considerato non applicabile. Il problema di Fassino e Rutelli adesso è di natura personale: ai due parlamentari, chi lo dice?