Tratto da GIUSTIZIA GIUSTA
Da anni denucnaimo in maniera estremamente documentata gli strumenti di vigilanza e di controllo utilizzati dal sistema di potere super-nazionale e nazionale.
Tutto abbiamo scritto su ECHELON, il Grande Orecchio che attraverso sofisticatissime apparecchiature elettroniche esercita il controllo planetario su tutte le conversazioni telefoniche, riuscendo ad immagazzinare dati e ad allertare la vigilanza immediata sulle utenze private e pubbliche ogni qualvolta si usino talune parole.
A tal proposito, in un articolo intitolato "Forza hackers!" indicammo come con un'improvvisa crescita del volume d'uso di "quelle" parole sarebbe stato possibile creare seri problemi al Grande Orecchio sino al punto di renderlo inefficiente.
Non scherzavamo.
Tant'č che nei primi mesi del 2002 gli operatori di Echelon si sono trovati dinanzi ad un imprevisto moltiplicatore automatico dei "clienti"...
Quanto alle nostre puntuali denunce sui modi di funzionamento delle strutture interne di controllo, esse non hanno trovato interesse nč provocato allarme tra quanti avrebbero pur dovuto preoccuparsi, non fosse altro che per la particolaritą della loro professione legata alle attivitą d'informazione.
Ricerca delle fonti, contatti inevitabilmente "equivoci", rapporti pericolosi, tutto ciņ - insomma - che attiene al giornalismo d'inchiesta che non solo non č stato tutelato ma č stato assoggettato ad inaccettabili quanto arroganti azioni repressive da parte delle guardie, agenti in proprio o su mandato della Magistratura.
Oggi, dopo le ennesime, clamorose, rivelazioni sui controlli esercitati a campo pieno sulle utenze telefoniche di intere redazioni di Giornali esplode l'indignazione di una parte (di quella per intenderci onn allineata con le Procure) della categoria.
Persino Serventi Longhi(l'inossidabile "presidente" il quale da buon stampellatore ha sempre difeso i poteri forti dagli oltraggi ad essi arrecati dagli operatori della stampa politicamente non corretta)stigmatizza quanto avvenuto al nostro collega ed amico Gian Marco Chiocci.
Evidentemente perchč costrettovi dalle denunce inoltrate sul caso al CSM e dalla presa di posizione di alcuni consiglieri dell'Ordine contro la "chiara volontą di limitare la libertą di stampa".
E c'č chi parla di "libertą vigilata".
Oggi.
Dimenticando quanto da decenni va sistematicamente accadendo contro decine di migliaia di cittadini i cui diritti e le cui garanzie vengono violate da disinvolti operatori del diritto annidati nelle Questure, nelle caserme dell'Arma e nelle Procure della Repubblica.
Senza che nessun saltimbanco girotondista se ne sia mai preoccupato.
Di certo non se n'č preoccupato il clan ultra-giustizialista di Paolo Flores D'Arcais.
Quanto,poi,alle grida di Casini e di Zorro dev'esser chiaro che esse costituiscono una "dovuta" difesa delle libertą da intercettazione della lobby parlamentare.
Delle libertą del Popolo detto sovrano non gliene frega niente.
Mi raccomando Maresciallo, trascriva tutto, ma soprattutto trascriva bene.
Da anni noi, i reietti, iniziamo con questa provocatoria raccomandazione le nostre telefonate.
Paolo Signorelli