Risultati da 1 a 10 di 10
  1. #1
    Roderigo
    Ospite

    Predefinito Campania, il salario sociale è realtà

    Vito Nocera, Peppe De Cristofaro

    Una successiva legge ne definirà criteri di assegnazione, numero dei beneficiari, entrate presumibili ricavate dalla vendita degli immobili di proprietà regionale (da cui è previsto debbano arrivare le risorse), spesa complessiva da erogare ai destinatari. Ma intanto che la regione Campania, seconda regione italiana, in cui da due anni si cimenta in una complessa esperienza di governo Rifondazione comunista, abbia votato nella sua legge di bilancio l'istituzione di un salario di cittadinanza per i disoccupati è un fatto politicamente straordinario. Da mesi il nostro partito e il suo gruppo alla regione lavoravano con pazienza sul versante sociale (il rapporto costante con i movimenti di disoccupati) e su quello politico-istituzionale (la definizione della cornice normativa e l'individuazione delle risorse). Non c'è alcuna contraddizione - in una regione con un tasso di disoccupazione superiore al 20% e con aree come Napoli e Caserta in cui si sfiora il 30% - tra un provvedimento che prova a tutelare, con l'uso della leva del bilancio, fasce deboli e il tentativo faticoso di delineare una qualche strategia di sviluppo. Confindustria, Governo e tanti opinionisti stanno avanzando in queste ore obiezioni molto forti. Infastidisce il segnale di controtendenza che viene dalla Campania di fronte a chi punta per il Mezzogiorno a concentrare ogni risorsa in direzione di incentivi diretti per le imprese.
    Che un Governo regionale autorevole del Mezzogiorno abbia scelto di utilizzare risorse finanziarie a sostegno del reddito di chi è privo di un lavoro viene vissuto come uno schiaffo allo strapotere dell'impresa. Una impresa che percepisce come un vincolo anacronistico ogni pur residuo spazio pubblico e come variabile del tutto dipendente dalla sua centralità e dei suoi fini la vita e i bisogni delle persone. Un risultato dunque importantissimo che incoraggia l'azione del partito a Napoli e in Campania, che rilancia la proposta di un salario sociale a tutti i disoccupati del Sud, che può incrociare la crescita di un movimento per il lavoro in tutto il Mezzogiorno. Un risultato che spedisce un messaggio politico di controtendenza ai processi prevalenti perché allude anche, simbolicamente, a un'altra idea della società e dell'economia.

    Liberazione 13 luglio 2002
    http://www.liberazione.it

  2. #2
    Paul Atreides
    Ospite

    Predefinito

    Ma certo. Continuiamo a finanziare i nullafacenti/imboscati cronici. Oppure li facciamo entrare nelle mitiche cooperative formate da ex-Lsu dove hanno un livello di dedizione al lavoro pari quasi a zero. E intanto finiamo soffocati dalla monnezza (alla lettera)

  3. #3
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    è assurdo dare un "salario" (il nome corretto sarebbe: prebenda) a gente che non fa alcun lavoro per guadagnarselo. È ingiusto, dannoso per l'etica del lavoro, e pericoloso per l'economia (un domani chissà quanti smetteranno di lavorare, con la prospettiva di essere mantenuti a ufo dallo stato). E c'è pure il pericolo che gli stranieri fiutino il boccone e si precipitino in massa in Italia per godersi questo pazzesco salario dell'ozio...

  4. #4
    BENESSERE&OZIOXTUTTI
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    Originally posted by Felix
    è assurdo dare un "salario" (il nome corretto sarebbe: prebenda) a gente che non fa alcun lavoro per guadagnarselo. È ingiusto, dannoso per l'etica del lavoro, e pericoloso per l'economia (un domani chissà quanti smetteranno di lavorare, con la prospettiva di essere mantenuti a ufo dallo stato). E c'è pure il pericolo che gli stranieri fiutino il boccone e si precipitino in massa in Italia per godersi questo pazzesco salario dell'ozio...
    E allora quelli che si sbattono giorno e notte per cercare un fottuto lavoro che nè lo Stato nè il mitico Mercato riescono a trovargli...facciamoli morire di fame! Almeno il tasso di disoccupazione scende!
    TUTTO IL POTERE AI SOVIET!

  5. #5
    Ragione ed Equilibrio
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    Il salario sociale da molti anni viene regolarmente elargito in molti paesi d'europa.
    Il salario sociale permette alla categoria dei disoccupati,fascia debole,di avere un minimo di dignità economica.
    La disoccupazione,infatti,è una situazione di disagio non solo economica ma psicologica.
    Il disoccupato persiste in uno stato di esclusione sociale.E' debole ed esposto alle difficoltà del mondo più degli altri.
    Rifondazione Comunista, con il suo interesse verso i disoccupati, dimostra un altissimo livello di civiltà e di sensibilità verso questo spinoso problema.

  6. #6
    Paul Atreides
    Ospite

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    Tanto per dirne un'altra, dalle mie parti, l'acqua è razionata (dalle 9-10 di sera non ce n'è, sino alle 6 del mattino). Le risorse andrebbero impiegate per questi motivi.

    Il fatto poi che da altre parti ci sia il salario sociale, non me ne pò fregà de meno. Dalle mie parti i problemi e le emergenze sono ben altre.

    E poi, sai quanti extra-komu lavorano nella piana del Sele o nel casertano o nell'agro nocerino-sarnese come stagionali? Perché non ci vanno i nullafacenti napulitane, ossia l'emblema della plebe parassitaria meridionale?

  7. #7
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    facciamo meno propaganda e proviamo invece a ragionare, please!
    Se il problema è alleviare la "sofferenza" del disoccupato, creiamogli piuttosto un posto di lavoro, diamogli questa possibilità, anziché regalargli una prebenda.
    Ed educhiamolo a fare dei lavori anche più umili di quelli che pretende di svolgere. Anche raccogliere i pomodori è un lavoro degnissimo, eppure "bisogna" darlo agli africani perchè il "signorino" disoccupato non vuol chinare la schiena e sporcarsi le mani...

  8. #8
    Roderigo
    Ospite

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    Qui nessuno vuole impedire a Paul Atreides e a Felix di andare a raccogliere pomodori.
    Il problema che invece si vuole affrontare è quello della salvaguardia della sopravvivenza e della dignità della parsona nei periodi di disoccupazione. Come può sopravvivere chi perde un posto di lavoro, senza alcuna rete di protezione sociale? Affidandosi alla criminalità organizzata? Accettando qualsiasi forma di sfruttamento? Forse i disoccupati non sono comunque un costo? O perchè mantenuti dalla famiglie o perchè esposti al reclutamento di mafia e camorra? E quali vantaggi trae la collettività da una simile sistuazione? Il salario sociale, oltre ad essere una misura di protezione sociale, è anche un sostegno ai consumi, quindi allo sviluppo, quindi alla creazione di posti di lavoro. Salario sociale e occupazione non sono affatto in contraddizione.

    R.

  9. #9
    Paul Atreides
    Ospite

    Predefinito

    Originally posted by Roderigo
    Qui nessuno vuole impedire a Paul Atreides e a Felix di andare a raccogliere pomodori.
    Il problema che invece si vuole affrontare è quello della salvaguardia della sopravvivenza e della dignità della parsona nei periodi di disoccupazione. Come può sopravvivere chi perde un posto di lavoro, senza alcuna rete di protezione sociale? Affidandosi alla criminalità organizzata? Accettando qualsiasi forma di sfruttamento? Forse i disoccupati non sono comunque un costo? O perchè mantenuti dalla famiglie o perchè esposti al reclutamento di mafia e camorra? E quali vantaggi trae la collettività da una simile sistuazione? Il salario sociale, oltre ad essere una misura di protezione sociale, è anche un sostegno ai consumi, quindi allo sviluppo, quindi alla creazione di posti di lavoro. Salario sociale e occupazione non sono affatto in contraddizione.

    R.
    1) la situazione delle nostre zone è pazzesca, con tre emergenze enormi, sanità, acqua e immondizia. Le risorse vanno destinate a questi problemi, in primis

    2) al di là delle tue battute, resta il fatto che i disoccupati, invece di andare a farsi il mazzo nei campi, preferiscono i comodi posticini nelle varie cooperative o vegetare coi soldi dei contribuenti ecc

    3) i disoccupati "storici" sono plebei che a cinquant'anni pare non abbiano mai faticato, il che mi pare un minimo strano

    4) i napulitane sono i classici magnapane a sbafo che vogliono beccarsi il salario aggratis per poi farsi magari qualche lavoro in nero. In omaggio alla loro "furbizia" (da mentecatti quali sono).

    5) ma quale sostegno ai consumi? creando megabuchi che poi chi deve coprire? gente che lavora che si vede aumentata Ici e, presa per il culo suprema, la tassa sulla monnezza mentre quest'ultima s'accumula perché non si sa dove cazzo metterla

  10. #10
    Roderigo
    Ospite

    Predefinito

    Sorvolando sui luoghi comuni che spesso si recitano a proposito della disoccupazione meridionale, posso essere d'accordo sulle emergenze che citi, aggiungendo anche infrastrutture e recupero ambientale, e sul fatto che ad esse vadano destinate le risorse, piuttosto che al Ponte sullo stretto (perchè sacrificare proprio il salario sociale?), ma questo richiede appunto un piano di investimenti pubblici, che comporterebbe pure maggiore occupazione. Insieme al salario sociale, questo va benissimo. Infatti lo proponiamo. E lo proponemmo anche nel 1998, tra le quattro condizioni poste per rimanere nella maggioranza del governo Prodi.

    R.

 

 

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