UNA NUOVA MORALE
Una nuova morale non può non essere una morale universale ,cioè valida ovunque e per tutti i popoli ,razze ,lingue del pianeta terra e dintorni. In realtà una nuova morale non deve essere nuova nel senso che non ha bisogno di trovare nuovi principi e nuove norme , nuovi modi di vedere adeguati alle nuove realtà umane ,nè assecondare i tempi ,magari inclinandosi ai nuovi gusti e alle nuove sensibilità,né andare alla ricerca dei casi estremi ed equivoci per dedurre delle leggi generali
Una nuova morale dovrebbe essere la più semplice possibile , di immediata intuizione ,la più antica possibile ,perché ricca del bagaglio di tutte le precedenti generazioni dell'umanità, perciò deve essere fondata sulla Bibbia che è l’unica storia coerente di tutta l’umanita se volgiamo capirne le line fondamentali , essa deve essere fondata anche sull'uomo ,indipendendemente dalla rivelazione ,in quanto essa (la morale ) è esattamente la stessa sia che si parli del'uomo cristiano ed europeo o americano e sia che si parli degli Indù dell'India o dei Bantu dell'Africa, perché Dio è Creatore di tutti gli uomini e le razze e non ha mai governato con una doppia morale ;Lui governa tutto il mondo e tutti i popoli di qualsiasi razza con una sola legge universale ;nelle Scritture Lui si prende cura di tutta l'umanità , già prima della legge mosaica e già prima di Abramo.
Il Diluvio non ci sarebbe dovuto essere se Dio non avesse manifestato , attraverso una legge universale , quale era il cammino giusto da seguire per continuare a vivere sulla terra ed essere a Lui graditi , infatti quale legge non scritta trasgredivano i prediluviani per meritarsi tanto castigo da parte di Dio ?
Ci doveva essere pur qualcosa che loro violavano ?
"Enoch volò in cielo e non fu più visto " ; come è possibile , se non c'era la rivelazione nemmeno della legge di Mosè !? Quali norme seguiva ;quale percorso o corrente spirituale ? Noi possiamo dire che c'era le fede ,ma allora i trasgressori della legge non scritta , non avevano alcuna colpa, non avendo la fede ? Subito dopo il diluvio ai discendenti di Noè Dio assicura che non distruggerà più lui la razza umana a causa della malvagità umana , "perché l'uomo è incline al male fin dall'adolescenza ", però pone lo stesso delle norme generali "perché Dio ha fatto l'uomo a sua immagine " , con una minaccia altrettanto generica e rivolta al futuro.
L'uomanità post diluviana ,finchè le leggi naturali si susseguiranno e alterneranno regolrarmente , anche se si macchierà di gravi colpe rispetto alla morale universale , che evidentemente conoscevano tutti molto bene , non sarà più soggettà allo sterminio totale , almeno finchè Dio avrà un arco fra le nubi
e qui sulla terra per ricordarsi che ha promesso che deve fermare il suo braccio.
Esiste quindi una morale che precede quella mosaica , una morale universale fondata sulla natura umana , sull'uomo in quanto tale , "perché Dio a sua immagine l'ha creato ", a qualsiasi periodo storico e latitudine della terra appartenga ; a qualsiasi razza o condizione sociale ,mediante la quale Dio manifesta ad ogni uomo chiaramente la sua volontà.Questa legge divina impressa in ogni anima , non è altro che quell'imperativo morale che ogni essere cosciente avverte dentro di se e che dice :"fa questo e non fare quest'altro. E' una legge posta nella mente e nel cuore del codice dell'anima. E’ Dio stesso che parla nell’intimo di ognuno se l’abiezione non ha preso il sopravvento .
Pur non accettando il discorso della Bibbia , bisogna ammettere che esiste il problema del bene e del male e se una persona cosciente non ne accetta l'esistenza , vuol dire che ha perso già molto di quella dignità che gli proviene dall'essere "sua immagine ".
E il bambino dove lo metto ? Il bambino ,non è in grado di fare né il bene né il male , perché non ne ha bisogno ; egli è già integro (eccetto l'origine) in quell'immagine di Dio ; non deve fare nulla per salvarsi , per emendarsi e riconquistarsi quella comunione perduta che aveva Adamo ,vive già naturalmente nell'innocenza . Man mano che crescerà e potrà masticare , si porrà pure per lui il problema morale .
Quindi esiste una legge universale morale ,che non l'ha fondata il racconto biblico , il quale ci aiuta soltanto a conoscerla e interpretarla , ma che si trova in tutti gli uomini , come esiste una legge universale nel creato , per cui il giorno si alterna al giorno e la notte alla notte , l'estate all'inverno
e che la scienza umana ci aiuta ad interpretare e spesso anche a governare.
Questa legge morale universale però non è una norma scritta o una tradizione orale che si tramanda .
E' un qualcosa di costitutivo alla natura dell'essere umano soltanto , per cui essa emerge in tutti gli uomini della terra attraverso una legge non scritta, se gli uomini sono poco evoluti ; attraverso le tradizioni e le consuetudini che a volte però possono anche soffocare il principio originario; attraverso le culture ,le legislazioni e le lingue e le condizioni geografiche delle varie latitudini dei popoli.
Infatti in ogni tribunale non cristiano , specialmente dell'antichità,ma anche oggi in quasi tutti , noi ritroviamo la legge di Mosè : non uccidere ,non rubare ,non fare falsa testimonianza , non volere la donna d'altri,non commettere adulterio ecc.
E spesso questa legge naturale viene applicata con sanzioni ancora più dure che non nella legislazione ebraica. Come mai avviene questo fenomeno comune a tutti gli uomini ?Ad esempio in Cina , il governo ateo , vietava a due innamorati finanche di camminare mano nella mano ecc. ; altro che il non desiderare la donna d'altri di Mosè! A chi ruba tra gli arabi gli viene tagliata la mano e l'adultero viene lapidato o
decapitato pubblicamente.
Alcune intuizioni comuni tra le religioni e le filosofie non sono soltanto i "semi del Verbo sparsi ovunque " come dicevano i Padri ,quei semi sono da ricercare nella natura comune stessa dei popoli e dell'uomo e quando emergono da una radice comune , secondo le culture , dicono le stesse cose in forme diverse e con accentuazioni diverse, solo che poi ognuno gli fa prendere una propria strada .
Quelle diceci parole che Dio ha rivelato a Mosè tra tutti i popoli , in realtà sono il bagaglio che eredita ogni immagine di Dio creata , ogni immagine di Dio che venne creata sulla terra e che verrà creata sulla terra,perché Dio crea continuamente , ex nihil !
I problemi sociali ed economici spesso ci fanno dimenticare queste cose basilari.
L'uomo che erra è già giudicato dentro se stesso ,anche se lui non lo sa e non sempre sono necessari paletti esterni a farglielo capire . Anzi spesso i paletti esterni da parte dell'uomo sono addirittura superiori ai paletti interni come abbiamo visto e ciò ci conferma sempre che esiste una legislazione universale che è interiore all'universo delle anime create da Dio . Una giustizia violata , assume forme e situazioni diverse , a secondo le culture e latituduni , ma rimane sempre una ingiustizia .
La legge appliacata alla cultura ebraica , non quella universale di Mosè , ma quella a cui era applicata la legge universale , cioè quella legata alla tradizione e razza ebraica , popolo di nomadi, pastori e poi agricoltori,aveva una funzione relativa per tutto il tempo in cui permaneva quel tipo di società così organizzata con le sue tradizioni.
La legge universale calata in qualsiasi cultura implacabilmente accusa ogni essere vivente creato che se ne allontana ;quasi tutti i popoli e clan avevano un sistema sacrificale per placare la divinità o per avere i suoi favori e anche gli Ebrei avevano il loro, ed era il sistema sacrificale per eccellenza in quanto rivelato e ispirato da Dio per allontanare l'ira divina l sacrificio di espiazione della colpa e di comunione con la divinità .
Ma venendo a cambiare i termini dell'Alleanza , avendo Dio deciso di estendere l'elimanazione o la purificazione dai peccati , di allargare questo beneficio su tutta la creazione da lui voluta e non soltanto sul popolo giudaico, ecco che quella parte della rivelazione e tutte quelle norme che si basavano sulle genealogie legate alle tribù e al sacerdozio levitico e al tipo di sacrificio legato ad un determinato tempio, dovevano per forza di cose cambiare ,ma la legge mosaica , quella universale delle due tavole che è incastonata in ogni anima di qualsiasi razza e religione , quella non potrà mai essere cambiata , né assumere mai un ruolo relativo .
Quella legge accusa chiunque, credente o non credente ,religioso o ateo , consacrato o sconsacrato e molti popoli avevano e hanno un vero e proprio sistema sacrificale che testimonia la volontà di ristabilire una comunicazione con la divinità interrotta dal peccato che nasce proprio dalle accuse che gli fa questa legge interiore agli uomini . Spargere il sangue della vitima, che spesso sostituisce quello del peccatore, e la succesiva consumazione di parte di essa, restituisce la comunione con la divinità e con l'ordine naturale del creato.L'ira della legge viene placato .
Alcuni popoli si sono naturalmente rivelati più sensibili a questa legge universale , altri meno : confrontiamo un attimo i Cinesi o Giapponesi con gli Africani , gli Indiani e i selvaggi dell'Amazzonia o gli aborigeni.
In alcuni di essi qualche anima superiore, illuminata interiormente sulla legge universale naturale , senza alcuna rivelazione esterna e senza aver mai conosciuto il popolo giudaico ,giungeva a forme di religiosità molto elevata e a tratti simile a quella giudaica rivelata, perché prima di Mosè e senza di lui l'umanità ha una sua religiosità , come anche tra i discendenti di Noè che non appartenevano alla stirpe di Abramo.
Se ogni uomo è sua immagine , Dio non deve faticare più di tanto a farsi trovare e a stabilire un contato con ogni uomo. Nella legge di Mosè c'è l'incontro tra la legge naturale e quella rivelata :le due si abbracciano. Ma nella legge di Mosè possiamo distinguere due parti ben precise ;quella scritta da Dio che non cambierà mai e quella ispirata da Dio trascritta da Mosè e dai saggi in applicazione di quella generale universale per il popolo Ebreo , con in più le disposizioni riguardanti il sacerdozio e i sacrifici
che dovevano essere ambedue sostituiti perché temporanei e legati ad un solo popolo.
Nella religione rivelata c'è poi la coscienza che nessuno può sfuggire alla legge universale e nessuno può in realtà riuscire ad espiare le colpe e le accuse della legge universale sull'umanità, se non l'uomo Gesù, che significa Salvatore !
Egli offriva a nome di tutta l'umanità , alle porte di Gerusalemme , l'unico sacrificio espiatorio e di comunione infinito ed eterno ,valido davanti a Dio ,di cui tutti gli altri erano solo una figura , ma che attestavano la necessità da parte di molti popoli , di emandarsi e ingraziarsi la divinità.
Questo vero sacrificio storicamente con spargimento di sangue , offerto fuori dal tempio , era richiesto da quella legge di giustizia di cui il tempio ne conservava una copia e davanti alla quale venivano offerti i sacrifici degli Ebrei davanti al Santo dei Santi, un luogo eloquentemente indicativo.
Una nuova morale sa bene che la legge divina ,fatta rispettare anche con la legge del taglione , molto esigente , non può essere esaudita e placata solamente con degli sforzi della volontà umana ,perché il sacrificio umano è insufficienete per la divinità . Se fosse stato sufficiente ,non si sarebbe mossa la divinità stessa ,perciò la trasgressione dell'uomo ha reso necessario la venuta del Verbo.