Risultati da 1 a 6 di 6
  1. #1
    Diabolik
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    Predefinito Un altro successo di Cofferati : firmato accordo esuberi Fiat senza la CGIL...

    ESUBERI FIAT: ACCORDO RAGGIUNTO MA SEPARATO
    ROMA - Accordo separato sulla gestione degli esuberi Fiat. L'ipotesi di intesa e' stata siglata da Fim-Cisl, Uilm e Fismic, mentre non ha firmato la Fiom-Cgil. La Fiom e' tornata a chiedere una sospensione delle procedure di mobilita', richiesta rifiutata dall'azienda automobilistica. La Fiom-Cgil considera il piano industriale della Fiat 'non credibile', non firma l'intesa sugli esuberi e annuncia a settembre nuovi scioperi. Sul nodo dei 2.887 esuberi e' dura la posizione della Fiom-Cgil. Il segretario generale Gianni Rinaldini fa sapere che l'accordo doveva essere complessivo e aggiunge: 'cosi' non c'e' la possibilita' di uscire dalla crisi, e' solo una riduzione degli organici'.


    Visto che non firma più un accordo che sia uno, non sarebbe il caso che il sindacato gli sospendesse lo stipendio per scarsa produttività ?


  2. #2
    Rosso è bello
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    Predefinito Re: Un altro successo di Cofferati : firmato accordo esuberi Fiat senza la CGIL...

    Originally posted by Diabolik
    ESUBERI FIAT: ACCORDO RAGGIUNTO MA SEPARATO
    ROMA - Accordo separato sulla gestione degli esuberi Fiat. L'ipotesi di intesa e' stata siglata da Fim-Cisl, Uilm e Fismic, mentre non ha firmato la Fiom-Cgil. La Fiom e' tornata a chiedere una sospensione delle procedure di mobilita', richiesta rifiutata dall'azienda automobilistica. La Fiom-Cgil considera il piano industriale della Fiat 'non credibile', non firma l'intesa sugli esuberi e annuncia a settembre nuovi scioperi. Sul nodo dei 2.887 esuberi e' dura la posizione della Fiom-Cgil. Il segretario generale Gianni Rinaldini fa sapere che l'accordo doveva essere complessivo e aggiunge: 'cosi' non c'e' la possibilita' di uscire dalla crisi, e' solo una riduzione degli organici'.


    Visto che non firma più un accordo che sia uno, non sarebbe il caso che il sindacato gli sospendesse lo stipendio per scarsa produttività ?

    Ma che tu sappia, gli iscritti alla CGIL condividono la linea adottata da Cofferati o no? perchè se la condividono, mi spieghi perchè dovrebbero sospendergli lo stipendio?
    Non firma più un accordo...certo che solo i venduti possono firmare accordi come quelli che ultimamente vengono proposti. Aspetta un po' e se ne vedranno di belle...

  3. #3
    fui lsu
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    Predefinito Re: Un altro successo di Cofferati : firmato accordo esuberi Fiat senza la CGIL...

    Originally posted by Diabolik
    ESUBERI FIAT: ACCORDO RAGGIUNTO MA SEPARATO
    ROMA - Accordo separato sulla gestione degli esuberi Fiat. L'ipotesi di intesa e' stata siglata da Fim-Cisl, Uilm e Fismic, mentre non ha firmato la Fiom-Cgil. La Fiom e' tornata a chiedere una sospensione delle procedure di mobilita', richiesta rifiutata dall'azienda automobilistica. La Fiom-Cgil considera il piano industriale della Fiat 'non credibile', non firma l'intesa sugli esuberi e annuncia a settembre nuovi scioperi. Sul nodo dei 2.887 esuberi e' dura la posizione della Fiom-Cgil. Il segretario generale Gianni Rinaldini fa sapere che l'accordo doveva essere complessivo e aggiunge: 'cosi' non c'e' la possibilita' di uscire dalla crisi, e' solo una riduzione degli organici'.


    Visto che non firma più un accordo che sia uno, non sarebbe il caso che il sindacato gli sospendesse lo stipendio per scarsa produttività ?

    Non è mica uno dei vostri ministri che, prima lo usano, poi lo gettano.
    La cgil non ha un padrone. Ha degli iscritti.



    Roma, 30 maggio 2002
    Fiat: Intervento di Gianni Rinaldini all'Assemblea nazionale dei delegati Fiat a Torino


    "Vogliamo porre la questione Fiat come un'emergenza nazionale e aprire quindi una vera e propria vertenza di politica industriale." Lo ha detto Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom, intervenendo a Torino in apertura dell'Assemblea nazionale dei delegati Fiat organizzata dal sindacato dei metalmeccanici Cgil al teatro Alfieri alla quale ha partecipato anche il segretario generale della Confederazione, Sergio Cofferati.

    "Sulla crisi apertasi alla Fiat - ha affermato Rinaldini - il nostro giudizio è questo: non è vero che il settore auto sia un settore maturo o addirittura il residuo di una storia in via di superamento. In realtà, stiamo parlando di un settore industriale cui il futuro pone una sfida precisa: la produzione dell'auto ecologicamente compatibile. Chi saprà affrontare questa sfida e manterrà quindi la produzione di autovetture nel proprio paese genererà un processo di innovazione tecnologica che avrà ricadute positive su tutta l'industria. Ecco perché la questione Fiat è una questione nazionale che non inerisce solo alle prospettive dell'occupazione ma al futuro di tutta l'industria italiana."

    "Ma il punto - ha aggiunto Rinaldini - è che mentre in altri paesi europei, comparabili con l'Italia, quali la Germania e la Francia, in un periodo che va dal 1995 al 2001 il rapporto tra le auto prodotte e quelle acquistate nel singolo paese ha raggiunto il livello del 150%, in Italia tale rapporto è via, via sceso dall'83 a circa il 50%. La Fiat ha infatti perso quote di mercato e oggi si colloca in Italia intorno al 32%. Il fatto è che sono arrivate al pettine le conseguenze di scelte strategicamente sbagliate. La Fiat ha giocato sulla compressione dei costi e quindi sul peggioramento delle condizioni di lavoro invece di scommettere sull'innovazione e sulla qualità del prodotto."

    "Le conseguenze - ha osservato ancora Rinaldini - sono sotto gli occhi di tutti. Il livello di indebitamento netto è alto e crescente: dall'inizio dell'anno è passato da 6 a 6,6 miliardi di Euro. Mentre l'indebitamento lordo ha superato i 30 miliardi di Euro. Le dismissioni annunciate, a fronte di tale indebitamento, non sembrano seguire una logica industriale ma solo la volontà di fare cassa. In termini di occupazione, oltre agli esuberi annunciati, bisogna considerare le centinaia di contratti atipici non rinnovati e i programmi di uso massiccio della Cassa integrazione."

    "In questa drammatica situazione l'accordo con le banche può essere utile per ridurre i livelli di indebitamento. Però, in assenza di un progetto di sviluppo, tale riduzione rischia di servire solo a rendere il Gruppo nel suo insieme più vendibile."

    "Vorrei ricordare - ha detto Rinaldini - che la Fiat ha sempre mostrato di vedere nel sindacato un ostacolo da superare o tutt'alpiù un ente da informare e non un soggetto con cui confrontarsi. Non è un caso che in tutti gli anni novanta sia andata in porto una sola vertenza aziendale, mentre quella aperta due anni fa è ancora in alto mare."

    "E' giunto il momento - ha concluso Rinaldini - di aprire un confronto con il Governo e con l'Azienda, per porre con forza il problema del futuro della maggiore impresa industriale italiana."

  4. #4
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    Predefinito Re: Un altro successo di Cofferati : firmato accordo esuberi Fiat senza la CGIL...

    Originally posted by Diabolik


    Visto che non firma più un accordo che sia uno, non sarebbe il caso che il sindacato gli sospendesse lo stipendio per scarsa produttività ?

    Ma lui ha il mandato dei lavoratori di NON firmare accordi svantaggiosi.

    CISL e UIL, fategli fare un partito come D'Antoni e portateveli al governo

  5. #5
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    Predefinito

    La compagnia che fa danni

    Eccola di nuovo a fare danni la compagnia dell'accordo separato. Questa volta Fim e Uilm non hanno ottenuto letteralmente nulla rispetto alle richieste sindacali, una volta unitarie. Hanno però, come ormai sempre avviene, firmato lo stesso, stranamente proprio mentre i responsabili di An e Fi nella commissione attività produttive della Camera chiedevano al suo presidente, sempre della maggioranza, di soprassedere alla relazione da lui preparata sulla crisi del gruppo, ancor per poco, torinese. Quella relazione presenta un'analisi spietata degli errori, delle strategie sbagliate, delle scelte finanziarie anziché industriali, che hanno portato in crisi profonda il gruppo Fiat. Un'accusa esplicita al management e alla proprietà, che spaventa ora la maggioranza di governo, che non vuole incrinature nel patto tra Agnelli e Berlusconi, e che ancora una volta registra le timidezze e le contraddizioni dell'Ulivo. Una denuncia che conferma che la crisi della Fiat può essere affrontata solo con un piano industriale vero, che investa sulla salvaguardia degli stabilimenti e dei posti di lavoro.


    Invece, il "piano" presentato dall'azienda ha di concreto solo il taglio di 3.000 posti di lavoro, con il licenziamento di altrettante persone vicine alla pensione, mentre già si prevedono nuovi esuberi per l'autunno, si annuncia la chiusura dell'Alfa di Arese e tutto il gruppo sta sul mercato in attesa di acquirenti.

    Questa intesa separata non risolve nulla e non a caso coincide con il precipitare del titolo Fiat in Borsa. Nella loro spietatezza gli stessi mercati dicono che le chiacchiere presentate al tavolo del governo non hanno alcuna credibilità. Per questo la Fiom continuerà la lotta per difendere, anche da se stesso, il principale gruppo manifatturiero italiano. L'accordicchio inutile e dannoso al ministero sarà messo in discussione dalle lotte e dai fatti e dimostrerà una volta di più che l'Italia dei patti va allo sfascio e che la salvezza sta in una reale politica industriale e nella difesa intransigente di tutti i posti di lavoro.

    ---

    Non cambia una virgola rispetto ai 3.500 esuberi già previsti.


    Chiude Arese Fiat, accordo separato Fa. Seba.


    La Fiom non firma: «Piano non credibile» «Un accordo separato pesante». Lo definisce così il segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini uscendo dal ministero del Welfare quella pila di fogli che è la copia esatta di quanto già avanzato dalla Fiat alcuni mesi fa. Di diverso c'è il fatto che Fim e Uilm hanno messo la loro firma non solo sotto le 2.887 mobilità già previste ma anche sotto la chiusura di Arese, visto che in proposito non si dice nulla e si rimanda tutto a una non meglio identificata verifica da fare dopo la scadenza della cassa integrazione. Di Powertrain si discuterà venerdì 26 a Torino. Non solo il "piano industriale" non è uscito fuori ma le prospettive diventano più nere. Insomma, un brutto accordo.

    Per la Fiom-Cgil il piano industriale presentato dalla Fiat è «non credibile». «Non condividiamo il piano - sottolinea Rinaldini - ed è per questo che non abbiamo firmato l'intesa». A settembre ci saranno, quindi, nuovi scioperi. Il segretario della Cisl Savino Pezzotta non trova niente di meglio da dire che criticare la Cgil per non aver firmato.

    Rinaldini ricorda che nel piano è prevista la saturazione degli impianti dal 70 al 90 per cento, una situazione che prevederà quindi, probabilmente, un aumento dei turni. Per Giorgio Airaudo, segretario della Fiom del Piemonte l'accordo «è inutile, e lo pagheranno i lavoratori». «La cosa più grave - ha aggiunto Airaudo - l'ha fatta la Fiat che ha scelto di fare un accordo che esclude il sindacato più rappresentativo nei suoi stabilimenti e, quindi, di non investire i lavoratori di una responsabilità per salvare questa azienda». In 70 giorni di negoziato il piano non è mai cambiato, gli esuberi sono rimasti invariati. «L'unica cosa che si aggiunge - prosegue il segretario della Fiom torinese - è che ci hanno annunciato nuove criticità in autunno, in particolare ad Arese che rischia la chiusura e negli stabilimenti torinesi che vedranno scomparire modelli, Panda e Marea, senza volumi sostitutivi».

    Gli esuberi saranno concentrati negli stabilimenti di Torino, Frosinone, Napoli, Palermo, Milano, Roma e Bologna. Il criterio di individuazione «è costituito dalla possibilità per il dipendente di conseguire un trattamento di quiescenza entro la scadenza del periodo di fruizione dell'indennità di mobilità». Ai fini della determinazione dell'anzianità contributiva utile per l'accesso ai trattamenti di mobilità, si terrà conto di tutti i periodi contribuitivi, compresi quelli figurativi e volontari. L'azienda, quale incentivo all'esodo, erogherà ai lavoratori un importo forfetario lordo.

    Fim e Uilm pur avendo firmato l'accordo sugli esuberi non si ritengono del tutto soddisfatti. Così, almeno, affermano i due segretari nazionali di Fim, Cosmano Spagnolo, e della Uilm, Giovanni Sgambati. In particolare la Fim, «mantiene inalterate le grandi preoccupazioni sul futuro di Fiat Auto e dell'intero Gruppo».

    Sulla stessa linea il segretario nazionale della Uilm, Giovanni Sgambati, che nonostante l'intesa non sia «soddisfacente» difende «comunque i lavoratori perché mette in campo la volontà del Governo di monitorare i provvedimenti adottati. Soprattutto - precisa - evita alla Fiat di decidere da sola». Per Antonino Regazzi «l'intesa per esser valida dovrà essere votata a maggioranza dalle Rsu di tutti i siti del settore auto dell'azienda». «Questa è la regola che Fim, Fiom e Uilm si sono date unitariamente - ha concluso - e come tale deve essere applicata».

    Per Paolo Ferrero, del Prc nazionale, «accettare la logica degli esuberi in assenza di un qualsiasi piano industriale che dia garanzie occupazionali significa solo fare l'ennesimo favore alla Fiat, dove gli errori gestionali vengono pagati dai lavoratori e dal denaro pubblico».

    ---

    Trraduzione: CISL e UIL (come un anno fa, per il contratto dei metalmeccanici) firmano e non ottengono nulla in cambio.

    Piccola notizia:

    In alcune fabbriche si sta votando per il ronnovo RSU. La CGIL passa dal 30% al 60%,. la CISL dal 50% al 20%..

  6. #6
    ora ltd poi lti
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    Predefinito

    Originally posted by yurj
    ...
    Trraduzione: CISL e UIL (come un anno fa, per il contratto dei metalmeccanici) firmano e non ottengono nulla in cambio.

    Piccola notizia:

    In alcune fabbriche si sta votando per il ronnovo RSU. La CGIL passa dal 30% al 60%,. la CISL dal 50% al 20%..
    ohhh... ma non dovrebbe essere una sorpresa...

 

 

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