Di sicuro il razzismo è una fesseria da perdenti, impotenti e falliti, chi è sicuro della propria superiorità la mostra, anzi non ha nemmeno bisogno di farlo, se la superiorità è reale è auto evidente.
Di certo ci sono gerarchie di civiltà, nazioni e classi sociali, sono reali e, al di là delle baggianate egalitariste e livellatrici, incancellabili, non ci sono gerarchie genetiche (anche se ad avere cromosomi giusti aiuta).
La questione è questa, le civiltà, le culture, si incontrano, si pesano si confrontano e si scontrano ed alla fine una prevale e l’altra soccombe.
La multirazzialità è una fesseria senza fondamento, la multiculturalità è un delirio.
Premessa lo scopo biologico della vita è restare in vita e propagare la vita l’uomo che, slavo eccezioni vistose, è animale intelligente insegue quest’obbiettivo con costruzioni artificiali chiamate civiltà ed appena s’accorge dell’esistenza d’un sistema che garantisca o permetta risultati migliori lo abbandona senza pensarci due volte ed abbraccia il nuovo.
Normalmente c’è chi si oppone a queste cambiamenti
A dagli imbecilli
B quelli con un ruolo nella situazione precedente che ora viene messo in discussione o azzerato.
Per millenni le grandi civiltà sono state molto diverse ma sostanzialmente uguali nel non saper procedere seriamente al soddisfacimento delle necessità biologiche degli individui.
La straordinari rivoluzione culturale del ‘600 ha invece azzerato tutto il precedente ed avviato l’Occidente al successo ed al predominio
Gli altri hanno cercato e cercano di utilizzare gli oggetti, gli strumenti, della nostra potenza ma non ne ricavano un cazzo perché non è l’oggetto è la filosofia che gli sta dietro a dagli la forza, in africa e in nord america i nativi sapevano costruire fucili rudimentali e li potevano comperare ma (con la parziale eccezione di shaka zulu )non seppero mai organizzare una burocrazia ed uno stato, elaborare tecniche di addestramento e d’impiego, creare quella macchina, l’esercito moderno, di cui il fucile era solo un elemento e nemmeno decisivo.
Quando gli inglesi in cent’anni conquistarono l’india si trovarono eserciti numerosissimi e ben dotati d’armi da fuoco cui contrapposero piccoli reparti nazionali e modesti reparti indigeni
Perché 50 soldati indiani dotati di moschetto al servizio di un maraja soccombevano davanti ad un solo soldato indiano armato con lo stesso moschetto ma la servizio degli inglesi?
Non è razza né tecnologia, è organizzazione e l’organizzazione si può imparare, si può copiare ma allora, se va bene, si è sempre in ritardo d’un anno d’un idea, d’un esercito, sulla cultura che l’ha prodotta.
Una tecnologia un sistema si può copiare ma se non adotti la cultura che gli sta dietro, chel’ha prodotto, non hai che una cosa morta una cosa superata nel momento un cui la compri, una cosa che non ha un evoluzione che non sei in grado d’aggiornare.
Se il terzo mondo ha lasciato andar in rovine le infrastrutture che il colonialismo aveva realizzate non è a motivo di una inferiorità razziale dei nativi ma d’una cultura e mentalità neolitica.
Noi non possiamo permetterci di darle spazio e dignità.
La globalizazione è il naturale prevalere di una cultura oggettivamente superiore, la nostra, chi gli si oppone è un demente
È un processo per noi indispensabile per gli altri utile.
la tecnologia si muove di suo, gira e si diffonde autonomamente ma se e quando le enormi potenzialità della nostra tecnologia si innestano su un substrato culturale inadeguato producono danni spaventosi i cui risultati si ripercuotono su tutto il pianeta.
Basti confrontare i disastri ambientali dell’industrializzazione socialista