De Benoist sul moderno
Distinzione nata con la modernità
La distinzione tra sinistra e destra è nata con la modernità e assieme ad essa scompare. Se si prendono in considerazione tutti i grandi avvenimenti che sono sopravvenuti nel mondo dopo la caduta del sistema sovietico (riunificazione tedesca, trattato di Maastricht, guerra del Golfo, intervento in Kosovo, rinascita del regionalismo, globalizzazione, attentati di New York e Washington, ecc.),l si constata che questa distinzione è diventata totalmente inefficace per qualificare le prese di posizione che si sono manifestate e le linee di frattura che esistono attualmente.
I nuovi spartiacque che fanno oggi la loro comparsa sono trasversali. Attraversano sia la "destra" che la "sinistra" e rivelano nuove linee di frattura: regionalisti e giacobini, comunitaristi e liberali, federalisti e sostenitori della sovranità dello Stato centralizzato, atlantisti e critici degli Stati Uniti, eccetera. In parallelo, si constata uno straordinario restringimento dei programmi politici dei "partiti di governo": le squadre dirigenti "di destra" e "di sinistra" praticano sempre più di frequente la stessa politica, i loro rappresentanti aderiscono in fondo alle medesime idee caratteristiche dell’ideologia dominante e si separano soltanto sulla scelta dei mezzi migliori per giungere allo stesso scopo.
Questo fenomeno è alla fonte della crisi di rappresentanza che le democrazie occidentali conoscono: i cittadini sono costantemente delusi dai risultati delle loro scelte elettorali, si considerano sempre più estranei alla Nuova Classe presa nel suo insieme e tendono a disinteressarsi del gioco politico istituzionale. Ma, nel contempo, la politica ricompare alla base nella forma "postmoderna" delle comunità e delle reti, lontano dalle istanze statali, la cui capacità di azione ed i cui margini di manovra continuano a restringersi. Le alternative si affermano al di fuori delle istanze politiche classiche. Ciò può essere il segno di un rinnovamento.
Alain de Benoist