Un agente di polizia ammette di aver messo le bottiglie incendiarie alla scuola Diaz per giustificare il pestaggio. "Ho risposto a un ordine di un mio superiore".
GENOVA – Ha raccolto due bottiglie incendiarie in Piazza Italia, nel pomeriggio. Poi, rispondendo a un “ordine di un superiore”, le ha portate nella scuola Diaz, mentre i colleghi delle forze dell’ordine davano il via al pestaggio di chi vi dormiva.
Arriva a un anno di distanza dal G8 di Genova la confessione choc di A. B., 25 anni, autista della Polizia di Stato. Lui, primo “pentito” delle forze dell’ordine, confessa: “le due molotov nella scuola Diaz le ho portate io. Ho obbedito all’ordine di un mio superiore”.
Stando a quando anticipato dal quotidiano La Repubblica, l’agente avrebbe anche fatto il nome dell’ufficiale che gli avrebbe imposto di trafugare le bottiglie incendiarie per giustificare il pestaggio della Diaz. Si tratta del vice-questore Pietro Troiani del Reparto Mobile di Roma, già indagato per falso e calunnia dopo che un collega lo aveva accusato di aver manipolato le informazioni che innescarono l’irruzione del 21 luglio.
(28 LUGLIO 2002, ORE 10:48)