E' solo una ipotesi azzardata, ma a ben vedere c'è un unico filo che lega le polemiche degli ultimi giorni scatenate da Il Giornale contro Boffo e il Presidente della Camera Fini, e da Berlusconi in prima persona contro gli arcinemici di sempre, le procure e la magistratura. Gli scontri in atto sembrano presagire un clima da campagna elettorale, da lotta all'arma bianca, del tutti-contro-tutti fino all'ultimo uomo.
Il Cavaliere ha individuato da tempo i pericoli mortali che ostacolano il normale andamento della legislatura. In primis, i giudici livorosi pronti ad inquisirlo ad ogni minima notizia o traccia di reato, e a metterlo sotto scacco una volta per tutte con un avviso di garanzia o di comparizione, come nel '94. Berlusconi è protetto dallo scudo del Lodo Alfano, ma sa bene che ad ottobre molto probabilmente la Corte Costituzionale casserà il provvedimento. Ciò potrebbe provocare nuove polemiche, e soprattutto innescare nuove indagini persecutorie nei suoi confronti.
Un'altra insidia viene dalle mosse politiche di Gianfranco Fini, che pian piano tesse la sua tela, con l'obbiettivo di ritagliarsi un ruolo da indipendente all'interno del PDL, e mirare poi al Quirinale. Il gelo calato fra Berlusconi e il suo ex-delfino non fa presagire nulla di buono; e nonostante le formali dichiarazioni di vicinanza e simpatia provenienti dal Premier, è evidente che fra i due la rottura politica è dietro l'angolo.
I poteri forti (pezzi di gerarchie ecclesiastiche e di mondo cattolico progressista, banche, grandi industrie, interessi internazionali non sempre ben definibili) considerano ormai archiviata la stagione berlusconiana, e sono alla ricerca di un suo successore (Montezemolo è fra i "papabili", ma anche Casini non dispiacerebbe).
Insomma, per gran parte dell'arco politico, l'era di Berlusconi è quasi finita; e al massimo si tratta solo di aspettare l'esaurimento della legislatura corrente, e l'inizio della lotta per la successione da qui a pochissimi anni. Alcuni lavorano già ora per una caduta immediata, per una sorta di omicidio (politico, ovviamente) in corso d'opera, senza attendere l'esaurirsi naturale della stagione berlusconiana, appannata dalle polemiche sulle abitudini sessuali del Premier.
Il Cavaliere è senza dubbio un animale ferito, arroccato, in posizione di difesa. Eppure, i recenti attacchi per interposta persona a Fini, e le invettive rivolte alle procure, disegnano un quadro capovolto, da campagna pre-elettorale, da definitiva chiusura dei conti. L'ipotesi, come si diceva all'inizio, è estrema, ma molti commentatori concordano sull'esistenza di un piano di Berlusconi per portare l'Italia ad elezioni politiche anticipate in concomitanza con l'appuntamento elettorale delle Regionali, fissato a fine marzo 2010.
La "tentazione 2010" si appoggia su alcuni elementi favorevoli, in grado di assicurare una agevole vittoria all'asse PDL-Lega, indebolito ma assai più forte dell' "avversario fantasma" PD. Analizziamo la situazione:
- Il Partito Democratico eleggerà il suo Segretario solo ad ottobre (quasi certamente Bersani); in caso di elezioni anticipate a primavera non vi sarà tempo per strutturare e rendere credibile una candidatura forte alla Presidenza del Consiglio. I rapporti con la sinistra e l'IdV sono tesissimi, e la coalizione di centrosinistra si presenterebbe divisa e sgangherata, pure se unita formalmente "per battere Berlusconi";
- Casini è ancora nel guado; ben difficilmente potrebbe schierarsi con Bersani (specie se dall'altra parte di fossero Vendola, Ferrero o Di Pietro) o con Berlusconi;
- Fini sarebbe costretto ad uscire dal PDL, portandosi dietro pezzi dell'ex- AN (ma non tutti). Non vi sarebbe però il tempo per realizzare un'alternativa credibile al Cavaliere, un partito solido capace di succhiare voti al PDL stesso. L'elettorato che fu di Fini è disgustato dal riposizionamento dell'ex-leader. Un partito di Fini non potrebbe allearsi con Bersani, ma nemmeno con Casini, viste le enormi differenze sui valori cattolici.
- Berlusconi potrebbe giovarsi del "tesoro" di voti della Lega, pur con un PDL in marcata flessione (sotto il 30%), e dell'effetto-traino delle Regionali.
Il clima generale, nonostante tutto, è ancora favorevole al centrodestra (soprattutto in assenza di avversari credibili).
E' uno scenario da fanta-politica, ma forse non così "fanta" come si potrebbe pensare, se da qui all'inverno Berlusconi fosse davvero messo alle strette, tanto da convincerlo della necessità di un rilancio a sorpresa, di una mossa sconvolgente assai simile ad un terremoto.
Tentazione 2010 - E se il Cavaliere puntasse ad elezioni anticipate?