Particolarmente apprezzate dai vescovi la legge Bossi-Fini, la limitazione dell'art. 18, le leggi a favore dei potenti, dei ricchi e dei mafiosi, la mancanza di libera informazione, la legge sul falso in bilancio.
Anch'io mi ero sempre chiesto come un cattolico possa stare dalla parte di Berlusconi.
Sabato 3 Agosto 2002, 13:04
Governo: Due Vescovi Ne Criticano Risultati e Leggi
La nota diffusa oggi da Pax Christi a firma di mons.Bona e Bettazzi accusa di fare leggi che privilegiano ricchi e potenti (ASCA) - Firenze, 3 ago - La Sezione italiana di Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace e il suo Centro Studi economico sociale, fin dalla loro fondazione impegnati nella difesa e nella promozione della pace, della giustizia e dei diritti umani e sociali, ''denunciano la gravita' dell'attuale situazione italiana con lo scandalo di leggi al servizio dei settori dominanti''. Comincia cosi' una nota diffusa oggi a firma di due vescovi presidenti (Diego Bona di Pax Christi e Luigi Bettazzi del Centro Studi economico sociali per la Pace), di critica neppure troppo velata rispetto all'azione fin qui realizzata del governo Berlusconi e dalla sua maggioranza parlamentare. ''Come cristiani - aggiungono i due presuli - sentiamo rivolto anche a noi il monito di Gesu': ''Se questi taceranno grideranno anche le pietre'' (Lc 19,40). E allora non possiamo tacere sulla tendenza costante a fare leggi che privilegiano i ricchi e i potenti emarginando sempre piu' chi e' piu' in difficolta', ignorando i ripetuti richiami dei vescovi italiani che dal 1981 sostengono che il bene comune si ottiene ''partendo dagli ultimi''. In particolare i vescovi Bona e Bettazzi elencano 6 punti sui quali - affermano- ''non possiamo tacere''. ''Sull'esigenza di un'autentica liberta' e oggettivita' dell'informazione; sul diritto alla salute e all'istruzione uguale per tutti; sulla legge Bossi-Fini che calpesta i diritti degli immigrati alla vita e alla famiglia, riportando, con le impronte digitali, la prassi deplorevole dei Paesi dell'apartheid; e diamo allora piena solidarieta' a Mons. Cantisani Arcivescovo di Catanzaro e alla sua coraggiosa iniziativa di raccolta di firme contro la legge, a cui aggiungiamo la proposta di obiezione di coscienza''. Inoltre ''sul diritto al lavoro sicuro e a tempo indeterminato, con b]le garanzie dell'art. 18 [/b]per i giovani, senza pretestuose schedature per iscritti a sindacati o per chi esercita il diritto democratico dello sciopero; sul legittimo sospetto per il rimando di processi - onerosi fra l'altro - che favorisce i ricchi e i mafiosi; su espedienti finanziari come la depenalizzazione del falso in bilancio, che premia l'individualismo dei ricchi e impone ulteriori oneri alla collettivita'''. ''Poiche' il vangelo ci chiede di essere ''sale della terra e luce del mondo'' - conclude la nota diffusa questa mattina dai due vescovi italiani - dobbiamo alzare la nostra voce per unirci a tutti gli uomini e donne di buona volonta' e costruire una societa' piu' giusta e piu' fraterna''.