Il miracolo della neve
La tebaide
Il miracolo della neve
La tebaide
Davvero interessante, non c'è che dire.
E' strano notare come, in diverse opere, questi oggetti entrino in contatto diretto con la Vergine o con Gesù Cristo.
Evidentemente, gli avvistamenti di oggetti volanti (sempre se di questo si tratta), a quei tempi erano interpretati in modo diverso da oggi: ieri poteva rappresentare "l'intervento" di Dio sulla terra, mentre oggi pensiamo subito ad altre forme di vita nello spazio.
ULTRAS MODUS VIVENDI
IL MIRACOLO DELLA NEVE di Masolino da Panicale.
Roma, 5 Agosto, IV secolo d.C.: ai pochi abitanti della Città Eterna che si aggirano sul colle Esquilino appare strano vedere cadere da curiose nuvole, in una calda giornata estiva, moltissimi, quasi impalpabili “fiocchi di neve”. Qualcuno fugge impaurito da questa manifestazione dell'ira divina, qualcuno li raccoglie in mano, vedendoli svanire dopo un po', evaporando, sublimando come neve al sole, qualcuno annota l'evento…
Roma, undici secoli più tardi: qualcuno commissiona parte del "Trittico della Madonna della Neve" al pittore Masolino, originario di Panicale in Valdelsa.
Il celebre dipinto di Masolino da Panicale "Il miracolo della neve" (1429). E' conservato a Napoli, presso il Museo di Capodimonte. Raffigura la "miracolosa" nevicata avvenuta in Agosto (!) a Roma, nella seconda metà del IV secolo d.C. Vi appare Papa Liberio (eletto il 17 Maggio del 352 e morto il 24 Ottobre del 366) che traccia, sulla "neve" caduta dalle strane "nuvole" in formazione aerea, il perimetro dell'area sulla quale verrà edificata la Basilica di S.Maria Maggiore... Secondo la tradizione egli ebbe dagli angeli, in un sogno, l'ordine di costruire a Roma una nuova chiesa nel luogo esatto ove una miracolosa "nevicata" si sarebbe manifestata. In effetti, il giorno dopo, in una calda giornata d'Agosto, una strana sostanza simile a neve cadde dal cielo.
Particolare del dipinto di Masolino da Panicale: sono ben visibili i "fiocchi" di neve' che cadono dalle strane "nuvole". E' plausibile che Masolino si sia avvalso di antiche cronache descriventi la caduta di "bambagia silicea" da UFO.
E ora soffermiamoci sulla “nuvola” che si trova su lato destro del dipinto, vicino al cornicione dell'edificio: impiegando filtri che consentono un miglior contrasto e che mettono in evidenza le differenze cromatiche tra le varie parti del dipinto, è stato possibile evidenziare con maggior efficacia la forma e i contorni della “nuvola” presa in considerazione.
L'ultima immagine è il risultato di un algoritmo matematico appositamente elaborato dall'Ing. Mazzoni, per ricavare i reali contorni dell'immagine e mettere in evidenza la forma vera e propria dell'oggetto stesso, non tenendo conto di eventuali sfumature cromatiche dovute alla componente prettamente artistica del dipinto.
Dal sito: http://www.the1phoenix.net e da Narrano antiche cronache di Roberto Volterri, Hera Edizioni..
Forse... O forse il modo migliore, più lontano da "pericoli" (e roghi...), era proprio quello adottato dai vari artisti dell'epoca: inquadrare il tutto in una dimensione mistico-religiosa... Chi lo sa...Originally posted by Aug83
Davvero interessante, non c'è che dire.
E' strano notare come, in diverse opere, questi oggetti entrino in contatto diretto con la Vergine o con Gesù Cristo.
Evidentemente, gli avvistamenti di oggetti volanti (sempre se di questo si tratta), a quei tempi erano interpretati in modo diverso da oggi: ieri poteva rappresentare "l'intervento" di Dio sulla terra, mentre oggi pensiamo subito ad altre forme di vita nello spazio.
certo, può darsi benissimo anche questo.Originally posted by Silvia
Forse... O forse il modo migliore, più lontano da "pericoli" (e roghi...), era proprio quello adottato dai vari artisti dell'epoca: inquadrare il tutto in una dimensione mistico-religiosa... Chi lo sa...
Ovvio, se qualcuno provava a sostenere di aver visto un oggetto volante lo facevano arrosto...
ULTRAS MODUS VIVENDI
Un altro dipinto di Carlo Crivelli
(Dal sito: http://www.the1phoenix.net)
[…] Ma torniamo al nostro Carlo Crivelli. In un altro suo piccolo dipinto, la "Madonna col Bambino" (1480 circa), conservato presso la Pinacoteca Civica di Ancona, sullo sfondo, sono visibili alcuni oggetti molto simili a… "missili", che sembrano innalzarsi verso il cielo. Il dipinto è di misure molto contenute e gli oggetti citati sono di dimensioni millimetriche, ma i “missili” sono ben visibili sullo sfondo di una campagna popolata da strani personaggi con curiosi cappelli di foggia “orientale”... La cosa che subito salta all'occhio è l'estrema cura con cui il Crivelli ha dipinto quello che doveva essere solo lo sfondo di un quadro che, come si è detto, è di piccolissime dimensioni. E qui abbiamo già il primo spunto di riflessione: perché dipingere in maniera così accurata qualcosa che solo guardando molto da vicino e con una lente di ingrandimento era possibile vedere?
Osserviamo ora lo sfondo al di là delle colline. Qui si possono vedere due tipologie di soggetti: i primi sembrerebbero i classici uccelli stilizzati di colore nero, i secondi sembrano, ad uno sguardo superficiale, qualcosa di simile a dei campanili molto alti o a dei minareti. Ma se fossero dei minareti o delle torri, perché l'autore ne avrebbe dipinti così tanti? Infatti, se ne contano almeno sei.
Il dipinto di Carlo Crivelli "Madonna col Bambino". Sono visibili a destra, al centro, alcuni interessanti “anacronismi”.
E perché mai quella che dovrebbe essere la struttura portante di queste torri è dipinta di colore giallo e rosso (fiamme?) e soprattutto, perchè è trasparente? Perché, inoltre, le parte superiore di queste torri non sembra trasparente come la parte sottostante e perchè ha una forma così allungata, con delle strane sporgenze alla base? E' difficile rispondere a queste domande, ma immaginiamo solo per un attimo di non essere davanti ad un dipinto del XV secolo, ma di osservare un disegno realizzato magari da un bambino dei giorni nostri: allora, in questa nuova ottica, cosa ci farebbero venire in mente le sagome sullo sfondo? Non ci sono dubbi: dei missili in decollo!
Particolare ingrandito dove sono maggiormente visibili gli strani oggetti
sigariformi che sembrano decollare.
Ingrandimento fotografico di uno degli strani oggetti 'sigariformi'. .. La foto a sinistra mostra l'ingrandimento fotografico, quella a destra mostra un ulteriore ingrandimento seguito da elaborazione computerizzata per metterne in risalto la struttura, senza alterarla, e per evidenziarne la parte sottostante che appare come una sorta di scia. Cosa intendeva realmente dipingere il Crivelli? Forse qualcosa che aveva realmente visto? Forse qualcosa di cui aveva letto in antiche cronache?
Roberto Volterri, Narrano antiche cronache, Hera edizioni.
E se fossero solo visioni? Gli artisti talvolta riescono ad andare al di là del tempo...
E' possibile... Restano comunque testimonianze affascinanti e suggestive.
Un UFO lenticolare nella Vigevano dell’Ottocento?
Il quadro è un olio su tela del pittore Giovan Battista Garberini, risalente al 1850 (secondo altri 1894) ed intitolato "Apoteosi di San Carlo Borromeo". E’ custodito nella Chiesa di San Carlo a Vigevano.
Se osserviamo la disposizione dei personaggi nella rappresentazione pittorica, possiamo notare che quasi tutti guardano verso l'apparizione celeste. Quelli che non partecipano all'evento divino hanno lo sguardo rivolto verso il basso in segno di prostrazione o verso altri punti di fuga della prospettica dell'opera. Tranne una, un bambino vestito con i tipici abiti da cherichetto: sembra che guardi lontano verso l'orizzonte dove è raffigurata una torre con accanto un arcobaleno.
L’arcobaleno è attraversato da uno strano, piccolo, oggetto che, sebbene di dimensioni ridotte, risulta essere ben visibile sullo scuro fondale. Anche la mano del Santo è rivolta verso l’oggetto, come se attraverso questi piccoli segnali l’Autore avesse voluto, con finta noncuranza, indurre l’osservatore a non ignorare lo strano fenomeno.
Si tratta dunque di un UFO in piena regola ciò che sembra attraversare l’arcobaleno in piena notte? Pur senza voler escludere altre interpretazioni, da un esame dell’ingrandimento del particolare è possibile notare quanto segue: l’oggetto non è una nube (non ci sono segni di altre nubi nel cielo ed ha un aspetto ‘solido’); ha una forma compatibile con quella normalmente attribuita agli oggetti volanti non identificati e, infine, sembra lasciare dietro di sé una debole scia.
Dal sito www.ufoitalia.net
Davvero molto interessante. Ne avevo sentito parlare a Stargate, ma non credevo che i documenti fossero così tanti..