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  1. #21
    flemma beat
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    Predefinito Re: Re: Re: Quel sant'uomo del Giuliani

    Originally posted by MarcoM
    Certo, spazzatura, montatura...
    FInchè non provano ciò che dicono sì, come fai a dire tu che non è una montatura?
    Originally posted by MarcoM
    D'altro canto un soggetto con passamontagna nero in luglio, scotch al braccio ed estintore in mano sicuramente stava manifestando per la pace.
    Dal suo punto di vista probabilmente sì, forma di lotta che io personalmente non appoggio. Per qualcuno probabilmente l'attacco frontale è la soluzione migliore.
    Originally posted by MarcoM
    Impossibile che sia stato ripreso mentre devastava un ufficio postale, ma che scherziamo?
    Possibile, ma che ce lo facciano vedere, invece di fare solo proclami.
    Originally posted by MarcoM
    Certo, certo...colpa di Berlusconi...l'ha rovinato quel boy scout di Giuliani
    Respect per Giuliani please, evita di prenderlo per il culo almeno.

  2. #22
    MarcoM
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Quel sant'uomo del Giuliani

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    Originally posted by cciappas

    ======
    IL PASSAMONTAGNA I PIù SVEGLI SE LO METTONO PER NON FARSI RICONOSCERE ..... SANNO CHE OGGI VENGONO SCHEDATI.....E PROPRIO PERCHè MOLTI HANNO IL PASSAMONTAGNA E QUINDI NON POASSONO ESSERE RICONOSICUTI ORA MANDANO I CARABINIERI NELLE AZIENDE PER SAPERE CHI è ISCRITTO AL SINDACATO....
    =======


    RIBADISCO LA RICHIESTA:
    Gradirei sapere chi ha mandato i Carabinieri ed in quali aziende per gli iscritti al sindacato.
    Dai, Migliore, trova un momentino anche per rispondere a me, sono curioso per natura!

  3. #23
    cittadino
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    Scusate, ma che state facendo ?


    Distruggete l'immagine di un angioletto (errata corrige: agnoletto), di un piccolo pacifista, di un cocco di mamma ?

  4. #24
    flemma beat
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    Originally posted by GiorgioB
    Scusate, ma che state facendo ?
    Distruggete l'immagine di un angioletto (errata corrige: agnoletto), di un piccolo pacifista, di un cocco di mamma ?
    E' così divertente prendere per il culo la memoria di Giuliani?

  5. #25
    Hanno assassinato Calipari
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Quel sant'uomo del Giuliani

    Originally posted by MarcoM
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    Originally posted by cciappas

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    IL PASSAMONTAGNA I PIù SVEGLI SE LO METTONO PER NON FARSI RICONOSCERE ..... SANNO CHE OGGI VENGONO SCHEDATI.....E PROPRIO PERCHè MOLTI HANNO IL PASSAMONTAGNA E QUINDI NON POASSONO ESSERE RICONOSICUTI ORA MANDANO I CARABINIERI NELLE AZIENDE PER SAPERE CHI è ISCRITTO AL SINDACATO....
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    RIBADISCO LA RICHIESTA:
    Gradirei sapere chi ha mandato i Carabinieri ed in quali aziende per gli iscritti al sindacato.
    Dai, Migliore, trova un momentino anche per rispondere a me, sono curioso per natura!
    C'era su tutti i giornali e siti web. Arrangiati, sei adulto.


    ---

    Fango su Carlo Giuliani: secondo il Ros, il giovane "no global", prima di essere ucciso, era con i Black block. Il padre: fuori le prove Genova, notizie "benemerite" Roberto Farneti «Mio figlio non è un violento: fuori le prove». Giuliano Giuliani, padre di Carlo, osserva il titolo del Corriere della Sera e scuote la testa. «Filmato accusa Giuliani: violenze con i black bloc. Il ragazzo ripreso mentre assaltava un ufficio postale», grida su nove colonne il quotidiano milanese, che ieri ha fornito ampie anticipazioni del rapporto che i carabinieri dei Ros hanno chiuso, ad un anno dal vertice del G8, e consegnato alla procura di Genova. Una fuga di notizie "inspiegabile", sulla quale la stessa procura aprirà quanto prima un fascicolo nei confronti di ignoti. Ma evidentemente qualcuno aveva interesse che certe cose venissero fuori adesso, mentre emergono in modo sempre più chiaro le responsabilità delle forze dell'ordine per le violenze ai danni dei manifestanti.

    Nel dossier appaiono cento nomi di denunciati per associazione a delinquere, saccheggio e devastazione. E tra i nomi dei Black bloc figurerebbe anche quello di Carlo Giuliani, il giovane "no global" colpito a morte dal carabiniere ausiliario Mario Placanica a Piazza Alimonda. Carlo sarebbe stato riconosciuto, non si sa come, in mezzo ai tanti giovani con i volti coperti, filmati la mattina del 20 luglio del 2001 mentre danno l'assalto all'ufficio postale di piazza Da Novi. La famiglia Giuliani sostiene però che quel giorno Carlo uscì di casa alle 13, per recarsi alla manifestazione delle tute bianche. Una ricostruzione, quella dei Ros, che presenta diversi lati oscuri, al punto che l'avvocato Vittorio Colosimo, difensore di Placanica, preferisce prenderne le distanze. «Comodo dirlo ora che il povero Giuliani - fa notare - non può più difendersi, né dire la sua». Il legale dapprima elogia «il grande impegno e la grande linearità» dei carabinieri del Ros nel condurre le indagini. Ma poi avverte: «Malgrado l'impegno, tutti possiamo sbagliare, potrebbe sbagliare anche il Ros, confondere il volto di Giuliani con qualche altro». Una coincidenza: mentre l'avvocato di Placanica ribadiva l'innocenza del proprio assistito, a pochi chilometri di distanza, i consulenti del pm Silvio Franz entravano in procura per depositare il supplemento di perizia sui fatti di piazza Alimonda. Nel documento si sostiene che la pallottola calibro 9 sparata dalla Beretta di Placanica sarebbe stata deviata da un calcinaccio del peso di circa due chili, lanciato in aria. Tesi piuttosto ardita, peraltro già contraddetta dalle consulenze di parte, secondo cui non vi sarebbe stata alcuna deviazione e la distanza tra Carlo ed il Defender sul quale si trovava il militare che ha sparato era di oltre 3 metri.

    Ma nel rapporto del Ros c'è un'altra tesi, che sarebbe avvalorata da intercettazioni telefoniche, foto, filmati e documenti raccolti su internet. E cioè che gli «atti di violenza» durante il G8 sarebbero stati «pianificati» dai manifestanti in occasione di un campo a Petisovci (Slovenia). I gruppi italiani e quelli stranieri sarebbero stati organizzati dai ragazzi dei centri sociali di Genova "Pinelli" e "Inmensa". A riprova delle commistione tra settori del movimento e frange violente gli investigatori citano uno striscione con la scritta "Smash" sequestrato alla scuola Diaz che, secondo il rapporto, sarebbe stato filmato anche durante alcuni assalti dei Black bloc. Una prova che non prova nulla, dal momento che quello striscione poteva tranquillamente appartenere a manifestanti assolutamente pacifici coinvolti, loro malgrado, negli scontri provocati dalle frange violente e dalle forze dell'ordine.

    Resta inoltre da chiarire il ruolo svolto nei fatti di Genova dagli agenti infiltrati. Della presenza di manifestanti «vestiti di nero e armati di spranghe» alla Fiera del Mare, dove era stata allestita la cittadella della polizia durante il G8, è testimone il senatore di Rifondazione comunista Gigi Malabarba, che ha recentemente presentato un esposto ai magistrati genovesi. Malabarba si recò nella cittadella il 20 luglio, dopo aver saputo che un giornalista bresciano di sua conoscenza era stato fermato ed era ferito gravemente ad un occhio. «Sono rimasto circa tre quarti d'ora dentro la Fiera - racconta - e ho visto entrare e uscire alcune decine di ragazzi vestiti di nero, o da manifestanti, che entravano e uscivano con in mano armi improprie. In gran parte parlavano francese, erano 20 o 30, e un'altra decina forse tedeschi». Il senatore del Prc chiede oggi che il capo della polizia spieghi la presenza alla Fiera di gente vestita e armata in quel modo.

    Una vicenda resa più inquietante da un fatto emerso ieri: il furto, avvenuto il 16 agosto del 2001, di un "server" nel quale erano registrati tutti i nomi dei componenti delle forze dell'ordine che, nei giorni del vertice, transitarono nella struttura alberghiera allestita per loro. Notizia smentita dalla Questura ma confermata dalla Fiera. Dalle informazioni contenute nel file del computer, si sarebbe potuto arrivare a capire chi erano gli infiltrati tra i manifestanti. Questo spiega perché qualcuno pensò fosse opportuno farlo sparire.

    ---

    l legale: vogliono spostare l'attenzione dalle violenze commesse sui manifestanti Pisapia: «Dossier da verificare» «Il dossier è tutto da verificare ma dal punto di vista processuale non può avere nessuna rilevanza su ciò che accadde in piazza Alimonda dove è certo che che Carlo Giuliani, prima di sollevare l'estintore, non aveva rivolto frasi minacciose né aveva fatto azioni violente». Giuliano Pisapia, legale della famiglia Giuliani, reagisce così alla diffusione del dossier del Ros sui fatti di Genova durante il G8. «Non conosco questo dossier ma da quanto è sempre emerso dalle indagini della Procura di Genova rispetto ai vari rapporti, questi in buona parte erano falsi - annota Pisapia - Comodo poi raccontare queste cose contro chi oggi non c'è più e quindi non può difendersi». Anche «dalle parole del difensore di Placanica - osserva ancora Pisapia - emerge una sfiducia assoluta sulle indagini finora compiute e solleva alcune perplessità e alcuni dubbi che anche noi abbiamo».

    Per il legale «la divulgazione attraverso stampa di un rapporto che dovrebbe rimanere segreto infanga la memoria di Carlo Giuliani ed è un elemento inquitante che conferma le anomalie e i tentativi di spostare l'attenzione rispetto a quanto è avvenuto a Genova e che ha portato a violenze nei confronti di tanti manifestanti pacifici».

    Quanto alle conclusioni cui sono giunti i consulenti del pm, Pisapia dichiarando di non essere per niente stupito («erano prevedibili perché già anticipate ampiamente»), annuncia che sono ormai pronte le consulenze di parte. «A giorni - comunica il legale - depositeremo le nostre consulenze che, sulla base di analisi scientifiche e di elementi oggettivi, e sulla base dei filmati che hanno ripreso i fatti in piazza Alimonda, compreso il filmato ripreso dalla Polizia di Stato, non fanno altro che confermare che non vi è stata alcuna deviazione da parte del calcinaccio. I due colpi sparati dal defender erano tutti e due ad altezza d'uomo. Chi poi ha sparato lo può sapere solo Placanica. La distanza di Carlo Giuliani dalla pistola, i cui proiettili lo hanno colpito, era di metri 3,35, e non in misura significativamente inferiore come ritenuto dai consulenti del pm».

    ---

    A Genova sono state confuse verità e apparenze. Nel rapporto del Ros si vede più apparenza che verità Il siparietto dei carabinieri Annibale Paloscia Il bilancio di un'operazione di ordine pubblico si fa mettendo nel conto gli eventi che potevano accadere ma non sono accaduti grazie all'opera di prevenzione. Il bilancio di Genova è zero, visto come sono andati i fatti. Il Viminale ha sempre sostenuto che non si erano potute prevenire le violenze dei black bloc perché si erano catapultati su Genova con una furia imprevedibile. Macché imprevedibile! I carabinieri del Ros conoscevano i piani dei black bloc fin nei dettagli. Lo dicono in un rapporto che, con la solita «fuga di notizie», è arrivato ai giornali mentre gli italiani sono sotto l'ombrellone e il parlamento è chiuso. Si sa che i carabinieri amano avere tutto per loro il palcoscenico. Il loro nuovo comandante generale, due giorni fa, in un'intervista, ha mandato un messaggio al Viminale: i carabinieri non accetteranno mai di essere relegati al controllo della sicurezza nell'Italia minore per lasciare alla polizia civile tutti i compiti nelle aree metropolitane. Una progetto che circola da tempo fra le gerarchie della Ps per riparare ai falli del coordinamento. Il comandante dell'Arma non ha usato mezze misure: i carabinieri sono i più preparati in tutte le indagini speciali. Poi è arrivato tempestivamente il rapporto dei Ros, in cui si dice che fin dal maggio del 1991, i carabinieri avevano scoperto i piani dei black bloc perché controllavano con intercettazioni telefoniche e ambientali gruppi violenti italiani e stranieri. Allegati al rapporto ci sono i testi registrati.


    Le intercettazioni
    Da un'intercettazione telefonica del 14 maggio risulta che «M. G. chiama F. responsabile di una emittente radiofonica e gli raccomanda di reperire i fondi per acquistare un furgone e le munizioni». Il 24 maggio in un'altra telefonata M. telefona da un centro sociale a F e gli dice: «Ci sarà un gran Casino il 20. Meglio preparare un po' di fuoco». F. risponde: «Non ti preoccupare, a quello ci pensano quelli da fuori». M. insiste: «Ma lo sanno fare? Ci vogliono le bottiglie grandi....». Il Ros segue passo passo l'organizzazione del «gran casino» fin dai «contatti preventivi» di alcuni centri sociali di Genova e di altre città italiane con i gruppi stranieri per fissare gli «obiettivi da colpire» e i «percorsi alternativi» per fuggire da Genova dopo le scorribande. Le «orecchie» dei carabinieri sono attive anche fuori confine, tanto che il rapporto dei Ros è in grado di precisare che la riunione preparatoria dell'assalto dei black bloc contro le vetrine di Genova avviene a Francoforte il 26 giugno del 2001. E così via fino agli ultimi ritocchi al piano dei black bloc dati dal 3 al 9 luglio nel corso di un campeggio in Slovenia. La mattina del 20 luglio i carabinieri, mischiati a una folla di cineoperatori e operatori, aspettano gli eventi muniti di telecamere. Girano qualche assalto di black bloc ed in particolare uno contro un ufficio postale. Nel rapporto sostengono che tra le immagini degli assalitori vi sarebbe anche quella di Carlo Giuliani (è strano che sia riconosciuto dopo un anno) che nel pomeriggio dello stesso giorno viene ucciso in piazza Alimonda dai colpi sparati da bordo di un automezzo dei carabinieri. Una domanda. Come mai i carabinieri la mattina si limitano a filmare i black bloc, mentre il pomeriggio si scatenano con cariche brutali contro pacifici manifestanti e sparano con la volontà di uccidere? Ci sono molte cose che non tornano e che dovrebbero creare imbarazzo agli stessi carabinieri.

    Visto che sapevano tutto perché non s'accordarono con la polizia per prevenire in modo efficace le violenze? Perché non arrestarono subito quei signori che si occupavano della fabbricazione e del trasporto delle «Molotov»?


    Teorema investigativo?

    Sembra che, in realtà, i carabinieri in tanti mesi di sofisticate indagini abbiano perseguito solo lo scopo di dimostrare con qualcosa dippiù dei sospetti l'esistenza di legami tra le tute bianche e i black bloc. Non vogliamo pensare che a Genova carabinieri, polizia e relativi infiltrati, abbiano lasciato sfasciare le vetrine con la speranza di riprendere qualche immagine con black bloc e no global insieme. Ma è un fatto che sono state spese più risorse ed energie per dare fondamento a un teorema investigativo che piaceva alla destra che per prevenire le devastazioni. La suggestione di quel teorema è tanto forte da indurre i carabinieri a richiamare l'attenzione sullo striscione con la scritta "Smash" trovato durante i pestaggi alla Diaz. Uno striscione con la stessa scritta apparteneva ad un gruppo di teatranti austriaci arrestati qualche ora dopo gli incidenti dai carabinieri e rimessi in libertà dai giudici di Genova. Il rapporto dice che lo striscione era stato filmato «anche durante alcuni assalti portati a termine da gruppi black bloc». Visto che i carabinieri non erano intervenuti al momento del fatto, chiunque poteva aver raccolto uno striscione con la scritta "Smash" e chiunque poteva averlo portato al Diaz. Anche un infiltrato, visto che la polizia stava cercando ogni pretesto (fu fabbricata perfino la falsa prova delle bottiglie Molotov) per dare l'assalto alla Diaz ed esibire il pestaggio come prova che no global e black bloc dormivano sotto lo stesso tetto. Neppure l'impiego di agenti travestiti da teppisti ebbe il risultato di consentire alle forze di polizia di bloccare i violenti prima che si scatenassero. Non sappiamo ancora a che scopo siano stati usati, e l'oscurità è diventata più fitta dopo il misterioso furto alla Fiera del mare di Genova di un computer in cui erano archiviati i nomi di tutte le persone ospitate in quel luogo durante il G8. Sul fatto che fossero ospiti della fiera del mare anche gli agenti travestiti c'è una testimonianza del senatore Malabarba di Rifondazione comunista che li vide con i suoi occhi in tenuta da black bloc. A Genova sono state confuse verità e apparenze. Nel rapporto del Ros si vede più apparenza che verità.

    ---
    è sempre colpa del movimento Anche il Ros concorda: la colpa è del movimento, le violenze di Genova furono l'esito di un piano precostituito e programmato da mesi.

    Ci hanno provato in diversi, da un anno a questa parte, a sostenere le tesi che le violenze delle forze dell'ordine sui manifestanti furono il risultato inevitabile di una situazione eccezionale per dimensioni e difficoltà. In quel quadro, sostenne la maggioranza di centro destra nel corso dei lavori del comitato parlamentare di indagine sui fatti di Genova, il Genoa social forum si dimostrò un interlocutore inaffidabile e connivente con i violenti.

    La stessa tesi è riscontrabile dalle dichiarazioni del Capo della polizia nell'audizione in parlamento, che arriva persino a dire, mentendo sapendo di mentire, che il corteo di Tolemaide non era autorizzato.

    I carabinieri, in quella sede, avevano tenuto toni più bassi, preoccupati più che altro (come dichiarò impropriamente il comandante Siracusa) di accreditare la tesi della legittima difesa circa l'omicidio di Carlo Giuliani.

    Tutti però furono concordi nel sostenere l'immane lavoro preparato da mesi da uno sforzo internazionale in cui collaborarono tutti, servizi segreti, polizie, ministri dell'interno, per preparare la protezione del vertice.

    Il vertice infatti, per la prima volta da Seattle, venne portato a termine, ma a scapito dei manifestanti e della morte di un ragazzo.


    Ora, a distanza di un anno dal G8, a pochi giorni da una straordinaria manifestazione che ha riportato a Genova 150 mila persone, e a fronte di un'inchiesta sul massacro alla scuola Diaz che pare confermare la premeditazione di quell'operazione di polizia, si ritorna al teorema della prima ora.

    Il rapporto dei carabinieri presenta però dettagli che semmai sono destinati a sollecitare altre domande.

    Infatti, da una parte, nei lavori del comitato, la campagna allarmistica contro il movimento, che precedette Genova, e costruita sulla base delle informative dei servizi segreti, venne smentita circa la sua attendibilità dallo stesso responsabile dell'antiterrorismo del Viminale. Dall'altra, si sostenne, da parte del capo della polizia, che l'immane attività preventiva e la collaborazione internazionale consentirono di incentrare l'attenzione sul gruppo considerato più pericoloso valutato in circa 500 italiani e 2000 stranieri, nonchè di "confezionare" un elenco temporaneo di 1.439 nominativi utilizzato ai fini di prevenzione, ma che la situazione dell'ordine pubblico si presentò a Genova più complessa del previsto.

    Il vicecomandante del Ros dell'Arma dei Carabinieri, pur relazionando circa l'attività di intelligence condotta in stretto rapporto con varie procure della Repubblica, non rivelò alcun elemento di particolare rilievo.

    Oggi, invece, miracolosamente il puzzle si compone: si mettono in fila ipotetici contestatori italiani e internazionali che da mesi programmavano di mettere a ferro e fuoco Genova, si stabiliscono appartenenze e rapporti con centri sociali genovesi e non, si ipotizzano connessioni con la "disobbedienza civile", si ripercorrono date e riunioni internazionali che, insieme a intercettazioni telefoniche e ambientali, proverebbero che i fatti di Genova vanno inquadrati in un piano preordinato. E, dulcis in fundus, Carlo Giuliani sarebbe stato filmato mentre assaltava un ufficio postale, cioè piazza Alimonda era l'ultima tappa della giornata di un ragazzo violento. Non facciamo commenti su questa ultima questione: l'indignazione e la voglia di giustizia ci viene solo più forte!

    La domanda che viene spontanea è invece quella di chiedere perché tutte queste informazioni a disposizione dei carabinieri non abbiano prodotto "attività preventive".

    Se la finalità delle forze dell'ordine era quella di garantire il sereno svolgimento delle manifestazioni, nel rispetto dei diritti di ognuno, forse, invece di produrre chili di filmati, nonché una inaudita repressione di massa, andava fatto altro.


    L'altra curiosità riguarda la ragione per cui qualcuno abbia sentito l'esigenza di far conoscere attraverso la stampa il rapporto del Ros.

    Esperienze precedenti ci hanno abituato a mettere in conto che le dietrologie tese a supporre intrighi e scontri di palazzo a volte colgono nel segno, ma sono argomenti che non ci appassionano.

    Ci interessa invece guardare all'autunno: alle lotte contro le tante privatizzazioni (dalla sanità ai carceri), allo sciopero generale già programmato, alle lotte degli studenti contro i progetti della Moratti, alle battaglie parlamentari che ci attendono, al social forum europeo di Firenze.

    Forse si vuole solo utilizzare l'estate per preparare quello che tutti si attendono come "autunno caldo". E che, in presenza di decine o centinaia di avvisi di garanzia a carico dei manifestanti, come più volte annunciato, rischia di diventare incandescente!

  6. #26
    Hanno assassinato Calipari
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    Originally posted by GiorgioB
    Scusate, ma che state facendo ?


    Distruggete l'immagine di un angioletto (errata corrige: agnoletto), di un piccolo pacifista, di un cocco di mamma ?
    Che schifo

  7. #27
    MarcoM
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    Originally posted by cciappas

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    IL PASSAMONTAGNA I PIù SVEGLI SE LO METTONO PER NON FARSI RICONOSCERE ..... SANNO CHE OGGI VENGONO SCHEDATI.....E PROPRIO PERCHè MOLTI HANNO IL PASSAMONTAGNA E QUINDI NON POASSONO ESSERE RICONOSICUTI ORA MANDANO I CARABINIERI NELLE AZIENDE PER SAPERE CHI è ISCRITTO AL SINDACATO....
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    Originally posted by MarcoM
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    Originally posted by yurj
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    cciappas improvvisamente muto ha bisogno dell'intervento del kompagno yurj dato che non sa più cosa rispondere...degni eredi di soccorso rosso!

  8. #28
    Hanno assassinato Calipari
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    Originally posted by cciappas

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    IL PASSAMONTAGNA I PIù SVEGLI SE LO METTONO PER NON FARSI RICONOSCERE ..... SANNO CHE OGGI VENGONO SCHEDATI.....E PROPRIO PERCHè MOLTI HANNO IL PASSAMONTAGNA E QUINDI NON POASSONO ESSERE RICONOSICUTI ORA MANDANO I CARABINIERI NELLE AZIENDE PER SAPERE CHI è ISCRITTO AL SINDACATO....
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    Originally posted by yurj
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    cciappas improvvisamente muto ha bisogno dell'intervento del kompagno yurj dato che non sa più cosa rispondere...degni eredi di soccorso rosso!
    Solo i bambini non sanno arrangiarsi.

    ---

    "Schedati, sorvegliati, spiati. In piazza, in fabbrica, in autostrada o alle frontiere non importa: il destino di chi rivendica i diritti negati è il medesimo. Quello di finire immortalato su chilometri di pellicola, su montagne di schede di carta o elettroniche. Con i tonfa - per ora - nel cassetto, le forze dell'ordine si rendono comunque protagoniste di operazioni inquietanti sul versante della cosiddetta prevenzione.
    E' accaduto a Genova, nella tre giorni di movimento indetta in memoria di Carlo Giuliani e per il rilancio delle campagne (vedi l'articolo in basso). Si è ripetuto di nuovo, si è saputo ieri, in alcune fabbriche dove gli iscritti al sindacato sono finiti su un "libro nero" della quarta forza armata.

    A Tolentino, provincia di Macerata, tre carabinieri in borghese si sono presentati nella fabbrica di poltrone Frau (400 dipendenti) per avere l'elenco dei lavoratori iscritti al sindacato.......
    Anziché fugarli, come spesso accade, la versione ufficiale aumenta i dubbi di un monitoraggio in corso sugli iscritti al sindacato ordinato da un apparato repressivo sempre più aggressivo grazie al clima politico intollerante nei confronti dell'opposizione sociale e rabbioso per l'approssimarsi di un autunno che si preannuncia caldo."

    Hanno perfino fatto una manifestazione in piazza a Tolentino.

    Un analogo episodio si era verificato qualche giorno prima.

    ---

    Incapace.

  9. #29
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Quel sant'uomo del Giuliani

    Originally posted by MarcoM


    cciappas improvvisamente muto ha bisogno dell'intervento del kompagno yurj dato che non sa più cosa rispondere...degni eredi di soccorso rosso!




    a proposito di mutismo e/o carenza di argomenti.....

    forse ti era sfuggito (.....va là che sono magnanimo e te lo riposto quì sotto.... ) ma......

    sto ancora aspettando la tua risposta:
    Sei un attore attivo dell'ignobile gioco delle tre carte che sta andando in scena in questi ultimi giorni o sei semplicemente uno che fruga nei bidoni della tolla per soddisfare una sua qualche perversione?











    Originally posted by Guido Di Tacco



    Negli ultimi giorni si e' applicata una innovativa strategia disinformativa. Immagino te ne sia accorto ma bisognerebbe aver rinunciato a ragionare con il proprio cervello per non accorgersene.

    E' notorio che la ggggggente d'estate ha un po' piu' tempo per leggere, per discutere e due nuove notizie si potevano aggiungere alla lunga sfilza di prove sull'attitudine criminale dei vertici delle forze del disordine:

    1) il vertice della polizia rifiuta di confrontarsi per chiarire quello che e' successo di fronte alla diaz

    2) sono spariti i files che registravano chi entrava e usciva dal quartier generale delle forze di polizia.

    La notizia 1) e' stata spinta giu' dalla scaletta da un ""attentato"" che definire ""alquanto comico"" è puramente eufemistico: la rivendicazione pesava piu' dell'ordigno (un secchio con qualche latta di acquaragia)... ma terminava con due paroline magiche (Comunismo + Giuliani) che l'hanno fatta diventare praticamente la notizia di apertura.


    La notizia n. 2) invece e' stata spinta giu'dal rapporto del ROS (un rapporto vecchio di almeno un anno, ma con la ""sconvolgente"" notizia che Carlo Giuliani era in giro per Genova il giorno in cui e' morto, ci sono filmati che lo provano!).


    E in mezzo a questo tu che fai?
    Sei attore attivo di questo gioco delle tre carte o semplicemente sei uno che fruga nei bidoni della tolla? ( e va bene che ognuno ha le sue perversioni....... pare ci sia pure qualcuno che è tutt'ora convinto della buonafede del berluskaiser e relativa combriccola...... )

    bah.....

  10. #30
    MarcoM
    Ospite

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    Originally posted by yurj


    Solo i bambini non sanno arrangiarsi.

    ---

    "Schedati, sorvegliati, spiati. In piazza, in fabbrica, in autostrada o alle frontiere non importa: il destino di chi rivendica i diritti negati è il medesimo. Quello di finire immortalato su chilometri di pellicola, su montagne di schede di carta o elettroniche. Con i tonfa - per ora - nel cassetto, le forze dell'ordine si rendono comunque protagoniste di operazioni inquietanti sul versante della cosiddetta prevenzione.
    E' accaduto a Genova, nella tre giorni di movimento indetta in memoria di Carlo Giuliani e per il rilancio delle campagne (vedi l'articolo in basso). Si è ripetuto di nuovo, si è saputo ieri, in alcune fabbriche dove gli iscritti al sindacato sono finiti su un "libro nero" della quarta forza armata.

    A Tolentino, provincia di Macerata, tre carabinieri in borghese si sono presentati nella fabbrica di poltrone Frau (400 dipendenti) per avere l'elenco dei lavoratori iscritti al sindacato.......
    Anziché fugarli, come spesso accade, la versione ufficiale aumenta i dubbi di un monitoraggio in corso sugli iscritti al sindacato ordinato da un apparato repressivo sempre più aggressivo grazie al clima politico intollerante nei confronti dell'opposizione sociale e rabbioso per l'approssimarsi di un autunno che si preannuncia caldo."

    Hanno perfino fatto una manifestazione in piazza a Tolentino.

    Un analogo episodio si era verificato qualche giorno prima.

    ---

    Incapace.
    Ribadisco che cciappas (il Migliore) potrebbe, almeno per educazione, dare segno di vita. Comunque è buona norma citare le fonti, essendo il brano da te postato tra virgolette. Grazie dal bambino ed incapace Marco, kompagno Yurj (non tutti come te hanno tempo per vivere attaccati al computer, e non tutti ne hanno le possibilità...cinesi, cubani...)

 

 
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