Calore e terrore
Perché l’imperialismo ecologico di Obama distrae l’America dai veri problemi
Perché l’imperialismo ecologico di Obama distrae l’America dai veri problemi - [ Il Foglio.it › La giornata ]
Nei due discorsi che ha pronunciato nella sede delle Nazioni Unite, il presidente americano ha posto l’accento principale sulle sfide globali alle quali il mondo deve rispondere, al vertice delle quali pone l’impegno per combattere il cambiamento climatico, relegando in posizione secondaria la guerra al terrorismo. Probabilmente il suo scopo è quello di costruire una nuova solidarietà, che sostituisca e superi quella dei volonterosi, in modo da poter contare su un impegno più convinto degli altri paesi in un’azione che l’America intende guidare senza patire abbandoni e ostilità. Però, al di là della questione in realtà ancora aperta sull’effettiva natura e sulle cause del riscaldamento climatico, non è affatto certo che su questo terreno troverà il consenso che si attende. Molti paesi emergenti già parlano di “imperialismo ecologico”, che tenderebbe a limitare le loro potenzialità di crescita che ora si affermano mentre il sistema economico americano mostra evidenti crepe. Il pericolo maggiore di questa impostazione, però, consiste nella sensazione che può generare un disimpegno dell’America, “stanca della guerra”, dalla lotta per liberare il mondo dal terrorismo internazionale.
I tentennamenti nell’azione per costringere l’Iran a rinunciare alla costruzione di ordigni atomici, oltre all’abbandono del piano di protezione antimissili, può far pensare agli estremisti che l’America non è più impegnata come prima in questa lotta. La curiosa affermazione che non si può decidere sulle truppe da inviare in Afghanistan finché non sarà chiara la strategia da adottare in quel paese, enunciata dal comandante in capo, allarga l’area del dubbio e può far sorgere nei nemici l’illusione di una possibile vittoria. Barack Obama ha pronunciato un’accorata e sincera perorazione dei diritti umani e della democrazia, a conferma dell’ispirazione di fondo della politica americana, ma questa importante petizione di principio sembra ancora priva di un’articolazione operativa in grado di renderla politicamente efficace.
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28 settembre 2009
Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)