...raccontare.
L’incursione dei militari israeliani a Jenin nell’aprile scorso e gli scontri seguiti sono stati descritti come un massacro di civili. Si è parlato di centinaia di rifugiati inermi barbaramente uccisi, di una cinica strage eseguita per terrorizzare i palestinesi.
Su richiesta dei paesi arabi l’Onu ha svolto una inchiesta che ora dà una versione tutta diversa di quei tragici avvenimenti.
I caduti palestinesi sono stati 52, e fra questi 34 sono morti mentre combattevano, armi in pugno, contro le truppe con la stella di David, che per parte sua ha contato 23 vittime.
I palestinesi avevano minato le abitazioni e quindi è altamente possibile che una parte dei civili siano morti per responsabilità interne. Da quel campo profughi partirono i kamikaze che nei primi mesi dell’anno misero a segno 28 attentati nei confronti di civili israeliani. L’incursione fu quindi fortemente motivata.
Perciò l’inchiesta dimostra che, pur nelle difficili condizioni di una guerra antiterroristica, Israele ha cercato di evitare, e parzialmente c’è riuscito, di colpire indiscriminatamente la popolazione civile.
Cosa normale per ogni istituzione democratica e civile.
Dall’altra parte il leader spirituale di Hamas, Ahmed Yassin, sostiene apertamente l’obiettivo dello sterminio della popolazione civile israeliana.
“Attacchiamo i civili israeliani perché per noi è come se fossero soldati nemici”.
Proclama anche che il fine della lotta è la pura e semplice distruzione di Israele che….”nato con la violenza, non potrà che morire con la violenza”.
Qui l’Onu.
Allora era Zaccaria!!
saluti