un illuminante articolo dall'Arena di Verona:
I giardini di Porta Vescovo luogo di degrado e di sporcizia
La gente si lamenta, è tutto un coro di proteste. Quel poco verde che c’è nel quartiere non è utilizzabile
Basta un colpo d'occhio: anche chi sia semplicemente di passaggio nella zona di Porta Vescovo e si trovi a camminare a fianco dei giardinetti verdi che si aprono sulla destra e sulla sinistra, immediatamente fuori dalla porta, non può non restare sbigottito. Lo scenario è a dir poco desolante: siamo in città, ma pare di trovarsi in una remota periferia abbandonata, dove il livello di sporcizia e degrado, l'accatastarsi di rifiuti di ogni genere (dagli avanzi di cibo ai tantissimi vetri rotti, dai cartoni del vino fino agli escrementi umani) e la puzza rendono praticamente impossibile avventurarsi. Gli unici che paiono trovarsi invece a loro agio in questo regno di squallore e miseria e che affollano in gruppetti numerosi le diroccate panchine dei giardini di porta Vescovo sono soggetti evidentemente poco raccomandabili: per la maggior parte extracomunitari, e moltissimi ubriachi fin dal mattino. Questo è poi a quanto pare anche il regno incontrastato di spacciatori e drogati. E gli abitanti del quartiere sono stufi e si lamentano. Adesso che è estate e che la città un po' si svuota, adesso che più che mai per chi non parte per le ferie, soprattutto per gli anziani soli e per i bambini, sarebbero necessari spazi verdi in cui comunque respirare un po' d'aria e sostare all'ombra degli alberi, il quartiere di porta Vescovo insorge in un corale grido di lamentele: anche quel poco verde che c'è è inutilizzabile. Hanno ragione: un nostro sopralluogo sul posto conferma che si tratta davvero di un caso di abbandono grave.
Quando arriviamo alle 10.30 del mercoledì mattina, che è giorno di mercato nella vicina piazzetta Santa Toscana e dunque di particolare vivacità per questo angolo di Verona che ha, o aveva, una sua caratteristica fisionomia e che sarebbe un peccato, oltre che uno scandalo, abbandonare a se stesso, sulle panchine dei giardini sono già appostati extracomunitari muniti di vari cartoni di vino e di un numero spropositato di bottiglie di birra: bevono a canna, neanche fosse acqua di rubinetto. Intorno, tutto un movimento di facce poco raccomandabili, che si spostano probabilmente per i loro "traffici". Ma anche se non ci fossero loro, chi oserebbe comunque varcare la soglia di questi giardini, dove tali presenze inquietanti sono la goccia che fa traboccare il vaso, nel senso che rendono non solo impraticabile ma anche pericoloso avventurarsi perfino in pieno giorno?
«E' una porcheria, uno schifo, una cosa infame: lo dico e lo sottoscrivo, una simile situazione non può essere trascurata», commenta il signor Pietro Marin, che abita poco lontano, in via Morone e che si è recato a fare un po' di spesa al vicino mercato. «Ho 65 anni e sono in pensione: in questa zona per altro ci sono molte persone anziane, qualche spazio verde attrezzato di panchine per potersi sedere a leggere il giornale la mattina e fare quattro chiacchiere il pomeriggio sarebbe necessario. Ma lo vede come sono ridotti questi giardini? Sente l'odore? E guardi che personaggi girano. Una porcheria, lo ripeto».
La parte maggiormente invasa dal degrado è quella vicina alla grande fontana in pietra, che sarebbe anche artisticamente circondata di un buon numero di panchine di pietra e ombreggiata da alberi. Ma arrivare alla fontana è una specie di gimcana tra vetri rotti e sporcizia d'ogni tipo: con i sandali l'operazione pare addirittura rischiosa. Oltre ai vetri che sono veramente sparsi ovunque, ci sono scatole di cartone, sacchetti abbandonati, latte e lattine rotte, due cocomeri spolpati, pezzi di melone, resti insomma di pranzi e cene in cui l'elemento principale sono comunque vino, birra e superalcolici: bottiglie e lattine lo testimoniano. Tanta puzza e qualche sparuto, spennacchiato piccione: per avventurarsi qui, anche i piccioni devono essere messi proprio male.
«Abbiamo paura anche in pieno giorno. Di sera non parliamone nemmeno: scatta un vero coprifuoco in quei giardini. Ma anche adesso di mattina io con i miei nipotini non ci passo. Anche perché sono talmente sporchi che non ha senso. E comunque il giro losco che li popola ci intimorisce tutti», commenta Camilla Damasco, una nonna con passeggino che ripiega per un giretto al mercato, dato che ai giardini non si può stare.
«Venerdì scorso sono venuti i netturbini, hanno portato via vari cartoni, questa mattina sono passata e ho visto che la situazione è già tornata peggio di prima. Ci vuole un intervento più radicale, è inutile, così non può andare avanti: siamo tutti non solo stufi, ma anche preoccupati», commenta Nora Riolfi, una giovane mamma che ha due bambini di 3 e 5 anni. «Ma qui», aggiunge, «non è nemmeno più solo una questione di aree verdi, di cui comunque avremmo bisogno. E' un problema di civiltà: sembra il Bronx, non mi pare che una città possa sopportare di avere simili luoghi di sporcizia e degrado in zone storiche e abitate».
E' quello che a Porta Vescovo pensano un po' tutti: molti hanno anche paura a fare il loro nome, ad esporsi e a parlare. E anche questo, evidentemente, la dice lunga sul clima che ormai si respira nel quartiere.
(nota finale di Halexandra: ma quelli che si lamentano come avranno votato alle ultime, tragiche per Verona, elezioni amministrative? Se non hanno votato Lega Nord, dovrebbero almeno avere la dignità di stare zitti e subire in silenzio...)