leggittimo sospetto -2-

[carbonass]

Mercoledì, 7 Agosto 2002





Venezia
L'inchiesta sulla bomba ...


Venezia
L'inchiesta sulla bomba al Tribunale di Venezia imbocca con sempre maggiore decisione la pista nera. La Digos lagunare, su ordine del sostituto procuratore Felice Casson ha effettuato otto perquizioni con sequestro di materiale cartaceo e informatico, in parte di natura antisemita, e sette giovani di estrema destra, indicati comeappartenenti all'area nazi-fascista, sono finiti sul registro degli indagati con l'ipotesi di associazione con finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico. L'operazione risale alla scorsa settimana ma la notizia è trapelata solo ieri. Nel frattempo alcuni degli indagati sarebbero già stati interrogati dal magistrato, dichiarandosi del tutto estranei alla vicenda.

I perquisiti sono tutti incensurati e alcuni di loro sono noti agli investigatori per la simpatia o militanza verso l'estrema destra. Sei risiedono a Venezia e Mestre, hanno un normale impiego, appartengono alla media borghesia. Il settimo abita fuori del Veneto. Per ora non sembrano riconducibili a una organizzazione precisa, ma secondo gli investigatori potrebbero essere le nuove leve dei movimenti nazi-fascisti.

Le perquisizioni erano state disposte con l'obiettivo di rinvenire armi o esplosivo, ma su questo fronte l'esito è stato negativo. La polizia ha trovato, invece, documenti e materiale interessanti per collegare alcuni degli indagati sia a recenti iniziative antisemite verificatesi nei mesi scorsi in provincia di Venezia e Treviso (scritte contro gli ebrei nel ghetto di Venezia, a Mira, Quarto d'Altino e Mogliano Veneto), sia a un documento di rivendicazione della bomba di Rialto, esplosa alle 3 del mattino del 9 agosto del 2001. Si tratta del documento firmato"Nuova Falange Lex et Ordo", fatto pervenire in busta chiusa al Gazzettino, spedita dalle Poste centrali di Venezia il pomeriggio successivo all'attentato. All'interno, un messaggio scritto al computer: «Berlusconi voltagabbana e magistrati rossi», «Non toccate i tutori dell'ordine», «Genova è ovunque», «Rialto docet».

Il primo passo delle indagini è stato l'arresto del veneziano Cristiano Rifani, 26 anni, finito in manette lo scorso gennaio nell'ambito di un'inchiesta autonoma rispetto a quella sull'attentato di Rialto, sotto l'accusa di detenzione di una miscela di esplosivo (tritolo e T4), simile a quello utilizzato davanti al Tribunale.

Successivamente, a fine maggio, la Digos ha arrestato due suoi amici, anche loro simpatizzanti di estrema destra, Andrea Nardo, 25 anni, di Chirignago, e Dario Vianello, 29 anni, di Venezia, in relazione alla detenzione di un fucile e di una mitraglietta rinvenuti a casa del primo, assieme a una piantina del ghetto di Venezia nel quale erano evidenziati in rosso quelli che, secondo la polizia, potevano essere i potenziali obiettivi di un attentato. Lo stesso Rifani, ad alcuni amici, aveva dichiarato di voler organizzare un atto clamoroso, facendo saltare le tubature del gas. Ulteriori accertamenti hanno poi portato la polizia a individuare i sette della scorsa settimana.

La bomba di Rialto era stata rivendicata anche dai terroristi di sinistra dei Nuclei territoriali antimperialisti (Nta), ma Casson non ha mai creduto a questa pista

[angelo nero]

Originally posted by carbonass
Mercoledì, 7 Agosto 2002

...La bomba di Rialto era stata rivendicata anche dai terroristi di sinistra dei Nuclei territoriali antimperialisti (Nta), ma Casson non ha mai creduto a questa pista...

... e ha fatto male, come al solito.
Vede neofascisti dappertutto, siamo diventati l'incubo (dovuto al loro fallimento) dei sessantottini.
Sarebbe peggio se l'incubo una volta svegli...

continua tu...!!