Il titolo non é molto azzeccato perché in realtà l' immarcescibile Blackie non se n' é mai andato. La sua capacità di restare coerente a taluni dettami musicali é venuta meno pochissime volte nel corso della sua lunga carriera. E sopratutto é rimasto brutto dentro(ma anche fuori!) come hai tempi di "Wild Child". Migliaia di gruppi hanno cercato di emularlo e forse qualcuno lo ha pure sfiorato di striscio ma certamente nessuno é durato come lui. Il perché credo sia molto semplice ed é anche una chiave di lettura per capire perché le band nate negli anni 80, se esistono anche oggi, sono molto differenti da come naquero: l' attitudine. Attitudine é stata una parola abusata dai "puristi" d' ogni genere, dall' hard al death al grind. Tutti se ne sono riempiti la bocca, pochissimi l' hanno mantenuta. Attitudine é fare ciò che la tua natura ti spinge a fare: solo che é molto più semplice attenervisi quando i soldi e la fama(quella che da MtV) vanno in tale direzione. Blackie é passato sopra il thrash, lo street, i Guns n' Roses(che sono stati talmente un "fenomeno" da assorbire, digerire e vomitare un' intera scena), il grunge e il death. E oggi é ancora qui con il nuovo controverso(lo è veramente controverso?) "Dying for the world". E con lui è tornato il buon Frankie Banali( come dimenticarlo in "Headless Children"?).
Niente di nuovo sotto il sole; ed é quello che da Blackie ci si aspetta e che io preferisco di lui.
Paolo