Agosto è anche Festa dell'Unità, almeno per me e per i compagni e le compagne della mia sezione. Prima l'organizzazione, riunioni e discussioni a non finire. Poi tra pochi giorni la festa ... quest’anno 9 giorni, da sabato alla domenica successiva. Non si parla di vacanze per quel periodo, tutti presenti … magari un paio di giorni di ferie per dormire la mattina e per riprenderci da una serata più dura delle altre, dai balli e da qualche bicchiere in più in compagnia dei compagni più anziani. Stanchezza, un pò di nervosismo, ma con l'immenso piacere di esserci. Quest'anno più che mai con una gran voglia di farci vedere, di testimoniare, non soltanto per resistere, ma anche per riorganizzarci e passare al contrattacco. Per riannodare il filo del rapporto con la "gente", per ascoltare iscritti, elettori o ex. Per ricreare quel rapporto diffuso che ci può aiutare a comprendere meglio la sconfitta dell’anno scorso ed a capire come dare concretezza allo straordinario potenziale che esiste nel paese e che, col centrosinistra, rappresenta la maggioranza. Per ridare un nuovo senso all'appartenenza. Nell’ultimo anno abbiamo avvertito malessere e sofferenza, ma anche tanta voglia di reagire e di non farsi piegare. Lo testimoniano appunto i tanti, tantissimi, che con il loro lavoro volontario aiutano, danno una mano alla buona riuscita delle nostre feste. La festa siamo noi, dunque. Mi piacerebbe fosse l'avvio di un lavoro per riscoprire e valorizzare di nuovo il rapporto con gli altri e quindi ridare a questi eventi il ruolo fondamentale di circuito di comunicazione politica più immediato e diretto. La festa è qui. Nei nostri paesi, nelle nostre città. Non perdiamocele.