IL MINISTRO: CONTINUIAMO A DIRE CIÒ CHE PENSIAMO, NEL GOVERNO SERVE PIÙ COLLEGIALITÀ



ROMA

Sotterranea ma inarrestabile, continua la polemica nella coalizione di maggioranza tra centristi e leghisti. Ma sotto l´apparenza della schermaglia, di qua i pretoriani di Bossi schierati a testuggine in difesa di Tremonti, di là gli uomini del rassemblement di Casini e Buttiglione che protestano le ragioni democratiche del loro dissenso, la Lega cerca di aprire un varco nella compagine dell´avversario, sapendo di trovare la consistenza che può avere una forza politica ancora in formazione. L´Udc affronterà infatti il suo primo congresso solo a novembre. L´Udc «fa il gioco del centrosinistra», accusava ieri il braccio destro di Bossi, l´eurodeputato Francesco Speroni, riferendosi all´appello di Marco Follini per mettere all´ordine del giorno nelle priorità di politica economica la riforma delle pensioni. Reo di «tentare di spaccare la maggioranza, quando invece il ministro competente, Maroni, ha già espresso la propria opinione». Che è, marcatamente, contraria. Come contraria è quell´anima del nascente Biancofiore che si raggruppa attorno a Sergio D´Antoni: «Riforma delle pensioni? Un´assurdità anche solo parlarne nel momento in cui c´è bisogno di coesione sociale. E un´assurdità doppia, nel momento in cui s´è appena varato il Patto per l´Italia». In soldoni, «servirebbe solo a ricompattare il sindacato, a spingere Cisl e Uil verso la Cgil». No, dice Sergio D´Antoni che con Paolo Cirino Pomicino, Antonio Gava, Calogero Mannino, fa parte del nucleo di democristiani nostalgici e terzopolisti del Biancofiore, tutt´altra linea politica da quella di Casini, Follini e Buttiglione. Ma la Lega ce l´ha anche con Buttiglione, che nei giorni scorsi se l´era presa con Bossi e auspicava un vertice di maggioranza alla ripresa d´autunno. Cosa che peraltro in molti danno per ovvia e scontata, ma non così Speroni, anzi «l´Udc evidentemente vuol mettere zizzania», la sede naturale per discutere dei conti pubblici «è ovviamente il consiglio dei ministri, dove siede pure Buttiglione». Parole che il ministro per le Politiche comunitarie valuta come un´intimidazione: «La lega non ci fa paura, continueremo a dire liberamente ciò che pensiamo. La Lega dice spesso cose che non sono condivisibili e talvolta ha un atteggiamento ricattatorio, o si fa come diciamo noi oppure succederanno sfracelli». E torna a chiedere alla Casa delle Libertà maggiore collegialità nelle scelte di politica economica. E mentre dalla compagine centrista c´è chi come il capogruppo al Senato Francesco D´Onofrio valuta il tutto come «parole in libertà, una polemica ferragostana che mi ricorda il muretto buttato giù dalla pioggia qui a Capri cui i giornali hanno dedicato mezza pagina», dall´altro fronte c´è l´ex tesoriere e candidato segretario dell´Udc in aperta opposizione a Marco Follini, Gianfranco Rotondi, che accusa i centristi di scarsa fedeltà a Forza Italia. «L´Udc fa male a prendere le distanze da Forza Italia. Perché se il centro dell´alleanza, vale a dire Forza Italia e Udc, votano bene assieme, allora la partita della Casa delle Libertà sarà vinta nonostante le difficoltà contingenti. Se invece al centro c´è rissa, allora si fa il gioco del centrosinistra». Un ragionamento perfettamente speculare a quello della Lega, mentre Forza Italia, almeno ufficialmente, non mette voce nella querelle. Sullo sfondo, c´è pure il ventilato rimpasto: anche se non si sa quando, a un certo punto diverrà inevitabile, visto che Berlusconi dovrà cedere l´interim alla Farnesina. I centristi, se Frattini andasse agli Esteri, cercano di mettere un´ipoteca sulla Funzione Pubblica per mandarci D´Antoni, aveva accusato Umberto Bossi. «Lasciamo perdere, diciamo solo che certamente del rimpasto la Lega ne sa più di noi» obietta Sergio D´Antoni, che a suo tempo rifiutò il ruolo di vicepremier nel secondo governo D´Alema. Va bene: ma se glielo offrissero, lei ci andrebbe? «Io adesso devo fare il mio lavoro, costruire un partito che ha raggiunto un buon risultato alle ultime amministrative, e che è importante curare», risponde D´Antoni.

ant. ram.