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Discussione: Qualcuno ne sa qualcosa?
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16-08-02, 18:48 #1
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Qualcuno ne sa qualcosa?
Pare che "alcuni" abbiano fatto un super causa ai sauditi ed alle organizzazioni islamiche per i risarcimenti delle vitttime del 11/09/01.
Si parla di qualocsa intorno ai 1.000 miliardi di dollari..."Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".
Der Wehrwolf
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17-08-02, 00:43 #2TotilaOspite
Re: Qualcuno ne sa qualcosa?
Originally posted by Der Wehrwolf
Pare che "alcuni" abbiano fatto un super causa ai sauditi ed alle organizzazioni islamiche per i risarcimenti delle vitttime del 11/09/01.
Si parla di qualocsa intorno ai 1.000 miliardi di dollari...
Be', se fosse vero, sarebbe guerra anche contro l'Arabia Saudita.
E vaiiiiii...
Iraq
Iran
Corea del Nord
Siria
Arabia Saudita....
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17-08-02, 08:25 #3
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Re: No, e' 115 mila volte maggiore !!!
Originally posted by Der Wehrwolf
Pare che "alcuni" abbiano fatto un super causa ai sauditi ed alle organizzazioni islamiche per i risarcimenti delle vitttime del 11/09/01.
Si parla di qualocsa intorno ai 1.000 miliardi di dollari...
Certamente, ecco: e' una causa collettiva lanciata da un gruppo di avvocati (uno di loro ha ottenuto 10 milioni per persona da Geddafi) in difesa di circa 600 parenti delle vittime.
Fare il conteggio e' un po' complicato, ma la cifra e' di circa 115 TRILIONI di dollari, che visto che la maggior parte dei Paesi del pianeta terra hanno sottoscritto trattati, in base a questi si potranno requisire denaro, beni immobili, ecc.
Sono (o meglio saranno) coinvolti TUTTI, persone giuridiche e societa', che hanno collaborato con Bin Laden & Associati.
Fra questi, la famiglia reale Saudia, banche, e cittadini di almeno 20 paesi.
Riusciranno a riscuotere la somma ? Vedremo. intanto immagino molti voltagabbana, tanto per non rischiare. Vedrete. In fondo, cinema e TV non offrono spettacoli di questo livello....
-N-
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17-08-02, 12:47 #4
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La causa anche contro alcuni principi sauditi e il governo sudanese
«Chiediamo i danni a Osama»
I parenti delle vittime dell’11 settembre vogliono mille miliardi di dollari
DAL NOSTRO INVIATO
NEW YORK - La querela di 258 pagine con annessa richiesta di risarcimento danni, registrata elettronicamente davanti al tribunale distrettuale di Alexandria in Virginia dai 600 congiunti delle vittime dell'attacco terroristico dell'11 settembre contro le Torri Gemelle e il Pentagono, è di quelle che fanno sicuramente scalpore. Agendo in nome e per conto degli interessati, l'avvocato americano Ron Motley dello studio legale Ness Motley di Mount Pleasant, Carolina del Sud, ha citato in giudizio per la cifra di «oltre mille miliardi di dollari» Osama Bin Laden, tre membri della famiglia reale e il ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita, il governo del Sudan, alcune istituzioni bancarie arabe e un gruppo di organizzazioni islamiche dedite ufficialmente alla filantropia, ma sospettate di essere i canali di finanziamento del terrorismo di Al Qaeda.
«Dal punto di vista legale - spiegano gli avvocati John Toothman e Max Weintraub, titolari dello studio «The Devil's Advocate» di Alexandria (l'avvocato del diavolo) che attraverso il servizio specializzato «LitWatch» distribuisce elettronicamente in tempo reale i fascicoli di qualunque processo - l’idea è interessante senz’altro, anche se probabilmente ha un significato più terapeutico, per i familiari, che finanziario in senso reale».
Ci sono due precedenti, ricordano a «LitWatch». Il primo è la causa intentata contro la Libia dai parenti delle vittime del volo PanAm 103, il jumbo esploso nei dintorni di Lockerbie in Scozia nel 1983 provocando la morte di 270 persone. Nel maggio passato, secondo notizie di fonte legale diffuse in America, anche se il regime di Gheddafi ufficialmente smentisce, con i libici sarebbe stata raggiunta una transazione con il versamento di 10 milioni di dollari ai familiari di ciascuna vittima, per un ammontare complessivo di 2 miliardi e 700 milioni di dollari.
Il secondo precedente è la querela con richiesta di danni depositata per le vittime dell'attacco terroristico dell'11 settembre dallo stesso avvocato Ron Motley, il quale nello scorso febbraio aveva citato in giudizio Bin Laden, Al Qaeda e i talebani. In queste vertenze, precisa Weintraub, normalmente agli avvocati spetta un terzo dell'indennizzo. «Ma il discorso finanziario in questo caso non si pone neppure. Quanto può valere un terzo di zero? Anche se con i libici sembra sia stato raggiunto un accordo con un pagamento "pro bono" ai congiunti dei passeggeri del jumbo, infatti, nel caso di Al Qaeda trovare le prove legali per mettere le mani sui beni dei terroristi è quasi impossibile».
Nonostante lo scetticismo dei loro colleghi «avvocati del diavolo», comunque, gli avvocati della Carolina del Sud sono decisi a persistere. «Il nostro obiettivo è semplice - dice Allan Gerson, che collabora con lo studio Ness Motley -. Vogliamo che il terrorismo non sia più un’operazione a costo zero per l’assassino, e soprattutto per chi lo finanzia e poi si nasconde. Oltre ai beni già congelati abbiamo individuato altri canali e siamo decisi a distruggerli. Anche economicamente».
Anche le famiglie, per quanto convinte di non ricavare da questa azione benefici economici, sono d'accordo. «Non è una questione di soldi», assicura Irene Spina, un’italoamericana che nel crollo del World Trade Center ha perduto la figlia Lisa Trerotola di 38 anni. «L'intenzione è di bloccare le fonti, soffocare i terroristi togliendo loro l'ossigeno».
A New York intanto, con l'avvicinarsi dell'anniversario della strage dell'11 settembre, si moltiplicano le proteste e le polemiche. Anche dall'Fbi, dove la «fuga dei cervelli» è continua, in modo particolare nei vertici dell'apparato investigativo, fondamentale per la lotta contro il terrorismo. E' dei giorni scorsi la notizia che il capo dell'antiterrorismo Dale Watson si è dimesso dalla polizia federale per passare a un'organizzazione di sicurezza privata, ultimo nome di una lunga lista dei collaboratori del direttore del Federal Bureau of Investigation Robert Mueller.
Renzo Cianfanelli"Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".
Der Wehrwolf
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